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Teorie sul ciclo vitale

psicologia



Teorie sul ciclo vitale

Sino a qualche tempo fa gli psicologi che si occupavano dello sviluppo presentavano scarsa attenzione alle modifiche che si verificano negli anni della maturità e della vecchiaia. Il concetto di sviluppo era infatti prevalentemente legato a quelle trasformazioni legate alla prima infanzia sino alla fine dell'adolescenza. Più di recente i psicologi hanno invece 949i85j cominciato a guardare tuttlo l'arco vitale in quanto esistono delle tappe come il matrimonio la nascita dei figli il ruolo di genitori il lavoro una separazione un lutto ecc che rappresentano momenti fondamentali della vita umana. A tal proposito si sono sviluppate teorie sul ciclo vitale.

Le teorie note sul ciclo vitale sono quelle di Claire Buhler, Carl Gustav Jung, Erik Erikson e Ronal White.

La Buhler è stata forse la prima a ricercatrice a studiare le varie caratteristiche dell'arco vitale raccogliendo centinaia biografie e autobiografie nella Vienna degli anni trenta e quaranta del novecento. Dai documentari di questa psicologa emergevano 5 fasi successive:



-una prima fase che va dai 0 ai 15 anni;

-una seconda fase caratterizzata dalla continuazione della crescita e da una maturità riproduttiva (15-25 anni)

- una terza fase 25-45 anni caratterizzata dall'assenza della crescita;

-una quarta fase caratterizzata dal venir meno della capacità riproduttiva(45-65 anni)

-una quinta e ultima fase caratterizzata da un declino biologico.

A queste fasi biologiche corrispondono 5 fasi della vita.

-Nel primo il bambino non è capace di determinare lecsue aspirazioni.

- nel secondo si ha una preparazione per definire quali saranno i propri traguardi ed interessi;

-nel terzo le aspirazioni prendono una forma decisiva;

- nel quarto tira le somme dei risultati che ha raggiunto nel corso della sua esistenza;

- nel quinti può provare un senso di incompiutezza o di insuccesso a seconda se è riuscito oppure no a realizzare le proprie aspirazioni.


Secondo jung il bambino non ha dei problemi poiché solo l'adulto può avere dubbi su se stesso. Un cambiamento in questo senso si ha secondo questo autore intorno i 35-40 anni attraverso una lenta trasformazione del carattere e degli interessi.


Nel modello proposto da erikson, il comportamento di uno stadio vitale dipende essenzialmente dalle esperienze che si sono verificate negli anni precedenti. Lo stadio che porta all'età matura è lo stadio della produttività opposta al ristagno; la produttività si riferisce alla procreazione di figli sia agli obbiettivi raggiunti nel lavoro. Una risoluzione negativa di questo stadio porta secondo erikson ad un senso di ristagno e di noia.


La teoria di White infine considera 5 stadi:

-stabilizzazione dell'identità dell'io: l'io non è più incerto come l'infanzia e l'adolescenza l'individuo ha una maggiore autonomia e resistenza di fronte al giudizio dei pari.

-libertà nello stabilire delle relazioni personali: una maggiore autonomia ed autostima fa si che si possano stabilire forti legami con le altre  persone e che ci si senta più reattivi alle necessità altrui.

-approfondimento degli interessi in campo lavorativo, delle relazioni personali, e degli hobbies

- consolidamento dei valori

-aumento dell'altruismo in quanto una personalità più solida permette di oinvestire maggiori energie ed affetti verso i più piccoli e deboli.




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