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Il concetto di status e di ruolo

sociologia



Il concetto di status e di ruolo


lo status definisce le diverse posizioni che le persone occupano all'interno di una società


gli status ascritti sono quelli che derivano dalla nascita


gli status acquisiti si fondano sulle prestazioni delle persone




ad ogni status corrisponde un ruolo (genitore) 949i84j od un complesso di ruoli (es. insegnante nei rapporti con gli studenti o con i colleghi)


le aspettative nei confronti del ruolo possono essere formali (fissate dalle norme giuridiche, dall'appartenenza ad un'istituzione, ecc.) ed informali (definiti dalla situazione e dal processo di interazione)


l'espletamento del ruolo produce reazioni sociali (approvazione o sanzioni)

Caratteristiche dei ruoli (Parsons):

i ruoli possono richiedere un maggiore (medico) od un minore controllo emotivo (genitore)

alcuni ruoli si basano su status ascritti, altri su status acquisiti

alcuni ruoli sono più definiti e circoscritti (medico), altri sono più estesi (genitore)

alcuni ruoli richiedono che ci si conformi a regole generali, altri prevedono un trattamento particolare delle persone con cui si interagisce

ruoli diversi rispondono a motivazioni diverse (es. commerciante ed interesse privato, pubblico dipendente ed interesse collettivo)


Il ruolo è espressione dello status e consiste in un insieme di diritti e doveri. Ogni ruolo è inserito in una rete di ruoli.


I ruoli si ispirano a dei modelli di comportamento, ma sono entro certi limiti negoziabili


Lo svolgimento contemporaneo di diversi ruoli può dare luogo a conflitti di ruolo (es. madre e moglie) e lo svolgimento del medesimo ruolo può dare luogo a tensioni di ruolo (es. assistente sociale nei confronti dell'utente e dell'istituzione)


L'istituzione è un insieme di status e di ruoli (tra loro correlati) che hanno lo scopo di soddisfare determinate esigenze sociali. Esse sono soggette a mutamenti nel corso del tempo.

Definizione di società


Affinché un raggruppamento sociale possa essere definito una società è necessario che siano presenti i seguenti requisiti:

un territorio definito che individua, ad esempio, i confini politici


il reclutamento di nuovi membri avvenga prevalentemente attraverso la riproduzione, anche se sono presenti flussi migratori


una cultura inclusiva, ovvero la presenza di modelli culturali sufficientemente condivisi e diversificati per rispondere alle esigenze della vita sociale. Fanno eccezione le società multi - etniche, - linguistiche o - religiose  


l'indipendenza politica, anche se in alcuni casi può presentare dei limiti


l'autosufficienza economica, non in termini di produzione, ma di solvibilità economica



Il concetto di società tende a sovrapporsi al concetto di cultura e di Stato-nazione


Tipi di società (classificazione dei Lenski sulla base del sistema di produzione economica)


Società di caccia e raccolta, sono società di sussistenza, dove il sistema di parentela è il più importante principio organizzativo della vita sociale e la struttura politica è quasi inesistente (capotribù)

Società orticole, sono società di sussistenza, dove il sistema di parentela è ancora fondamentale, ma compaiono strutture di livello superiore come i clan, che individuano regole comuni (es. per i matrimoni).

Società agrarie, che utilizzano l'aratro e le bestie da soma e riescono a produrre in eccedenza rispetto al fabbisogno; la famiglia rimane l'unità lavorativa fondamentale; si sviluppa anche l'artigianato ed il commercio; compaiono le prime forme di Stato

Società industriali, affermatisi a seguito della rivoluzione industriale della fine del XVIII sec. in Gran Bretagna (disponibilità di ampie risorse di carbone); applicazione delle conoscenze scientifiche al processo produttivo (a partire dall'introduzione della macchina a vapore); aumenta a dismisura il surplus economico; urbanizzazione; la famiglia si trasforma da patriarcale a nucleare e perde molte delle funzioni del passato, che vengono svolte da altre istituzioni (es. la scuola); separazioni del luogo di lavoro rispetto al privato




"Gemeinschaft" e "Gesellschaft"

Tönnies utilizza tali concetti per distinguere le società preindustriali dalle società industriali moderne

"Gemeinschaft" (comunità ) fa riferimento alla struttura dei villaggi di tipo agricolo

"Gesellschaft"(società urbana industrializzata) fa riferimento alle società urbane industrializzate

Le principali differenze tra "Gemeinschaft" e "Gesellschaft":

Motivazioni - nella Gemeinschaft prevalgono gli obblighi collettivi; nella "Gesellschaft" l'individualismo e lo scambio in base alla logica del mercato

Controllo sociale - la "Gemeinschaft" pone l'accento su valori ed usi condivisi di tipo tradizionale; la "Gesellschaft" si basa su leggi codificate

Divisione del lavoro - "Gemeinschaft" = gestione dei compiti all'interno della famiglia come unità di produzione; "Gesellschaft" = specializzazione del lavoro e dislocazione all'esterno della famiglia

Cultura - "Gemeinschaft" = valori religiosi; "Gesellschaft" = valori secolari

Istituzioni - "Gemeinschaft" = famiglia, quartiere e comunità; ; "Gesellschaft" = forme cooperative ed associative di grandi dimensioni


Critiche: la dicotomia di Tönnies viene considerata troppo semplicistica e polarizzata.


La socializzazione


E' il processo mediante il quale si apprendono valori, abilità ed atteggiamenti. Rende possibili i processi di interazione e la trasmissione della cultura.


In una società il desiderio di conformità rappresenta la regola,

per motivi biologici (facilita l'apprendimento delle capacità necessarie alla sopravvivenza)

per motivi culturali (orienta i processi di interazione attraverso l'apprendimento di valori e norme culturali  e soddisfa il bisogno di approvazione); solo una piccola parte delle norme sociali vengono tradotte in norme giuridiche


In contrasto con questa interpretazione, la sociobiologia ritiene che i fattori genetici abbiano un'importanza determinante sul comportamento umano (es. l'altruismo). I geni stimolerebbero od inibirebbero vari tipi di comportamento.


La sociobiologia è stata criticata da più parti, ma si inserisce in un dibattito più ampio tra natura umana e cultura. Freud, ad es., considerava la civiltà come fonte di repressione degli impulsi biologici, Malinowski riteneva che la cultura fornisse forme più elaborate per soddisfare le pulsioni biologiche.



Teorie sullo sviluppo della personalità

Un uomo è:

come tutti gli uomini

come taluni altri uomini

come nessun altro uomo


La personalità risulta dalla combinazione di vari fattori:

tratti biologici

ambiente

cultura

esperienze individuali


La personalità di base è costituita dalle caratteristiche comuni ad un dato gruppo sociale


Cooley e Mead

Sostengono che la personalità è un prodotto sociale e si forma attraverso l'interazione sociale, nel corso della quale si forma l'io riflesso, costituito da tre elementi:

ciò che pensiamo che gli altri vedano in noi

come pensiamo che gli altri reagiscano

come reagiamo alla reazione degli altri


Secondo Mead, la personalità si forma attraverso tre fasi che segnano il passaggio dagli "altri importanti" all'"altro generalizzato":

l'imitazione (i bambini copiano il comportamento degli adulti)

la fase del gioco libero (in cui il bambino interpreta i comportamenti come veri e propri ruoli, giocando alla mamma, al dottore, ecc.) si articola nell'<<io>> e nel <<me>>

la fase del gioco organizzato colloca i ruoli all'interno di un gruppo e del sistema di aspettative, favorendo l'acquisizione di un'identità sociale


Freud


Per Freud l'individuo è in conflitto perenne con la società ed il processo di socializzazione serve ad "addomesticare" le pulsioni dell'individuo

La personalità si compone di tre parti: l'Es (le pulsioni), l'Io (guida le pulsioni attraverso il principio di realtà) ed il Super-Io (il genitore idealizzato) che giudica, premia o punisce).


Piaget


La teoria di Piaget si basa sullo sviluppo cognitivo, che si svolge attraverso il superamento di una sequenza di fasi:


fase senso-motoria (dalla nascita fino a due anni) che definisce il rapporto con gli oggetti (es. la perdita di ciò che si allontana dal campo visivo)


fase preoperativa (da due a sette anni) durante la quale si definisce il rapporto tra cose e simboli (es, castello di sabbia)


fase delle operazioni concrete (da sette ad undici anni), in cui si impara ad eseguire mentalmente molte azioni che prima si eseguivano manualmente


fase delle operazioni formali (dai dodici ai quindici anni), in cui si sviluppa la capacità di ragionare. Lo sviluppo mentale successivo si basa sulle capacità acquisite durante questa fase

Kohlberg


Kohlberg individua sei fasi di sviluppo della personalità, ma non le associa all'età e non ritiene vincolante il superamento dei tutte le fasi:


Durante le prime due fasi il bambino non ha ancora acquisito il senso del giusto e dell'ingiusto e le sue azioni sono guidate dal castigo (prima fase) e dai premi (seconda fase)


Nella terza fase la consapevolezza dell'opinione degli altri spinge ad ottenere approvazione


Nella quarta fase si acquisisce consapevolezza della comunità e delle regole sociali


Nella quinta fase si prende coscienza della presenza di credi morali diversi e si è in grado di formulare giudizi autonomi


Nella sesta fase, che viene raggiunta da pochi, si è in grado di sviluppare principi etici autonomi (es. Gandhi)

Il processo di socializzazione è il risultato di un continuo negoziato


La socializzazione dura tutta la vita, anche se possiamo individuare diverse fasi. La socializzazione infantile forma i valori di base ed è più intensa. La socializzazione adulta incide più sui comportamenti


La socializzazione primaria si svolge prevalentemente nella famiglia in circostanze fortemente emotive.


La socializzazione secondaria è più selettiva ed accompagna tutta la vita


Le tappe della socializzazione sono state considerate come adattamento ad una sequenza di "crisi"


Il processo di risocializzazione comporta la sostituzione di valori ed atteggiamenti precedentemente appresi


Agenti di socializzazione sono: la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, il gruppo di lavoro, i mass media, ecc.


I contenuti della socializzazione differiscono in relazione al tipo di uomo che si ritiene più adeguato ad una data società (es. Sparta ed Atene) ed al particolare contesto in cui si svolge la socializzazione. Socializzazione e differenze di classe, religiose, etniche, culturali, di genere, ecc.

La socializzazione come strumento di controllo sociale può costituire un'alternativa alla repressione

I Gruppi


Un gruppo è costituito da più persone che interagiscono secondo determinati modelli: Esso sviluppa un senso di appartenenza ed attribuisce identità.


Gruppo primario: piccole dimensioni, partecipazione affettiva ed interazione diretta (faccia a faccia)


Gruppo secondario: il fine acquista maggiore rilievo, i legami di interesse prevalgono su quelli affettivi, i membri possono essere sostituiti, l'interazione è prevalentemente indiretta


Nelle società contemporanee i gruppi secondari sono dominanti e prevale il processo di burocratizzazione.

Riscoperta dei gruppi primari sia per aumentare il rendimento nel lavoro che per sviluppare il senso di appartenenza. Gruppi terapeutici come fuga dall'individualismo.


Incentivi all'inserimento nel gruppo: selettivi (utilità) od espressivi (gratificazione)


Gruppi strumentali e gruppi espressivi. Nei secondi assume più rilievo la pressione verso l'uniformità.


Gruppi a struttura democratica (dove è potenziata la comunicazione interpersonale) e gruppi a struttura autoritaria (incentrati sulla figura del leader e sulla comunicazione discendente)

Leadership strumentale e leadership espressiva


Dimensioni del gruppo. Quanto più il gruppo è numeroso, tanto più ha bisogno di attingere ad incentivi di tipo strumentale e del supporto di una struttura organizzativa su base gerarchica


Modelli di comunicazione nel gruppo. Le persone al centro della comunicazione sono più soddisfatte di quelle ai margini


Gruppi formali (organizzazione rigida) e gruppi informali (es. amici)


Gruppi di cui si è membri  

Gruppi di appartenenza

Gruppi di riferimento


Modalità di inserimento nel gruppo:

spontaneamente, sulla base di un'identità di posizione

volontariamente, presuppone un atto di scelta

per nascita, sulla base della razza, dell'etnia, ecc.

coattivamente


Gruppi in cui i membri si incontrano e gruppi in cui i membri non si incontrano (classe, razza, religione, ecc.)



La partecipazione è in funzione del grado di coesione del gruppo, dell'atmosfera di gruppo e soprattutto dell'importanza attribuita al gruppo


Bisogno di accettazione nel gruppo (dissonanza cognitiva e timore di sanzioni)


Effetti:

senso di appartenenza

attribuzione di identità

pressione verso l'uniformità


Gruppi di interesse e gruppi di pressione (rilevanza politica)





La disuguaglianza è un universale culturale?


Forme di disuguaglianza sono riscontrabili in tutte le società. Esse sono definite in base a determinate caratteristiche considerate prioritarie in un dato tipo di società (forza fisica, appartenenza religiosa, virtù militari, ricchezza, ecc.).

Le differenze di status sono evidenziate in vario modo, dai segni impressi sul corpo agli "stili di vita".


Secondo Lenski, le società agricole presentano un grado più elevato di disuguaglianza rispetto alle società industriali, specie quelle democratiche, dove il potere è meno concentrato per la presenza di gruppi in competizione tra loro (partiti politici, sindacati, associazioni, ecc.). Inoltre, le società industrializzate hanno un livello più alto di produttività.


La stratificazione esprime una gerarchia di posizioni in relazione a disuguaglianze basate sulla ricchezza, sul potere politico, sul prestigio o sull'autorità e tende a trasmettersi di generazione in generazione (sistema di stratificazione).







Le principali entità di stratificazione sono:


la casta, caratterizzata dall'incomunicabilità tra i diversi livelli. Si basa su fattori religiosi (o razziali) ed è vincolata dal principio di ereditarietà (nella casta si nasce). E' tipica di un'economia agricola.


la classe è associata al processo di industrializzazione ed allo sviluppo delle teorie marxiste. Si fonda sulla teoria del conflitto e si collega alla coscienza di classe.


il ceto si fonda sul prestigio e si esprime negli "stili di vita" (modelli di vita e di consumo) (Weber)


le associazioni (partitiche) danno vita ad un sistema di stratificazione basato sul potere politico


le organizzazioni danno vita ad un sistema di stratificazione basato sull'autorità, che discende dal sistema della gerarchia dei ruoli (concetto di autorità diverso da quello di Weber basato sul riconoscimento di legittimità)










Teorie funzionaliste

le ricompense sono adeguate alle diverse capacità degli individui ed allo svolgimento delle funzioni più importanti per la società, la quale in tal modo si assicura le persone più qualificate nei posti più importanti. Ogni società definisce quali sono le funzioni più importanti (es. la religione, la politica, lo sviluppo tecnologico, ecc.).


Teoria del conflitto: Marx e la concezione dicotomica della società


Le disuguaglianze nella teoria dell'organizzazione


Michels e "la legge ferrea dell'oligarchia"

Dahrendorf e la disuguaglianza nelle organizzazioni basata sul principio di autorità e la struttura gerarchica



Weber identifica tre componenti della disuguaglianza:


la ricchezza   classi



il prestigio  ceti

(al ceto si associa il concetto di "stile di vita", che accomuna le persone che frequentano gli stessi ambienti, hanno lo stesso tipo di istruzione, parlano e vestono allo stesso modo, ecc)



potere politica (partiti)



Warner: metodo reputazionale, in base al quale l'appartenenza di una persona, che svolge una data attività lavorativa, ad una determinata classe avviene in base alla posizione assegnatagli dagli altri membri della comunità in rapporto alla propria (in termini di più alta o più bassa). Warner individua sei classi sociali.


Treiman: specificazione del metodo reputazionale  attraverso un'analisi comparata, utilizzando la categoria del "prestigio" in relazione al potere ed al privilegio. Giunge alla conclusione che le classificazioni basate sull'associazione tra occupazione e prestigio tendono a durare nel tempo. In particolare:


Basandosi sulla definizione dei "bisogni fondamentali", ritiene che la divisione del lavoro è molto simile in tutte le società.

In base alla divisione del lavoro, alcune persone controllano più risorse di altri.

Le persone che occupano posizioni di maggiore rilievo godono anche di influenza politica.

Le attività dotate di potere e privilegio sono anche quelle dotate di maggiore prestigio.


Non spiega come i gruppi di potere riescono a perpetuare la posizione di vantaggio.


Classi e stili di vita: condizioni abitative, percorso di studio e di formazione professionale, salute e fruizione di servizi sanitari, consumo culturale, tempo libero, divorzio, ecc



Mobilità sociale individuale


Status ascritti e status raggiunti, società chiuse e società aperte.

La mobilità individuale è tipica delle società "aperte", di cui quella statunitense è stata considerata l'esempio tipico.


Mobilità verticale (ascendente o discendente) o orizzontale.


Mobilità intergenerazionale (es. tra padre e figlio) o intragenerazionale (carriera personale)


La mobilità sociale nelle società industrializzate ha trasformato la classica rappresentazione piramidale della stratificazione in un rappresentazione "a botte" o "a trottola".


Incongruenza di status (es. posizione alta sulla scala del prestigio e bassa su quella del reddito).





Mobilità sociale collettiva


La mobilità sociale collettiva riguarda interi gruppi o classi sociali. La mobilità collettiva è tipica delle società chiuse, basate su posizioni ascritte. Es. il sistema di caste indiano, dove la mobilità sociale è avvenuta per frammentazione di una casta.


La mobilità collettiva è anche tipica delle discriminazioni basate sul genere, sulla razza, sull'etnia e sull'età.




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