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L'ABC DELL'UNIONE EUROPEA - Gli Stati membri

economia



L'ABC DELL'UNIONE EUROPEA



Gli Stati membri

L'Unione europea (UE) è il risultato di un processo di cooperazione e integrazione cominciato nel 1951 tra sei paesi (Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi).

Dopo quasi cinquant'anni e quattro serie di adesioni (1973: Danimarca, Irlanda e Regno Unito Grecia Spagna e Portogallo Austria, Finlandia e Svezia) l'UE conta oggi quindici stati membri e si pre 454j98e para ad un quinto allargamento, questa volta verso l'Europa orientale e meridionale.




Gli obiettivi

L'Unione europea ha il compito di organizzare in maniera coerente e solidale i rapporti tra gli Stati membri e i loro popoli.

I grandi obiettivi che persegue sono:

La promozione del progresso economico e sociale (realizzazione del mercato interno nel 1993, lancio della moneta unica nel 1999);

L'affermazione dell'identità europea sulla scena internazionale (aiuti umanitari europei ai paesi terzi, politica estera e di sicurezza generale, intervento nella gestione delle crisi internazionali, posizione comune in seno alle organizzazioni internazionali);

L'instaurazione della cittadinanza europea (che completa la cittadinanza nazionale senza sostituirsi ad essa e conferisce al cittadino europeo un certo numero di diritti civili e politici);

Lo sviluppo di uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia (che dipende dal funzionamento del mercato interno e più in particolare dalla libera circolazione delle persone;

Il mantenimento e lo sviluppo dell'acquis comunitario (l'insieme dei testi giuridici adottati dalle istituzioni europee e i trattati istitutivi).


Le istituzioni

Il buon funzionamento dell'Unione europea è affidato a cinque istituzioni: il Parlamento europeo (eletto dai cittadini degli Stati membri), il Consiglio (che rappresenta i governi degli Stati membri), la Commissione (organo esecutivo e titolare del diritto d'iniziativa legislativa), la Corte di giustizia (che garantisce il rispetto del diritto), la Corte dei conti (che controlla la gestione finanziaria dell'Unione). Tali istituzioni si avvalgono dell'aiuto di altri organi: il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni (organi consultivi che rappresentano le diverse categorie della vita economica e sociale e delle regioni dell'UE), il mediatore europeo (abilitato a ricevere le denunce dei cittadini dell'Unione nei casi di cattiva amministrazione comunitaria), la Banca europea per gli investimenti, (l'istituzione finanziaria dell'UE), e la Banca centrale europea (responsabile della politica monetaria della zona euro).

I SETTE GIORNI CHIAVE CHE HANNO VISTO NASCERE L'EUROPEA





La costruzione europea è forse il più grande dei progetti storici di questo secolo. Fondato sui valori positivi in cui si riconosce la nostra civiltà tale processo di costruzione, che compie quasi cinquant'anni, ha attraversato momenti di crisi ma ha anche ottenuto grandi risultati.

Il XX secolo si sarà contraddistinto per l'affermazione, e successiva caduta, dei sistemi totalitari. Anche la storia dell'Unione Europea è caratterizzata da momenti importanti, da date simboliche. Sette sono le date che meritano di essere ricordate, poiché hanno visto nascere l'Europa che noi oggi conosciamo e ci introducono nell'Europa di domani.


9 maggio 1950: nasce l'Europa 

Nella primavera del 1950 l'Europa è sull'orlo del baratro. La guerra fredda fa gravare la minaccia di un conflitto fra paesi occidentali e paesi dell'est.

Come evitare di rivivere gli errori del passato e come creare le condizioni per una pace duratura fra nemici storici? Il nocciolo della questione erano le relazioni tra Francia e Germania: bisognava stabilire un legame fra i due paesi.

Jean Monnet, forte della sua eccezionale esperienza di negoziatore e uomo di pace, propose al ministro degli Affari estere francese Robert Schuman e al cancelliere tedesco Konrad Adenauer di creare un interesse comune ai due paesi. Tale proposta venne solennemente formulata dalla Francia il 9 maggio 1950 e accolta con fervore dalla Germania, dall'Italia, dai Paesi Bassi, dal Belgio e dal Lussemburgo.

Il trattato che istituisce la prima Comunità Europea, quella del carbone e dell'acciaio (CECA), fu firmato nell'aprile del 1951 e segnò l'inizio dell'Europa delle realizzazioni concrete.


25 marzo 1957: la Comunità Economica Europea

Il piano di Schuman aveva contribuito alla creazione di una Comunità specializzata in due settori decisivi, ma pur sempre limitati. Bisognava correggere la mira e procedere sulla via dell'integrazione. I sei membri della CECA scelsero quindi un lavoro terreno di lancio, in campo economico: la creazione di un mercato comune.

Il trattato di Roma del 25 marzo 1975, che istituisce la CEE, crea delle istituzioni e dei meccanismi decisionali che sono espressione sia degli interessi nazionali sia di una visione comunitaria.

Fra il 1958 e il 1970, la soppressione dei dazi doganali produce effetti spettacolari: il volume del commercio intercomunitario si sestuplica mentre triplica il volume degli scambi della CEE con il resto del mondo. Sull'esempio dei grandi mercati continentali gli operatori economici europei traggono partito dagli effetti dinamizzanti dell'apertura delle frontiere.

Nel 1986, con la firma dell'Atto unico saranno soppresse le ultime restrizioni, di tipo normativo e fiscale, che ritardavano l'attuazione di un autentico mercato interno, totalmente unificato.


20 luglio 1963: Yaoundé, il debutto dell'Europa sulla scena internazionale

Unite le loro sorti sul continente, gli stati fondatori della Comunità Europea firmano, nel 1963, una convenzione con ex colonie africane, con cui garantiscono ai nuovi paesi indipendenti vantaggi commerciali e aiuto finanziario. L'unione Europea è così divenuta la prima fonte internazionale di aiuto pubblico lo sviluppo.

Il 28 novembre 1995, i quindici paesi dell'Unione Europea e dodici paesi costieri del sud del Mediterraneo stabiliscono un rapporto di partenariato finalizzato alla creazione di una zona di libero scambio e alla conclusione di accordi di cooperazione nei settori sociale, culturale e umano.

L'Europa potrà affermarsi come potenza di pace se l'Unione continuerà a favorire la stabilità e lo sviluppo nei grandi complessi regionali che la circondano. Il ruolo da essa svolto negli scambi commerciali e il suo peso economico a livello mondiale ne fanno un partner rispettato nei grandi consessi internazionali, quali l'Organizzazione mondiale per il commercio e l'ONU.

Il trattato sull'Unione europea del 1992 fissa obiettivi e modalità di una politica estera e di sicurezza comune che a termine si tradurrà nella definizione di una politica di difesa comune. Ma il cammino verso l'armonizzazione delle diplomazie e delle politiche di sicurezza dei singoli Stati membri è ancora lungo. Eppure l'unione saprà difendere i propri interessi e contribuire all'organizzazione di un mondo di pace e di giustizia.


1 gennaio 1973: primo ampliamento della Comunità Europea

L'Unione Europea è aperta a tutti i paesi europei che desiderino fare propri gli impegni previsti dai trattati e proseguire obiettivi fondamentali comuni. Due sono i criteri che determinano l'accettazione di una candidatura all'adesione: l'appartenenza al continente europeo e la pratica di tutte le procedure democratiche che caratterizzano una Stato di diritto.

Il 1° gennaio 1973, Danimarca, Irlanda e Regno Unito entrano a far parte della Comunità Europea. È seguito un ampliamento verso sud, durante gli anni Ottanta, a mano a mano che Grecia, Spagna e Portogallo trovano posto nel consesso delle nazioni democratiche. La terza ondata di adesioni, nel 1995, nasce dalla volontà dei paesi dell'Europa scandinava e centrale di aderire a un'Unione che andava consolidando il mercato interno e appariva quale unico polo di stabilità nel continente, dopo il crollo del blocco sovietico.

Suo compito è mantenere un sistema decisionale efficace.

Prossima grande sfida dell'Europa è accogliere i paesi dell'Europa centrale, i paesi balcanici, mediterranei e baltici. Trovare le risorse che consentano a tali paesi di adeguarsi, a livello economico e strutturale, quanto più rapidamente possibile e adattare le istituzioni affinché continuino a operare nell'interesse di un'Unione di oltre venticinque membri, sono i compiti storici che dovranno affrontare, in futuro, gli Stati membri.


7-10 giugno 1979: le prime elezioni dirette a suffragio universale del Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo svolge un ruolo fondamentale nell'equilibrio istituzionale della Comunità, in quanto rappresenta i popoli ed è simbolo della natura democratica del progetto europeo.

Il Parlamento esercita altresì il potere legislativo sottoforma di diritto di consultazione in merito ai principali testi comunitari; rappresenta, insieme con il Consiglio dell'Unione, l'autorità di bilancio.

Quanto alla nomina dei parlamentari europei, fino al 1979 essi erano espressione dei parlamenti nazionale, ovvero loro rappresentanti a Strasburgo. Dal 1979, il Parlamento europeo è eletto ogni cinque anni a suffragio universale diretto in tutti i paesi dell'Unione.

Assolutamente rivoluzionaria nella pratica delle relazioni internazionali, è quest'ambizione di creare fra gli Stati membri un legame che consenta loro di gestire interessi e divergenze, applicando queste norme giuridiche e procedure d'arbitrato che accomunano i cittadini di un unico Stato democratico.

La sottile dialettica che da circa cinquant'anni unisce il Consiglio dell'Unione, il Parlamento europeo, la Commissione, e la Corte di Giustizia, è forse la conquista più importante della costruzione comunitaria, e ala sua chiave di successo.


17 febbraio 1986: firma dell'Atto unico europeo

L'obiettivo del trattato di Roma di istituire un mercato comune è stato in parte realizzato negli anni Sessanta, con la soppressione dei dazi doganali interni e delle restrizioni quantitative agli scambi. Gli autori del trattato avevano però sottovalutato tutta una serie di altri ostacoli, sofisticati e nascosti, che sotto forma di regolamenti diversi costituivano spesso barriere insormontabili.

La Commissione prese pertanto un'iniziativa audace, che avrebbe portato alla adozione dell'Atto unico. Questo fissa, per l'1 gennaio 1993, il completamento del mercato interno e fornisce alle istituzioni comunitarie, mediante l'estensione del voto a maggioranza, i mezzi per adottare le trecento direttive necessarie allo scopo. Altro obiettivo è la coesione economica sociale.

Nella concezione dei governanti dell'Unione, sia l'operatività del mercato interno sia una concorrenza sana e leale fra le imprese non possono prescindere dall'obiettivo costante di migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei.


1 novembre 1993: l'Unione europea

Con l'entrata in vigore, l'1 novembre 1993, del trattato sull'Unione europea, firmato il 7 febbraio 1992 a Maastricht, la costruzione europea assume una nuova dimensione.

Il pilastro comunitario, ha per protagonisti la Commissione, il Parlamento, il Consiglio e la Corte di giustizia, che gestiscono essenzialmente il mercato interno e le politiche comuni. I rimanenti settori presuppongono l'intervento degli Stati membri in settori fino d'allora considerati di competenza esclusiva dei governi nazionali: la politica estera e di sicurezza e gli affari interni (fra cui la politica d'immigrazione e di asilo, la polizia e la giustizia).

Del trattato di Maastricht i cittadini ricorderanno forse e soprattutto la decisione che più concretamente inciderà sulla vita quotidiana di ciascuno, ovvero la realizzazione dell'Unione economica e monetaria. L'1 gennaio 1999, entreranno a far parte di tale Unione tutti i paesi che si saranno conformati a una serie di criteri economici, garanzia della loro sana gestione finanziaria e di stabilità futura per la moneta unica, l'euro,

Ultima tappa logica del completamento del mercato interno è l'immissione in circolazione della moneta unica. Potremmo persino azzardare che l'euro sarà in futuro il simbolo più concreto dell'Unione europea. Moneta forte, in grado di tener testa alle più grandi valute di riserva internazionali, l'euro sarà il segno distintivo della nostra comune appartenenza a un continente unificato, che si afferma nella propria specificità.




I SIMBOLI DELL'UNIONE EUROPEA





I simboli europei permettono di identificare l'Unione europea in quanto entità politica.

Dal 1986, l'emblema adottato dal Consiglio d'Europa viene utilizzato come bandiera dell'Unione europea. Esso rappresenta un cerchio di dodici stelle gialle su sfondo azzurro (il numero dodici è un simbolo di perfezione e unità).

L'inno dell'Unione europea è l'Inno alla gioia, tratto dalla nona sinfonia di Beethoven.

Il 9 maggio, giornata d'Europa, commemora la dichiarazione di Robert Schuman del 1950, considerata l'atto di nascita dell'Unione europea.


La bandiera europea

Nel 1986 il Consiglio europeo ha adottato la bandiera divenuta il simbolo dell'Unione europea.

Descrizione simbolica: sullo sfondo blu del cielo, una corona di dodici stelle dorate rappresenta l'unione dei popoli europei, il numero delle stelle, invariabile è il simbolo di perfezione e unità.

Descrizione araldica: un cerchio composto da dodici stelle dorate a cinque punte, non contigue, in campo azzurro.


L'inno europeo

L'inno europeo (Inno alla gioia) - adattamento dell'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven - è stato adottato del Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986. Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d'orchestra del Novecento, ha realizzato, su richiesta del Consiglio, tre versioni strumentali per piano solo, fieati e orchestra sinfonica.

Le associazioni musicali di quattro Stati membri hanno fondato nel 1988 la dinamica Orchestre d'Harmonie des Jeunes de l'Unione Européenne per promuovere nuove composizioni europee per composizioni di fiati.

Ogni anno vengono selezionati tra i migliori musicisti europei circa settanta giovani che studiano assieme ed eseguono concerti in tutta l'Unione europea.


9 maggio, giornata dell'Europa

Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta, nota come "dichiarazione Schuman", è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea.

Oggi, il 9 maggio è assurto a simbolo dell'Europa (giornata dell'Europa) che, insieme all'emblema e all'inno, consente di identificare l'Unione europea come entità politica.

Il Giorno dell'Europa è l'occasione di dar vita a festività e di organizzare attività che avvicinano l'Europa ai suoi cittadini e ai popoli dell'Unione fra loro. 




LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA





L'Unione europea si fonda su un sistema istituzionale unico al mondo.

Infatti, gli Stati membri operano una delega di sovranità a favore di istituzioni indipendenti che rappresentano, al tempo stesso, l'interesse comunitario, gli interessi nazionali e quelli dei cittadini. La Commissione difende tradizionalmente gli interessi comunitari, tutti i governi nazionali sono rappresentanti in seno al Consiglio dell'Unione e il Parlamento europeo è eletto direttamente dai cittadini dell'UE. Pertanto i fondamenti dell'Unione europea sono il diritto e la democrazia.

A tale "triangolo istituzionale" si aggiungono altre due istituzioni: la Corte dei giusti e la Corte dei conti.

Cinque organi completano la struttura:


Parlamento europeo

Il Parlamento europeo, eletto ogni cinque anni a suffragio universale diretto, è l'espressione della democrazia dei trecentosettantaquattromilioni di cittadini europei. Al suo interno sono rappresentate le principali tendenze politiche dei paesi membri riunite in formazioni politiche paneuropee.

Il Parlamento svolge tre funzioni essenziali:

insieme al Consiglio, svolge una funzione legislativa consistente nell'adozione delle leggi europee (direttive, regolamenti, decisioni). La sua partecipazione contribuisce a garantire la legittimità democratica dei testi adottati.

condivide con il Consiglio il potere di bilancio e può modificare le spese comunitarie. Adotta definitivamente il bilancio nella completezza.

esercita un controllo democratico sulla Commissione. Approva le designazioni dei suoi membri e ha il potere di censura. Inoltre, svolge un controllo politico su tutte le istituzioni.


Consiglio dell'Unione europea

Il Consiglio è il principale organo decisionale dell'Unione europea. È l'emanazione degli Stati membri, di cui riunisce regolarmente i rappresentanti, a livello ministeriale.

In funzione dei punti all'ordine del giorno, il Consiglio si riunisce in formazioni divise in affari esteri, finanza, istruzione, telecomunicazioni,?

Il Consiglio esercita diversi incarichi fondamentali:

è l'organo legislativo dell'Unione, esercita il potere legislativo in codecisione con il Parlamento europeo per un ampio spettro di competenze comunitarie.

coordina le politiche economiche generali degli Stati membri.

conclude, a nome della Comunità, accordi internazionali con uno o più Stati o organizzazioni mondiali.

condivide il potere di bilancio con il Parlamento.

prende le decisioni necessarie alla definizione e all'attuazione della politica di sicurezza comune, sulla base degli orientamenti degenerali definiti dal Consiglio europeo.

coordina le azioni degli Stati membri e adotta misure nel settore della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale.

Commissione europea

La Commissione europea incarna e difende l'interesse generale dell'Unione. Il presidente e i membri della Commissione sono nominati dagli Stati membri previa approvazione del Parlamento europeo.

La Commissione è il motore del sistema istituzionale comunitario:

dal momento che ha il diritto di iniziativa legislativa, propone i testi legislati da presentare al Parlamento e al Consiglio.

in qualità di organo esecutivo, garantisce l'esecuzione delle leggi europee (direttive, regolamenti, decisioni), del bilancio e dei programmi adottati dal Parlamento e dal Consiglio.

in quanto custode dei trattati, vigila sull'applicazione del diritto comunitario insieme alla Corte di Giustizia.

in qualità di rappresentante dell'Unione sulla scena internazionale, negozia gli accordi extraeuropei, essenzialmente in materia di commercio e cooperazione.


Corte di Giustizia

La Corte di Giustizia europea assicura il rispetto e l'interpretazione uniforme del diritto comunitario. È competente a conoscere le controversie che possono sorgere tra gli Stati membri, le istituzioni comunitarie, le imprese e i privati. Nel 1989 le è stato affiancato il Tribunale di primo grado.


Corte dei conti

La Corte dei conti europea controlla la legittimità e la regolarità delle entrate e delle spese dell'Unione e accerta la sana gestione finanziaria del bilancio europeo.


Banca centrale europea

La Banca centrale europea definisce e attua l apolitica monetaria europea; effettua operazioni di cambio e garantisce il buon funzionamento dei sistemi di pagamento.


Comitato economico e sociale

Il Comitato economico e sociale svolge un ruolo consultivo per la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo su problemi attinenti, per esempio, all'occupazione al funzionamento del mercato unico e alla politica dei trasporti. È composto dai rappresentanti delle varie categorie della vita economica e sociale.


Comitato delle regioni

Il Comitato delle regioni vigila sul rispetto dell'identità e delle prerogative regionali e locali. Deve essere obbligatoriamente consultato in settori come la politica regionale, l'ambiente e l'istruzione. È composto dai rappresentanti degli enti regionali e locali.


Banca europea per gli investimenti

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l'istituzione finanziaria dell'Unione europea. Finanzia progetti di investimento per contribuire allo sviluppo equilibrato dell'Unione.


Mediatore europeo

Al mediatore europeo possono rivolgersi tutte le persone fisiche (cittadini) o giuridiche (istituzioni, imprese), residenti o aventi la loro sede sociale nell'Unione, che si ritengano vittime di un atto di "cattiva amministrazione" da parte delle istituzioni o organi comunitari.   




I TEMI CHIAVE





Allargamento dell'UE

Il processo di allargamento dell'Unione è iniziato il 30marzo 1998. sono attualmente in corso i negoziati con dodici candidati: Bulgaria, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Il principio di base dei trattati è l'accettazione da parte dei candidati dell'acquis comunitario.


Organizzazione mondiale del commercio (OMC)

Quantunque la Conferenza ministeriale di Seattle, nel novembre 1999, non sia riuscita a dare inizio a un nuovo ciclo di trattative, sono iniziate discussioni sui servizi e sull'agricoltura, due settori che rientrano nell'"agenda integrata" degli accordi di Marrakech. Contestualmente è stato avviato un esame dell'attuazione degli impegni assunti nell'ultima tornata di negoziati (Uruguay Round). Infine, dopo la conclusione dell'accordo bilaterale tra l'Unione europea e la Cina, le discussioni sull'adesione di quest'ultima all'OMC sono entrati nella fase finale.


Carta dei diritti fondamentali

Il Consiglio europeo di Nizza (7 - 9 dicembre 2000) si è compiaciuto della proclamazione congiunta, da parte del Consiglio, del Parlamento e della Commissione, della Carta dei diritti fondamentale, che riunisce in un unico testo i diritti civili, politici, economici, sociali e societari finora enunciati in fonti diverse internazionali, nazionali ed europee. Il Consiglio europeo auspica che alla Carta sia data la più ampia diffusione possibile presso i cittadini dell'Union. La questione della portata della Carta sarà esaminata in un secondo tempo.


Euro

Il 1° gennaio 1999, alle ore 0.00, l'euro è diventata la moneta ufficiale degli undici Stati membri dell'Unione europea, con un tasso di conversione fisso nella rispettiva moneta nazionale. Le banconote e le monete metalliche in euro saranno in circolazione solo il 1° gennaio 2002, ma la nuova moneta può essere utilizzata fin d'ora dai consumatori, dai commercianti, dalle imprese e dalle amministrazioni pubbliche sotto forma di moneta scritturale.


Occupazione

In seguito all'introduzione nel Trattato di Amsterdam di un nuovo titolo sull'occupazione, gli Stati membri hanno deciso, in occasione del Vertice sull'occupazione tenutosi a Lussemburgo nel novembre 1997, una strategia europea per l'occupazione che si articola in quattro assi principali: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità e pari opportunità. Ogni anno il Consiglio "Lavoro e Affari sociali" adotta un insieme di orientamenti che gli Stati membri devono mettere in atto nel quadro del loro Piano d'azione nazionale (PAN).






















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