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LA PROSPETTIVA DRAMMATURGICA

letteratura



LA PROSPETTIVA DRAMMATURGICA


Erving Goffman (1922 - 1983, Canada)

La vita quotidiana come rappresentazione

Asylums

Modelli di interazione (1967 e 1969)



Frame analysis

Il rapporto controverso tra interazionismo simbolico e "prospettiva drammaturgica"

Contatti tra i due approcci:

Rifiuto di spiegare la condotta umana sulla base degli imperativi del sistema sociale

Oggetto di studio: i modelli di interazione tra gli individui

Divergenze:

La diversa concezione del "self" -> i sé molteplici di Goffman

Manca in Goffman una vera e propria costruzione teorica di riferimento

Contatti tra l'approccio di Goffman e quelli del sociologo tedesco Georg Simmel:

La vita quotidiana come impresa complessa in cui gli esseri umani impiegano una conoscenza tacita

La centralità dell'interazione ma anche della "manipolazione" delle informazioni su di sé

Interesse di Goffman per gli "encounters" ->interazioni faccia - a - faccia (sia "focalizzate" sia "non focalizzate")

Gli "encounters" vengono analizzati in una prospettiva "teatrale" -> il doppio significato di attore (sociale) -> "giocare" il ruolo (role playing)

L'agire umano, per Goffman, non è solo strumentale, ma condizionato dalla volontà di "apparire" in un certo modo (favorevole e competente) -> orientamento alla comunicazione

Il "controllo delle impressioni": le tecniche usate

Che cos'è una "rappresentazione": uso di una "facciata" durante la rappresentazione

La differenza tra "ribalta" e "retroscena" -> rapporto con il "controllo delle impressioni" (la messa in scena procede bene; la situazione è sotto controllo)

Ambito di riferimento:

le istituzioni. Al loro interno agiscono gruppi di persone che cooperano per mantenere una certa "definizione della situazione"

Analisi delle regole che governano il mondo sociale (simmetriche, asimmetriche, regolative. tra queste Goffman menziona le regole "cerimoniali", che sostengono la sicurezza psicologica e la fiducia)

I rituali della vita quotidiana = strumenti per garantirsi dei vantaggi

(es: le "buone maniere")

Carattere teatrale dei rituali:

Durkheim: il sacro viene creato attraverso i rituali
Goffman: nella vita quotidiana l'oggetto sacro creato attraverso i rituali è il sé

Sé come prodotto di una scena rappresentata, non sua causa -> precarietà del sé

Più in generale, i rituali in quanto rappresentazioni, richiedono risorse, materiali e simboliche -> rapporto con la struttura di classe (Collins)

Il linguaggio è incorporato nei rituali -> centralità dell'azione sociale per comprendere il linguaggio

Il concetto di "FRAME" (cornice)

Questa cornice si basa su una "definizione della situazione", ha carattere cognitivo

Le "cornici" possono essere trasformate (pluralità delle cornici)

La cornice originaria: il mondo reale, la fisicità degli individui

Il concetto di ISTITUZONE TOTALE (da Asylums)

(es.: ospedali psichiatrici, carceri, caserme ecc..)

L'istituzione non regola una parte dell'attività del soggetto, ma tutta la sua vita

Annullamento dell'identità personale (obiettivo)

Gli "aggiustamenti secondari" (reazioni)

Critiche a Goffman

Molti concetti, ma senza uno schema di riferimento teorico preciso

Carattere culturalmente connotato dal concetto di sé di Goffman (società occidentali moderne)

Punto centrale dell'opera di Goffman:

come l'ordine sociale è costantemente ricostituito


L' ETNOMETODOLOGIA

Scuola sociologica fondata negli anni '60 del XX secolo da Harold Garfinkel (1917-). Opera principale: Studies in Ethnometodology (1967)

Significato del termine "etnometodologia" = studio dei modi con cui i soggetti danno senso alla propria esperienza

Rapporto tra interazionismo ed etnometodologia

Le due scuole condividono una serie di punti:

Attenzione all'interazione quotidiana più che alle strutture sociali più larghe

Disattenzione verso il tempo della storia

Condivisione dell'idea che l'ordine sociale è negoziato

Rifiuto della nozione durkheimiana di "fatto sociale"

Interesse comune ai modi in cui è assegnato significato al mondo sociale

Diverse le influenze sui due orientamenti teorici:

Pragmatismo per Mead

Filosofia fenomenologica (Husserl) e fenomenologia sociale (Schutz) per Garfinkel

Husserl: contrapposizione tra Lebenswelt (mondo della vita) e scienza

Schutz: mondo della vita come mondo storico-sociale; mondo intersoggettivo, di significati condivisi (reciprocità delle prospettive); mondo del"senso comune" -> vita quotidiana

Disaccordo degli etnometodologi con Schutz: nessuna separazione tra scienza e mondo della vita quotidiana

Influenza su Garfinkel anche di Parsons -> la teoria volontaristica dell'azione (ma specifico interesse di Garfinkel ai modi del ragionamento pratico)

Da qui la cosidetta "indifferenza etnometodologica":

astensione dal giudizio sulle validità delle pratiche messe in atto per dare senso a ciò che si fa / si vive -> il problema dell'ordine

Riferimento di Parsons a Durkheim (e Freud): l'interiorizzazione delle norme

Attenzione di Garfinkel alle procedure di senso comune con cui il mondo è interpretato.

L'ordine sociale dipende dai continui atti interpretativi degli individui.

Differenze Garfinkel / Parsons:

il secondo è un "grande teorico"; il primo ha condotto numerose ricerche empiriche

I metodi seguiti:

Gli "esperimenti etnometodologici" finalizzati a esplorare le conseguenze della rottura della routine della vita quotidiana

Il metodo documentario di interpretazione (K. Mannheim):
meccanismo in base al quale le persone utilizzano procedure interpretative per costruire "evidenze documentarie". Queste ultime, a loro volta, influenzano le prime

Concetto di "indessicalità" (indexicality):

Il significato degli oggetti, delle pratiche sociali e dei concetti dipende dai contesti in cui sono collocati.

Concetto centrale nell'analisi degli etnometodologi.

Tesi dell'etnometodologia:

La spiegazione scientifica è comprensibile, come quella della vita quotidiana, solo in riferimento alla situazione in cui è espressa

Più in specifico: un'affermazione significa molto di più di quanto esprime letteralmente -> studio delle routines quotidiane, del modo in cui viene loro dato senso

Uso di una conoscenza tacita e pratica (invece che discorsiva)

La conoscenza non è teorica, le regole si conoscono perché si applicano (non perché si analizzano discorsivamente)

Il carattere "nascosto" delle nostre conoscenze nelle interazioni quotidiane (il caso di "Agnes")

In sintesi:

Inizialmente l'etnometodologia è stata considerata irrilevante per la teoria sociale, oggi questo punto di vista è cambiato.

Le "minuzie" della vita quotidiana possono essere in realtà centrali per spiegare la coesione sociale; idem per la conoscenza di senso comune.

Critiche principali

L'etnometodologia non coglie i problemi del condizionamento politico-sociale (problemi di potere, prestigio, relazioni asimmetriche)

Carattere descrittivo più che esplicativo di questo approccio





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