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PERU
Superficie: 1.285.216 Km² Abitanti: Densità: 22 ab/Km²
Lingua: Quechua, Spagnolo (ufficiali), Aymará Religione: Cattolica 89%, Protestante 6,5%, altro 4,5% Moneta: Nuovo Sol peruviano
Forma di governo: Repubblica presidenziale
RILIEVI:
Nel
territorio peruviano si distinguono tre ambienti geograficamente ben definiti: la Costa,
linea litoranea larga da 80 a 150 chilometri, la Sierra con gli altipiani
andini e la
Selva, corrispondente alla foresta amazzonica.
Le Ande
peruviane si estendono dalla frontiera con l'Ecuador, a nord,
sino alla frontiera con Cile e Bolivia, a sud. Sono divise nelle seguenti zone:
1) Le Ande
del Sud o Ande Meridionali, comprese fra la frontiera
Perù/Bolivia e il Gruppo del Vilcanota, ai confini fra i dipartimenti di Puno e
Cusco.
2) Le Ande
Centrali, fra il Gruppo del Vilcanota a sud e il Gruppo di Pasco
a nord.
3) Le Ande
del Nord, dette anche Settentrionali, dal Gruppo di Pasco fino
alla frontiera con l'Ecuador.
Le Ande del Sud comprendono due ca 151i81b tene: l'Occidentale o Vulcanica, fra i
dipartimenti di Tacna, Moquegua e Arequipa. Questa catena possiede numerosi
ghiacciai e vulcani, come l'Omate e l'Ubinas nella zona di Moquegua, il
Tutupaca in quella di Tacna e il Pichu Pichu, il Misti e il Chachani nei pressi
di Arequipa.
La Catena Orientale si estende fra la frontiera con la Bolivia e il Gruppo del
Vilcanota ed è chiamata anche con il nome di cordigliera di Carabaya. Fra le
due catene si estende un altipiano la cui parte nord occidentale è occupata dal Lago Titicaca.
Le Ande Centrali si estendono fra i Gruppi di Vilcanota e Pasco e comprendono
tre catene: l'Occidentale che prende nomi differenti a seconda della località,
la Catena Centrale, anch'essa con nomi diversi e la Catena Orientale.
Le vette più importanti sono quelle del Coropuna e del Solimana
(Arequipa), il Sara
Sara (Ayacucho) e il Monte Meiggs (Lima) che
costituiscono la Catena Occidentale; in quella Centrale, il Salcantay
(Cusco) e il Huaytapallana
(Junín). A sud del Gruppo di Pasco, si estende il tavoliere di Bombón o Junín,
al centro del quale vi è la Laguna di Chichaycocha.
Le Ande del Nord sono comprese fra il Gruppo di Pasco e la frontiera con
l'Ecuador e constano di tre catene: l'Occidentale, con il Yerupajá,
si divide in due cordigliere, la Blanca, ad est, col la sua
vetta più importante dalle nevi perenni (il Huascarán, la montagna più alta del
Perù con i suoi 6768 metri) e la Cordigliera Negra, di minor
altitudine, che si estende ad ovest di Ancash.
Fra le due cordigliere si estende il famoso Callejón de Huaylas, una delle
zone più belle del paese. La Catena Centrale separa le acque dei fiumi Marañon
e Huallaga e la Catena Orientale degrada a mano a mano che si avvicina
all'Equador.
IDROGRAFIA:
Esistono
due sistemi idrografici in Perù, quello del Pacifico e coquello dell'Atlantico,
ai quali si aggiunge la conca del Lago Titicaca.
Il sistema idrografico del Pacifico è costituito dai fiumi che sfociano
nell'Oceano Pacifico; questi sono caratterizzati da crescite temporali,
generalmente in periodo estivo, e sono fiumi di breve percorso che nascono
nella regione andina.
Molti di questi fiumi rimangono asciutti per gran parte dell'anno. I fiumi
Saña, Ica, Piura, La Leche, Chincha e Mala possiedono un regime irregolare e
ogni tanto si asciugano prima di giungere al Pacifico.
Il fiume Tumbes è navigabile e i fiumi Zarumilla, Chira, Santa, Ocoña, Reque,
Jequetepeque, Chiama, Fortaleza, Pativilca, Huaura, Chancay, Chillón, Cañete e
Campaná possiedono una portata d'acqua quasi costante, con notevole aumento fra
i mesi di dicembre e marzo.
Il Santa è il fiume più ricco d'acqua, con un percorso di 370 chilometri e una
portata annua compresa fra i tre e i cinque milioni di metri cubi d'acqua.
Altro fiume importante è il Rímac, la cui sorgente è ubicata nel ghiacciaio di
Ticlio, oltre i 5.000 metri sopra il livello del mare, e ha come affluenti il
Santa Eulalia, nel suo margine destro e lo Yuracmayo o Rio Blanco nel suo
margine sinistro.
Il rio Rímac
forma una valle molto ampia nella quale sorgono i centri urbani di Lima e del
Callao. In questa conca, utilizzando le acque del Rímac e dei suoi affluenti,
sorgono tredici centrali idroelettriche. I fiumi più lunghi di questa valle
sono il Tambo, con 535 chilometri, e il Colca-Majes-Camaná, con 450 chilometri
di lunghezza.
Il sistema idrografico dell'Atlantico è costituito da fiumi che, attraversando
i territori di Bolivia e Brasile, versano le proprie acque nell'Oceano
Atlantico attraverso il Rio delle Amazzoni. Questi fiumi
possiedono un grande volume di acque, principalmente nell'ultima parte del loro
percorso quando sono incrementati dalle precipitazioni della selva amazzonica.
Questi fiumi hanno un percorso lungo, un letto profondo e le loro acque
scorrono a grande velocità nella zona andina e nell'alta Amazzonia, mentre
nella parte bassa della selva rallentano lentamente e prendono una colorazione
fangosa, causata dalla concentrazione dell'argilla che trasportano.
Nella parte alta del loro percorso, questi fiumi formano angusti ed
impressionanti gole e, nel loro corso medio, danno origine a terrazzamenti, gli
stessi che sono serviti per lo stanziamento delle popolazioni. Nella parte
bassa del percorso, in piena foresta amazzonica, abbondano i laghi. Quasi tutti
i fiumi sono navigabili e costituiscono la via di comunicazione più importante
della Selva peruviana.
Il Marañon, con i suoi 1.800 chilometri di lunghezza, è uno dei più importanti.
Il Ucayali è formato dalla confluenza del rio Tambo con l'Urubamba e ha una
lunghezza di 3.000 chilometri. Altro fiume importante è il Huallaga che nasce
nella laguna Huascacocha, nel versante orientale delle Ande.
Finalmente, incontriamo il Rio delle Amazzoni che, nel tratto peruviano, è
lungo 3.714 chilometri; la sua conca copre il 70% del territorio nazionale. A quest'ultimo
si aggiungono i fiumi Madre de Dios e Putumayo.
La conca del Lago Titicaca è costituita da fiumi di breve percorrenza, ma a
carattere torrentizio, a regime irregolare che possono provocare inondazioni
nelle aree prossime al lago. I fiumi più importanti sono il Huancané, il Ramis,
il Coata e il Llave, mentre il rio Desaguadero è l'emissario che trasporta le
acque del lago verso il lago Poopo, in Bolivia.
CLIMA:
Al
Perù, per la sua ubicazione geografica, corrisponde un clima
prevalentemente tropicale, con precipitazioni abbondanti, alte
temperature e vegetazione lussureggiante; tuttavia, questa caratteristica è
limitata dalla presenza della Cordigliera delle Ande che attraversa il paese
longitudinalmente.
A questa si aggiunge la Corrente Peruviana, l'Anticiclone del Sud Pacifico,
dando luogo ad un clima diversificato.
Per tali ragioni, la zona costiera (lungo l'Oceano Pacifico) presenta scarse
precipitazioni (circa 50 mm.), ad eccezione della parte nord del paese, dove le
precipitazioni superano i 500 mm. durante gli anni di incidenza della
Controcorrente Equatoriale, quando si registrano intense precipitazioni.
Nella Sierra, o zona Alto Andina, il clima è vario, con caratteristiche locali
che dipendono dai rilievi e dalle altitudini delle varie località; le
precipitazioni variano fra i 100 e i 1000 mm. l'anno.
E' caratterizzata da un clima freddo e secco (Cordigliera Negra), o da un clima
d'alta montagna con nevi perpetue (Cordigliera Blanca).
Oltrepassando il versante andino e scendendo verso est, si incontrano altre
zone climatiche.
Nelle valli dell'alto Rio Marañon e dell'alto Rio Huallaga il clima è
temperato, con precipitazioni estive, mentre nella zona amazzonica l'umidità è
permanente.
AGRICOLTURA:
E'
condizionata dalla diversità climatica, dalla distribuzione del suolo e dai
rilievi del territorio.
Lungo la costa
è praticata a fondo valle, dove si ottiene la produzione maggiore per la
adeguata preparazione del personale, le tecniche moderne, i macchinari e
l'inversione di capitali.
La regione andina è caratterizzata da un'agricoltura estensiva, con
attrezzi tradizionali, mancanza di assistenza tecnica permanente cui si
aggiunge la bassa qualità produttiva dei terreni.
Si coltivano preferibilmente patate, orzo, quinua e mais.
La selva
costituisce un'area da colonizzare, dove i coloni hanno introdotto la
coltivazione del riso con eccellenti risultati.
Altre coltivazioni sono quelle di caffè, cacao e coca.
ECONOMIA:
Il settore minerario
rappresenta il 43,43% delle esportazioni totali del paese, procurando la
maggior parte delle entrate economiche.
Allo sviluppo di questo settore contribuiscono importanti progetti
d'investimento in industrie estrattive e di lavorazione dei metalli.
Attualmente il Perù è il secondo produttore mondiale d'argento e
di stagno, il quarto produttore di piombo e di zinco, il settimo di rame e
l'ottavo d'oro e, poiché la maggior parte delle risorse minerarie non sono
state ancora sfruttate, il Perù potrà duplicare o triplicare il suo livello di
produzione in questo settore.
Il Paese produce anche gas naturale e petrolio; le riserve petrolifere riescono
a garantire la copertura del fabbisogno interno, nonostante siano in fase di
declino a causa della diminuzione degli investimenti in questo tipo
d'industria.
La seconda fonte di entrate economiche è la pesca.
In questo settore le esportazioni, costituite soprattutto dalla vendita di
acciughe e sardine, stanno registrando un notevole incremento, soprattutto
grazie ai bassi costi di produzione che permettono un buon margine di guadagno.
La pesca, infatti, così come l'agricoltura, registra un basso costo di
manodopera in quanto è generalmente praticata dalle fasce più povere della
popolazione.
La capacità di fornire entrate economiche è, tuttavia, condizionata e limitata
dalla forte influenza che i fattori climatici ed i fenomeni meteorologici
esercitano sull'incremento delle specie ittiche.
La terza fonte di entrate per il Paese, dopo l'industria mineraria e la pesca,
è rappresentata dall'industria, soprattutto quella manifatturiera con larga
prevalenza delle attività legate alla trasformazione di materie prime e delle
fibre tessili.
Richieste sul mercato internazionale sono in particolare le pregiate qualità di
cotone peruviano e di fibre tessili quali l'alpaca e la vigogna. Altre attività
industriali sono orientate alla lavorazione di prodotti ittici,
di alimentari, di calzature, di gomma. Tra l'industria pesante un modesto ruolo
assumono quella metallurgica,
le raffinerie di petrolio prodotto localmente e l'industria meccanica.
L'agricoltura
presenta bassi tassi di produttività, soprattutto a causa dell'impiego di
tecniche di produzione piuttosto arretrate che non permettono notevoli
incrementi delle quantità prodotte. Cosicché, nonostante circa il 40% della
popolazione attiva si dedichi alla lavorazione della terra e nonostante la
varietà di prodotti garantita dalla diversificazione delle zone climatiche,
questo settore copre una piccola percentuale del prodotto interno e vaste zone
agricole non sono ancora adeguatamente sfruttate. Tra i prodotti principali, il
riso, le patate, il sorgo, la soia, il mais, il cotone, lo zucchero ed il
caffè.
E' condizionata dalla diversità climatica, dalla distribuzione del suolo e dai
rilievi del territorio. Lungo la costa è praticata a fondo valle, dove si
ottiene
la produzione maggiore per la adeguata preparazione del personale, le tecniche
moderne, i macchinari e l'inversione di capitali.
La regione andina è caratterizzata da un'agricoltura estensiva, con attrezzi
tradizionali, mancanza di assistenza tecnica permanente cui si aggiunge la
bassa qualità produttiva dei terreni. Si coltivano preferibilmente patate,
orzo,
quinua e mais.
La selva costituisce un'area da colonizzare, dove i coloni hanno introdotto la
coltivazione del riso con eccellenti risultati. Altre coltivazioni sono quelle
di
caffè, cacao e coca.
ESTENSIONE: Con
1.285.215 km2, il Perù è il terzo paese più esteso dell'America del Sud, dopo
il Brasile e l'Argentina, e si posiziona così tra i 20 paesi più estesi del pianeta.
Possiede, inoltre, 200 miglia marine e diritti territoriali su di una
superficie di 60 milioni di ettari in Antartide.
Il Perù si divide in 24 departamentos, ai quali si aggiunge la Provincia
Constitucional del Callao. La capitale del paese è Lima.
POPOLAZIONE: 25.662.000
abitanti.
Urbana: 72,3%
Rurale: 27,7%
Il Perù è un paese di sangue misto. Attraverso la propria storia, il Perù è
stato il punto di incontro di differenti razze e culture. Alla popolazione
nativa si aggiunsero, circa 500 anni fa, gli spagnoli.
Dal risultato di quell'incontro, cui si aggiunsero poi le migrazioni di
africani, asiatici ed europei, emerge l'uomo peruviano, rappresentante di una
nazione la cui ricchezza etnica costituisce una delle sue principali
caratteristiche. LINGUA: Spagnolo :
80,3%
Quechua: 16,2%
Altre lingue: 3,0%
Lingue straniere: 0,2%
Come parte della propria ricchezza culturale, in Perù coesistono una
moltitudine di lingue native. Benché lo spagnolo sia la lingua di uso comune,
il quechua è un'importante eredità del passato inca e in molte regioni del
paese lo si parla ancora con lievi varianti a seconda della zona.
Esistono, inoltre, altri dialetti come l'aymará (Puno) e diverse lingue
amazzoniche suddivise in una sorprendente varietà di famiglie delle quali,
ancora oggi, sopravvivono circa 15 tronchi linguistici, originando 38 lingue
diverse. Moneta
La moneta ufficiale del Perù è il Nuevo Sol (S/.) diviso in 100 centesimi.
Circola in monete da 5, 10, 20 e 50 centesimi, 1, 2 e 5 nuovi soles e in
banconote da S/.10, 20, 50, 100 e 200.
RELIGIONE: Cattolici :
89%
Evangelici: 7%
Altre Religioni: 6%
Il Perù è per natura un paese di credenti: la diversità di credenze e la
libertà di culto si manifestano in una varietà di feste e riti che racchiudono
il fervore cattolico, parte dell'eredità spagnola, e anche il misticismo delle
millenarie culture preispaniche.
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