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APPARATO DIGERENTE

biologia



APPARATO DIGERENTE


BOCCA

primo tratto del canale alimentare specializzato nell assunzione degli alimenti.


Forma posizione e rapporti

Costituito da un' impalcatura osteofibromuscolare che delimita all interno una cavità espansibile (cavità orale):ossa mascellari, palatine, mandibola costituiscono il substrato rigido mentre labbra, guance, palato molle rappresentano la componente espansibile.

L' interno della cavità si può suddividere in 2 compartimenti:

vestibolo della bocca: spazio a ferro di cavallo compreso tra le arcate dentarie e la superficie interna delle labbra e delle guance.



cavità orale vera e propria: delimitata dal palato duro e molle dalle arcate dentarie e dal pavimento occupato dalla lingua, può comunicare con l orofaringe attraverso l istmo delle fauci.

Il pavimento (escludendo la lingua) risulta tappezzato da una mucosa molto sottile per questo interessata nella somministrazione di farmaci (via perlinguale) che così hanno modo di entrare subito in circolo; suddiviso a metà dal frenulo linguale al quale sono affiancate le caruncole linguali in corrispondenza delle quali sboccano i condotti escretori delle ghiandole sottolinguali e sottomandibolari.

In un piano più profondo si riconosce la sottomucosa costituita da connettivo e e ancora più in profondità si nota la presenza dei muscoli miloioidei (pari) tesi dalla mandibola all osso ioide.

La volta si può suddividere in palato duro e parte orizzontale del palato molle:

il palato duro è costituito dalla ossa palatine e mascellari e rivestito da mucoperiostio, una mucosa molto aderente.

La porzione orizzontale del velo palatino sostanzialmente è in continuità con il palato duro mentre la parte verticale rappresenta un setto divisorio (incompleto) tra cavità orale e faringe;si possono notare diverse strutture:l ugola una piccola prominenza pendula che ai lati si sdoppia in due pliche, i pilastri palatini (anteriore e posteriore) che accolgono al loro interno la tonsilla palatina. queste strutture delimitano un orificio detto istmo delle fauci.

Notevole importanza si deve attribuire ai muscoli pre senti in questa zona:

i muscoli palatoglossi scendono dai pilastri palatini anteriori e si embricano con la muscolatura della radice della lingua formando un dispositivo simile ad uno sfintere

i muscoli palatofaringei che costituiscono i pilastri palatini posteriori

i tensori ed elevatori del velo palatino che insieme costituiscono un dispositivo atto a chiudere in tal modo le coane ( e forse nella rinofaringe contribuisce  durante l atto della deglutizione ad aprire le tube di eustachio)

Esternamente invece si riconoscono diverse strutture:

Le labbra: sono due pliche muscolomembranose chiuse agli angoli dalle commessure labiali costituite da tessuto epiteliale di transizione,la superficie interna inoltre è ricca di ghiandole salivari minori.il muscolo orbicolare delle labbra è preposto al mantenimento della corretta posizione delle labbra stesse.

Le guance , che nn presentano confini precisi, nelle quali si può riconoscere la presenza di un' accumulo di adipe (la bolla del bichat) e del muscolo buccinatore perforato dal dotto di stenone che sbuca in prossimità del secondo molare superiore trasportando il prodotto di secrezione della ghiandola parotide cui fa capo.


Struttura

la bocca è interamente tappezzata da vari tipi di mucosa (ad eccezione dei denti) funzionali ai vari tipi di sollecitazioni cui può essere sottoposta.


DENTI

organi preposti alla masticazione quindi dotati di notevole durezza e resistenza, sono inseriti per gonfosi nelle arcate dentarie.in ognuno di essi è possibile distinguere:

1)la radice infissa nell alveolo

2)la corona la parte libera con margine che può essere appuntito

3)il colletto che collega la radice alla corona

4)la camera pulpare , cavità scavata nella corona che contiene la polpa e si continua con il canale radicolare

5)il canale radicolare che contiene vasi e nervi


Struttura

dente propriamente detto:

3 tessuti duri e uno molle:

smalto: il tessuto più mineralizzato di derivazione epiteliale e riveste la porzione di dentina corrisponedente alla corona

dentina:durezza intermedia

cemento: riveste la porzione di dentina corrispondente alla radice, è il tessuto meno duro tra i tre.è considerata componente del parodonto per la sua proprietà di depositarsi continuamente nel corso della vita

polpa:tessuto connettivo vastamente vascolarizzato e innervato


parodonto (sostegno e protezione del dente)

osso alveolare:sottile strato di osso che delimita la cavità alveolare soggetta a continuo rimaneggiamento

legamento alveolo-dentale:dispositivo di ancoraggio che funge da ammortizzatore e stabilizaztore del dente

gengiva:mucosa che riveste la superficie esterna degli alveoli


vascolarizzazione e innervazione

arteria mascellare e rami mascellare e mandibolare del trigemino


LINGUA

la lingua è un organo muscolomucoso molto versatile costituito da:

una radice nel pavimento della cavità orale nn visibile facilmente la cui mucosa contiene piccoli rilievi di tessuto linfoide

un corpo distinto dalla radice dalla cosiddetta V linguale che presenta sulla superficie dorsale caratteristiche papille linguali e sulla superficie ventrale un frenulo linguale che la ancora al pavimento in corrispondenza delle caruncole linguali.


Struttura

la descrizione della struttura della lingua suddividere in 4 parti

1)uno scheletro fibroso costituito da un setto sagittale e da uno frontale

2)una muscolatura intrinseca costituita da fasci di fibre facenti capo allo scheletro fibroso prevalentemente funzionali ai movimenti relativi al cambiamento di forma della lingua stessa

3)una muscolatura estrinseca costituita da muscoli pari funzionali agli spostamenti della lingua all interno della cavità orale:

genioglosso che si fissa all apofisi della mandibola ed impedisce alla lingua di scivolare indietro

ioglosso che sposta la lingua in basso e indietro

stiloglosso che sposta la lingua indietro e in alto o sul lato

palatoglosso responsabile della capacità della bocca di comportarsi come uno sfintere regolabile

4)un rivestimento mucoso distinto in:

mucosa della radice prevalentemente accumuli di tessuto linfoide e ghiandole a secrezione di

lisozima

mucosa della parete ventrale non particolarmente sviluppata

mucosa della superficie dorsale organizzata in 4 tipi di papille:

papille filiformi: prima della v linguale senza recettori gustativi ma con funzione meccanica

papille fungiformi di colore rosso intenso con qualche calice gustativo

papille circumvallate davanti alla V linguale e accolgono centinaia di calici gustativi

papille foliate accolgono qualche calice in prossimità dei margini della lingua


i calici gustativi sono organi sensoriali situati in apposite nicchie (pori gustativi) composti da recettori cellule di sostegno e cellule basali


vascolarizzazione e innervazione

arteria e vena linguale;diversi nervi: linguale (ramo del trigemino), glossofaringeo, ipoglosso e vago


GHIANDOLE SALIVARI

si possono dividere per dimensioni (maggiori e minori) oppure per il tipo di secreto (mucose, sierose o miste)


Le ghiandole salivari minori sono situate nelle zone delle labbra delle guance e del palato.

Le ghiandole salivari maggiori sono 3:

la parotide (la più grande) situata nella loggia parotidea comunica attraverso il dotto di stenone con la cavità buccale a livello del secondo molare superiore

la sottomandibolare situata tra il miloioideo e il corpo della mandibola attraverso il dotto di wharton sbocca in prossimità delle caruncole linguali

la sottolinguale (con caratteristiche simili alle minori e con secrezione mucosa) situata nella mucosa del pavimento della cavità orale;il suo dotto confluisce nel dotto di wharton


struttura

ogni ghiandola è rivestita da una capsula che la divide in lobuli costituiti da diversi adenomeri che canalizzano il loro secreto in dotti escretori di grandezza crescente fino al dotto principale


FARINGE

la faringe è un condotto muscolo membranoso disposto verticalmente a forma di piramide con apice verso il basso; lunga circa 12 cm è comune sia all apparato digerente che a quello respiratorio.


forma posizione e rapporti

in alto è in rapporto con la base cranica mentre in basso si continua con l esofago; presenta comunicazioni con le fosse nasali attraverso le coane con la cavità orale attraverso l istmo delle fauci e con la laringe attraverso l aditus laringeo e con l orecchio medio attraverso la tuba uditiva.

Si può suddividere in 3 parti:

rinofaringe:chiusa durante la deglutizione grazie ai muscoli elevatori del palato e palatoglossi (V. cavità orale) infiltrata di tessuto linfoide che nel bambino può degenerare in adenoidi

orofaringe:tratto lungo pochi cm nella zona della terza vertebra cervicale

laringofaringe:tratto più esteso in cui la faringe si continua con l esofago, qui la laringe sporge all interno della faringe formando due recessi piriformi in cui passa l ansa di galeno, un anastomosi tra i nervi laringei rami del vago.


Rapporti laterali:

al di sopra dell angolo della mandibola:   apofisi mastoidea con muscoli prevertebrali

ramo della mandibola

con pterigoideo interno faringe


si vengono a formare le logge pre e retro stiloidee con lo spazio retro e mandibolofaringeo

sotto l angolo della mandibola si viene a formare la loggia carotidea (V. baratta)


struttura

classica organizzazione mucosa sottomucosa tonaca muscolare e avventizia.

Nella muscolare si noti la divisione in muscoli intrinseci ed estrinseci:

intrinseci: costrittore inferiore medio e superiore che determinano la chiusura delle coane

estrinseci: elevatori della faringe che impediscono al cibo di passare nelle vie respiratorie


vascolarizzazione ed innervazione

carotide esterna e giugulare interna;nervo glossofaringeo e vago


ESOFAGO

condotto lungo circa 25 cm si sviluppa come diretta continuazione della faringe e si estende dalla sesta vertebra cervicale al cardias orificio di ingresso nello stomaco.

Il diametro medio è di circa 2 cm ma presenta 4 caratteristici restringimenti:

cricoideo aortico bronchiale e diaframmatico.


Forma posizione e rapporti

si distinguono 4 tratti:

tratto cervicale in rapporto con la tiroide, sta tra la trachea e la colonna vertebrale.

tratto toracico: alla biforcazione della trachea ha davanti l atrio sinistro, dietro l aorta toracica e ai lati i vasi uscenti dall arco dell aorta ed è accompagnato dai nervi vaghi

tratto diaframmatico:attraversa hiatus esofageo del diaframma

tratto addominale dove devia un po' a sinistra e con l angolo di his sfocia nello stomaco


struttura

epitelio squamoso non cheratinizzato con lamina propria e muscularis mucosae molto sviluppata, sottomucosa con ghiandole a secrezione mucosa, notare la presenza nel primo terzo di muscolatura striata e nella restante parte di muscolatura liscia nella tonaca muscolare.


vascolarizzazione e innervazione

vari vasi arteriolari tra cui bronchiali freniche intercostali, il deflusso venoso è suddiviso (iniquamente) tra cava superiore vena gastrica sinistra tributaria della vena porta: questa anastomosi cavale portale può sfociare in casi patologici in varici esofagee.

STOMACO

organo con capacità di circa 1200 cc e lungo circa 25 cmx 12 cm deputato al soggiorno dei cibi provenienti dall esofago per un periodo di 2/4 ore.


Forma posizione e rapporti

la parte inferiore poggia sul mesocolon trasverso mentre la parte superiore o fondo è situato al di sotto della cupola diaframmatica;anteriormente confina con la parete addominale anteriore e con il lobo sinistro del fegato, a sinistra con la milza posteriormente con gli organi retroperitoeali (pancreas, duodeno, rene e surrene sinistro).

Presenta ai lati una piccola e una grande curvatura da cui prendono inserzione il piccolo e grande omento.

Presenta 2 orifizi cardias e piloro il primo dei quali nn può essere considerato però uno sfintere anatomico.

Può assumere diverse conformazioni a seconda del suo tono muscolare ma si possono comunque riconoscere 3 parti:fondo, corpo e porzione pilorica orizzontale.

Vi sono diversi legamenti che permettono la fissità dello stomaco:

legamento gastroepatico che insieme all epato duodenale costituisce il piccolo omento

legamento gastrocolico che contribuisce a costituire il grande omento

legamento gastrolienale che va alla milza

legamento gastrofrenico che lo collega al diaframma


struttura

la superficie interna è di colore grigio roseo di aspetto irregolare caratterizzata da pliche e solchi.

I solchi delimitano aree dette areole gastriche (che danno allo stomaco un aspetto mammellonato) sulla cui superficie si notano le fossette gastriche dove si aprono gli sbocchi delle ghiandole gastriche. Esse producono fino a 1500ml di succo gastrico al giorno e si dividono in:

ghiandole cardiali: tubulari ramificate a secrezione mucosa leggermente acida

ghiandole del corpo e del fondo: tubulari semplici di cinque tipi diversi, alcune a secrezione acida, altre che secernono pepsinogeno che in presenza di acido cloridrico diventa pepsina, altre ancora che secernono appunto acido cloridrico e fattore intrinseco antianemico (per l assorbimento della vitamina B12).

ghiandole piloriche: tubulari ramificate a secrezione mucosa leggermente basica con elementi endocrini(cellule G a gastrina, D a somatostatina etc).

La mucosa è costituita da epitelio batiprismatico semplice con cellule secernenti muco e lamina propria con muscolaris mucosae e ghiandole gastriche (vedi sopra). la sottomucosa è caratterizzata da connettivo lasso e la tonaca muscolare risulta da tre strati di muscolatura liscia variamente disposta; la tonaca sierosa è il peritoneo.


vascolarizzazione e innervazione

piccola curvatura da arteria gastrica sinistra e destra, grande curvatura da gastroepiploica destra e sinistra.. Le gastriche brevi irrorano il fondo e il deflusso è affidato alla vena porta. (V tripode celiaco).Innervazione varia sia vegetativa intrinseca che estrinseca


INTESTINO TENUE

quest organo fa seguito allo stomaco ed è collegato ad esso attraverso il piloro, continuando fino alla valvola ileocecale dove confina con l intestino crasso; lungo circa 6 metri è preposto all assorbimeto dei cibi

Consta di 3 parti:duodeno lungo circa 25 cm digiuno ed ileo.


Duodeno: ha una forma a C e si estende nella zona di L1-L4-L2,

Il bulbo duodenale la parte più prossimale è più espansa è interamente rivestita dal peritoneo del quale contribuisce a formare il piccolo omento con il legamento epatoduodenale

il tratto discendente è verticale vede lo sbocco del coledoco e del dotto di wirsung

il tratto orizzontale è breve e incostante ma poggia sui muscoli psoas

il tratto ascendente risale fino a L2 e si continua con la prima ansa del digiuno

digiuno ed ileo:insieme formano l intestino mesenteriale poichè compreso in una plica peritoneale detta appunto mesentere che lo collega alla parete addominale posteriore; tra questi due tratti di intestino non vi è una netta demarcazione entrambi si presentano ripiegati su se stessi in anse ricoperte in gran parte dal grande omento


struttura

si riconoscono tre strutture:le valvole conniventi del kerkring i villi e i microvilli(il vecchio orletto a spazzola) che contribuiscono ad aumentare l estensione della superficie assorbente. La tonaca mucosa è formata da un epitelio cilindrico semplice e da una lamina propria.

I villi sono composti da stroma connettivale della lamina propria rivestito da epitelio. L epitelio cilidrico semplice è formato da enterociti (cellule assorbenti dotate di orletto striato costituito da microvilli) e cellule caliciformi mucipare (spesso poste in cripte e adibite a formare muco) ed in posizione assiale si può notare la presenza di un vaso chilifero. In questa sede avviene la sintesi dei trigliceridi e del colesterolo che poi passa nei vasi chiliferi mentre monosaccaridi e aminoacidi passano nel circolo portale.

Nella lamina propria oltre ad abbondante tessuto linfoide si riconoscono le ghiandole del lieberkhun costituite da epitelio invaginatosi in seguito; queste ghiandole producono secreto e sono composte da diversi tipi di cellule tra le quali oltre alle già descritte enterociti e caliciformi mucipare si trovano anche cellule del paneth deputate alla secrezione di lisozima che controlla l attività della flora batterica e numerose cellule ad attività endocrina.

Nella sottomucosa costituita da connettivo lasso si possono ricordare le ghiandole del brunner cui scopo è quello di neutralizzare il pH acido del chimo proveniente dallo stomaco grazie alla secrezione di muco alcalino.

La tonaca muscolare è data da due strati di fibrocellule muscolari lisce

La tonaca sierosa è data dal peritoneo.


Vascolarizzazione e innervazione

arteria pancreatico duodenale superiore ed inferiore e mesenterica superiore mentre il drenaggio è assicurato dal sistema portale e dal dotto toracico.


INTESTINO CRASSO

ultimo segmento del canale alimentare lungo circa 1,8 m con diametro variabile da 8 a 3 cm.le fibre muscolari si trovano caratteristicamente organizzate in tenie poichè l elevata dilatazione impedisce alla tonaca muscolare di rivestire completamente l organo.consta di 3 parti cieco, colon e retto.


Il cieco, situato nella fossa iliaca destra, è collegato al tenue dalla valvola ileocecale e presenta una forma ad ampolla e presenta un diverticolo noto come appendice vermiforme ricco di tessuto linfoide che può essere sede di processi flogistici.è completamente rivestito dal peritoneo che come una coppa lo avvolge senza formare un meso


Il colon si può dividere in 4 parti:

colon ascendente che risale verticalmente il cieco è in rapporto con fegato e colecisti rene destro e poggiato su ileo e psoas;con la flessura colica destra si continua col trasverso

colon trasverso orizzontale fissato dal mesocolon alla parete addominale posteriore (il che lo rende un organo intraperitoneale) e si continua col discendente

colon discendente circa simmetrico all ascendente e come questo retroperitoneale

colon sigmoideo lungo circa 40 cm ha rapporti con le anse del tenue e con gli organi pelvici, possiede un mesosigma ed è perciò avvolto dal peritoneo.

Nel colon sono presenti enterociti e cellule caliciformi mucipare ma la funzione principale di questo tratto è l assorbimento di acqua e sali minerali e produzione di secreto per far scivolare le sostanze.

Il retto lungo fino a 15 cm è l ultima parte di intestino e presenta un epitelio che diventa gradualmente pavimentoso composto.si nota anche un plesso venoso molto sviluppato:si tratta del plesso emorroidario situato nella sottomucosa che rappresenta una via anastomotica col sistema portale.

presenta rapporti con il plesso sacrale ed il muscolo elevatore dell ano.vi si possono distinguere 5 parti:

porzione pelvica simile al colon

ampolla rettale espansa in rapporto con vescica (e prostata, dotti eiaculatori e vescichette seminali)

porzione perineale si inserisce nel diaframma pelvico con le ghiandole bulbouretrali

canale anale (con il plesso emorroidario superficiale sottocutaneo) nell afossa ischiorettale

sfintere esterno


vascolarizzazione ed innervazione

oltre all anastomosi portale cavale si ricordi la commistione tra sistema nervoso volontario ed involontario.le arterie che irrorano quest organo sono la mesenterica inferiore (vena porta), l iliaca interna (vena cava inferiore)


FEGATO

il fegato è il viscere più voluminoso del corpo, pesa intorno a 1,5 kg e svolge numerose funzioni tra le quali:

secrezione della bile

sintesi di proteine

glicogenolisi e sintesi

emocateresi e immagazzinamento del ferro

azione detossicante

è un organo intraperitoneale fornito di mesi che per tradizione vengono chiamati legamenti


forma posizione e rapporti

occupa l ipocondrio destro il mesogastrio e parte dell ipocondrio sinistro;presenta 3 facce ed un margine:

faccia superiore:in rapporto col diaframma,da qui parte una piega peritoneale detta legamento falciforme che divide il fegato in 2 lobi ma non svolge un ruolo rilevante nella sospensione del fegato in condizioni normali.

Faccia inferiore:diviso in 4 lobi (destro sinistro quadrato e caudato)da 2 solchi sagittali e da uno trasversale;il solco sagittale sinistro continua il legamento falciforme e si divide in fossa del legamento rotondo, residuo della vena ombelicale, (ant) e fossa del legamento venoso di aranzio (post), il solco sagittale destro è diviso in una fossa cistica(ant) e nella fossa delle vene cave(post) mentre il solco trasversale costituisce l ilo del fegato dal quale entrano la vena porta l arteria epatica nervi e vasi linfatici ma non le (3) vene epatiche che fuoriescono invece dal tratto posteriore del solco longitudinale sinistro.

faccia posteriore: che anch essa aderisce al diaframma ma priva di rivestimento peritoneale delineando l area nuda del fegato; qui le vene epatiche sfociano nella vena cava.

N.B. La vena ombelicale nel periodo fetale si occupava di portare il sangue ossigenato dalla placenta alla vena porta e, attraverso il dotto venoso di aranzio, alla vena cava inferiore.



Lobo caudato

Faccia inferiore del fegato



ilo del fegato




lobo sinistro  lobo quadrato lobo destro



data la voluminosità dell organo in questione sono necessari diversi mezzi di fissità per mantenerlo in posizione:

pieghe peritoneali epatodiaframmatiche:

legamento coronario e legamenti triangolari (posteriori) che lo ancorano al diaframma

legamento falciforme

legamento rotondo (residuo della vena ombelicale)

pieghe peritoneali epatoviscerali:

legamento epatogastrico ed epatoduodenale costituenti il piccolo omento

un ruolo rilevante inoltre è svolto dalla pressione dei visceri dell addome


vascolarizzazione ed innervazione

innervazione assente, vascolarizzazione legata ad arterie e vene epatiche oltrechè alla vena porta costituita dalla confluenza tra mesenterica inferiore e lienale


struttura

componente connettivale più componente epiteliale: connettivale data da capsula del Glisson e stroma intraparenchimale mentre epiteliale data da epatociti.

Il parenchima non è caratterizzato, a differenza di altri animali, da un' organizzazione precisa perciò sono stati proposti 3 modelli differenti:

lobulo classico:area esagonale di un milione di epatociti ai cui angoli sono presenti gli spazi porto biliari (costituiti dalla triade arteriola, venula ramo della vena porta e condottino biliare) e al centro una vena centrolobulare (questa zona del lobulo è la più povera d ossigeno), il sangue fluisce in senso centripeto mentre la bile in senso centrifugo.si sottolinea in questo modello il ruolo biochimico del fegato.

lobulo portale: area triangolare tra tre vene centrolobulari e al centro uno spazio portobiliare,qui la bile fluisce dalla periferia al centro.qui si enfatizza la funzione esocrina del fegato

Acino epatico:elissoide compreso tra 2 spazi portobiliari e 2 vene centrolobulari e può essere visto come unità funzionale del fegato. Può essere funzionalmente divisa in tre parti: la zona centrale (più ricca di ossigeno ed in maggiore attività) dove avviene la produzione di bile , una parte intermedia e una periferica (più povera di ossigeno e meno attiva) dove avviene l accumulo di lipidi.

La parte epiteliale è costituita invece dagli epatociti che delimitano spazi labirintici occupati dai sinusoidi e separatamente dai canalini biliari. grazie alla presenza massiccia di desmosomi sangue bile e linfa rimangono sempre separati. ogni singolo epatocita è dotato di un reticolo endoplasmatico molto sviluppato con polarizzazione varia.




vena centrolobulare




triade portale



La colecisti o cistifellea è un serbatoio preposto all accumulo della bile prodotta dagli epatociti situato nella fossa cistica del fegato. Il percorso seguito dalla bile è: colangioli, condotti biliari, dotti epatici che in corrispondenza dell ilo danno origine al dotto epatico comune che si continua nel dotto cistico che trasporta la bile nei due sensi perchè qui la bile può soggiornare;alla fine il dotto epatico e il dotto cistico si fondono nel dotto coledoco lungo 5 cm circa che prima di sfociare nel duodeno si unisce al condotto pancreatico maggiore di wirsung nell ampolla di vater

qui vi è un ricco corredo di terminazioni sensitive che in caso di calcoli provocano un dolore molto acuto. La contrazione della muscolatura liscia prende il nome di colica.




Dotto epatico comune Dotto cistico percorso

nei due sensi




Dotto coledoco che confluirà

nel

dotto pancreatico maggiore

PANCREAS

il pancreas è una ghiandola a secrezione mista e si sviluppa diagonalmente in posizione retroperitoneale tra la C duodenale e l ilo della milza (lunga 15 cm da T9 a L2). Risulta tagliato in due dal mesocolon.Vi si distingue una testa che presenta il dotto del wirsung e dietro di essa corre la vena porta, un corpo in rapporto con la faccia posteriore dello stomaco e una coda in rapporto con la milza attraverso il legamento pancreatico lienale.


Struttura

la componente esocrina (97%) è costituita da acini attivi nella produzione di zimogeni ed enzimi per la digestione mentre la componente endocrina è costituita dalle isole del langerhans attive nella produzione di insulina e glucagone.





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