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ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA-BIZANTINA A RAVENNA

architettura



ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA-BIZANTINA A RAVENNA




S. VITALE


La chiesa di S. Vitale, costruita nel VI secolo, su pianta ottagonale ancora di tradizione classica, ma con doppio ordine di loggiati e di esedre fra i pilastri che sostengono la cupola, presenta forti coincidenze con l'architettura coeva di Bisanzio. Anche le transenne, i capitelli traforati, i pulv 151d31b ini che li sormontano con decorazioni a rilievo, sono di gusto e lavorazione bizantina.

Tuttavia la sua fondazione (526) è di un anno precedente a quella di SS. Sergio e Bacco di Costantinopoli, al quale si vuole paragonarla.











ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA ROMANA






S. MARIA MAGGIORE (ROMA)



E'   la tipica basilica romana, verosimilmente dei tempi di Papa

Sisto III (432-440), anche se taluni insistono nel vedervi la costruzione originaria di Papa Liberio, del secolo IV. La navata centrale assai ampia, con finestroni e soffitto a cassettoni, è divisa dalle due navate minori mediante un colonnato ionico sostenente architrave continuo, nel quale persiste il concetto classico di limitare armoniosamente lo spazio, in virtù di linee rette. Tuttavia gli elementi antichi sono molto restaurati, poichè le colonne e i capitelli, tolti da vari templi pagani secondo la moda del periodo, e perciò di varie dimensioni, furono eguagliati o rifatti durante i restauri del Cinquecento, quando fu rifatto anche il soffitto. In luogo della trabeazione piattabande di mattoni assai ribassate, mascherate da cornici di stucco variamente restaurate.






S. COSTANZA (ROMA)


La rotonda di S. Costanza, del secolo IV , mausoleo costantiniano trasformato poi in chiesa, può considerarsi il primo monumento paleocristiano giunto integro fino a noi. Vi si attua pienamente il nuovo concetto di rendere pittoreschi gli interni delle rotonde mediante una navata divisa da un peristilio anulare a colonne gemine; concetto che si opponeva all'antico rigore delle rotonde romane a interno semplice, allargando gli spazi e sostituendo agli effetti plastici di massa effetti luministici di atmosfera. Paleocristiana nella forma e nello spirito S. Costanza applica tuttavia e sviluppa le più sonore eredità dell'architettura romana in fatto di archi, volta a botte sulla navata anulare, cupola di coronamento centrale, nicchie rettilinee e curvilinee nella parete circolare.















S. SABINA (ROMA)


Fondata da Papa Celestino e terminata dal successore Sisto III , questa basilica ha una struttura semplice e sonora ad un tempo, accentuata dalle archeggiature a tutto sesto assai slanciate, sostenute da colonne a ricchi capitelli corinzi. La navata centrale è ampia e luminosa, con finestroni più fitti che in S. Maria Maggiore. Gli archi, al posto delle travature rettilinee, rispondono al bisogno, tardo-romano e paleocristiano, di non creare limiti allo spazio, anzi di dilatarlo, in rapporto alle nuove esigenze luministiche dell'architettura.



























S. STEFANO ROTONDO (ROMA)


Elevata da Papa Simplicio alla fine del secolo V, sempre sul tipo della rotonda paleocristiana a navate interne, testimonia un certo impoverimento di forme rispetto agli edifici del secolo precedente. La navata anulare non è coperta a volta; l'altissimo tamburo è assai sottile e costruito con materiali raccogliticci. La pianta, nella quale si è voluto vedere la riutilizzazione di un antico "macellum", ha tre anelli concentrici (l'esterno parzialmente distrutto), tagliati da quattro navate a croce greca.






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