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Dopo la caduta del fascismo viene emanato un testo unico (n.570/60) per la elezione dei consigli comunali e provinciali. Tale testo unico riprendeva per le attribuzioni ed il funzionamento del consiglio e della giunta e per le funzioni del sindaco, il testo unico del 1915.
Nel 1990, poi, con la legge 142 si è operato un coordinamento fra tutte le frammentarie norme vigenti, in materia di enti locali. In particolar modo, la legge 142 ha riconosciuto agli enti locali la potestà statutaria, sono stati potenziati i poteri di direzione e coordinamento del sindaco, si è evidenziata la distinzione della sfera della direzione gestionale rispetto a quella della direzione di indirizzo politico, sono stati attribuiti poteri anche di rilevanza esterna ai dirigenti e sono stati limitati i controlli di legittimità.
Nel 1993 con la legge 81 è stata introdotta la elezione diretta del sindaco, ed è stato modificato il sistema elettorale per l'elezione del consiglio comunale. È stata introdotta per la prima volta, altresì, la figura del presidente del consiglio ed al sindaco è stato attribuito il poteri di nominare gli assessori.
Nel 2000 è stato emanato il nuovo testo unico degli enti locali (decreto legislativo 267/2000). Tale testo unico avrebbe dovuto solo riunire e coordinare le disposizioni vigenti, ma ha tuttavia introdotto norme nuove ed in conseguenza abrogato norme precedenti in contrasto con le norme nuove del testo unico.
La legge costituzionale 3 del 2001 che ha riformato il titolo V della costituzione, ha modificato il regime delle autonomie. Le innovazioni introdotte dalla legge 3/2001 si possono sintetizzare in:
L'art.114 dice che comuni, province, città metropolitane e regioni sono enti con propri statuti. La ragioni per cui è stata attribuita la potestà statutaria agli enti locali è da ricercare nella finalità di consentire agli enti di adeguare il proprio ordinamento alla peculiarità dell'ente, in relazione alla entità della popolazione, alle caratteristiche del territorio, alle condizioni ambientali, sociali ed economiche.
Le norme statutarie hanno natura regolamentare, anche se hanno efficacia superiore ai regolamenti. Nella gerarchia delle fonti lo statuto è inferiore alle leggi, regolamenti statali e alle leggi regionali ma è superiore ai regolamenti dei comuni.
Gli oggetti che debbono essere disciplinati dallo statuto sono indicati dal testo unico sugli enti locali, in particolare l'art.6 elenca il contenuto obbligatorio:
Per l'approvazione di uno statuto si richiede la maggioranza qualificata dei 2/3 dei consiglieri assegnati. Se la maggioranza non viene raggiunta, la votazione avviene successivamente, entro 30 giorni, e lo statuto è approvato se per 2 volte consecutive il voto favorevole è della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Lo statuto è pubblicato del bollettino ufficiale della regione ed è affisso all'albo pretorio del comuni per 30 giorni. Lo statuto entra in vigore il trentunesimo giorno.
Le norme statutarie, avendo natura regolamentare, sono impugnabili di fronte alla giurisdizioni amministrativa.
Il comune ha potestà regolamentare per tutte le materie in cui ha potestà amministrativa (organizzazione e svolgimento delle funzioni a lui attribuite; art. 117 cost e 118).
In linea di massima, può affermarsi, che lo statuto dovrebbe limitarsi a porre solo norme di massima, lasciando ai regolamenti il margine per una disciplina più dettagliata.
Gerarchicamente i regolamenti dei comuni sono inferiori sia alle leggi statali e regionali e sia ai regolame 222c21c nti statali ed agli statuti dell'ente.
Sono ammesse tre tipologie di regolamenti:
A seconda della materia che disciplinano, possono essere classificati in:
Il regolamento, salva diversa disposizione statutaria, entra in vigore dalla data di esecutività della delibera con cui viene approvata e cioè dopo il decimo giorno dalla pubblicazione all'albo pretorio.
La competenza ad emanare questo regolamento non spetta, come per tutti i regolamenti, in via esclusiva al consiglio comunale, ma spetta anche alla giunta.
La ratio di ciò si spiega con la finalità di consentire all'amministrazione di potere agevolmente adeguare l'organizzazione comunale alle nuove esigenze che emergono nel corso dell'attività amministrativa.
Il regolamento consiliare disciplina le regole per il funzionamento del consiglio ai fini della tenuta delle adunanze e la adozione delle deliberazioni. Vi sono quindi norme sulla convocazione, seduta, discussione, votazione, verbalizzazione e pubblicazione delle deliberazioni. (il testo unico non se ne occupa minimamente).
Il testo unico sugli enti locali stabilisce che l'approvazione del regolamento consiliare deve avvenire a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Il regolamento di contabilità contiene le norme relative alla gestione finanziaria e contabile.
Per i vari settori dell'attività amministrativo, il comune dispone di una potestà regolamentare da esercitarsi nel rispetto dei precetti contenuti nelle leggi statali e regionali. (regolamento di igiene, regolamento di polizia urbana, regolamento edilizio.).
Per i servizi pubblici gestiti direttamente dal comune vengono emanati regolamenti, i quali contengono anche norme a tutela degli utenti del servizio. (regolamento per il servizio idrico, regolamento per il servizio di nettezza urbana).
Il comune è una persona giuridica pubblica (art.11 cod. civile). Ad esso va riconosciuta sia una capacità di diritto pubblico, sia una capacità di diritto privato.
Costituiscono attributi del comune i seguenti segni distintivi:
Sono elementi costitutivi del comune, senza dei quali non è possibile ottenere il riconoscimento giuridico di ente territoriale:
Il territorio comunale presenta le seguenti articolazioni:
Le circoscrizioni sono articolazioni organizzative del comune per l'esercizio delle funzioni delegate e per la gestione di alcuni servizi di base (biblioteche, impianti sportivi ecc..ecc..). l'istituzione delle circoscrizioni è obbligatoria nei comuni con più di 100.000 abitanti, ed è facoltativa in quella con più di 30.000 abitanti.
Lo statuto comunale stabilisce l'organizzazione delle circoscrizioni e la modalità di elezione dei suoi organi. Di solito la circoscrizione si articola in 3 organi (consiglio, presidente, giunta esecutiva). È lo statuto che determina le funzioni da delegare alle circoscrizioni, per alcune materie lo statuto può prevedere l'audizione preventiva del consiglio circoscrizionale.
L'art.133 si occupa della materia delle modificazioni territoriali. Esso stabilisce che la modificazione territoriale è stabilita con legge regionale previa consultazione delle popolazioni interessate mediante referendum (al referendum partecipano oltre alle persone che dovrebbero far parte del nuovo ambito territoriale, anche le persone che fanno parte dell'ambito originario dal quale i nuovi si staccano.
Il procedimento per la istituzione di un nuovo comune o per la modifica dei confini di comuni esistenti è disciplinato con una legge quadro. Tale procedimento si articola in quattro fasi:
Vi sono dei limiti all'istituzione di un nuovo comune, ad esempio vi è il limite minimo di popolazione di 10.000 abitanti. È anche vietata ogni modifica territoriale che comporta come conseguenza che altri comuni scendano al di sotto di tale limite.
Visto che i piccoli comuni sono molto costosi poiché il costo delle funzioni e dei servizi essenziali grava su un numero limitato di contribuenti, si prevedono incentivi atti a favorire l'accorpamento di comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, ad esempio con contributi finanziari per il nuovo comune creato, o con il permesso di mantenere, nonostante l'unità del comune, una articolazione di municipi.
Con la modificazione territoriale tutti i beni demaniali e i beni patrimoniali indisponibili vengono trasferiti a quel comune nel cui territorio vengono a trovarsi in seguito alla modificazione. Invece per i beni patrimoniali e per il gettito dei tributi, la ripartizione avviene in base all'estensione territoriale e alla popolazione. Le norme regolamentari comunali continuano a valere anche per il nuovo comune, fino a che questo non se ne doti di nuove proprie.
In seguito alla modifica territoriale, decade il consiglio comunale originario se si è verificata una variazione di almeno ¼ della popolazione del comune o se la modifica territoriale comporta una variazione tale da influire sul numero dei consiglieri assegnati al comune o sul sistema di elezione (ricordiamo infatti che i comuni con più di 15.000 abitanti hanno un sistema di elezione e numero di consiglieri assegnati diversi dai comuni con meno di 15.000 abitanti).
Per quanto concerne, invece, la delimitazione, rettifica e contestazione dei confini l'amministrazione comunale può chiedere alla regione che vengano compiute le seguenti operazioni:
Per determinare l'esattezza dei confini i comuni possono avvalersi di diversi strumenti (cartografie catastali, linee spartiacque) che però vanno specificate nella motivazione del provvedimento regionale.
In caso di disaccordo fra i comuni, sia o meno intervenuta la regione con l'operazione di rettifica, è ammesso il ricorso alla giurisdizione amministrativa.
Le funzioni del comune possono classificarsi in :
Il corpo elettorale comunale è costituito da tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni e che siano residenti nel comune e che non siano incorsi in una causa escludente la capacità elettorale (ai cittadini italiani sono equiparati anche i cittadini dell'UE residenti in Italia che non posseggono la cittadinanza).
Le cause che escludono la capacità elettorale sono:
Non sono sospesi dal voto gli affetti da malattie mentali, gli interdetti e gli inabilitati. L'insieme di tutti coloro che godono del diritto di elettorale attivi è elencato nelle liste elettorali tenute presso l'ufficio comunale e presso la commissione elettorale territorialmente competente.
Ad ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali è rilasciata, dal 1999, a cura del comune una tessera personale valida per ogni tipo di elezione (18 elezioni) in cui sono contenuti i dati personali e il numero della sezione in cui può essere esercitato il voto.
Le liste elettorali si distinguono in liste generali (compilate in ordine alfabetico) e in liste sezionali (secondo l'assegnazione alle singole sezioni elettorale). Alle funzioni svolte dagli uffici comunali in materia di tenuta delle liste elettorali sovrintendono due commissioni:
Le liste elettorali sono soggette a due tipi di revisione:
Contro le decisioni della commissione circondariale è previsto il ricorso alla corte di appello da parte di ogni cittadini e da parte del procuratore della repubblica presso il tribunale. Il ricorso è presentato in carta libera e non richiede l'assistenza di un avvocato. Esso viene deciso di urgenza in camera di consiglio.
La sentenza della corte di appello viene trasmessa al sindaco che la notifica all'interessato. Tale sentenza è impugnabile con ricorso per cassazione presso la corte di appello.
Di solito esiste coincidenza fra elettorato attivo ed elettorato passivo. Tuttavia un cittadino che vuole essere eletto a consigliere comunale può essere escluso dall'elettorato passivo in una delle seguenti cause:
Anche le cause di incompatibilità possono venire rimosse, ad esempio nel caso f, con il pagamento del debito, o nel caso a con la cessazione delle funzioni entro 10 giorni dalla data in cui è venuta a concretarsi la causa ostativa. Per le cause di incompatibilità sopravvenute alla elezione non può procedersi alla dichiarazione di decadenza, se non si effettua prima la contestazione della causa di incompatibilità. L'interessato notificatagli la contestazione ha 10 giorni di tempo per presentare controdeduzioni. Scaduto tale termine il consiglio ha 10 giorni di tempo per invitare, ove ritenga sussistente la causa di incompatibilità, il consigliere a rimuovere la causa o ad esercitare una scelta tra la carica che vuole conservare, altrimenti il consiglio può dichiararlo decaduto. Contro la delibera di pronuncia di decadenza del consiglio comunale è ammesso ricorso giurisdizionale al tribunale civile competente (una volta iniziato il procedimento ordinario, però, non è più permessa la rimozione della causa da parte dell'interessato).
L'incandidabilità si verifica, come abbiamo visto, in caso di condanne in via definitiva. È possibile tuttavia la sospensione di diritto dalle cariche in caso di:
I consiglieri sospesi sono surrogati provvisoriamente con il candidato che nella medesima lista occupa l'ultimo posto. Se però interviene la condanna definitiva, si procede alla decadenza del consigliere, in caso di assoluzione, invece, egli viene reintegrato nella carica.
È consentita la candidatura di un soggetto in due comuni diversi. Se il soggetto è eletto in tutte e due i comuni, esso deve scegliere entro 5 giorni dall'ultima deliberazione di convalida (che avviene entro 20 giorni dalla proclamazione degli eletti) a scegliere uno dei due comuni. Se non lo fa il soggetto rimane eletto nel comune dove ha ricevuto la percentuale di voti più alta.
Dal 1193 il sindaco non viene più eletto dal consiglio comunale, ma viene eletto direttamente dal corpo elettorale; elezione del sindaco ed elezione del consiglio comunale avvengono contestualmente quindi.
Vi sono due procedimenti di elezione per il sindaco e il consiglio comunale a seconda che il comune abbia più o meno di 15.000 abitanti.
Ogni candidato a Sindaco deve essere collegato ad una lista di candidati a consigliere comunale. Ogni lista ha l'obbligo di rendere noto il programma che essi intendono realizzare. L'elettore vota per il candidato a sindaco e per la lista ad esso collegata e può esprimere un voto di preferenza per uno dei candidati della lista. È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa). In caso di parità di voti si procede al ballottaggio fra i due che hanno preso più voti. La lista collegata al sindaco vincitore ottiene i 2/3 dei seggi del consigli, mentre i rimanenti sono ripartiti fra le altre liste con il metodo proporzionale, applicando il metodo d'Hont. È vietata la rielezione del sindaco per più di due mandati consecutivi, salvo che uno dei due mandati precedenti abbia avuto durata inferiore a 2 anni, sei mesi ed un giorno per cause diverse dalla dimissione volontaria.
L'elettore non può diversificare il voto per il sindaco dal voto per la lista e non sono possibili collegamenti fra più liste a sostegno di un unico candidato.
Il candidato a sindaco deve essere collegato ad una o più liste di candidati a consiglieri comunali. L'elettore vota contemporaneamente per un candidato sindaco e per una delle liste. A differenza del sistema precedente, l'elettore può esprimere il suo voto anche per una lista diversa da quelle collegate al sindaco che ha votato (voto disgiunto). Nell'ambito della lista scelta può esprimere anche una preferenza per uno dei candidati della lista. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto la metà più uno dei voti validamente espressi (maggioranza assoluta). Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, si procede ad un secondo turno elettorale di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Al secondo turno i due candidati ammessi possono dichiarare di collegarsi ad altre liste oltre a quelle cui erano collegati al primo turno. Al secondo turno elettorale è eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti. La ripartizione dei seggi tra liste avviene con formula proporzionale, utilizzando il metodo d'Hondt. Ma al fine di assicurare al sindaco eletto la disponibilità di una sicura maggioranza consiliare che realizzi l'indirizzo approvato dal corpo elettorale, è prevista l'attribuzione di un premio di maggioranza (20%) alla lista o alle liste collegate al candidato eletto sindaco. Ai fini della attribuzione del premio, bisogna distinguere a seconda che si sia raggiunta la maggioranza al primo o al secondo turno:
Una volta determinato il numero di seggi spettanti ad ogni lista, sono innanzitutto proclamati eletti alla carica di consiglieri i candidati sindaci non eletti, sempre se collegati a liste che abbiano ottenuto almeno un seggio.
Non sono ammesse alla assegnazione dei seggi le liste che hanno ottenuto al primo turno meno del 3% dei voti validi.
La prima seduta dopo le elezioni deve essere convocata dal sindaco entro 10 giorni dalla proclamazione del vincitore. La presidenza del consiglio spetta al consigliere anziano fino alla elezione del presidente del consiglio (comuni con più di 15.000 ab.). in tale seduta bisogna convalidare l'elezione e eleggere la commissione elettorale comunale, il sindaco deve comunicare, inoltre, i nominativi della giunta.
Il procedimento elettorale si svolge attraverso le seguenti fasi:
La presentazione delle liste
La lista dei candidati deve essere presentata con apposita dichiarazione contenente, oltre ai nominativi dei candidati, il modello del contrassegno e l'indicazione di due delegati che abbiano la facoltà di designare i rappresentanti di lista. La dichiarazione deve essere sottoscritta da un numero di elettori presentatori che varia a seconda del numero di abitanti del comune.
Insieme alla lista dei candidati devono essere presentate anche le singole accettazioni della candidatura. Nella accettazione, il candidato deve dichiarare di non trovarsi nelle condizioni di incandidabilità.
La lista e tutto il resto va presentato presso la segreteria del comune entro le ore 12 del 29°giorno della data antecedente quella della votazione.
Il segretario comunale non può ricusare una lista anche se presentata fuori termine o incompleta. Il controllo sulla regolarità e tempestività di presentazione della lista è devoluto alla commissione elettorale circondariale, la quale ha il potere di eliminare, anche, i nominativi dei candidati in candidabili. Contro la delibera di eliminazione della commissione circondariale è ammesso il ricorso entro tre giorni alla stessa commissione, o in alternativa al tribunale amministrativo.
La campagna elettorale è disciplinata da leggi speciali. Essa dura 30 giorni (dal giorno in cui il comune stabilisce gli spazi per l'affissione dei manifesti fino alle 24 del 29°giorno, antecedente le votazioni).
Per ogni lista e candidato è nominato un committente responsabile che si assume tutte le responsabilità per eventuali violazioni delle norme sulla propaganda elettorale.
Sono posti alcuni limiti alla propaganda:
Può votare solo chi è in possesso della tessera elettorale e di un documento di identità. Appositi seggi sono costituiti presso ospedali, case di cura, case di custodia in modo da consentire il voto a infermi e detenuti.
Possono essere ammessi al voto assistito gli elettori a cui è preclusa in modo assoluto la facoltà materiale del voto mediante il segno grafico, a patto che essi presentino un certificato medico.
A votazione chiusa il seggio, dopo aver compiuto le operazioni di accertamento del numero di votanti, viene chiuso.
Il giorno dopo si da inizio alle operazioni di scrutinio con il computo delle schede valide, schede bianche e schede nulle.
Vige, nella valutazione della validità delle schede, il principio della salvaguardia della volontà dell'elettore e quindi la validità dei voti deve essere ammessa tutte le volte in cui si può desumere dalla scheda l'effettiva volontà del votante.
Sono nulle le schede non autenticate dal seggio o quelle segnate con una matita diversa da quella in dotazione, o che presentano segni di riconoscimento apposti intenzionalmente.
Tutte le operazioni compiute dai seggi devono essere scritte nei verbali, i quali fogli sono singolarmente sottoscritti da tutti i componenti del seggio.
Per i comuni fino a 1000 abitanti tutti i verbali delle sezioni e le schede votate vengono, poi, trasferiti al presidente della prima sezione elettorale e al presidente del tribunale che presiede l'ufficio centrale negli altri comuni.
Nei comuni fino a 15.000 ab. le operazioni di riepilogo dei voti, ripartizione seggi e proclamazione dei candidati eletti, vengono effettuate dalla adunanza dei presidenti delle sezioni, presieduta dal presidente della prima sezione. Negli comuni maggiori la proclamazione è di competenza dell'ufficio centrale presieduto dal presidente del tribunale competente per territorio.
Spetta al consiglio comunale, nella sua prima adunanza, convalidare l'elezione dei suoi membri. Il consiglio, qualora dovesse dichiarare l'ineleggibilità di un consigliere, provvede alla surroga con il primo degli eletti della stessa lista.
Ricorsi in materia elettorale
Sono di competenza del giudice ordinario le controversie in materia di eleggibilità e di incompatibilità. Sono di competenza del giudice amministrativo le controversie in tema di operazioni elettorali.
In tema di eleggibilità, presupposto processuale per adire al giudice ordinario, è che sulla elezione sia intervenuta la delibera di convalida. Possono impugnare la delibera di convalida sia un candidato e sia un elettore qualsiasi. Se il giudice ordinario accoglie l'impugnazione, la elezione viene annullata e si procede alla surroga dell'eletto con il primo dei non eletti.
In tema di incompatibilità sopravvenuto, il presupposto processuale per adire al giudice ordinario è che sulla questione si sia pronunciato il consiglio comunale con delibera, dopo che sia stato esperito il procedimento per la contestazione della causa di incompatibilità
In generale il consiglio comunale è contraddistinto dai seguenti caratteri:
Il numero dei componenti del consiglio varia a seconda della popolazione del comune. Nei comuni maggiori è obbligatoria l'elezione di un presidente del consiglio comunale, mentre negli comuni più piccoli è facoltativa, essendo possibile per il sindaco ricoprire la carica di presidente del consiglio.
Il presidente del consiglio ha compiti circoscritti alla convocazione e direzione dei lavori consiliari nonché far rispettare l'ordine, la regolarità e la legalità delle sedute. È il presidente che fissa la data di convocazione del consiglio (di sua iniziativa o su domanda del sindaco o di 1/5 dei consiglieri comunali).
La costituzioni delle commissioni consiliari è facoltativa è il loro funzionamento è disciplinato dallo statuto. La legge però stabilisce che le commissioni devono rispettare, nella loro formazione, in modo proporzionale la composizione del consiglio (non si può, tuttavia, precludere il diritto di ogni gruppo consiliare di essere presenta in ogni commissione). Le commissioni hanno solo funzioni consultive ed istruttorie. Oltre alle commissioni competenti per materia possono essere istituite commissioni speciali.
Il gruppo consiliare raggruppa, invece, tutti i consiglieri di un determinato gruppo o raggruppamento. Ogni gruppo consiliare ha un capogruppo che partecipa alla conferenza dei capigruppo in cui si esprime il proprio parere, con il presidente del consiglio, sullo svolgimento dei lavori consiliari. La costituzione e i poteri dei gruppi sono disciplinati dal regolamento del consiglio. Quest'ultimo determina il numero minimo di consiglieri occorrenti per la costituzione del gruppo. Quei consiglieri che non aderiscono ad uno dei gruppi costituiti entrano a far parte del gruppo misto.
L'elenco delle materie di competenza consigliare ha carattere tassativo:
Il consiglio dura in carica 5 anni. Esso può decadere per varie ragioni tra cui:
Diversa dalla decadenza del consiglio è lo scioglimento del consiglio che avviene con decreto del PDR su proposta del ministro dell'interno. Esso avviene per le seguenti ragioni:
Poiché il decreto del PDR di scioglimento del consiglio ha carattere sanzionatorio, l'amministrazione dell'interno è tenuta a dare comunicazione dell'avvio del procedimento ai singoli consiglieri che possono impugnare tale provvedimento di fronte alla giustizia amministrativa.
Il consiglio comunale può altresì essere sciolto nel caso in cui dalla indagine della polizia giudiziaria emergano collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata o emergano condizionamenti degli amministratori che compromettono la libera determinazione degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare svolgimento dei servizi.
Con il decreto di scioglimento viene nominato un commissario che provvede alla gestione temporanea dell'ente. Al commissario competono i poteri conferitogli con il decreto (di solito vengono attribuiti ad esso le funzioni del sindaco e della giunta e nei casi di urgenza anche quelle del consiglio).
Allorché sia iniziato il procedimento di scioglimento del consiglio, il prefetto può sospendere il consiglio quando ricorrano motivi di grave e urgente necessita. Con lo stesso provvedimento viene nominato un commissario provvisorio. La sospensione non può superare i 90 giorni, decorso tale termine senza che sia intervenuto lo scioglimento definitivo, il provvedimento di sospensione provvisoria decade.
Lo status del consigliere comunale è costituito dal complesso dei suoi diritti e doveri.
Il consigliere entra in carica all'atto della proclamazione della elezione, o in caso di surrogazione, in seguito alla adozione da parte del consiglio comunale della relativa delibera. I consiglieri durano in carica 5 anni, ma per il principio della prorogatio, continuano ad esercitare le loro funzioni per gli atti urgenti ed improrogabili fino alla proclamazione dei nuovi eletti.
I doveri dei consiglieri sono:
Il consigliere lavoratore subordinato ha il diritto di assentarsi dal lavoro senza subire alcuna decurtazione retributiva. In particolare i permessi retributivi riguardano:
Il pagamento della retribuzione per le assenze dal lavoro provvede il datore di lavoro, sia pubblico e sia privato, ma l'onere della retribuzione è a carico dell'ente o amministrazione pubblica, se si tratta di dipendente pubblico, mentre è a carico del comune, se si tratta di dipendente privato o di dipendente di ente pubblico economico.
Per la partecipazioni ad attività connesse con il mandato, ma diverse dalla partecipazione alle sedute del consiglio o delle sue commissioni permanenti, spettano ai consiglieri permessi non retribuiti fino ad un massimo di 24 ore lavorative mensili.
Al consigliere comunale è corrisposto per la partecipazione alle sedute del consiglio e commissioni un gettone di presenza. Se la seduta è regolarmente convocata ma non ha luogo per qualsiasi motivo, il consigliere ha diritto lo stesso al gettone di presenza. Lo statuto può consentire che, su richiesta dei consiglieri interessati, il gettone di presenza sia trasformato in indennità mensile di funzione (calcolata in base al numero di sedute che sono state tenute nel mese).
Al consigliere che risiede fuori del territorio del comune, spetta il rimborso delle spese di viaggio sostenuto per la partecipazione alle sedute del consiglio o commissioni.
Il consigliere ha diritto di ottenere dagli uffici del comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso utili all'espletamento del suo mandato (senza l'obbligo di indicare alcuna motivazione e senza dovere corrispondere il corrispettivo dei costi di riproduzione). I consiglieri comunali sono comunque tenuti all'osservanza del segreto di ufficio.
La cessazione dalla carica di consigliere comunale può avvenire per:
Il sindaco è il capo dell'amministrazione comunale. È un organo preminente rispetto al consiglio comunale. Ha compiti di direzione e coordinazione dell'esecutivo comunale. Oltre ad essere il capo dell'amministrazione comunale, il sindaco è anche organo decentrato dell'autorità centrale, assumendo in tale qualità la figura di ufficiale di governo (esercitando funzioni proprie dello stato e della regione, sotto la vigilanza dell'autorità statale o regionale).
È causa di ineleggibilità a sindaco:
E' causa di incompatibilità a sindaco:
Il sindaco dura in carica 5 anni, che iniziano dalla data della proclamazione dell'elezione da parte dell'ufficio elettorale. Il sindaco scade contemporaneamente al consiglio e parimenti ad esso vale anche per lui la prorogatio.
Nella prima seduta di consiglio, il sindaco presta giuramento di osservare la costituzione. Esso, in qualità di capo dell'amministrazione comunale esercita le seguenti attribuzioni:
Abbiamo detto poc'anzi che il sindaco è anche ufficiale di governo. In quanto tale ha competenza sulle seguenti materie:
Il sindaco deve nominare fra gli assessori il vice sindaco, che esercita le stesse funzioni del sindaco in caso di assenza o impedimento. Il vice sostituisce il sindaco in tutte le sue attribuzioni, anche in quelle di ufficiale di governo.
Il sindaco dura in carico per i 5 anni del mandato, fino all'elezione del suo successore. Tuttavia può verificarsi la cessazione anticipata della carica per:
Il distintivo del sindaco consiste in una fascia tricolore di seta fregiata dello stemma della repubblica da portarsi a tracolla della spalla destra.
Al sindaco compete una indennità di carica, la cui misura è determinata entro i limiti stabiliti per ciascuna classe di comuni per ogni triennio con apposito decreto ministeriale. La indennità è deliberata annualmente dal consiglio comunale con votazione a maggioranza qualificata. Al sindaco che, per ragioni del suo ufficio, si rechi fuori del territorio del comune è dovuto il rimborso delle spese di trasporto, nonché una indennità di missione.
Le ordinanze contingibili ed urgenti sono le ordinanze di urgenza che possono essere emesse dal sindaco nella sua qualità di capo dell'amministrazione locale (per emergenze a livello locale in materie di sanità ed igiene pubblica) o di ufficiale del governo (per eliminare gravi pericoli che minacciano a livello locale l'incolumità dei cittadini).
Esse possono considerarsi legittime solo quando ricorrano di due requisiti seguenti:
contingibilità: il provvedimento è con tingibile quando è determinato da un evento accidentale, imprevisto o quantomeno imprevedibile e che abbia il carattere i temporaneità.
urgenza: il provvedimento è di urgenza quando mira a soddisfare un esigenza che con i normali mezzi non si sarebbe potuta fronteggiare.
Al fine dell'esecuzione della ordinanza suddetta, il comune può avvalersi della forza pubblica nel caso in cui il personale del comune non sia sufficiente o idoneo per l'attuazione.
Cap. 2 - La giunta comunale
La giunta comunale si compone del sindaco, che la presiede e dagli assessori. Poiché gli assessori vengono nominati dal sindaco, la giunta ha un ruolo di organo ausiliario del sindaco..
Il numero degli assessori della giunta è stabilito dallo statuto. Comunque il numero non può essere superiore ad 1/3 del numero dei consiglieri e comunque non superiore a 16.
La giunta esplica due tipi di funzioni:
Sono attribuite alla giunta le competenze che non siano riservate dalla legge o dallo statuto al sindaco e che non siano attribuite alle competenze gestionali dei dirigenti.
La competenza della giunta è nelle seguenti materie:
Gli assessori vengono nominati dal sindaco secondo una propria scelta discrezionale. La nomina degli assessori è uno dei primi atti che il sindaco deve compiere dopo i suo insediamento (nella prima seduta consigliare successiva alle elezioni). La nomina dell'assessore diventa esecutiva in seguito alla accettazione da parte del nominato.
Per la nomina ad assessore è richiesto il possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità previsti per la elezione alla carica di consigliere. Vi sono alcune specifiche cause di ineleggibilità e incompatibilità:
Non esiste il limite del secondo mandato per gli assessori, e non è prevista una convalida degli assessori da parte del consiglio (il quale può kmq segnalare una causa ostativa al fine di promuovere la pronuncia di decadenza).
Nei comuni fino a 15.000 ab. il sindaco può scegliere gli assessori fra i consiglieri, mentre non è possibile farlo nei comuni superiori (se lo si fa il consigliere deve scegliere quale carica mantenere).
Con il decreto di nomina dell'assessore viene delegato ,dal sindaco all'assessore, un settore dell'amministrazione nel quale esso dovrà agire. La delega comporta tutti i poteri per il disbrigo degli affari inerenti al settore che gli è stato attribuito.
L'assessore rimane in carica per lo stesso periodo del sindaco. Vi sono però altre cause di cessazione della carica:
Quando si parla di amministratori ci si riferisce al sindaco e agli assessori (i componenti dell'esecutivo).
Agli amministratori competono diritti e doveri analoghi a quelli dei consiglieri ma con in più un trattamento speciale:
Il regolamento degli uffici e dei servizi prende il posto del precedente regolamento organico (il quale ha perso importanza per via della contrattualizzazione e privatizzazione del pubblico impiego).
La competenza ad adottare il regolamento prima del consiglio comunale spetta ora alla giunta, la quale deve rispettare i criteri generali stabiliti dal consiglio.
La legge non precisa in quale modo il consiglio provvede a determinare tali criteri. In ogni caso i criteri del consiglio sono importanti in ordine a tre oggetti:
la precisazione di quali sono le aree di intervento: ossia dove è che l'amministrazione intende intervenire e impiegare le proprie risorse; non possono mancare le tre aree fondamentali (amministrativa, contabile e tecnica).
l'articolazione dei servizi: ogni servizio è raggruppato in più uffici, i quali fanno capo ad un unico responsabili. I servizi godono di autonomia gestionale e finanziaria.
la dotazione organica: ossia quale è il numero dei posti di ogni servizio a seconda del carico di lavoro che dovrà svolgere. Il numero dei posti è molto condizionato dalle disponibilità del bilancio.
L'ufficio di segreteria comunale è istituito obbligatoriamente in ogni comune. Il segretario svolge funzioni di collaborazione e di assistenza giuridica amministrativa nei confronti degli organi istituzionali dell'ente.
I segretari comunali sono iscritti in un albo nazionale, articolato in sezioni regionali. All'albo si accede previo concorso e corso di formazione della durata di 18 mesi, nonché di un tirocinio pratico di 6 mesi.
L'albo è amministrato da un agenzia denominata agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali. L'agenzia con sede a Roma gode di personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa e finanziaria. Il suo consiglio di amministrazione è nominato con decreto del presidente del consiglio dei ministri. Le sezioni regionali hanno sede nei comuni capoluoghi di regione. L'agenzia cura la tenuta dell'albo, disponendo le iscrizioni e le cancellazioni, indici i concorsi per l'accesso all'albo e adotta i provvedimenti di assegnazione e organizza i corsi di formazione.
Il segretario comunale ha due tipi di rapporto: un rapporto di impiego con l'agenzia della gestione dell'albo, e un rapporto di servizio con il comune presso il quale è chiamato a svolgere servizio.
L'assegnazione della sede comunale al segretario avviene con nomina fiduciaria da parte del sindaco, che lo sceglie discrezionalmente fra gli iscritti all'albo.
Alla nomina il sindaco deve provvedere non prima di 60 giorni e non dopo 120 giorni dal suo insediamento. Se non rispetta tali limiti si intende tacitamente confermato il segretario comunale di prima.
La durata dell'incarico del segretario è pari a quella della durata del mandato del sindaco che lo ha nominato, ma esso può essere anche revocato prima dal sindaco. Il provvedimento di revoca, però, deve essere motivato e preceduto da una deliberazione della giunta comunale nel quale deve essere istituito un contraddittorio con l'interessato. La revoca deve essere giustificata da gravi violazioni dei doveri di ufficio.
Al segretario sono attribuite funzioni di collaborazione e assistenza giuridica e amministrativa verso tutti gli organi istituzionali (sindaco, giunta, consiglio, assessori). Nell'esercizio di tali funzioni il segretario partecipa alle sedute della giunta e del consiglio con funzioni non solo di verbalizzazione ma anche di consulenza (è stato abolito l'obbligatorio parere di legittimità del segretario su tutte le delibera ma su richiesta egli deve fornire il proprio parere).
Spetta inoltre al segretario la vigilanza e il coordinamento dell'attività dei dirigenti e dei responsabili dei servizi.
Il segretario è inoltre abilitato a svolgere ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dal regolamento o conferitagli dal sindaco.
Il regolamento per gli uffici e i servizi può prevedere il posto e la qualifica di vicesegretario. Quest'ultimo ha il compito di aiutare il segretario e di sostituirlo nei casi di vacanza, assenza o impedimento.
In caso di assenza temporanea del segretario e del vice segretario, le funzioni vicarie vengono assunte temporaneamente dal dirigente più anziano.
Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, il sindaco, previa delibera di giunta, può nominare un direttore generale (al di fuori della dotazione organica).
Esso provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo e sovrintende alla gestione dell'ente. Poiché il direttore generale esercita funzioni affini a quelle del segretario comunale, si pone il problema dei rapporti tra le due figure. Tali rapporti vengono regolati dal regolamento sull'ordinamento degli uffici, tenendo conto dei diversi autonomi ruoli. In ogni caso il segretario comunale non è gerarchicamente dipendente dal direttore generale.
Anche nell'organizzazione comunale vige il principio della separazione tra poteri di indirizzo e poteri di gestione.
È stato statuito che spetta agli amministratori la definizione degli obiettivi e dei programmi mentre spetta ai dirigenti la gestione amministrativa. (in base al testo unico, gli enti locali, nell'esercizio della loro potestà statutaria e regolamentare, adeguano il proprio ordinamento alle norme sulla dirigenza).
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