Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

SCETTICISMO E SOCIOLOGIA - F. Boriani

sociologia



SCETTICISMO E SOCIOLOGIA

F. Boriani



Il positivismo maturo mantenendo ben saldo l'intento di svincolare la gnoseologia dall'ontologia si ricollega allo scetticismo filosofico.


Il formalismo universalistico come ontologia


Giuseppe Rensi, filosofo italiano contemporaneo intende rec 949j96j uperare le potenzialità teorico-investigative proprie della filosofia.

Rensi comincia col ripercorrere le diverse teorie filosofiche a partire da Platone per analizzare quanto il pensiero di questi filosofi sia intriso di idealismo.

Dall'affermazione dell'idealismo è cominciata l'ufficiale svalutazione filosofica dell'esperienza: se la realtà sta nelle idee, ogni esperienza sensibile conduce solo ad una conoscenza imperfetta ed imprecisa; la vera realtà delle cose è già nella nostra mente.

Già in Platone è reperibile questa idea.



Cartesio la conferma come razionalista puro (la realtà è deducibile dalla ragione) e la sviluppa giungendo ad affermare che tutto il reale è riducibile a rapporti matematici e meccanici (panmatematismo).La matematica diventa il metodo d'interpretazione della realtà.

Kant considera le forme mediante le quali esiste la realtà (fenomenica), ossia spazio, tempo, e le categorie del mondo che sono anche intuizioni della mente, che essa possiede a priori, senza averle assunte attraverso l'esperienza della realtà fenomenica.

Il suo procedere logico è superiore a quello dei suoi predecessori, perché introducendo i "giudizi sintetici a priori" come condizione necessaria della stessa esperienza, egli rinuncia alla ricerca di una certezza che muova da una astratta visione delle idee, per richiamarsi ad un metodo di indagine che subordina la conoscenza ai principi (assiomi della geometrie euclidea, principio della casualità, principio della conservazione della massa etc.) innati nella natura umana. Tuttavia, sostiene Rensi, è sempre presente il medesimo concetto che ciò che c'è  di sostanziale nella realtà è nella ragione.

Con Fiche la deduzione del reale dall'io diventa esplicita e preminente: il mondo esiste non perché lo si constata, ma perché l'io ne ha bisogno; l'io o coscienza ha bisogno di qualcosa di cui essere cosciente, del no-io, del mondo.

Con Hegel la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno viene soppressa: i fatti sono deducibili immediatamente dalla ragione; si verifica la sovrapposizione del razionale e del reale, del soggetto con l'oggetto.

Si conferma l'intento già platonico e socratico di trasfigurare il formalismo in universalità: nella sostanza non vi è alcuna differenza tra platonismo ed idealismo attuale.

Lo scetticismo non è che la negazione di tutto ciò, la negazione del tentativo di ricomprendere l'infinito contenuto del concreto agire umano in quel complesso di ragionamenti vuoti che sono le forme, la negazione dell'esistenza di una ragione pura da cui gli stessi fatti siano deducibili, la negazione del razionalismo e dell'idealismo, dice Rensi.

Ma se lo scetticismo ha negato che il reale sia conoscibile solo attraverso il pensiero, introducendo il concetto di sospensione del giudizio questa sospensione non è poi estendibile al dato empirico, ai fatti. Lo scetticismo non nega la realtà dei fatti, nega la realtà metafisica.


Le contraddizioni, la storia e il caso come determinanti correlabili del divenire


Vi sono due fatti ad avviso di Rensi  nella cui diversa interpretazione si annida la diversa concezione della vita: le contraddizioni e la storia.

L'esistenza di intuizioni antitetiche nell'ambito dei pensieri filosofici non dimostrerebbe la falsità di entrambe le interpretazioni, ma la loro veridicità. Gli uomini discordano fra loro e le contraddizioni svolgono un ruolo principe nella conoscenza, ne permettono il divenire.Il bisogno di comunicare nasce proprio dal fatto di avere idee diverse. In un tale contesto è impossibile determinare la sintesi di un sistema da cui le contraddizioni siano escluse. Tuttavia, proprio nella costruzione di un sistema universale, sulla base di un giudizio di valore, si eliminano le contraddizioni. Nell'eliminazione delle contraddizioni sta l'essenza del pensiero idealista, nel predominio delle contraddizioni sta l'essenza di quello scettico.

La storia è intesa da ogni filosofia idealistica come processo di estrinsecazione del bene, dell'assoluto; ogni fatto negativo come la sofferenza, il dolore non deve avere peso. Essa è vista come un corso in cui l'oggi ha significato solo per il domani e quindi il presente che è l'unica realtà vitale non ha mai alcun significato. Rensi confuta questa teoria affermando che c'è storia perché ogni presente, cioè la realtà, è cattiva, falsa ed assurda e perciò si vuole venirne fuori, uscirne passando ad altro; chiunque può constatare la presenza dell'assurdo e del male nella realtà.

La storia diventa con Rensi il corrispettivo nel tempo di quello che sono le contraddizioni nello spazio.

Poi Rensi passa ad esporre la teoria del caso di Roberto Ardigò: perché non ci fosse il caso bisognerebbe che l'universo avesse avuto una situazione iniziale che poi si sarebbe svolta in termini di causalità ma questa situazione non è mai esistita. Certo, ogni fatto si concatena ad una causa ed il fatto causa stessa, procedendo a ritroso è a sua volta concatenato alla sua causa; ma come il fatto si concatena a quella causa, poteva concatenarsi ad infinite altre cause. Ad ogni istante si delinea un nuovo equilibrio di cause effetti che non è predeterminato e che noi possiamo conoscere solo dopo che si è manifestato.

In tal modo Rensi configura un sapere che, responsabilmente sostituisce alla dogmaticità la problematicità del conoscere umano e la scienza viene ricondotta alla sua primaria responsabilità di abbattere il dominio dei miti e delle superstizioni.


Sulla rivendicazione del materialismo dedotta dall'idealismo (riflessioni sui postulati empirici del pensiero kantiano)


L'intento di Rensi è quello di confermare l'ipotesi per cui lo sviluppo epistemico originario kantiano si è di fatto espresso mediante l'impegno di svincolare la gnoseologia dall'ontologia.

Schopenhauer ha sfigurati il kantismo in senso idealistico interpretando il manifestarsi, il dar segno di se come rappresentazione della coscienza. Sia Fichte che Berkeley seguono questa strada per cui la natura esiste perché è la coscienza che la pensa e nel momento in cui la pensa la pone.

Gentile prosegue sulla stessa linea di pensiero nel momento in cui afferma che il passato non è nulla che ci sia stato, ma qualcosa che si sprigiona nel momento attuale dello spirito che lo proietta dietro di se come uno sfondo.

Rensi nota come nel pensiero di Kant la più solida eredità che questi ci ha lasciato risieda nella constatazione che poiché non esiste ciò che non cade entro le categorie e quindi nella percezione, così non esiste niente se non ciò che può essere percepito, toccato, visto, ecc.

Allo stesso modo il tempo e lo spazio emanano per Kant dalla coscienza generale che è l'insieme delle condizioni perché sia possibile conoscere. Tale coscienza generale consiste nelle forme che il pensiero assume per l'Essere; ma queste forme del pensiero esistono perché l'Essere le da al pensiero. Ne consegue che le cose esistono indipendentemente e senza il soggetto. Il gioco di prestigio fatto dagli idealisti consiste nel confondere le forme del pensiero con il pensiero stesso.

Ma l'Essere supera di gran lunga le forme del pensiero e non si può affermare che il conoscere qualche elemento dell'Essere significhi conoscerlo interamente. Tale possibilità era negata in Kant e questo comporta una rinuncia alla spiegazione sostituita dalla descrizione.

La scienza viene allora ad essere la spiegazione dell'effetto che l'azione di una cosa provoca su un'altra cosa: la scienza non è più un prodotto della mente, ma piuttosto uno sviluppo logico in se che la mente va scoprendo.


La teoria della conoscenza e la logica nella scepsi contemporanea; prospettive per una metacritica dell'epistemologia sociologica.


Lo scetticismo filosofico così come Rensi lo intende viene ad affiancarsi alle scienze riconoscendone l'eccellente carattere empirico e rinunciando alla ricerca dogmatica del trascendente. Lo scetticismo, dice Rensi, non è quello dipinto dagli idealisti come la negazione di ogni verità, esso è positivismo.

Il concetto, l'elemento fondamentale della logica, non è un'esistenza effettiva, è un punto di vista: esso è una raggruppamento ideale di elementi desunti dal reale. La concettualizzazione avviene sulla base di scelte individuali dettate dall'interesse specifico della ricerca che si conduce.

Si tratta ora di stabilire il rapporto tra scetticismo e sociologia.

Se si pensa a come le norme ideali sopra descritte correggano quelle diffuse fino ad ora in funzione della percezione e dell'esperienza, se ci si impegna ad estendere la problematicità della teoria della conoscenza astratta alle concrete condizioni dell'esistenza umana, così varia e si reimposta criticamente la concezione unitaria ed universale verso la molteplicità dei contenuti concreti dell'agire, ci si rende allora conto del contributo che lo scetticismo può fornire alla sociologia.




Privacy




Articolo informazione


Hits: 1578
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024