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Atteggiamenti

psicologia



Atteggiamenti


Gli atteggiamenti sociali costituiscono gli indicatori attraverso i quali è possibile prevedere le azioni delle persone. Oltre a ciò per modificare il punto di vista delle persone consiste nel cambiare gli atteggiamenti, come emerge dai seguenti esempi:

propaganda politica, pubblicità, discriminazione sociale.

E' possibile distinguere due approcci alla definizione degli atteggiamenti.

1) Il primo si basa sull'idea che un atteggiamento è una combinazione di tre reazioni distinte nei confronti di un oggetto. Queste reazioni sono definite come affettiva, cognitiva e conativa-comportamentale.

L'atteggiamento è una tendenza psicologica che si esprime valutando una particolare entità con un certo gradi di favorevolezza o sfavorevolezza, riferendosi a tutte le classi di risposte valutative, manifeste o nascoste, cognitive, affettive, comportamentali.



2) Rifiuta l'idea di un modello degli atteggiamenti a più componenti. Queste concezioni considerano la componente affettiva come l'unico indicatore rilevante della loro natura valutativa, e pertanto usano il termine emozione e valutazione in modo intercambiabile. L'atteggiamento è un sentimento positivo o negativo, generale e durevole, nei c 242h71c onfronti di una certa persona, oggetto o argomento.

Il termine credenza indica le opinioni della persona sull'oggetto di atteggiamento o l'informazione, la conoscenza o i pensieri che la persona possiede a proposito dell'oggetto di atteggiamento. Il termine atteggiamento equivale pertanto alle emozioni connesse con l'oggetto di atteggiamento, ossia la valutazione positiva o negativa che la persona esprime nei confronti di tale oggetto. Le intenzioni comportamentali segnalano una predisposizione ad agire i un certo modo nei confronti dell'oggetto di atteggiamento, cioè la prontezza a comportarsi in un modo particolare verso tale oggetto.

La misurazione degli atteggiamenti (misure autoredatte o misure dirette)

Self-report: la scala di valutazione composta da un solo item, metodo semplice ed economico. Problema: possibile mancanza di fedeltà, perché le risposte possono essere influenzate dal contesto, dall'ordine delle domande, dall'umore del soggetto e da altri fattori esterni.

La scala Likert

raccogliere una vasta scale di affermazioni riguardanti l'atteggiamento che si desidera misurare.

Successivamente si domanda ad un campione abbastanza ampio di soggetti di esprimere opinioni sulle affermazioni raccolte, usando una scala a 5 punti

Si ricava un punteggio preliminare dell'atteggiamento sommando le risposte fornite dai soggetti alle varie affermazioni. Per accertarsi che tutti gli item misurino solo l'atteggiamento in questione si esegue una analisi dell'item calcolando una correlazione fra il punteggio ottenuto in ciascuna affermazione ed il punteggio complessivo.

Si ricava il punteggio finale dell'atteggiamento sommando le risposte fornite alle affermazioni rimaste nella scala.

Il differenziale semantico

Il difetto principale della scala Likert e di altre delle stesso tipo è la necessità di costruire una scala nuova per ogni oggetto di atteggiamento che si prende in esame. Il differenziale messo a punto da Osgood, Suci e Tannenbaum consente di misurare diversi atteggiamenti servendosi di una unica scala e di evidenziare tre dimensioni di base, rispetto alle quali era possibile descrivere i vari concetti: valutazione, potenza e attività.

Misure fisiologiche

Riflesso galvanico cutaneo (misura la resistenza della pelle all'elettricità, che subisce delle alterazioni quando il soggetto sperimenta un'emozione).

Elettromiogramma facciale (quando si sperimentano emozioni positive alcuni muscoli facciali si attivano in misura superiore ad altri, a differenza di quanto accade negli stati emotivi negativi).

L'osservazione del comportamento e le misure non reattive

Nella maggior parte dei casi i soggetti sono coscienti di essere osservati dallo sperimentatore. Esempio: per misurare l'attrazione si osserva il contatto visivo e la postura. Altro esempio l'esperimento della lettera smarrita, che permise di fare inferenze sulla popolarità di varie organizzazioni (unicef, etc.) e dunque l'ideologia corrispondente nelle specifiche parti della città.

Un ulteriore metodo è la tecnica del falso canale di informazione (bogus pipeline). E' possibile indurre le persone a manifestare atteggiamenti imbarazzanti se ingannati (macchina che è in grado di misurare gli atteggiamenti verso determinati oggetti - ma è falso).


Funzioni degli atteggiamenti


F. Motivazionali

F. di difesa dell'Io (Katz). Proteggono l'individuo dai sentimenti negativi rivolti verso di sé o al proprio gruppo.



F. di autorealizzazione attraverso l'espressione di valori (katz) assumeva che le persone sentono la necessità di esprimere atteggiamenti che riflettano i propri valori fondamentali o le componenti del concetto di sé. Questo modo di esprimere gli atteggiamenti ha come obiettivo prevalente quello di confermare la validità del proprio concetti di sé, piuttosto che suscitare una reazione negli altri.

F. adattiva, strumentale o utilitaristica. Gli atteggiamenti aiutano le persone a raggiungere gli scopi che si prefiggono ed ad evitare risultati indesiderabili. Per esempio la somiglianza produce simpatia, pertanto può essere utile adottare atteggiamenti simili a qualcuno che si desidera avere per amico.

F. economica o di conoscenza. Gli atteggiamenti consentono di categorizzare l'informazione in ingresso, come le esperienze nuove, secondo dimensioni valutative prestabilite, aiutandoci a semplificare e comprendere l'ambiente complesso nel quale viviamo. Un atteggiamento può assolvere ad una unica funzone centrale od a funzioni multiple: per esempio un atteggiamento positivo verso un determinato programma politico, può adempiere a funzioni utilitaristiche (questo atteggiamento è approvato da persone importanti); può esprimere dei valori centrali (la credenza nella responsabilità nei confronti delle generazioni future); e può guidare o strutturare l'elaborazione dell'informazione (può indicare che è utile prestare attenzione alle informazioni fornite da un certo candidato politico).

Snyder e DeBono hanno mostrato che gli atteggiamenti degli individui con alta capacità di automonitoraggio assolvono con maggiore probabilità una funzione di adattamento sociale, piuttosto che di espressione di valori. Il contrario per i soggetti con bassa capacità di automonitoraggio, persone il cui comportamento varia a seconda degli stati interni, delle disposizioni, degli atteggiamenti.

High-self monitors: + seinsibili alla comunicazione e relazione con gli altri

Low-self monitors: esprimere dei valori, - disponibili all'interazione, + volubili (perchè varia il comportamento a seconda degli stati interni).


Gli atteggiamenti come guida per l'elaborazione dell'informazione

Tre scuole di pensiero:

Heider e la teoria della coerenza cognitiva. Quando ci si rende conto che alcui atteggiamenti sono contradditori, si crea una condizione di squilibrio cognitivo. Dato che questo stato è spiacevole e produce tensione, le persone saranno motivate a ristabilire uno stato di coerenza fra le cognizioni in oggetto modificando uno o più atteggiamenti. (concetto di omeostasi)

Festinger e la ricerca attiva dell'informazione pertinente per l'atteggiamento - Teoria della dissonanza cognitiva. Per non creare tensione o dissonanza, si ignorano le cognizioni dissonanti con l'atteggiamento e si ricercano selettivamente le cognizioni che le confermano. I casi in cui le persone ricercano informazioni dissonanti sono due: a) quando il loro sistema cognitivo (cioè il loro atteggiamento) è sufficientemente stabile da consentire loro di integrare questo tipo di informazione, ovvero di rifiutarla con adeguate argomentazioni; b) il sistema cognitivo è poco strutturato, al punto che l'individuo ritiene opportuno modificarlo per renderlo conforme all'informazione dissonante.

Fazio e Williams, la percezione e la valutazione di informazioni rilevanti per l'atteggiamento. Dimostrarono che le persone elaborano le informazioni sulle qualità degli oggetti di atteggiamento. Esperimento sui candidati: soggetti bianchi con atteggiamento positivo verso i neri percepivano le frasi poco contro ai neri come molto contro i neri rispetto alla normalità delle persone. La ricerca di Beppe e Cacioppo sostengono che esista un percorso centrale e periferico della decisione. Percorso centrale = hai già un'opinione, sei motivato e capace di elaborare l'inf. Rilevante in maniera completa, esaustiva ed elaborata. Percorso periferico = gli atteggiamenti non si formano considerando informazioni convincenti, ma affidandosi ad alcuni indizi periferici come la credibilità della fonte oppure il numero di persone che difendono una certa posizione attitudinale.



In sintesi gli atteggiamento possono influenzare la percezione e la valutazione delle inf. rilevanti per l'atteggiamento, soprattutto se sono facilmente accessibili e se si basano su una struttura di conoscenze elaborata.


Il recupero delle inf. Pertinente per l'atteggiamento

Levine e Murphy proposero che è più facile ricordare l'inf. Che conferma l'atteggiamento sociale di quella che li contraddice. Dai risultati dell'esperimento risultò che i soggetti che avevano ascoltato il messaggio che esprimeva una posizione sfavorevole verso l'igine orale mostravano atteggiamenti negativi verso la pratica rispetto ai soggetti che avevano ascoltato il messaggio che ne metteva in luce gli aspetti positivi.


Atteggiamenti e comportamento


Esperimento di LaPiere (1934) viaggio con cinesi in America. Nutriva dubbi su l'eventualità che i viaggiatori sarebbero stati accettati negli alberghi e nei ristoranti perché il pregiudizio contro gli asiatici era diffuso. Ma non è successo. Però a parole gli albergatori non lo avrebbero fatto. Questo dimostra l'assenza di correlazione fra atteggiamenti e altre risposte verbali, da un lato, e comportamento manifesto, dall'altro.

Ajzen e Fishein hanno messo in luce gli atteggiamenti ed il comportamento sono caratterizzati da quattro elementi diversi:

l'azione (cosa)

il bersaglio (chi, a chi)

contesto (dove, perché)

tempo (quando)

Millar e Tesser formularono l'ipotesi che gli atteggiamenti ed il comportamento mostreranno una forte corrispondenza ogniqualvolta ci sia una corrispondenza fra gli aspetti salienti di entrambi i concetti, a livello cognitivo e affettivo.

Fattori di personalità

Autocontrollo e autoconsapevolezza oggettiva: chi si controlla lo fa per adeguamento all'ambiente. Una + elevata corrispondenza fra atteggiamenti e comportamento è stata riscontrata anche nelle persone dotate di un maggior autoconsapevolezza oggettiva. La persona che è molto consapevole di sé rivolge la sua attenzione primariamente al sé, ovvero ai propri sentimenti, mentre in una persona con scarsa autoconsapevolezza l'attenzione è diretta alle altre persone, all'ambiente personale o impersonale.

Altri fattori che influenzano il comportamento: i modelli della relazione fra atteggiamento e comportamento

A volte le norme sociali rigide impediscono le azioni individuali e quindi limitano il manifestarsi degli atteggiamenti. Fishbein & Ajzen hanno proposto un modello detto teoria dell'azione ragionata e la sua versione ampliata la teoria del comportamento pianificato. La determinante + diretta del comportamento è l'intenzione che la persona ha di compierlo o non compierlo. L'intenzione è determinata dalla valutazione positiva o negativa del comportamento da parte del soggetto cioè dell'atteggiamento che la persona ha verso il comportamento. Questo dipende dalla credenza che questo comportamento provocherà una determinata conseguenza e dal valore attribuito a queste conseguenze. La seconda determinante è la norma soggettiva. La norma soggettiva è il prodotto delle credenze normative (aspettative delle persone + significative) e la motivazione di quest'ultima a conformarsi a tali aspettative.






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