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P. Maurensig, La variante di Lüneburg, Adelphi edizioni, Milano, 2003

letteratura italiana



P. Maurensig, La variante di Lüneburg, Adelphi edizioni, Milano, 2003 (ed. originale 1993)

La divisione in macrosequenze


Capitoli



Titolo, con breve sommario


Pag.9/Pag.34

Una morte misteriosa

Viene riportato l'omicidio di Frisch, ricco imprenditore tedesco. Si descrivono le ultime tre giornate della sua vita, traendo informazioni dai giornali a seguito della sua misteriosa morte, un evidente suicidio. C'è un flashback alla sera prima della morte di Frisch. Si trova su un treno e sta giocando a scacchi, dove incontra un giovane chiamato Hans Mayer.


Pag.34/Pag.91

Lo sconosciuto

Hans Mayer è anch'egli un campione di scacchi e comincia a raccontare a Frisch della sua iniziazione agli scacchi e del suo maestro Tabori, che lo aveva in segreto mandato a raccontare la sua storia a Frisch.


Pag.91/Pag.158

Biografia di Tabori

Fin da piccolo Tabori gioca a scacchi e viene a contatto con i migliori giocatori di tutto il mondo. Ma a causa delle persecuzioni razziali è costretto a smettere di giocare e viene deportato nel campo di concentramento di Luneburg, dove viene fatto chiamare da un comand 848e46i ante che voleva disputare con lui delle partite a scacchi, da cui dipendevano le vite di altri prigionieri.

Anche dopo la liberazione Tabori continua a sentire il peso di alcune vite sulla coscienza.





Il riassunto dell'opera


Un ricco imprenditore tedesco, Frisch, appassionato di scacchi, muore ucciso da un colpo di pistola: sembra un suicidio, ma verrà etichettato come un incidente o una disgrazia, perché nessuno riesce a trovare alcun motivo per giustificare un simile gesto Il giorno della morte come tutti i venerdì Frisch lascia la sua azienda di Monaco e rientrava a Vienna, accompagnato da un amico-dipendente, Baum. Anche quest'ultimo è appassionato di scacchi, così il loro tragitto in treno lo passano giocando. Questa volta però, durante la partita, entra nel loro scompartimento un giovane, Hans Meyer, che inizia a raccontare la sua storia. Orfano, diventò appassionato di scacchi, e quando, fuori della città natale, trovò un circolo di scacchi riuscì a metterla in pratica. In questo circolo conobbe Tabori, uomo misterioso, maestro di scacchi, che diventa il suo insegnante, anche se non giocava mai. Il giovane diventò un gran giocatore, fece molti tornei, sempre accompagnato da Tabori, ma quando quest'ultimo lo lasciò cadde in depressione e si rovinò. Quando finalmente incontrò di nuovo il suo insegnante, questi gli spiegò il perché del suo improvviso addio e gli diede l'incarico di raccontare la sua storia ad un uomo. Quest'uomo era Frisch. Così inizia la seconda storia, quella di Tabori, giovane ebreo appassionato di scacchi, che in uno dei suoi primi tornei incontrò Frisch, anche lui giovane promessa degli scacchi, che diventerà suo antagonista.

Purtroppo a causa dell'avvento del nazismo i due dovettero rinunciare a scontrarsi per il titolo mondiale, l'ultima partita che giocarono finì in parità, ma non si sa per quale motivo si dette la vittoria a Frisch. Tabori poi fu mandato nel campo di concentramento dove incontra di nuovo il suo antagonista come capo delle SS. Frisch lo escluse da ogni tipo di lavoro e lo privilegiò nel mangiare e nel dormire, per far si che si trovasse in condizioni adatte per giocare un vero e proprio torneo con lui.." La posta in gioco erano le vite dei prigionieri del campo di concentramento. La sfida la vinse Tabori per sei vittorie a due, ma egli non si sentiva veramente vincitore, perché era sicuro di aver salvato solo due prigionieri, che aveva rivisto a Vienna.


Le coordinate temporali

Lo svolgimento della storia è della durata di un solo giorno, ma la maggior parte della narrazione è articolata attraverso due flash back, che arrivano fino al 1929.


Il sistema dei personaggi


Dieter Frisch

Uomo d'affari, anni 68, trovato morto nel suo Castello nella periferia di Vienna. In passato era stato un campione di scacchi e soprattutto uno delle SS e comandante del campo di concentramento di Bergen Belsen, nella landa di Lüneberg.


Hans Mayer

Giovane apprendista scacchista, anni 20, amante degli scacchi fin da bambino è diventato allievo di Tabori che lo ha portato a diventare un maestro internazionale.


Tabori

Esperto scacchista ebreo di anni 66. In gioventù, con il nome di Rubinstein, grande promessa degli scacchi internazionale. Rinchiuso nel campo di concentramento di Bergen Belsen, viene invitato dal comandante a intraprendere il loro antagonismo scacchistico.


Le coordinate spaziali


Gli spazi di cui si parla nell'opera sono:

la villa di Frisch a Vienna, di cui si parla come un luogo in cui il personaggio andava per rilassarsi, infatti egli si trovava sul treno per recarsi lì per il finesettimana.

Monaco di Baviera, il luogo in cui Frisch lavorava ogni martedì.

Il treno, in cui è ambientato il viaggio di ritorno da Monaco a Vienna. Durante la conversazione di Meyer e Frisch vengono menzionate alcune città europee.

Il campo di prigionia situato nella piana di Lüneburg.


Il narratore


Il narratore è interno alla vicenda e si identifica nel personaggio di Tabori, il quale parla in terza persona e racconta di come è finita la partita con il suo antagonista di sempre.

Nel corso della narrazione ci sono due flashback, uno riguardante Meyer (raccontato in 3° persona) e uno riguardante lo stesso Tabori (scritto invece in 1° persona).


I temi principali e il messaggio dell'autore


Nella mia opinione Maurensig basa quest'opera sullo svolgimento di due temi principali:

Il razzismo e l'antisemitismo, che impediscono a Tabori di giocare liberamente a scacchi e di dare libero sfogo a tutto il suo talento; infatti quando in finale mondiale dovettero fronteggiarsi Tabori e Frisch la vittoria andò immediatamente al secondo per il solo fatto di essere ariano. Questo tema si articola liberamente nella citazione dei campi di concentramento in cui Tabori stesso si trovò a dover vivere, essendo ebreo. Frisch continuò la loro rivalità costringendolo a giocare con lui un vero e proprio torneo, da cui dipendevano le vite di altri prigionieri.

Gli scacchi, che in questa storia possono essere visti come una vox media, poiché rappresentano sia la salvezza che la morte. Diventano una sorta di gioco diabolico da cui dipende la vita delle persone. Sono anche una sorta di redenzione per Frisch, che una volta persa la partita finale si pente del male fatto a Tabori e agli ebrei. Rimane però un dubbio fondamentale: Frisch si uccide perché è sconfitto al gioco da Mayer o solamente perché Tabori è finalmente venuto a riscuotere la vita che gli era dovuta a seguito di quel 6 a 2 che gli aveva inflitto nel campo di Bergen Belsen?


La descrizione di un episodio

All'inizio del romanzo viene menzionata l'invenzione del gioco degli scacchi da parte dell'indiano Sessa Nassir, che cedette il gioco appena inventato al re in cambio di un falso modesto compenso: ossia riempire le 64 caselle della mia scacchiera in modo tale che vi sia un chicco sulla prima casella, due sulla seconda, quattro sulla terza, otto sulla quarta e così di seguito, raddoppiando ogni volta, dando così vita ad una progressione numerica senza mai fine.

E' stupendo il parallelismo tra questa progressione risalente all'origine degli scacchi a quella imposta da Frisch a Tabori: un ebreo ucciso dopo aver perso la prima partita, due ebrei uccisi dopo aver pattato la seconda partita, quattro ebree uccise dopo aver malamente voluto perdere la terza partita.


Commento personale


La variante di Luneburg ha una potenza emotiva che pochi libri hanno saputo trasmettermi. Tiene con il fiato sospeso dall'inizio alla fine perché è una partita a scacchi che il lettore gioca contro sé stesso, nell'incessante quanto infruttuoso tentativo di carpire il segreto del diabolico ingranaggio che muove la mente e la mano dello scacchista quando decide di compiere la prossima mossa. Gli scacchi diventano una dimensione totalizzante che assorbe il lettore teletrasportandolo sulla scacchiera e costringendolo a giocare, pur senza conoscere le regole.

La variante di Luneburg è la storia di un'interminabile partita a scacchi, che lungi dall'essere un innocuo passatempo assume invece i tratti di una sanguinolenta guerra tra il bianco e il nero, tra il bene e il male, la vita e la morte. La scacchiera assume i contorni di un inferno terreno in cui perdere uno scacco equivale a perdere un pezzo di sé stesso, sbagliare una mossa mettere in pericolo la propria vita.  Il gioco degli scacchi si avvolge di una luce che, nel continuo anelito alla perfezione, si presenta al giocatore come una rivelazione divina, una luce improvvisa e accecante che squarcia le tenebre dell'ignoranza e gli permette di cogliere l'essenziale del tutto, per relegarlo un attimo dopo, malevola e beffarda nella più totale cecità e in un'irreversibile follia.




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