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SISTEMA NERVOSO PERIFERICO

biologia



SISTEMA NERVOSO PERIFERICO


Il sistema nervoso periferico (SNP) è costituito dai gangli, dai nervi periferici e dai recettori .

Si distinguono nervi spinali e nervi encefalici a seconda della loro origine ma entrambi condividono la funzione di trasporto di segnali afferenti di tipo sensoriale o motore, somatico o viscerale (vegetativo). Possono contenere fibre esclusivamente di un tipo ( nervi motori o somatici) oppure essere misti. Mentre le fibre sensitive originano dai neuroni a T collocati nei gangli spinali ed encefalici, le fibre motrici traggono origine dai nuclei di sostanza grigia dell asse cerebrospinale per terminare su fibre muscolari.


NERVO PERIFERICO



Complessivamente un nervo periferico contiene fibre afferenti ed efferenti di una stessa regione somatica; dall esterno all interno si riconoscono un involucro connettivale detto epinevrio, che invia dei sepimenti fibrosi (perinevrio) che poi ulteriormente si suddividono in un endonevrio che avvolge ogni singola fibra nervosa; le fibre possono essere dotate di una guaia mielinica.


GANGLI SPINALI

Ciascuna radice posteriore del midollo spinale presenta un rigonfiamento, il ganglio spinale, formato da un ammasso di neuroni sensitivi pseudounipolari a T con un ramo diretto verso il midollo spinale ed un ramo diretto verso la periferia. Esistono anche dei gangli vegetativi propri del sistema nervoso autonomo.


RECETTORI

I recettori sono preposti alla ricezione delle varie informazioni. Esistono forme primitive rappresentate dai neuroni sensitivi della retina e della mucosa olfattiva che, direttamente, sono in grado di ricevere uno stimolo e trasferirlo ad un centro nervoso attraverso un' altra fibra nervosa collegata ad esso. Normalmente invece la cellula nervosa sensitiva è dislocata in un ganglio sensitivo ed è collegata con la periferia solo col ramo periferico del suo assone (il centrale si porta invece in un centro nervoso).

La terminazione periferica può essere libera o entrare in contatto con particolari cellule specializzate nella ricezione degli stimoli:

terminazioni nervose libere: si trovano nell epidermide, nelle mucose e nel connettivo di alcuni organi e sono deputate alla ricezione di stimoli dolorifici.

terminazioni nervose in rapporto con cellule sensitive secondarie: i corpuscoli del merkel deputati alla ricezione degli stimoli tattili e pressori sono dati dal rigonfiamento a forma di disco concavo convesso della fibra nervosa periferica in prossimità della cellula epiteliale

terminazioni nervose capsulate: in questo caso il connettivo forma delle capsule che si continuano con l endonevrio della cellula stessa; possono essere:

a terminazione semplice:

corpuscoli di vater-pacini: ampie strutture ovoidali situate nel derma, nell ipoderma, nel

periostio, nelle articolazioni e nei tendini deputati alla sensibilità tattile profonda,

discriminativa e vibratoria

corpuscoli di golgi-mazzoni: con forma rotondeggiante, situate nel sottocutaneo, nelle mucose,

nelle sierose, nelle capsule articolari hanno la stessa funzione dei corpuscoli del pacini

a terminazione complessa:

corpuscoli di meissner: situati nelle papille connettivali del derma, in particolare nel palmo

della mano, del piede, nel capezzolo e nei genitali esterni e sono recettori per la sensibilità

tattile superficiale

clave sferoidali di krause: presenti nel derma, nelle labbra e nella cavità orale; sono adibite alla

ricezione degli stimoli termici (freddo)

corpuscoli di ruffini: situati nel connettivo, nel derma del letto ungueale e sono recettori per la

temperatura (caldo).


recettori dei muscoli e dei tendini:

fusi neuromuscolari: una formazione fusiforme di circa 0,5 mm disposta parallelamente ai fasci

di fibre del muscolo striato. È un recettore di distensione. Ogni fuso è costituito da 5-10 fibre

muscolari striate modificate con terminazioni nervose ed avvolte da una guaina connettivale. Si

riconoscono perciò fibre intrafusali ricche di sarcoplasma con una parte centrale non

contrattile e fibre extrafusali. Il numero di fusi è vario: i muscoli che determinano movimenti

fini come le dita possiedono un gran numero di fusi.

È proprio nella parte mediana non contrattile delle fibre intrafusali che termina la fibra nervosa

in grado di percepire la distensione del muscolo: le fibre intrafusali, avendo asse parallelo alle

fibre extrafusali, risentono di ogni distensione del muscolo comportando una trazione con

conseguente eccitazione delle fibre nervose sensitive che causa a sua volta una contrazione

delle parti distali contrattili delle fibre intrafusali.

Gli stimoli sono trasmessi ai motoneuroni alfa del corno anteriore del midollo spinale oppure al

cervelletto (che regola gli aspetti incoscienti della contrazione) causando da ultimo una

contrazione del muscolo corrispondente.

Le porzioni distali contrattili del fuso contengono fibre motrici sottili (fibre gamma) che

originano da motoneuroni gamma situati nel corno anteriore del midollo spinale e terminano

sulle fibre intrafusali. Le fibre gamma hanno il compito di agire sulla fibra garantendo un grado

di modesta contrazione detto tono muscolare indispensabile per regolare la postura.

Organi muscolo-tendinei del golgi: dislocati nella zona di passaggio tra muscolo e tendine, al

contrario dei fusi neuromuscolari sono posti in serie rispetto agli elementi contrattili. Hanno

forma affusolata con un' estremità sul tendine ed una sul muscolo e sono formati da un gruppo

di fibre collagene con all interno una fibra nervosa mielinica che penetrata nel corpuscolo

termina con un' arborizzazione. Si ritiene che le fibre collagene, durante lo stiramento

schiaccino le terminazioni che invierebbero c 141b15b osì segnali inibitori al motoneurone attraverso la

radice posteriore del midollo spinale.

recettori della parete dei vasi sanguigni: dati da fibre nervose che perdono la loro guaina mielinica quando entrano nella parete di un vaso. Sono clave di krause o corpuscoli del pacini o di altri tipi:

seno carotico: situato all inizio della carotide interna (nella tonaca interna) e stimolato

meccanicamente da variazioni di tensione della parete del vaso conseguente a variazione di

pressione (pressocettori)

glomo carotideo: un corpuscolo rosso bruno situato alla biforcazione della carotide comune e

riceve fibre dal glossofaringeo dal vago e dal nervo cervicale superiore del simpatico. È nel

complesso sensibile alle variazioni chimiche della composizione del sangue venendo

stimolando in caso di diminuzione del contenuto di ossigeno e di aumento di anidride carbonica

facendo variare in conseguenza la frequenza respiratoria.


NERVI SPINALI

I nervi spinali nell uomo sono 31-33 paia divisi in cervicali (8 paia), toracici (12 paia), lombari (5 paia), sacrali (5 paia) e coccigei (1-3 paia).

Sono nervi misti costituiti dalla fusione di una radice anteriore motrice e di una posteriore sensitiva nella zona del foro intervertebrale che viene anche considerata la zona di confine tra sistema nervoso e periferico. Il calibro delle fibre è proporzionale alla velocità di conduzione, le motrici somatiche e le sensitive provenienti dai fusi neuromuscolari raggiungono i 100 m/sec..

Ciascun nervo spinale uscito dal canale vertebrale emette un ramo meningeo che innerva le meningi e si divide in un ramo anteriore (ventrale che innerva la muscolatura del tronco e degli arti, costituendo anche plessi), uno posteriore (dorsale presentano caratteristiche uniformi in tutte le regioni, sono in numero uguale a quello dei nervi spinali e sono misti) e rami comunicanti (grigio e bianco, rappresentano un collegamento con i gangli simpatici).

In generale le fibre proprie di un nervo si anastomizzano le fibre degli altri in plessi ma nonostante questo le aree cutanee e muscolari innervate mantengono una distribuzione metamerica precisa: infatti ogni radice posteriore riceve fibre sensitive da una specifica area cutanea detta dermatomero e ogni radice anteriore motoria fornisce fibre per uno specifico distretto muscolare detto miomero.


NERVI SPINALI CERVICALI

Sono 8 nervi misti destinati all innervazione somatica della testa, del collo, degli arti superiori e del diaframma (contengono fibre simpatiche). Ogni nervo si divide come consueto in un ramo ventrale più voluminoso che forma plessi e un ramo dorsale che forma i nervi cervicali dorsali.

Nervi cervicali dorsali:

C1 nervo sottooccipitale: esclusivamente motore destinato a retto posteriore, obliqui e semispinale della testa

C2 nervo grande occipitale: misto prevalentemente sensitivo destinato allo splenio, lunghissimo e semispinoso della testa

C3 innerva la cute della nuca e si anastomizza con C2

C4-C8 innervano i muscoli erettori del rachide cervicale


Plesso cervicale: (C1-C4) innerva i muscoli anterolaterali del collo, il diaframma e la cute cervicale e superoanteriore toracica. È situato profondamente nel collo tra i processi trasversi delle vertebre cervicali e lo sternocleidomastoideo contraendo rapporti con la vena giugulare interna, nervi glossofaringeo, vago ed accessorio e risulta quasi completamente coperto dal fascio vascolonervoso del collo. Risulta dall unione dei rami anteriori dei primi quattro nervi cervicali, ciascuno dei quali si divide in un ramo ascendente e discendente che poi si uniscono a formare tre anse cervicali anastomotiche (superiore, media, inferiore) (C1 con C2, C2 con C3 e così via).si riconoscono rami cutanei e muscolari:

i rami cutanei sensitivi situati dietro lo sternocleidomatoideo sono:

piccolo occipitale: decorre sotto lo sternocleidomastoideo si divide in un ramo per il mastoide ed  

in uno per l occipitale

grande auricolare: anche esso sotto lo sternocleidomastoideo fornisce un ramo parotideo ed uno

per il padiglione auricolare

trasverso del collo: perfora la fascia superficiale diretto alla zona sopra e sotto ioidea

sopraclavicolari: si dividono in tre gruppi per la regione sopraclavicolare, per la cute della spalla e   

del pettorale e per la spalla, l acromion e la spina della scapola

i rami muscolari innervano i muscoli del collo, l elevatore della scapola, scaleno medio ed  

anteriore.

Si riconoscono 2 rami discendenti:

ramo cervicale discendente: origina dal secondo e terzo ramo cervicale e forma l ansa cervicale

dell ipoglosso anastomizzandosi con l ipoglosso con rami diretti allo sternoioideo, sternotiroideo

ed omoioideo

nervo frenico: perlopiù motore, è destinato al diaframma ed è il principale nervo ispiratore; nel  

collo è applicato allo scaleno anteriore, penetra poi nel torace passando tra arteria e vena

succlavia; nel torace decorre tra il nervo vago e l arteria mammaria interna portandosi poi

anteriormente per raggiungere la faccia superiore del diaframma dove originano i suoi rami

terminali: frenicoaddominali anteriore, medio e posteriore fornendo anche rami sensitivi per

pericardio, pleura e peritoneo.


Plesso brachiale (C5-T1): è situato nella regione cervicale ed ascellare: inizialmente sopra la clavicola tra scaleno anteriore e medio passando poi sotto la clavicola dove, a livello del piccolo pettorale si divide nei suoi rami terminali.

È formato dai rami anteriori degli ultimi quattro nervi cervicali e da gran parte del ramo anteriore del primo nervo toracico. Si vengono a formare un tronco primario superiore (C5-C6), medio (C7) ed inferiore (C8-T1), ciascuno dei quali si divide in un ramo anteriore ed in uno posteriore. I rami posteriori formano il tronco secondario posteriore ( collocato dietro l arteria ascellare) mentre gli anteriori del primario superiore e medio formano il secondario laterale (posto lateralmente all arteria ascellare) e, da solo, il ramo anteriore del tronco primario inferiore forma il tronco secondario mediale (posto medialmente all arteria ascellare).

Dal tronco secondario posteriore originano il nervo ascellare ed il nervo radiale.

Dal tronco secondario laterale originano il nervo muscolo cutaneo e un ramo che formerà parte del nervo mediano.

Dal tronco secondario mediale originano l altra metà del nervo mediano, il nervo ulnare, il nervo cutaneo mediale del braccio ed il nervo cutaneo mediale dell avambraccio.

Questi rami sono considerati i terminali del plesso brachiale; il plesso brachiale contrae anastomosi con il plesso cervicale a livello di C4, con i gangli simpatici cervicali e con il nervo frenico.

Il plesso brachiale è deputato all innervazione dell arto superiore.

Rami collaterali:

nervo dorsale della scapola per l elevatore della scapola ed i romboidi

nervo toracico lungo per il dentato anteriore

nervo del muscolo grande pettorale per il grande pettorale

nervo succlavio per il succlavio

nervo soprascapolare per il sottospinato e piccolo rotondo

nervi sottoscapolari per il sottoscapolare, piccolo rotondo e gran dorsale

nervo toraco-dorsale per il gran dorsale

Rami terminali:

nervo radiale: è un nervo misto. Occupa la parte posteriore del fascio vascolo nervoso tra l arteria ascellare ed i tendini del gran dorsale dopodichè incrocia il capo lungo del tricipite e si colloca nel solco del nervo radiale dell omero. Nel braccio e nell avambraccio emette rami cutanei per la cute del braccio e dell avambraccio. Si divide in un ramo profondo che perfora il supinatore ed emette rami per i muscoli estensori della mano ed abduttore lungo del pollice dopo aver emesso il nervo interosseo dorsale. Termina con interosseo posteriore.

Il ramo superficiale è esclusivamente sensitivo e si divide in tre rami che innervano la cute della faccia dorsale della mano ed il dorso del pollice, dell indice e del medio.

Questo nervo assicura l estensione del braccio

Nervo ascellare (detto anche circonflesso): origina dietro l arteria ascellare poi penetra nel quadrilatero del velpeau (piccolo rotondo, grande rotondo, capo lungo del tricipite e omero) terminando con rami motori sul muscolo deltoide dopo aver fornito rami per la spalla e la parte posteriore del braccio. Questo nervo assicura l abduzione del braccio e garantisce sensibilità al territorio della spalla.

Nervo muscolocutaneo: è un nervo misto posto all inizio laterodorsalmente al nervo mediano ed all arteria ascellare; innerva la muscolatura flessoria del braccio: bicipite, coracobrachiale e brachiale assicurando la flessione e la supinazione dell avambraccio garantendo la sensibilità alla parte laterale dell avambraccio.

Nervo mediano: è un nervo misto che nasce dall unione a V del ramo inferiore del tronco secondario laterale con ramo superiore del tronco secondario mediale (in questa V è compresa l arteria ascellare). Nel braccio scende medialmente all arteria ascellare e lateralmente il muscolo coracobrachiale; arrivato al gomito emette rami per alcuni muscoli flessori, palmare lungo e pronatore rotondo e si approfonda tra i due capi del pronatore rotondo ponendosi poi tra il flessore superficiale e profondo delle dita; percorre il canale del carpo tra i flessori comuni delle dita ed il flessore lungo del pollice dove si divide nei suoi rami terminali: ramo muscolare per l eminenza tenar (lombricali e abduttore, flessore breve e opponente del pollice), i rami sensitivi si distribuiscono alla cute della parte laterale della mano fino a metà dell anulare.

Questo nervo assicura la flessione e la pronazione della mano sia la pinza pollicedigitale.

Nervo ulnare: è un nervo misto e posto medialmente all arteria ascellare; nel braccio decorre nella parte mediale quindi si dirige indietro portandosi nella loggia posteriore; nel gomito si pone nel solco del nervo ulnare decorrendo dapprima medialmente all arteria ulnare sul flessore profondo delle dita, poi sul muscolo pronatore quadrato. Genera rami per l articolazione del gomito e altri motori e sensitivi per la cute dell ipotenar e la metà dorsale del dorso della mano. Nel polso sta sempre medialmente all arteria ulnare dividendosi nei suoi rami terminali a livello del pisiforme: palmare superficiale sensitivo per il palmare breve e palmare profondo per l ipotenar tranne il palmare breve.

È responsabile del movimento delle dita.

Nervo cutaneo mediale del braccio: è sensitivo e, divenuto sottocutaneo, innerva la cute dell ascella e della parte mediale del braccio fino al gomito.

Nervo cutaneo mediale dell avambraccio: è sensitivo, è satellite della vena basilica e, divenuto sottocutaneo, innerva la metà ulnare dell avambraccio.


NERVI SPINALI TORACICI

I nervi toracici eccetto il primo (che forma parte del plesso brachiale ma emette anche un piccolo ramo intercostale), mantengono una distribuzione segmentale; ogni nervo è collegato col tronco del simpatico attraverso un ramo comunicante grigio ed un comunicante bianco.

Sono 12 e si dividono in un ramo dorsale destinato ai muscoli profondi del dorso e la cute sovrastante ad essi ed un ramo ventrale che si distribuisce negli spazi intercostali ( sono detti perciò nervi intercostali tranne il dodicesimo detto sottocostale).

Il decorso dei nervi intercostali li vede addossati ai muscoli intercostali e, raggiunto l angolo della costa, li vede avvicinarsi alla costa superiore tra l intercostale interno e l intercostale esterno insieme ai vasi. Mentre i primi sei nervi intercostali arrivati allo sterno perforano la parete cutanea e si distribuiscono alla regione anterolaterale del torace, gli ultimi sei si immettono nello spessore della parete addominale e proseguono diretti verso il basso penetrando nella guaina del muscolo retto dell addome.

Oltre ai rami sensitivi i nervi intercostali forniscono anche rami motori per i muscoli intercostali, dentato posteriore e, dal sesto in poi, anche per i muscoli della parete addominale.


NERVI SPINALI LOMBARI, SACRALI E COCCIGEI

da qui in avanti i rami ventrali dei nervi spinali sono organizzati in plessi.


Plesso lombare (L1-L4): i nervi spinali lombari come consueto si dividono in un ramo dorsale destinato ai muscoli profondi del dorso e della natica mentre i rami ventrali costituiscono il plesso lombare.

Si forma per l anastomizzarsi dei rami anteriori dei primi 3 nervi lombari e di parte del quarto nel grande psoas.

Il primo nervo lombare si divide in tre rami: nervo ileoipogastrico, ileoinguinale e prima ansa anastomotica che si unisce al secondo nervo lombare.

Il secondo nervo lombare si divide in tre rami: nervo genitofemorale, cutaneo laterale del femore e seconda ansa anastomotica per il terzo nervo lombare (formeranno la radice anteriore del nervo otturatore).

Il terzo nervo lombare si divide in tre rami: la radice media del nervo otturatore, la radice superiore del nervo femorale e la terza ansa anastomotica per il quarto nervo lombare.

Il quarto nervo lombare si divide in tre rami: la radice inferiore del nervo femorale, la radice inferiore del nervo otturatore ed il terzo ramo si unisce al quinto nervo lombare a formare il tronco lombo sacrale.

Nel complesso il plesso lombare forma un triangolo con base alla colonna vertebrale ed apice all inizio del nervo femorale; il ramo terminale del plesso è il nervo femorale.

Nervo ileoipogastrico: emerge dal grande psoas ed arriva al trasverso dell addome ed all obliquo interno portandosi infine al muscolo retto. Formisce rami sensitivi per la regione ipogastrica e glutea.

Nervo ileoinguinale: ha lo stesso decorso dell ileoipogastrico. Alla spina iliaca anterosuperiore si divide in un ramo motore per il retto e un ramo genitale che penetra nel canale inguinale destinato allo scroto ed alle grandi labbra.

Nervo genitofemorale: parte dal grande psoas, passa dietro all uretere; arrivato al legamento inguinale si divide in due: spermatico esterno per lo scroto il cremastere e la cute del pube e lomboinguinale che esce dal bacino attraverso il canale dei vasi per innervare la cute della regione anteriore della coscia.

Nervo cutaneo laterale: esce dal bacino per innervare la cute della superficie esterna della coscia.

Nervo otturatore: è un nervo misto destinato agli adduttori. Emerge dal grande psoas e vede lateralmente il nervo femorale e medialmente l arteria iliaca interna e l uretere. Si divide in un ramo anteriore per gli adduttori, pettineo e gracile ed un ramo posteriore per il grande adduttore, anca e ginocchio. Nel complesso assicura l adduzione e la rotazione laterale della coscia.

Nervo femorale: le sue radici costitutive sono contenute nello spessore del grande psoas, percorre la fossa iliaca e passa sotto il legamento inguinale; giunto al triangolo dello scarpa sfiocca i suoi rami terminali e cutanei:

nervo muscolocutaneo laterale misto per il sartorio; fornisce anche rami sensitivi (perforante

superiore ed inferiore e piccolo safeno

nervo muscolocutaneo mediale fornisce rami sensitivi per la parte superiore della coscia e

motori per il pettineo e l adduttore lungo

nervo per il quadricipite

nervo safeno interno esclusivamente sensitivo diretta continuazione del nervo femorale che

decorre lateralmente all arteria femorale, penetra il canale degli adduttori ed uscito, emette un

ramo rotuleo ed un ramo tibiale (che è la continuazione del safeno interno). Innerva la cute dalle

parte mediale ed anteriore della gamba e del piede.

Nel complesso assicura la flessione della coscia e l estensione della gamba


plesso sacrale (L4-S3): innerva l arto inferiore e la cintura pelvica. Si costituisce dall unione dei rami ventrali di L4 L5 S1 S2 e parte di S3 a formare il nervo sciatico (o ischiatico). Ha forma triangolare con base all osso sacro ed apice nel grande foro ischiatico. Da ogni ramo originano rami comunicanti per i gangli simpatici sacrali. Si distinguono nervi del cingolo pelvico e nervi della parte libera dell arto inferiore.

Nervi del cingolo pelvico:

nervo gluteo superiore

nervo gluteo inferiore

nervo per l otturatore interno

nervo per il gemello superiore

nervo per il gemello inferiore

nervi della parte libera dell arto inferiore (fuoriescono dal grande foro ischiatico):

nervo cutaneo posteriore della coscia: coperto dal grande gluteo poi discende per innervare la cute

della regione posteriore della gamba.

Nervo ischiatico: è un nervo misto e costituisce la branca terminale del plesso sacrale (è il più lungo

nervo dell organismo estendendosi dalla natica alle dita del piede, spesso come il mignolo).

Esce dal grande foro ischiatico decorrendo sotto il grande gluteo e il bicipite femorale nella parte   

mediale della coscia; giunto alla losanga poplitea si fa superficiale e si divide nel nervo tibiale e

peroneo comune. Contrae inoltre anastomosi con il nervo cutaneo posteriore e laterale della coscia

ed il femorale.

La funzione motoria è di assicurare la flessione della gamba e la flessione e l estensione del piede  

mentre la funzione sensitiva riguarda la porzione posterolaterale della gamba e del piede.

Si divide quindi nel nervo tibiale e peroneo comune:

Il nervo tibiale è il ramo terminale del nervo ischiatico; origina dalla fossa poplitea e decorre

sotto il gastrocnemio, attraversa l arco del soleo e scende nella gamba nella regione posteriore

insieme ai vasi tibiali raggiungendo il malleolo mediale dove si biforca nel nervo plantare

mediale e laterale. Questa disposizione richiama la distribuzione dei nervi mediano e ulnare dell

mano. Esistono anche rami collaterali del tibiale per il ginocchio, il gastrocnemio ed il soleo.

Il nervo peroneo comune, origina dalla porzione laterale del nervo ischiatico nella fossa poplitea

e dà rami collaterali al muscolo tibiale ed all articolazione del ginocchio oltre a dare rami cutanei

per la regione posterolaterale della gamba. Al terzo inferiore della gamba si divide nei rami

terminali peroneo superficiale per i muscoli peronei lungo e breve e peroneo profondo per la

muscolatura estensoria della gamba e del piede (tibiale anteriore ed estensori vari).


plesso pudendo (S2-S4): è costituito principalmente da S3 con piccola partecipazione di S2 ed S4; contrae anastomosi con il plesso sacrale e coccigeo ed emette come unico ramo collaterale il nervo pudendo, un nervo misto che esce dal bacino attraverso il grande foro ischiatico (sottopiriforme) per entrare poi nella fossa ischiorettale attraverso il piccolo foro ischiatico dividendosi poi nel nervo del perineo e nel nervo dorsale del pene (o del clitoride).

È deputato all innervazione sensitiva degli organi genitali esterni, della cute del perineo e dei muscoli striati del perineo.


Plesso coccigeo: è formato dal quinto nervo sacrale e dal primo coccigeo uniti ad ansa.genera rami viscerali parasimpatici (nervo anococcigeo) che si distribuiscono alla regione coccigea.



NERVI CRANICI

Dalla superficie encefalica si staccano dodici paia di nervi cranici, numerati in senso ventrodorsale, che escono dalla superficie cranica attraverso appositi fori. Tutti i nervi cranici emergono dalla superficie ventrale e laterale del SNC tranne il IV (trocleare) che emerge dorsalmente per poi portarsi anch esso in posizione ventrale. I nervi cranici a differenza di quelli spinali possono essere misti o esclusivamente motori o sensitivi ed in più alcuni nervi possono contenere fibre effettrici viscerali del parasimpatico che al momento dovuto si separano dal nervo di origine per raggiungere l opportuno ganglio parasimpatico.


NERVO OLFATTIVO (I)

Il nervo olfattivo è un nervo esclusivamente sensoriale che origina dalla muscosa olfattiva delle fosse nasali dove sono collocate le cellule olfattive (i neuroni sensoriali primari). I loro assoni attraversano la lamina cribrosa dell etmoide e raggiungono il bulbo olfattivo. (cmq vedi sistema olfattivo).

Il nervo olfattivo è deputato al senso dell olfatto.


NERVO OTTICO (II)

Il nervo ottico è un nervo esclusivamente sensitivo che origina dalle cellule gangliari multipolari della retina e, dopo aver incrociato il ganglio ciliare e l arteria centrale della retina, entra nel cranio attraverso il foro ottico. A livello del chiasma ottico le fibre nasali si incrociano mentre le temporali proseguono omolaterali. Questo nervo può essere considerato parte del SNC in quanto derivato dal diencefalo ed avvolto dalle meningi. È deputato alla visione.


NERVO OCULOMOTORE COMUNE (III)

Il nervo oculomotore comune è un nervo motore somatico e viscerale. Il nucleo di origine per quanto riguarda le fibre somatiche è posto nel mesencefalo mentre le fibre motrici viscerali parasimpatiche ( che si occupano dell innervazione della muscolatura intrinseca dell occhio) originano dal nucleo di edinger-westphal posto sempre nel mesencefalo (V. tabella) e terminano sul ganglio ciliare da cui originano le fibre postgangliari per la muscolatura intrinseca dell occhio.

Esce dal cranio atraverso la fessura orbitaria superiore e si divide in due rami: il superiore per il retto superiore e l elevatore della palpebra superiore; l inferiore per il retto mediale, inferiore ed obliquo inferiore ( da cui nasce il ramo con le fibre parasimpatiche per il ganglio ciliare).

Questo nervo assicura la motilità dei muscoli intrinseci dell occhio e di gran parte dei muscoli estrinseci.


NERVO TROCLEARE (IV)

il nervo trocleare è un nervo motore somatico che origina dal mesencefalo e, dopo essersi incrociato, circonda il peduncolo cerebrale e penetra nella cavità orbitaria tra l oculomotore e l oftalmico nella fessura orbitaria superiore per innervare il muscolo obliquo superiore dell occhio.


NERVO TRIGEMINO (V)

Il nervo trigemino è il più voluminoso dei nervi cranici. È un nervo misto con una componente motrice somatica ed una sensitiva somatica (preponderante).

La componente motoria somatica origina dal nucleo motorio del trigemino posto nel ponte, passa sotto il ganglio del gasser e si continua con il nervo mandibolare (la branca del trigemino più laterale).

La componente sensitiva invece è scomponibile in 3 porzioni: una parte bulbare per la sensibilità esterocettiva protopatica, una parte pontina per la sensibilità esterocettiva epicritica e una parte mesencefalica per la sensibilità propriocettiva incosciente dei muscoli masticatori. Collegato a questa componente vi è il ganglio semilunare del gasser (posto all apice della rocca petrosa) che riceve le tre branche del trigemino: oftalmica, mascellare e mandibolare dalle quali dipende l innervazione sensitiva della testa e della faccia. A queste tre branche inoltre sono annessi anche i alcuni gangli del parasimpatico encefalico: ganglio ciliare, sfenopalatino, sottomandibolare, sottolinguale ed otico.

Il nervo oftalmico è esclusivamente sensitivo e il suo territorio comprende dalla parte anteriore del cuoio capelluto, la cute della fronte fino alle fosse nasali. Dal ganglio del gasser si porta in avanti ed in alto dove, ragginta la fessura orbitaria superiore si divide in:

nervo frontale per la fronte, la palpebra superiore, la congiuntiva e la radice del naso

nervo lacrimale che si porta nella ghiandola lacrimale per innervare questa, la congiuntiva, parte

della palpebra e della regione temporale

nervo nasociliare per le vie lacrimali, palpebra, congiuntiva

al nervo oftalmico è connesso il ganglio ciliare che appartiene al parasimpatico encefalico immerso nel tessuto adiposo dell orbita: ad esso arrivano la radice breve, lunga e ortosimpatica e partono i nervi ciliari brevi.

La radice breve ha fibre pregangliari provenienti dal nucleo di edinger-westphal e postgangliari

per il muscolo ciliare e costrittore dell iride.

La radice lunga ha fibre postgangliari per il muscolo dilatatore dell iride.

La radice ortosimpatica ha fibre pregangliari che originano dal corno intermedio laterale (C8-T1)

mentre le postgangliari ortosimpatiche innervano il muscolo dilatatore dell iride

Il nervo mascellare è esclusivamente sensitivo; dal ganglio di gasser esce dal cranio attraverso il foro rotondo dello sfenoide e penetra nella fossa sfenopalatina, arriva alla fessura orbitaria inferiore termina come nervo infraorbitale. Dal nervo mascellare si dipartono numerosi collaterali quali il nervo meningeo medio, zigomatico e sfenopalatino. È deputato ad innervare la cute della faccia, la palpebra inferiore, il labbro superiore, parte della faringe e l arcata dentaria superiore.

Al nervo mascellare è connesso il ganglio sfenopalatino al quale giungono attraverso il nervo vidiano fibre parasimpatiche pregangliari che originano dal muconasolacrimale del faciale mentre i rami efferenti raggiungono la ghiandola lacrimale e le ghiandole della mucosa nasale e del palato.

Il nervo mandibolare è il più voluminoso dei rami del trigemino ed è un nervo misto con fibre motrici somatiche provenienti dal ponte e fibre sensitive somatiche originate di neuroni a T del ganglio semilunare del gasser. Il ramo sensitivo originato dal ganglio del gasser esce dal cranio attraverso il foro ovale dopo aver ricevuto anche le fibre motrici; una volta uscito si divide in un ramo anteriore sensitivo e posteriore motorio. La componente sensitiva innerva la cute del labbro inferiore, mento, guancia, tempia, orecchio, pavimento della cavità orale, arcata dentaria inferiore con relativa gengiva; la componente motrice invece si distribuisce ai muscoli masticatori (temporale, pterigoideo interno ed esterno e massetere), miloioideo, parte del digastrico, tensore del velo palatino e tensore del timpano.

Al nervo mandibolare sono annessi alcuni gangli del parasimpatico encefalico (otico, sottomandibolare e sottolinguale)

Il ganglio otico ha come ramo afferente il piccolo petroso superficiale che contiene fibre del salivatorio inferiore del glossofaringeo mentre le fibre postgangliari sono dirette alla parotide.

I gangli sottomandibolare e sottolinguale sono localizzati nelle rispettive logge, ricevono fibre dal nervo linguale ed emettono fibre per le ghiandole salivari in questione.

Il nervo trigemino assicura da un lato la motilità ai muscoli masticatori, miloioideo, tensore del timpano e del velo palatino, dall altro la sensibilità della cute e della mucosa della faccia.


NERVO ABDUCENTE (VI)

Il nervo abducente è un nervo motore somatico che origina dal nucleo del nervo abducente situato nel ponte e, dopo essere stato in rapporto con la carotide interna, esce dal cranio dalla fessura orbitaria superiore e penetra nella cavità orbitaria per innervare il muscolo retto laterale dell occhio


NERVO FACIALE (VII)

Il nervo faciale è un nervo misto che origina al limite tra bulbo e ponte dopo aver descritto un' ansa intorno al nervo abducente penetra nel meato acustico interno e nel canale del faciale.

Risulta costituito da due componenti che decorrono unite fino alla rocca petrosa: nervo faciale propriamente detto ed il nervo intermedio di wrisberg.

Il nervo faciale propriamente detto è un nervo motore somatico destinato alla muscolatura mimica    della faccia che origina dal ponte; insieme ad esso decorrono anche le fibre pregangliari del parasimpatico che si sono originate dal nucleo muconasolacrimale. Esce dal cranio attraverso il foro acustico interno trovandosi all interno della loggia parotidea. Percorre la parotide e genera i suoi rami terminali: il ramo temporofaciale e cervicofaciale. Emette anche dei collaterali:

gran petroso superficiale che esce dal foro lacero anteriore per unirsi al nervo petroso profondo

dell ortosimpatico. Da questa unione si genera il nervo vidiano che percorre il canale pterigoideo

per giungere al canale sfenopalatino

nervo stapedio

corda del timpano che si unisce al nervo mandibolare del trigemino; contiene fibre sensitive che

raccolgono la sensibilità dei due terzi anteriori della lingua

nervo auricolare posteriore

nervo per il muscolo digastrico

Il nervo intermedio invece è misto e contiene fibre sensitive somatiche e viscerali originate nel ganglio genicolato (posto nella piramide del temporale) che terminano nel trigemino per la sensibilità generale (padiglione auricolare) e nel tratto solitario per la sensibilità gustativa (inerente ai due terzi anteriori della lingua). Contiene anche fibre pregangliari provenienti dal nucleo salivatorio superiore (destinato alle ghiandole sottolinguale e sottomandibolare).


NERVO VESTIBOLO-COCLEARE (VIII)

Il nervo vestibolo-cocleare è un nervo esclusivamente sensoriale e risulta distinto in due parti:nervo vestibolare preposto a ricevere informazioni sul senso dell equilibrio e nervo cocleare deputato a captare gli stimoli uditivi.

Il nervo vestibolare origina nel ganglio dello scarpa situato nel fondo del meato acustico interno: gli assoni periferici dei neuroni bipolari si portano all utricolo ed ai canali semicircolari mentre le fibre centripete formano la radice vestibolare che, con la radice cocleare, penetra nel cranio attraverso il meato acustico interno per terminare nei nuclei vestibolari del bulbo.

Il nervo cocleare origina dal ganglio a spirale del corti posto nella chiocciola ossea: gli assoni periferici dei neuroni bipolari si portano alle cellule acustiche dell organo del corti mentre le fibre centripete formano la radice cocleare che, insieme alla radice vestibolare, penetra nel cranio attraverso il meato acustico interno. Le fibre si portano ai nuclei cocleari ventrali e dorsali nel bulbo.



NERVO GLOSSOFARINGEO (IX)

Il nervo glossofaringeo è un nervo misto: sensitivo somatico e viscerale, motore somatico e viscerale.

Le fibre motrici somatiche originano dal nucleo ambiguo del bulbo destinate ai muscoli stilofaringeo e costrittore superiore della faringe.

Le fibre motrici viscerali parasimpatiche originano nel nucleo salivatorio inferiore destinate alla parotide.

Le fibre sensitive somatiche raccolgono gli stimoli uditivi e li portano al nucleo della radice discendente del trigemino.

Le fibre sensitive viscerali originano dal ganglio petroso e raccolgono stimoli gustativi del terzo posteriore della lingua, dalla faringe e dal glomo carotico per terminare nerl nucleo del tratto solitario.

Le fibre delle 4 componenti si riuniscono nel bulbo dove il nervo ha la sua origine apparente; esce dal cranio attraverso il foro giugulare (dove presenta il ganglio superiore e petroso) davanti al vago e all accessorio e termina alla base della lingua con i rami linguali sensitivi.

I collaterali più importanti sono:

nervo timpanico costituito da fibre sensitive e pregangliari parasimpatiche; proviene dal ganglio

petroso e giunto alla cassa del timpano si continua con il piccolo petroso superficiale che si

affianca al grande nervo petroso superficiale del faciale ed esce dal cranio dal foro lacero

anteriore per terminare nel ganglio otico destinato a innervare le ghiandole salivari.

I rami faringei formano il plesso faringeo insieme al nervo vago.

Il nervo glossofaringeo provvede alla motilità dei muscoli della faringe, raccoglie la sensibilità dell orecchio medio, della lingua e della faringe; svolge un importante ruolo nei movimenti di deglutizione.


NERVO VAGO (X)

Il nervo vago è un nervo misto: possiede una componente motoria somatica e viscerale (parasimpatica) ed una sensitiva somatica e viscerale (anche gustativa). È il più importante nervo del parasimpatico. Emerge dal solco laterale superiore del tronco encefalico che fuoriescono dal cranio attraverso il foro giugulare (lacero posteriore).

Le fibre motorie somatiche originano dal nucleo ambiguo del bulbo e si vanno a distribuire alla muscolatura striata del palato, della faringe e della laringe.

Le fibre motorie viscerali parasimpatiche originano dal nucleo cardiopneoumoenterico (motore dorsale del vago) per portarsi al cuore, ai vasi sanguiferi, agli apparati respiratorio, digerente e urinario.

Le fibre sensitive somatiche originano nel ganglio giugulare e terminano nel nucleo del trigemino; trasportano la sensibilità cutanea del padiglione auricolare, del meato acustico esterno e della dura madre della fossa cranica posteriore.

Le fibre sensitive viscerali (e gustative) originano dal ganglio nodoso e dopo essersi portate nel cranio attraverso il foro giugulare terminano nel nucleo del tratto solitario; trasportano la sensibilità gustativa della radice della lingua e dell epiglottide e in generale apparato digerente oltre   a raccogliere gli stimoli dal seno aortico e dal glomo carotideo. Queste vie afferenti però non trasportano la sensibilità dolorifica che è invece appannaggio delle fibre sensitive ortosimpatiche dei nervi spinali.

Nel complesso quindi il nervo vago esce dal foro giugulare insieme al glossofaringeo ed all accessorio; appena attraversato si notano il ganglio giugulare e nodoso e una volta fuoriuscito discende nel collo forma il fascio vascolonervoso del collo ponendosi dietro a giugulare intena e carotide interna e poi comune.

Ginti alla base del collo i nervi vaghi di destra e sinistra hanno comportamenti diversi: quello di destra passa tra vena (posta dietro) e arteria succlavia ed entra nella cavità toracica posto dietro alla vena cava superiore; quello di sinistra invece decorre tra arteria carotide comune e arteria succlavia sinistra e, dentro la cavità toracica, passa davanti all arco dell aorta.

Nella cavità toracica i nervi vaghi discendono ai lati della trachea ed incrociano il rispettivo bronco; successivamente mentre il nervo vago di sinistra si pone davanti all esofago formando il plesso esofageo anteriore, il nervo vago di destra si pone dietro formando il plesso esofageo posteriore dopodichè discendono nella cavità addominale.

Continuano le differenze a destra e a sinistra: mentre a destra forma il plesso gastrico posteriore e confluisce nel ganglio celiaco destro dell ortosimpatico formando l ansa memorabile, il nervo vago di sinistra termina alla piccola curvatura dello stomaco formando il plesso gastrico anteriore.

Numerosi i rami collaterali:

nel tratto cervicale sono:

rami faringei che formeranno il plesso faringeo

rami cardiaci superiori che formeranno il plesso cardiaco

nervo laringeo superiore per il muscolo tensore delle corde vocali

nel tratto toracico sono:

rami cardiaci inferiori

rami tracheali

rami bronchiali

rami esofagei

nervo laringeo inferiore (detto nervo ricorrente perchè dal tratto toracico dapprima discende per

poi risalire nel collo) che anastomizzandosi col superiore forma l ansa di galeno (si anastomizza

anche con altri).

Il nervo vago è implicato oltre nell innervazione delle regioni della testa come gli altri nervi cranici anche nei tratti toracici e addominali formando i plessi esofagei e gastrici.


NERVO ACCESSORIO (XI)

Il nervo accessorio è un nervo motore somatico che ha origine nel nucleo spinale del nervo accessorio posto nei primi cinque segmenti cervicali (C1-C5) (questo è un fatto insolito); le varie radicole riunite entrano nel cranio attraverso il foro occipitale e si fonde con alcune fibre originate dal nucleo ambiguo del glossofaringeo per uscire dal cranio attraverso il foro giugulare. Giunto nel collo incrocia la vena giugulare interna innerva lo sternocleidomastoideo ed il trapezio.


NERVO IPOGLOSSO (XII)

Il nervo ipoglosso è esclusivamente motore somatico e origina dal nucleo dell ipoglosso posto nel bulbo ma emerge dal solco laterale anteriore del tronco encefalico ed esce dal cranio attraverso il canale dell ipoglosso. Discende tra il vago e la vena giugulare interna addossandosi poi alla carotide esterna per poi giungere ad innervare la muscolatura striata della lingua.

Tra i collaterali si ricordino rami per i muscoli tiroioideo, ioglosso, stiloglosso, genioglosso sternoioideo, sternotiroideo e omoioideo ed un ramo discendente che forma l ansa dell ipoglosso incrociandosi con il plesso cervicale.

Il nervo ipoglosso provvede all innervazione della muscolatura striata della lingua.



SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Il sistema nervoso autonomo (SNA) detto simpatico o vegetativo, è un sistema in larga parte involontario che agisce in via riflessa. Ha funzione prevalentemente motrice e innerva la muscolatura liscia e le strutture ghiandolari.

Le vie afferenti vegetative sono frammiste alle afferenze somatiche.

Le afferenze dolorifiche provengono principalmente dalle sierose, dalle capsule dei visceri solidi, dalle pareti dei visceri cavi, dalle meningi e dai vasi viaggiando con i nervi spinali e col trigemino; le afferenze non dolorifiche restano per la maggior parte incoscienti e riguardano la motilità e la regolazione dei visceri cavi, la secrezione viscerale, la termocezione e la barocezione.

Le vie efferenti invece sono separate dalle vie della motilità somatica costituendo un sistema anatomicamente distinto: possiedono un' organizzazione bineuronale con il corpo del primo neurone (pregangliare) posto nel tronco encefalico o nel midollo spinale ed il corpo del secondo neurone (postgangliare) è posto in un ganglio vegetativo al di fuori del sistema nervoso centrale. La componente motoria effettrice si può dividere in due categorie con funzioni talvolta opposte:

ortosimpatico (o simpatico propriamente detto) deputato alle regolazioni rapide in situazioni di emergenza e parasimpatico deputato al mantenimento dell omeostasi in situazioni basali.

L ortosimpatico ha i suoi centri situati nel nucleo intermedio laterale della sostanza grigia del midollo spinale del tratto toracico (C8-L2) mentre invece il parasimpatico ha sede nel tronco cerebrale e nel tratto sacrale (S2-S4) del midollo spinale.

I gangli e i nervi autonomici assicurano l innervazione motrice e sensitiva dei visceri, dei muscoli lisci e del cuore.

I gangli autonomici si dividono in tre gruppi: simpatici, parasimpatici e viscerali; questi ultimi formano plessi di fibre orto e parasimpatiche (es. plesso celiaco).

I nervi autonomici sono formati da fibre orto e parasimpatiche. Le fibre nervose simpatiche innervano tutto il corpo; le fibre parasimpatiche dei nervi faciale (VII) e glossofaringeo (IX) sono destinate all occhio ed alle ghiandole della testa mentre le fibre del vago si distribuiscono ai visceri del collo del torace e dell addome tranne che al colon sinistro e genitali la cui innervazione è destinata al parasimpatico sacrale.

Si notano varie differenze tra sistema ortosimpatico e parasimpatico:

i gangli dell ortosimpatico sono posti ai lati o anteriormente alla colonna vertebrale (lontano dai visceri da innervare); i gangli del parasimpatico sono posti invece nelle vicinanze o talvolta dentro ai visceri cui sono destinati;

i neuroni pregangliari di entrambi i sistemi utilizzano come mediatore chimico l acetilcolina ma le terminazioni postgangliari ortosimpatiche utilizzano noradrenalina mentre le parasimpatiche ancora l acetilcolina.

Tra le analogie, orto e parasimpatico condividono neuroni di piccole dimensioni e fibre di piccolo calibro con una bassa velocità di conduzione; inoltre le fibre pregangliari sono mieliniche mentre le postgangliari amieliniche.

Solitamente gli organi possiedono un' innervazione orto e parasimpatica e spesso questi due sistemi sono antagonisti tra loro. Ad esempio, nel cuore l ortosimpatico aumenta la frequenza cardiaca e il parasimpatico la diminuisce, nella vescica l ortosimpatico fa contrarre lo sfintere della vescica mentre il parasimpatico la muscolatura liscia (il detrusore).


ORTOSIMPATICO

L ortosimpatico ha i suoi centri nella colonna intermedio laterale del midollo spinale (C8-L2)dalla quale escono le fibre efferenti pregangliari per portarsi ai gangli del simpatico posti lateralmente o anteriormente alla colonna vertebrale. Gli assoni mielinici escono insieme alle radici anteriori dei nervi spinali corrispondenti (ovviamente del tratto tra C8 ed L2) e giungono ai gangli attraverso i rami comunicanti bianchi. Le fibre postgangliari amieliniche possono tornare ai nervi spinali attraverso i rami comunicanti grigi per poi raggiungere i territori di competenza (ghiandole e muscoli lisci) oppure seguire i grossi vasi per raggiungere i visceri toracici ed addominali.

I gangli paravertebrali (che rappresentano un concetto diverso rispetto alle fibre pregangliari che fuoriescono dal corno intermedio laterale posto tra C8 ed L2) sono 24 paia (2-3 cervicali, 11 toracici, 5 lombari, 4 sacrali e 1 coccigeo), ad essi si sommano i gangli prevertebrali che formano il nervo grande e piccolo splancnico che si portano al plesso celiaco, al rene ed al surrene .

L ortosimpatico cervicale è costituito da tre gangli cervicali posti al davanti dei processi trasversi delle vertebre cervicali:

il ganglio cervicale superiore (C2-C3) emette rami faringei, laringei, carotici e cardiaci. Si ricordi

che dal plesso carotico originano rami per il muscolo dilatatore dell iride ed il nervo petroso

profondo che col superficiale del faciale forma il nervo vidiano a funzione vasomotoria.

Il ganglio cervicale medio (C5) da cui si originano rami carotici che formano il plesso cardiaco

il ganglio cervicale inferiore (C7) dà rami per il plesso cardiaco ed il plesso succlavio.

Nel complesso il plesso cardiaco è situato attorno all aorta è costituito quindi dalle anastomosi dei

tre nervi cardiaci originati dai tre gangli cervicali, più fibre provenienti da 4 gangli toracici e da

fibre parasimpatico provenienti dal nervo vago; da questi plessi deriva l innervazione orto e

parasimpatica del cuore.

L ortosimpatico toracico è dato da undici gangli estesi dalla seconda costa al diaframma e nel complesso da origine a rami aortici, polmonari ed esofagei che con i rami del nervo vago formano i plessi polmonari ed esofagei.

L ortosimpatico lombare è formato da 4/5 gangli posti davanti ai corpi delle vertebre lombari che nel complesso formano tre plessi impari disposti lungo il decorso del aorta addominale: il plesso celiaco, il plesso aortico addominale ed il plesso ipogastrico.

Il plesso celiaco è situato attorno all aorta addominale presso l origine dell arteria celiaca e

mesenterica superiore ed è costituito da fibre efferenti pregangliari provenienti dai gangli lombari

del tronco del simpatico, nervi grande e piccolo splancnico, nervo vago destro e rami terminali el

nervo frenico. Queste fibre terminano nei gangli celiaci, renoartici e mesenterici superiori e si

vengono a formare numerosi plessi secondari, pari ed impari; tra i più importanti: il plesso

frenico, spermatico, renale e surrenale, lienale, pancreatico ed epatico.

Il plesso aortico addominale rappresenta la prosecuzione verso il basso del plesso celiaco, arriva

fino al retto fornendo i nervi emorroidari.

Il plesso ipogastrico segue il plesso aortico addominale è destinato all uretere ed al colon.

L ortosimpatico pelvico (sacrococcigeo) è formato da quattro gangli sacrali ed uno coccigeo che nel complesso formano il plesso pelvico che innerva utero e vagina nella femmina oltre al retto ed alla vescica. Si formano plessi secondari come plessi vescicali, emorroidari,vescicolodeferenziale ed uterovaginale, prostatico e plesso cavernoso del pene e del clitoride.


PARASIMPATICO

i neuroni pregangliari sono racconti in due gruppi: nei nuclei d origine dei nervi cranici (parasimpatico encefalico) e nel corno intermedio laterale dei metameri sacrali da S2 a S4 (parasimpatico sacrale). Le fibre pregangliari raggiungono i gangli posti a ridosso dei visceri: ne consegue che le fibre pregangliari saranno molto lunghe al contrario delle postgangliari che saranno molto brevi.

Il parasimpatico encefalico comprende il nucleo di edinger-wesphal, i nuclei salivatori superiore ed inferiore ed il nucleo motore dorsale del vago dipendenze dei nervi cranici oculomotore, faciale glossofaringeo e vago.

Il nucleo mesencefalico di edinger-westphal si portano al ganglio ciliare dal quale partono fibre che innervano il muscolo ciliare ed il costrittore della pupilla.

Le fibre pregangliari del nucleo muconasolacrimale e salivatorio superiore (faciale) formano il nervo grande petroso superficiale che terminano nel ganglio sfenopalatino dal quale poi originano fibre destinate alla ghiandola lacrimale, fosse nasali, ghiandole del palato e salivari.

Le fibre pregangliari del nucleo salivatorio inferiore (del glossofaringeo) entrano nel nervo timpanico ed auricolotemporale per portarsi infine alla parotide.

Dal nucleo motore dorsale del vago (80% del nervo) si dipartono fibre destinate a molti apparati quali cardiovascolare, respiratorio e digerente.

Il parasimpatico sacrale ha fibre con terminazioni non ben definibili destinate al innervazione della muscolatura liscia della metà sinistra del colon trasverso, retto, vescica, uretra e genitali.

L innervazione afferente della vescica è costituita da recettori di tensione e nocicettori del trigono e dell uretra; l innervazione efferente invece coinvolge il muscolo detrusore che riceve fibre parasimpatiche mentre il trigono e lo sfintere interno ricevono fibre ortosimpatiche. Lo sfintere esterno ha un innervazione somatica. Il riempimento della vescica avviene per la spinta peristaltica degli ureteri ed è reso possibile dalle proprietà vescicoelastiche della muscolatura liscia della parete mentre lo svuotamento è garantito dai recettori di tensione della parete che, se attivati, indicano al parasimpatico di inibire gli sfinteri e i muscoli del trigono vescicale.

L innervazione afferente del retto e del sigma è garantita dalle radici sacrali; sono presenti recettori di tensione presenti nella parete mentre l innervazione efferente è rappresentata dal parasimpatico sacrale che attiva la peristalsi e inibisce il tono e dall ortosimpatico lombare con funzioni opposte.

Per metasimpatico si intende un fitto intreccio di piccoli gangli e fibre mieliniche ed amieliniche localizzati nelle pareti dei visceri cavi.

Il SNC controlla le attività visceromotorie involontarie principalmente attraverso l ipotalamo, riceve afferenze dal vago e dal glossofaringeo ed è connesso ai nuclei vegetativi del tronco; l amigdala è implicata negli stati emotivi connessi.






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