RIASSUNTO - COMMENTO

filosofia

RIASSUNTO

L'opera tratta del discorso che Socrate pronunciò durante il suo processo per difendersi dalle accuse degli ateniesi.

Inizialmente il filosofo è tenuto a testimoniare contro l'incriminazione infondata a proposito dell'istruzione che, secondo Meleto, lui fornisce ai ragazzi in cambio di denaro. L'accusatore dice anche che tutti sono in grado di istruire i giovani tranne Socrate per 737g63h ché li corrompe e li induce a lottare contro lo Stato.  Lui si protegge dicendo che i ragazzi non erano costretti ad andare da lui ma erano proprio loro che intendevano seguirlo e che è impossibile che abbia fatto una cosa simile non essendone capace, infatti si definisce un "non sapiente", anche se in seguito dirà che coloro che dicono di essere sapienti non sanno e viceversa.

La seconda accusa è quella che riguarda la creazione di nuove divinità da parte sua, lui, però, sostiene  di credere in alcuni dei, come i daimon, e di non avere mai parlato di altre nuove divinità.

Poi continua la sua difesa dicendo di essere stato mandato da dio per stimolare Atene ma non attraverso la politica.

Infine Socrate  dice di non volersi guadagnare l'assoluzione con le lacrime e i compianti dei suoi concittadini perché sarebbe ridicolo per la patria ma vuole che si sappia che lui si è comportato nel migliore dei modi e non teme la morte, infatti per questo chiede di essere mandato in un luogo lontano dalla città a finire i suoi giorni, mantenuto dallo Stato dal momento che l'ha sempre servito con i suoi insegnamenti. Prima di andare chiede che i suoi figli abbiano un'educazione adeguata.

COMMENTO

Socrate con questo discorso si dimostra abile, gli accusatori per incolparlo utilizzano discorsi difficili invece lui attraverso una retorica semplice e concisa tenta di far ragionare gli ateniesi, infatti anche se loro gli pongono delle domande difficili lui con ragionamenti comprensibili a tutti si dimostra non colpevole.

Le accuse che gli rivolgono sono causate dalla gelosia e dalla paura dei potenti che vogliono eliminarlo perché rappresenta un pericolo.

Socrate si dimostra superiore quando, anche se sta rischiando la sua vita, continua a credere nella sua missione e nelle sue idee, senza sbilanciarsi per salvarsi.

Lui non si ritiene meglio di qualcun altro, semplicemente dice che gli dei l'hanno scelto per istruire il mondo e attraverso delle ricerche è arrivato alla conclusione che lui è un sapiente. Tutte le incriminazioni, infatti, partono proprio a causa di queste continue ricerche che infastidiscono lo Stato.

In verità lui ha sempre servito e rispettato la sua patria e per dimostrarlo decide di non disubbidire alle leggi anche se gli viene proposto di scappare dalla prigione.

Anche durante il suo discorso non si preoccupa della decisione finale che prenderanno i giudici, infatti non si dimostra agitato o preoccupato, anzi lui è triste perché sa che se morirà dovrà anche lasciare la sua città sotto un governo ingiusto.

Prima di finire predice una condanna, più atroce di quella che è stata inflitta a lui, che gli ateniesi dovranno subire dopo la sua morte, probabilmente vuole intendere che quando non ci sarà più i cittadini non avranno più un punto di riferimento nella polis.

La cosa che più mi ha colpito è stato il modo in cui affronta la sentenza, si può dire che l'accetti con serenità perché, per lui, la morte è un bene, infatti la vede come un'assenza di emozioni e dice che morendo passerebbe a una migliore vita in cui poter continuare la sua missione.

Socrate non teme la morte perché il mondo è abitato da persone false e presuntuose e quindi non vale più la pena di vivere la vita.