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Monodia e stile concertato
Durante tutto il corso del XVI secolo la musica vocale veniva stampata a parti separate: se ad esempio si doveva pubblicare un madrigale a 5 voci, le cinque parti che lo costit 434b11e uivano venivano scritte in cinque libretti diversi.
Quando verso la fine del secolo si fecero i primi esperimenti di stile recitativo l'uso di sostenere il canto con strumenti d'accompagnamento divenne necessario. Le edizioni a stampa che documentano i primi esperimenti drammaturgici dell'anno 1600 (Euridice, Rappresentazione di anima e corpo..) sono interessanti anche dal punto di vista grafico. Per esempio le varie voci non sono più scritte separatamente ma organizzate in partitura.
Di musica profana agli inizi del XVII secolo il repertorio si arricchisce in Italia di generi nuovi. Il declino del madrigale polifonico di stampo cinquecentesco è lento e graduale.
Primo avvio allo stile monodico sacro fu dato dalla raccolta dei Cento concerti ecclesiastici di Lodovico Grossi da Viadana. Il successo della raccolta era dovuto non solo alla novità del basso continuo ma anche alle facilitazioni pratiche essa offriva agli esecutori.
La parola concerta divenne agli inizi del Seicento una sorta di termine-chiave non ben definito nei suoi contorni ma vagamente capace di alludere ai nuovi tipi di sonorità.
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