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'Nuove norme in materia di obiezione di coscienza.'

giurisprudenza






Legge 8 luglio 1998, n. 230



"Nuove norme in materia di obiezione di coscienza."

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.163 del 15 luglio 1998





Art. 1.



1. I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto

alle liberta' di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dalla Convenzione

internazionale sui diritti civili e politici, opponendosi all'uso delle armi,

non accettano l'arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato,

possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio

militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio

militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della

Patria e ordinato ai fini enunciati nei "Principi fondamentali" della

Costituzione. Tale servizio si svolge secondo le modalita' e le norme stabilite

nella presente legge.



Art. 2.

1. Il diritto di obiezione di coscienza al servizio militare non e' esercitabile

da parte di coloro che:

a) risultino titolari di licenze o autorizzazioni relative alle armi indicate

negli articoli 28 e 30 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza,

approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modifiche ed

integrazioni, ad eccezione delle armi di cui al primo comma, lettera h), nonche'

al terzo comma dell'articolo 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110, come

sostituito dall'articolo 1, comma 1, della legge 21 febbraio 1990, n. 36. Ai

cittadini soggetti agli obblighi di leva che facciano richiesta di rilascio del

porto d'armi per fucile da caccia, il questore, prima di concederlo, fa presente

che il conseguimento del rilascio comporta rinunzia ad esercitare il 232c24c diritto di

obiezione di coscienza;

b) abbiano presentato domanda da meno di due anni per la prestazione del

servizio militare nelle Forze armate, nell'Arma dei carabinieri, nel Corpo della

guardia di finanza, nella Polizia di Stato, nel Corpo di polizia penitenziaria e

nel Corpo forestale dello Stato, o per qualunque altro impiego che comporti

l'uso delle armi;

c) siano stati condannati con sentenza di primo grado per detenzione, uso,

porto, trasporto, importazione o esportazione abusivi di armi e materiali

esplodenti;

d) siano stati condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi

commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti

l'appartenenza a gruppi eversivi o di criminalita' organizzata.



Art. 3.

1. Nel bando di chiamata di leva predisposto dal Ministero della difesa deve

essere fatta esplicita menzione dei diritti e dei doveri concernenti l'esercizio

dell'obiezione di coscienza.



Art. 4.

1. I cittadini che a norma dell'articolo 1 intendano prestare servizio civile

devono presentare domanda al competente organo di leva entro sessanta giorni

dalla data di arruolamento. A decorrere dal 1 gennaio 1999 il predetto termine

e' ridotto a quindici giorni. La domanda non puo' essere sottoposta a condizioni

e deve contenere espressa menzione dei motivi di cui all'articolo 1 della

presente legge nonche' l'attestazione, sotto la propria personale

responsabilita', con le forme della dichiarazione sostitutiva di atto notorio,

circa l'insussistenza delle cause ostative di cui all'articolo 2. Fino al

momento della sua definizione la chiamata alla leva resta sospesa, sempreche' la

domanda medesima sia stata prodotta entro i termini previsti dal presente

articolo; le disposizioni di cui al presente periodo si applicano fino al 31

dicembre 1999.

2. All'atto di presentare la domanda, l'obiettore puo' indicare le proprie

scelte in ordine all'area vocazionale e al settore d'impiego, ivi compresa

l'eventuale preferenza per il servizio gestito da enti del settore pubblico o

del settore privato, designando fino a dieci enti nell'ambito di una regione

prescelta. A tal fine la dichiarazione puo' essere corredata da qualsiasi

documento attestante eventuali esperienze o titoli di studio o professionali

utili.

3. Fino al 31 dicembre 1999 gli abili ed arruolati ammessi al ritardo ed al

rinvio del servizio militare per i motivi previsti dalla legge, nel caso che non

abbiano presentato la domanda nei termini stabiliti al comma 1, potranno

produrla al predetto organo di leva entro il 31 dicembre dell'anno precedente la

chiamata alle armi. La presentazione della domanda di ammissione al servizio

civile non pregiudica l'ammissione al ritardo o al rinvio del servizio militare

per i motivi previsti dalla legge.



Art. 5.

1. Il Ministro della difesa, sulla base dell'accertamento da parte degli uffici

di leva circa l'inesistenza delle cause ostative di cui all'articolo 2, decreta,

entro il termine di sei mesi dalla presentazione della domanda, l'accoglimento

della medesima. In caso contrario ne decreta la reiezione, motivandola.

2. La mancata decisione entro il termine di sei mesi comporta l'accoglimento

della domanda.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si applicano fino al 31 dicembre 1999.

4. Fino al 31 dicembre 1999 in caso di reiezione della domanda di ammissione al

servizio civile e, comunque, in caso di sopravvenuto decreto di decadenza dal

diritto di prestarlo, l'obiettore puo' ricorrere all'autorita' giudiziaria

ordinaria. Il giudice competente e' il pretore nella cui circoscrizione ha sede

il distretto militare presso cui e' avvenuta la chiamata alla leva. Per il

procedimento si osservano le norme di cui agli articoli da 414 a 438 del codice

di procedura civile, in quanto applicabili. Il pretore, anche prima dell'udienza

di comparizione, su richiesta del ricorrente, puo' sospendere fino alla sentenza

definitiva, con ordinanza non impugnabile, quando ricorrano gravi motivi,

l'efficacia del provvedimento di reiezione della domanda o del decreto di

decadenza dal diritto di prestare il servizio civile.

5. Dalla data di inizio dell'efficacia delle disposizioni di cui al decreto

legislativo 19 febbraio 1998, n. 51, il giudice competente ai fini di quanto

previsto dal comma 4 e' il tribunale in composizione monocratica di cui

all'articolo 50- ter del codice di procedura civile, introdotto dall'articolo 56

del citato decreto legislativo n. 51 del 1998.

6. Il rigetto del ricorso o della richiesta di sospensiva comporta l'obbligo di

prestare il servizio militare per la durata prescritta.



Art. 6.

1. I cittadini che prestano servizio civile ai sensi della presente legge godono

degli stessi diritti, anche ai fini previdenziali e amministrativi, dei

cittadini che prestano il servizio militare di leva. Essi hanno diritto alla

stessa paga dei militari di leva con esclusione dei benefici volti a compensare

la condizione militare.

2. Il periodo di servizio civile e' riconosciuto valido, a tutti gli effetti,

per l'inquadramento economico e per la determinazione dell'anzianita' lavorativa

ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato, nei limiti

e con le modalita' con le quali la legislazione vigente riconosce il servizio di

leva.

3. Il periodo di servizio civile e di leva effettivamente prestato e' valutato

nei pubblici concorsi con lo stesso punteggio che le commissioni esaminatrici

attribuiscono per i servizi prestati negli impieghi civili presso enti pubblici.

Ai fini dell'ammissibilita' e della valutazione dei titoli nei concorsi banditi

dalle pubbliche amministrazioni e' da considerarsi a tutti gli effetti il

periodo di tempo trascorso nel servizio civile e di leva in pendenza di rapporto

di lavoro.

4. L'assistenza sanitaria e' assicurata dal Servizio sanitario nazionale, salvo

quanto previsto dall'articolo 9, comma 7.



Art. 7.

1. Dalla data di accoglimento della domanda i nominativi degli obiettori vengono

inseriti nella lista del servizio civile nazionale; tale inserimento viene

contestualmente annotato nelle liste originarie per l'arruolamento di terra o di

mare.

2. La lista degli obiettori di coscienza prevede piu' contingenti annui per la

chiamata al servizio.



Art. 8.

1. In attesa dell'entrata in vigore dei decreti legislativi attuativi della

delega di cui all'articolo 11, comma 1, lettera a), e all'articolo 12 della

legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, e' istituito, presso la

Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Ufficio nazionale per il servizio

civile. La dotazione organica dell'Ufficio, fissata per il primo triennio nel

limite massimo di cento unita', e' assicurata utilizzando le vigenti procedure

in materia di mobilita' del personale dipendente da pubbliche amministrazioni,

nonche' di consulenti secondo quanto previsto dalla legge 23 agosto 1988, n.

400, e successive modificazioni. L'Ufficio e' organizzato in una sede centrale e

in sedi regionali ed e' diretto da un dirigente generale dei ruoli della

Presidenza del Consiglio dei ministri, nominato dal Presidente del Consiglio dei

ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, il quale rimane in

carica per un quinquennio, rinnovabile una sola volta.

2. L'Ufficio di cui al comma 1 ha i seguenti compiti:

a) organizzare e gestire, secondo una valutazione equilibrata, anche

territorialmente, dei bisogni ed una programmazione annuale del rendimento

complessivo del servizio, da compiere sentite le regioni e le province autonome

di Trento e di Bolzano, la chiamata e l'impiego degli obiettori di coscienza,

assegnandoli alle Amministrazioni dello Stato, agli enti e alle organizzazioni

convenzionati di cui alla lettera b);

b) stipulare convenzioni con Amministrazioni dello Stato, enti o organizzazioni

pubblici e privati inclusi in appositi albi annualmente aggiornati presso

l'Ufficio stesso e le sedi regionali, per l'impiego degli obiettori

esclusivamente in attivita' di assistenza, prevenzione, cura e riabilitazione,

reinserimento sociale, educazione, promozione culturale, protezione civile,

cooperazione allo sviluppo, formazione in materia di commercio estero, difesa

ecologica, salvaguardia e fruizione del patrimonio artistico e ambientale,

tutela e incremento del patrimonio forestale, con esclusione di impieghi

burocratico-amministrativi;

c) promuovere e curare la formazione e l'addestramento degli obiettori sia

organizzando, d'intesa con i Ministeri interessati e con le regioni competenti

per territorio, appositi corsi generali di preparazione al servizio civile, ai

quali debbono obbligatoriamente partecipare tutti gli obiettori ammessi al

servizio, sia verificando l'effettivita' e l'efficacia del periodo di

addestramento speciale al servizio civile presso gli enti e le organizzazioni

convenzionati di cui all'articolo 9, comma 4;

d) verificare, direttamente tramite le regioni o, in via eccezionale, tramite le

prefetture, la consistenza e le modalita' della prestazione del servizio da

parte degli obiettori di coscienza ed il rispetto delle convenzioni con le

Amministrazioni dello Stato, gli enti e le organizzazioni di cui alle lettere a)

e b) e dei progetti di impiego sulla base di un programma di verifiche definito

annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e che dovra'

comunque prevedere verifiche a campione sull'insieme degli enti e delle

organizzazioni convenzionati, nonche' verifiche periodiche per gli enti e le

organizzazioni che impieghino piu' di cento obiettori in servizio;

e) predisporre, d'intesa con il Dipartimento della protezione civile, forme di

ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta;

f) predisporre iniziative di aggiornamento per i responsabili degli enti e delle

organizzazioni di cui alle lettere a) e b);

g) predisporre e gestire un servizio informativo permanente e campagne annuali

di informazione, d'intesa con il Dipartimento per l'informazione e l'editoria

della Presidenza del Consiglio dei ministri e con i competenti uffici dei

Ministeri interessati, per consentire ai giovani piena conoscenza delle

possibilita' previste dalla presente legge;

h) predisporre, d'intesa con il Dipartimento della protezione civile, piani per

il richiamo degli obiettori in caso di pubblica calamita' e per lo svolgimento

di periodiche attivita' addestrative;

i) predisporre il regolamento generale di disciplina per gli obiettori di

coscienza;

l) predisporre il regolamento di gestione amministrativa del servizio civile.

3. Per l'organizzazione e il funzionamento dell'Ufficio di cui al comma 1,

nonche' per la definizione delle modalita' di collaborazione fra l'Ufficio

stesso e le regioni con specifico riferimento a quanto previsto alle lettere c),

d), f) e g) del comma 2, con decreto del Presidente della Repubblica, e'

emanato, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente

legge, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentita la

Conferenza dei presidenti delle regioni delle province autonome, apposito

regolamento ai sensi dell'articolo 17, comma 4- bis, della legge 23 agosto 1988,

n. 400, e successive modificazioni. Con tale regolamento sono altresi' definite

le norme dirette a disciplinare la gestione delle spese, poste a carico del

Fondo di cui all'articolo 19. La gestione finanziaria e' sottoposta al controllo

consuntivo della Corte dei conti.

4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione

del Consiglio dei ministri, sentito il Ministro del tesoro, del bilancio e della

programmazione economica, da emanare entro e non oltre tre mesi dalla data di

entrata in vigore del regolamento di cui al comma 3, sono emanati i regolamenti

di cui al comma 2, lettere i) e l). Sugli schemi di tali regolamenti e'

preventivamente acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari.

5. Per un periodo massimo di due anni dalla data di entrata in vigore della

presente legge l'Ufficio di cui al comma 1 si avvale della collaborazione del

Ministero della difesa ai fini della gestione annuale del contingente.

6. Al fine di assicurare la necessaria immediata operativita' dell'Ufficio di

cui al comma 1, la Presidenza del Consiglio dei ministri puo' avvalersi in via

transitoria di personale militare in posizione di ausiliaria, di personale

civile del Ministero della difesa, ovvero di altre Amministrazioni, dei

consulenti previsti al comma 1 nonche' di appositi nuclei operativi resi

disponibili dai distretti militari.

7. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato in lire

850 milioni annue a decorrere dall'anno 1998, si provvede mediante

corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio

triennale 1998-2000, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte

corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero del tesoro,

del bilancio e della programmazione economica per l'anno finanziario 1998, allo

scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero del lavoro

e della previdenza sociale.

8. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e'

autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di

bilancio.



Art. 9.

1. Il Ministro della difesa trasmette mensilmente all'Ufficio nazionale per il

servizio civile i nominativi degli obiettori di coscienza le cui domande siano

state accettate o siano state presentate da oltre sei mesi. Dopo il 31 dicembre

1999 e' trasmesso l'elenco di tutti gli obiettori.

2. Fino al 31 dicembre 1999 gli obiettori di coscienza ammessi al servizio

civile sono assegnati, entro il termine di un anno dall'accoglimento della

domanda, agli enti ed organizzazioni di cui all'articolo 11, comunque nella

misura consentita dalle disponibilita' finanziarie di cui all'articolo 19, che

costituiscono il limite massimo di spesa globale. In mancanza o in ritardo di

assegnazione, l'obiettore e' collocato in congedo secondo le norme vigenti per

il servizio di leva.

3. L'assegnazione dell'obiettore al servizio civile deve avvenire, fatte salve

le esigenze del servizio e compatibilmente con le possibilita' di impiego, entro

l'area vocazionale ed il settore di impiego da lui indicati, nell'ambito della

regione di residenza o di quella indicata nella domanda e tenendo conto delle

richieste degli enti e delle organizzazioni di cui all'articolo 8, comma 2,

fermo restando quanto previsto all'articolo 4, comma 2.

4. Il servizio civile ha una durata pari a quella del servizio militare di leva

e comprende un periodo di formazione e un periodo di attivita' operativa. In

attesa dell'istituzione del Servizio civile nazionale, il periodo di formazione

dovra' prevedere un periodo di formazione civica e di addestramento generale al

servizio civile differenziato secondo il tipo d'impiego, destinato a tutti gli

obiettori ammessi a quel servizio. Per l'espletamento del servizio in

determinati settori ove si ravvisino specifiche esigenze di formazione, le

convenzioni disciplinano i casi nei quali puo' essere previsto un periodo di

addestramento aggiuntivo presso l'ente o l'organizzazione in cui verra' prestata

l'attivita' operativa.

5. Il servizio civile, su richiesta dell'obiettore, puo' essere svolto in un

altro Paese, salvo che per la durata, secondo le norme ivi vigenti, sulla base

di apposite intese bilaterali. L'Ufficio nazionale per il servizio civile

determina annualmente il contingente di servizio civile da svolgere all'estero.

6. Il servizio civile puo' essere svolto anche secondo le modalita' previste,

per i volontari in servizio civile, dagli articoli da 31 a 35 della legge 26

febbraio 1987, n. 49, e successive modificazioni, per la cooperazione allo

sviluppo. In tal caso la sua durata e' quella prevista da tale legge.

7. L'obiettore che ne faccia richiesta puo' essere inviato fuori dal territorio

nazionale dall'ente presso cui presta servizio, per un periodo concordato con

l'ente stesso, per partecipare a missioni umanitarie direttamente gestite

dall'ente medesimo. In tal caso, qualora la missione preveda l'impiego di

reparti delle Forze armate, l'assistenza sanitaria e' assicurata dal Servizio di

sanita' militare.

8. Non e' punibile l'obiettore che, prima della data di entrata in vigore della

presente legge, abbia svolto la sua attivita' all'estero anche al di fuori delle

condizioni previste al comma 7.

9. E' facolta' dell'Ufficio nazionale per il servizio civile disporre l'impiego

di obiettori di coscienza, ove lo richiedano, in missioni umanitarie nelle quali

sia impegnato personale italiano. A tale fine gli obiettori di coscienza,

selezionati in base alle loro attitudini vocazionali, verranno trasferiti alle

dipendenze dell'ente o organizzazione che gestisce la missione.

10. Nel presentare domanda per partecipare alle missioni umanitarie fuori dal

territorio nazionale di cui ai commi 7 e 9, l'obiettore deve indicare la

specifica missione umanitaria richiesta, nonche' l'ente, ovvero la

organizzazione non governativa, ovvero l'Agenzia delle Nazioni Unite che ne sono

responsabili. L'accoglimento ovvero la reiezione della domanda devono essere

comunicati all'obiettore, con relativa motivazione, entro un mese. La mancata

risposta entro tale termine comporta accoglimento della domanda.

11. In tutti i casi di cui ai commi 7 e 9, gli obiettori di coscienza devono

comunque essere utilizzati per servizi non armati, non di supporto a missioni

militari, e posti sotto il comando di autorita' civili.

12. L'obiettore che presta servizio civile all'estero per partecipare alle

missioni umanitarie di cui ai commi 7 e 9 puo' chiedere il prolungamento del

servizio civile per un periodo massimo di un anno. Ove la richiesta sia accolta,

per il periodo di prolungamento del servizio si applicano le norme di cui

all'articolo 6.



Art. 10.

1. Presso l'Ufficio nazionale per il servizio civile e' istituito e tenuto

l'albo degli enti e delle organizzazioni convenzionati di cui all'articolo 8,

comma 2. Allo stesso Ufficio e' affidata la tenuta della lista degli obiettori.

2. Presso il medesimo Ufficio nazionale per il servizio civile e' istituita la

Consulta nazionale per il servizio civile quale organismo permanente di

consultazione, riferimento e confronto per il medesimo Ufficio.

3. La Consulta e' formata da un rappresentante del Dipartimento della protezione

civile, da un rappresentante del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, da

quattro rappresentanti degli enti convenzionati operanti a livello nazionale, da

due delegati di organismi rappresentativi di enti convenzionati distribuiti su

base territoriale nazionale, da quattro delegati di organismi rappresentativi di

obiettori operanti su base territoriale nazionale, nonche' da due rappresentanti

scelti nelle Amministrazioni dello Stato coinvolte.

4. La Consulta esprime pareri all'Ufficio nazionale per il servizio civile sulle

materie di cui all'articolo 8, comma 2, lettere a), c), e), i) e l), nonche' sui

criteri e sull'organizzazione generale del servizio e sul modello di convenzione

tipo.

5. Il Presidente del Consiglio dei ministri, entro cinque mesi dalla data di

entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, disciplina

l'organizzazione e l'attivita' della Consulta.



Art. 11.

1. Gli enti e le organizzazioni pubblici e privati che intendano concorrere

all'attuazione del servizio civile mediante l'attivita' degli obiettori di

coscienza, per essere ammessi alla convenzione con l'Ufficio nazionale per il

servizio civile, devono possedere i seguenti requisiti:

a) assenza di scopo di lucro;

b) corrispondenza tra le proprie finalita' istituzionali e quelle di cui

all'articolo 8, comma 2, lettera b);

c) capacita' organizzativa e possibilita' di impiego in rapporto al servizio

civile;

d) aver svolto attivita' continuativa da non meno di tre anni.

2. Gli enti e le organizzazioni di cui al comma 1 inoltrano domanda di

ammissione alla convenzione all'Ufficio nazionale per il servizio civile. Nella

domanda di ammissione alla convenzione essi devono indicare i settori di

intervento di propria competenza, le sedi e i centri operativi per l'impiego

degli obiettori, il numero totale dei medesimi che puo' essere impiegato e la

loro distribuzione nei vari luoghi di servizio.

3. Gli enti e le organizzazioni di cui al comma 1 debbono inoltre indicare la

loro disponibilita' a fornire agli obiettori in servizio civile vitto e alloggio

nei casi in cui cio' sia dagli stessi enti ed organizzazioni ritenuto necessario

per la qualita' del servizio civile o qualora i medesimi enti e organizzazioni

intendano utilizzare obiettori non residenti nel comune della sede di servizio.

All'ente o all'organizzazione tenuti a fornire vitto e alloggio agli obiettori

sono rimborsate le spese sostenute, con le modalita' previste dall'Ufficio

nazionale per il servizio civile, sentita la Consulta nazionale per il servizio

civile.

4. In nessun caso l'obiettore puo' essere utilizzato in sostituzione di

personale assunto o da assumere per obblighi di legge o per norme statutarie

organiche dell'organismo presso cui presta servizio civile.

5. Ogni convenzione viene stipulata sulla base della presentazione di un preciso

progetto di impiego in rapporto alle finalita' dell'ente e nel rispetto delle

norme che tutelano l'integrita' fisica e morale del cittadino.

6. E' condizione per la stipulazione della convenzione la dimostrazione, da

parte dell'ente, della idoneita' organizzativa a provvedere all'addestramento al

servizio civile previsto dai precedenti articoli.

7. L'Ufficio nazionale per il servizio civile accerta la sussistenza dei

requisiti dichiarati dagli enti e dalle organizzazioni che hanno inoltrato la

domanda di ammissione alla convenzione. 8. Sulle controversie aventi per oggetto

le convenzioni previste dal presente articolo, decide il tribunale

amministrativo regionale territorialmente competente con riferimento alla sede

dell'ente o dell'organizzazione, quale indicata nella convenzione.

9. All'atto della stipula della convenzione gli enti si impegnano a non

corrispondere agli obiettori alcuna somma a titolo di controvalore e simili,

pena la risoluzione automatica della convenzione.



Art. 12.

1. L'Ufficio nazionale per il servizio civile comunica immediatamente al

Ministero della difesa l'avvenuto espletamento del servizio da parte

dell'obiettore di coscienza.

2. I competenti organi di leva provvedono a porre l'interessato in congedo

illimitato, dandogliene tempestivamente comunicazione.



Art. 13.

1. Tutti coloro che abbiano prestato servizio civile ai sensi della presente

legge, o della legge 15 dicembre 1972, n. 772, e successive modificazioni ed

integrazioni, nonche' tutti coloro i quali si siano avvalsi dell'articolo 33

della legge 15 dicembre 1971, n. 1222, sono soggetti, sino all'eta' prevista per

i cittadini che hanno prestato servizio militare, al richiamo in caso di

pubblica calamita'.

2. L'Ufficio nazionale per il servizio civile tiene apposito elenco dei

cittadini soggetti a richiamo ai sensi del comma 1.

3. Nel periodo di richiamo si applicano integralmente le norme penali e

disciplinari previste dalla presente legge per gli ammessi al servizio civile.

4. In caso di guerra o di mobilitazione generale, gli obiettori di coscienza che

prestano il servizio civile o che, avendolo svolto, siano richiamati in

servizio, e per i quali non siano sopravvenute le condizioni ostative di cui

all'articolo 2, sono assegnati alla protezione civile ed alla Croce rossa.



Art. 14.

1. L'obiettore ammesso al servizio civile che rifiuta di prestarlo e' punito con

la reclusione da sei mesi a due anni.

2. Alla stessa pena soggiace chi, non avendo chiesto o non avendo ottenuto

l'ammissione al servizio civile, rifiuta di prestare il servizio militare, prima

o dopo averlo assunto, adducendo motivi di coscienza che ostano alla prestazione

del servizio militare.

3. Competente a giudicare per i reati di cui ai commi 1 e 2 e' il pretore del

luogo nel quale deve essere svolto il servizio civile o il servizio militare.

4. La sentenza penale di condanna per uno dei reati di cui ai commi 1 e 2

esonera dagli obblighi di leva.

5. Coloro che in tempo di pace, adducendo motivi diversi da quelli indicati

dall'articolo 1 o senza addurre motivo alcuno, rifiutano totalmente, prima o

dopo averlo assunto, la prestazione del servizio militare di leva, sono

esonerati dall'obbligo di prestarlo quando abbiano espiato per il suddetto

rifiuto la pena della reclusione per un periodo complessivamente non inferiore

alla durata del servizio militare di leva.

6. L'imputato o il condannato puo' fare domanda per essere nuovamente assegnato

o ammesso al servizio civile nei casi previsti dai commi 1 e 2, tranne nel caso

in cui tale domanda sia gia' stata presentata e respinta per i motivi di cui

all'articolo 2. Nei casi previsti dal comma 2, puo' essere fatta domanda di

prestare servizio nelle Forze armate.

7. Per la decisione sulle domande di cui al comma 6, il termine di cui

all'articolo 5, comma 1, e' ridotto a tre mesi.

8. L'accoglimento delle domande estingue il reato. Il tempo trascorso in stato

di detenzione e' computato in diminuzione della durata prescritta per il

servizio militare o per il servizio civile.



Art. 15.

1. L'obiettore ammesso al servizio civile decade dal diritto di prestarlo o di

portarlo a compimento esclusivamente quando sopravvengano o siano accertate le

condizioni ostative indicate all'articolo 2.

2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, l'obiettore e' tenuto a prestare servizio

militare, per la durata prevista per quest'ultimo, se la decadenza interviene

prima dell'inizio del servizio civile, e per un periodo corrispondente al

servizio civile non prestato, in ogni caso non superiore alla durata della leva,

se la decadenza interviene durante lo svolgimento di questo.

3. La decadenza e' disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri su accertamento e richiesta dell'Ufficio nazionale per il servizio

civile.

4. In caso di richiamo per mobilitazione dei cittadini che abbiano prestato il

servizio militare di leva, a tale richiamo sono soggetti anche i cittadini che

abbiano prestato servizio civile quando per essi siano sopravvenute le

condizioni ostative previste dall'articolo 2.

5. Allo stesso richiamo sono soggetti i cittadini che, dopo aver prestato

servizio civile, abbiano fabbricato in proprio o commerciato, anche a mezzo di

rappresentante, le armi e le munizioni richiamate all'articolo 2, comma 1,

lettera a), e quelli che abbiano ricoperto incarichi direttivi presso enti o

organizzazioni che siano direttamente finalizzati alla progettazione e alla

costruzione di armi e sistemi di armi.

6. A coloro che sono stati ammessi a prestare servizio civile e' vietato

detenere ed usare le armi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), nonche'

assumere ruoli imprenditoriali o direttivi nella fabbricazione e

commercializzazione, anche a mezzo di rappresentanti, delle predette armi, delle

munizioni e dei materiali esplodenti. I trasgressori sono puniti, qualora il

fatto non costituisca piu' grave reato, con le pene previste dal testo unico

delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931,

n. 773, e successive modificazioni ed integrazioni, per detenzione abusiva di

armi e munizioni e, inoltre, decadono dai benefici previsti dalla presente

legge. E' fatto divieto alle autorita' di pubblica sicurezza di rilasciare o di

rinnovare ai medesimi qualsiasi autorizzazione relativa all'esercizio delle

attivita' di cui al presente comma.

7. A coloro che sono stati ammessi a prestare servizio civile e' vietato

partecipare ai concorsi per l'arruolamento nelle Forze armate, nell'Arma dei

carabinieri, nel Corpo della guardia di finanza, nella Polizia di Stato, nel

Corpo di polizia penitenziaria e nel Corpo forestale dello Stato o per qualsiasi

altro impiego che comporti l'uso delle armi.



Art. 16.

1. Il cittadino che presta servizio civile non puo' assumere impieghi pubblici e

privati, iniziare attivita' professionali, ne' iscriversi a corsi o a tirocini

propedeutici ad attivita' professionali che impediscano il normale espletamento

del servizio.

2. Chi viola il divieto di cui al comma 1 e' trasferito in altra sede presso

altra regione geograficamente non contigua, anche nell'espletamento di altri

compiti. In caso di recidiva, si applicano le sanzioni di cui all'articolo 14,

comma 1.

3. A chi si trova gia' nell'esercizio delle attivita' e delle funzioni di cui al

comma 1, si applicano le disposizioni valevoli per i cittadini chiamati al

servizio militare.



Art. 17.

1. All'obiettore che si renda responsabile di comportamenti reprensibili o

incompatibili con la natura e la funzionalita' del servizio possono essere

comminate le seguenti sanzioni:

a) la diffida per iscritto;

b) la multa in detrazione della paga;

c) la sospensione di permessi e licenze;

d) il trasferimento ad incarico affine, anche presso altro ente, in altra

regione, oppure a diverso incarico nell'ambito della stessa o di altra regione;

e) la sospensione dal servizio fino ad un massimo di tre mesi, senza paga e con

conseguente recupero dei periodi di servizio non prestato.

2. Il regolamento generale di disciplina previsto dall'articolo 8, comma 2,

lettera i), stabilisce i criteri di applicazione delle sanzioni in relazione

alle infrazioni commesse.

3. Le sanzioni di cui al comma 1, lettere a), b) e c), sono irrogate dal legale

rappresentante dell'ente o dell'organizzazione interessati e vengono comunicate

all'Ufficio nazionale per il servizio civile.

4. L'Ufficio nazionale per il servizio civile adotta le altre sanzioni e, sulla

base dei provvedimenti notificatigli dagli enti o dalle organizzazioni, puo'

decidere l'irrogazione di sanzioni piu' gravi in luogo di quelle gia' adottate.

5. Quando il comportamento dell'obiettore sia tale da equivalere ad un vero e

proprio rifiuto di prestare il servizio, si applicano le norme di cui

all'articolo 14.



Art. 18.

1. Gli enti e le organizzazioni convenzionati che contravvengono a norme di

legge o alle disposizioni della convenzione, ferme restando le eventuali

responsabilita' penali individuali, sono soggetti a risoluzione della

convenzione o a sospensione dell'assegnazione degli obiettori con provvedimento

motivato dell'Ufficio nazionale per il servizio civile.

2. In caso di risoluzione della convenzione con un ente o con una

organizzazione, l'Ufficio nazionale per il servizio civile provvede alla

riassegnazione degli obiettori che prestavano servizio presso lo stesso ente o

la stessa organizzazione, sino al completamento del periodo prescritto, tenendo

conto delle indicazioni espresse nella domanda.

3. Contro la risoluzione della convenzione, l'ente o l'organizzazione possono

proporre ricorso al tribunale amministrativo regionale territorialmente

competente con riferimento alla sede dell'ente o dell'organizzazione, quale

indicata nella convenzione.



Art. 19.

1. Per l'assolvimento dei compiti previsti dalla presente legge e' istituito

presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo nazionale per il

servizio civile degli obiettori di coscienza.

2. Tutte le spese recate dalla presente legge sono finanziate nell'ambito e nei

limiti delle disponibilita' del Fondo.

3. La dotazione del Fondo e' determinata in lire 120 miliardi a decorrere dal


4. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a lire 120

miliardi a decorrere dal 1998, si provvede mediante utilizzo dell'autorizzazione

di spesa recata dalla legge 15 dicembre 1972, n. 772, e successive modificazioni

e integrazioni, iscritta, ai fini del bilancio triennale 1998-2000, all'unita'

previsionale di base 8.1.2.1 "obiezione di coscienza" (capitolo 1403) dello

stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 1998, e corrispondenti

proiezioni per gli anni successivi.



Art. 20.

1. Il Presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al Parlamento,

entro il 30 giugno, una relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo

svolgimento del servizio civile.



Art. 21.

1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il

Presidente del Consiglio dei ministri emana le norme di attuazione e predispone

il testo dell e convenzion i tipo, dopo aver acquisito i pareri delle competenti

Commissioni del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge il

Ministro della difesa deve attivare le procedure di cui al comma 1 dell'articolo

9. A partire da tale scadenza l' Ufficio nazionale per il servizio civile assume

la responsabilita' di quanto previsto dall'articolo 8, comma 2, lettere b), c) e

d), nonche' della gestione amministrativa degli obiettori in servizio.



Art. 22.

1. In attesa del riesame delle convenzioni gia' stipulate e della definizione

delle nuove convenzioni per l'impiego degli obiettori con i soggetti idonei ai

sensi della presente legge, restano valide le convenzioni stipulate dal

Ministero della difesa con gli enti idonei ai sensi della normativa precedente.

Art. 23.

1. La legge 15 dicembre 1972, n. 772, e successive modifiche ed integrazioni, e'

abrogata.






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