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CRITICA CONTEMPORANEA DEL CANZONIERE DI PETRARCA

letteratura italiana



CRITICA CONTEMPORANEA


DEL


CANZONIERE DI PETRARCA





MARCO SANTAGATA: si è occupato del Canzoniere di Petrarca sottolineando la dimensione storica o la storicità dell' operazione poetica e culturale del poeta. La novità è rappresentata dall' ideazione di un libro in versi che può essere letto sia in chiave mondano-amorosa che ascetica-morale. Petrarca è lo scrittore che partecipa alla "modernità" ma non la subisce. E' moderna la lingua ,la metrica e  l' atteggiamento nei confronti della tradizione è aperto e critico.

La riforma del Petrarca consiste nell' aver introdotto dentro al mondo senza regole della poesia contemporanea l' ordine e la disciplina. La tradizione viene ripresa dall' autore per produrre il nuovo, seguendo i principi di Seneca e Orazio. La poesia è piana, chiusa in un classicismo volgare ma è anche tragica. Il P 626d31g etrarca parla di amore non seguendo i canoni dello stilnovismo oppure come galanteria ma lo concepisce come esperienza interiore che rivive nel suo io inteso come lo spazio della coscienza morale che nega il desiderio.



Infatti Laura è paragonata a Dafne per rappresentare un amore frustrato poichè l'oggetto del desiderio si nega. Petrarca concepisce la poesia come risarcimento del mancato soddisfacimento dell' oggetto del desiderio (visione moderna).

Il primo codice degli abbozzi del canzoniere risale al 1336-37 ed era una copia di lavoro un' aggregazione di poesie . Nel 1342 si può parlare di prima forma del canzoniere il cui tema centrale è rappresentato dal mito di Dafne ed Apollo. La seconda forma del canzoniere viene elaborata intorno al 1347-50 anno in cui scrisse il primo sonetto senza sapere della morte di Laura. Nel 1357 trascrive le poesie in un codice di pergamena destinato all' amico Azzo da Correggio da cui prende il nome raccolta Correggio o Pre - Chigi. In questa raccolta le poesie vengono ordinate non rigorosamente in ordine cronologico e prevale una grande varietà di forme metriche. Nel 1356-58 risale la quarta forma del canzoniere o raccolta Chigi con l' aggiunta di altre poesie. Nel 1367 si ebbe la V forma chiamata la Raccolta di Giovanni ,il nome fa riferimento al suo copista prescelto. Tra il 1367-1373 si  Petrarca concepì la ottava forma del canzoniere chiamata Maltesta, nel 1374 si ebbe l' ultima stesura vat.lat. 3195.

In definitiva il Canzoniere viene concepito dopo la morte di Laura il 6 Aprile 1348 un anno in cui a causa della peste morirono anche molti cari amici del Petrarca, a cui dedicò alcune liriche. I primi cinque sonetti sono ordinati seguendo il canone classico dell' esordio. Il proemio, due sonetti dedicati al tempo dell' innamoramento e due alla donna amata, in questo modo si capisce che il poeta stia scrivendo come un uomo nuovo, diverso dal passato. Questa impostazione del Canzoniere ha come oggetto privilegiato il suo autore e il carattere autobiografico ci mostra l' intento di costruire un immagine di un uomo ideale che si è convertito ( S. Agostino ).L'uomo del passato è colui che nella giovinezza ha disperso energie intellettuali per l' amore. L'innamorato è scisso , diviso perché dipende dall' amore e non riesce a controllarlo . Il sonetto proemiale ci da le direttive e i temi del Canzoniere e si concentra sull' io dello scrivente e ignora la donna amata per impedire che il passato ritorni. L'io non si identifica con la materia di cui parla e non è l' oggetto del discorso perchè l' io parla di sé. Il rapporto che il Canzoniere istituisce con il pubblico è determinato dal Voi iniziale che non si riferisce a un pubblico determinato, una novità per la prassi poetica. La passione viene identificata con il giovanile errore che verrà superato con la riconquista dell' autocontrollo e dell' io diviso. L' unità interiore è stata riconquistata attraverso la ricomposizione delle rime. L'edizione definitiva del Canzoniere risale al 1374 e si chiude con la nota penitenziale della canzone della Vergine.


ERNEST H. WILKINS nell' opera «Vita del Petrarca e la formazione del Canzoniere» (1951), ha ricostruito minuziosamente tutte le fasi attraversate dalla raccolta del Canzoniere. Si occupò anche del problema della divisione in due parti del Canzoniere, che fa cominciare la parte seconda con tre componimenti nei quali Laura è ancora vivente. Il problema fu risolto da Mestica il quale affermò che ciò dipendeva dalla conversione morale del Petrarca che aveva iniziato nel Secretum e che poi presentò nel Canzoniere con il sonetto I' vo pensando. Per Wilkins il sonetto 264 fu scritto prima della morte di Laura e solo dopo il poeta fece coincidere con questo sonetto la seconda parte.


GIANFRANCO CONTINI : autore dei «Preliminari sulla lingua del Petrarca»(1951), un' indagine linguistica che diviene il mezzo per interpretare globalmente la poesia petrarchesca. Al plurilinguismo dantesco che trova il centro nell' infinito , cioè nella fede di un ordine trascendetale contrappone l' unilinguismo di Petrarca. L' unilinguismo è l' espressione della netta divisione tra il latino , lingua della comunicazione quotidiana e il volgare non utilizzabile per fini pratici, ma solo come strumento per esperienze assolute. In Petrarca non c'è opera di riflessione teoretica su queste scelte linguistiche , non c'è esperimento. Il volgare del Petrarca affonda le radici nella poesia dei trovatori e diversamente da Dante non passa dal grado o alla massima espressività ma si ferma a parole vuote che si riempiono di significati come nel caso della parola AURA.


NATALINO SAPEGNO(1965) in Storia della letteratura italiana vol. II il Trecento individua i poli attraverso cui si muove la poesia del Petrarca: da un lato la materia passionale aggrovigliata e tormentata che riflette le tendenze di un' età di profonda crisi; dall' altro il superamento cercato nella forma letteraria,che serve da filtro a quella materia, purificandola e fissandola in forme limpide e piane. Il Sapegno fa un' indagine molto attenta alla dimensione psicologica della poesia del Petrarca, ma anche quella storica che ne è il presupposto e a quella stilistico formale che ne è l' espressione.


FRANCISCO RICO(1976) «Rime sparse»,«Rerum vulgaria fragmenta» sul titolo e sul primo sonetto del Canzoniere. In questa opera il Rico fa risalire la data di composizione del primo sonetto tra il 1349 0 1350 e il titolo del Canzoniere pensati nella prospettiva di philosophus. Voi ch' ascoltate definisce nel protagonista del canzoniere un atteggiamento volgare in senso trascendente, con implicazioni filosofiche. L' «errore» non è solo quello legato all' esperienza amorosa ma inteso filosoficamente come allontanamento dalla verità. Nel sonetto CCCLXIV del 6 aprile 1358 l' errore è caratterizzato dalle tre passioni individuate dagli stoici il gaudio, il dolore e la speme. L'errore è il fallo volgare che respinge la filosofia. Le rime sparse rappresentano il passaggio dall' eloquenza volgare alla filosofia, l' autore ha sostenuto un atteggiamento moralmente positivo nel definire le sue rime Fragmenta .



EMILIO BIGI: (1951) nell' opera Dal Petrarca al Leopardi si occupa di alcuni aspetti dello stile di Petrarca e in particolare delle Antitesi nel Canzoniere.    L' antitesi è un originale mezzo di espressione legato al nucleo profondo dell'arte petrarchesca che non riguarda solo l'ambito amoroso ma anche la relatività della sua coscienza e l' aspirazione all' assoluto. L'antitesi,non rappresenta solo il movimento di analisi e opposizione ma un movimento di ricomposizione e di armonizzazione, così il contraddittorio mondo del poeta trova un equilibrio nel dominio della forma.





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