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Leonardo da Vinci

storia dell arte






Nasce a Vinci, vicino Firenze, nel 1452. Figlio illegittimo, ricevette un educazione varia e precisa, poichè il padre lo iscrive alla formazione di bottega a Firenze. E' proprio qui che Leonardo apprenderà l'arte della pittura, che diventerà un mezzo di studio e di indagine della realtà. Lui si definiva homo senza lettere, ovvero non conosceva il greco e il latino, anche se in realtà non era così, per mettere in evidenza la sua dedizione per le materie scientifiche. I suoi dipinti sono molto realistici, poichè, come credeva, l'uomo è in grado di capire tutti i fenomeni della natura. Studia la meccanica, la fisica ottica e atmosferica, la botanica l'anatomia, ecc...

Crea la fisica atmosferica, ovvero la tecnica dello sfumato, sostituendo alle linee, che non si adattano alla vera realtà, colori e sfumature. A soli vent'anni era già maestro e poteva lavorare autonomamente.



Leonardo aveva un carattere mutevole e impaziente. Egli contrariamente ai medici del tempo, che si basav 929h75j ano solo sui trattati dell'antichità, per conoscere l'anatomia studiò direttamente sui cadaveri. Li divisezionò cercando di capire il funzionamento di organi e apparati e tradusse tutto questo in disegni ancor oggi di insuperata precisione scientifica. Lo stesso metodo lo applicò a tutte le materie di cui si interressò. Inventa il contrapposto per studiare i movimenti del corpo nello spazio. Egli raccoglie tutti i suoi numerosi studi nei suoi famosissimi codici.

Fra i suoi disegni possiamo trovare:

La Testa femminile, 1475, conservata negli Uffizi, dal dolce volto ruotato verso sinistra, chinato in avanti e con gli occhi tenuti abbassati. Si inserisce in una serie di teste ideali, disegnate da Leonardo, che si prestavano a raffigurare fanciulle, divinità, sante e Madonne. L'elaborata acconciatura a treccioline col diadema frontale e i capelli sottilissimi, disegnati ad uno ad uno, sono gli elementi su cui l'artista insiste maggiormente. I lunghi capelli mossi che le ricadono sul petto con i loro effetti di luci ed ombre contornano il viso giovanile.

I due -della collezione di Windsor Catle hanno la docezza di un volto di una fanciulla, la quale sembra addirittura mostrarci l'anima dalle sue menbra. Leonardo muta la tecnica del disegno e sceglie il metodo di rappresentazione scientifica. La prima sezione del foglio rappresenta il craneo parzialmente sezionato, nella seconda lo rappresenta totalmente sezionato e in prospettiva ortogonale. Ad un contorno non sempre continuo corrisponde un tratto nitido, che è meno inchiostrato nelle porzioni colpite dalla luce.

Sant'Anna, la Vergine, Gesù e San Giovanni alla National Gallery di Londra: I personaggi raffigurati riguardano tre diverse generazioni legate, oltre che dall'affetto del vincolo di parentela, da una doppia catena fisica e di sguardi. Sant'Anna volge la testa e gli occhi verso la figlia che coglie in grembo; questa tiene in braccio il suo bambino che osserva amorevolmente, il biccolo a sua volta benedice San Giovanni e gli  solleva la testa, il quale chiude la catena degli sguardi invertendone la direzione. In questo cartone si nota il contrapposto e lo sfumato che consiste nel passaggio graduale e impercettibile dall'ombra alla luce, ottenuto sfumando il segno del gessetto.

Con L'Adorazione dei Magi Leonardo dà visione della sua nuova e personale visione artistica. Egli colloca la scena all'aperto, la Vergine al centro della composizione è è attornata dai re Magi, dai pastori e dagl'angeli. Come sfondo possiamo notare la capanna della natività, di cui se ne vede solo una piccolissima porzione e delle rovine architettoniche, che stanno a simboleggiare la distruzione del Tempio di Gerusalemme. Il secondo piano si conclude con gruppi di fanciulle, con cavalli e cavalieri impegnati a combattere, che simboleggia il mondo pagano che non ha ancora ricevuto la lieta novella. La costruzione prospettica è sottolineata da due alberi centrali posti sullo stesso punto di fuga, sono un alloro e una palma, che simboleggiano il futuro del bambino, il trionfo e il martirio. La folla è disposta secondo lo schema semicircolare. In queto disegno per la prima volta Leonardo inserisce il linguaggio dei gesti e dei volti, infatti tutte le figure che circondano la Vergine e il Bambino manifestano meraviglia, stupore ed incanto. Abbandonata l'opera incompiuta si reca a Milano.

Una città su due livelli fu disegnata ed ideata da Leonardo, i due livelli avevano diverse utilità: quello inferiore destinato ai trasporti di merci e alla circolazione delle persone; quello superiore aveva strade perpendicolari a quelle nel piano inferiore ed era adibito al passeggio dei gentili omini. Vi sono inoltre dei canali che corrono sotto le strade inferiori collegate al fossato che circonda la città e ai fiumi e hanno la funzione di ricevere le acque piovane e di fogne.



Nella Vergine delle rocce vi sono la Vergine, il bambino, un angelo e San Giovannino, in uno spazio di rocce oltre al quale si intravedono spazi di luce e un paesaggio lontano e profondissimo. A fare da giacigli per i corpi nudi dei bambini, Leonardo dispone con equilibrio varie specie erbose, illuminate dai raggi del sole. La Vergine è al retro della scena in ultima posizione il suo braccio destro è teso ad abbracciare il piccolo San Giovannino con grande tenerezza che è in adorazione di Gesù, quest'ultimo alza la mano in segno di benedizione ed è sorretto da un angelo in ginocchio che guarda un ipotetico osservatore fuori dal quadro e gli indica San Giovannino. Il quadro è illuminato da due sorgenti di luce che danno luogo a molti chiaroscuri e sfumatori, si noti l'abito della vergine che pur essendo di un solo colore è molto sfumato. Colpisce molto anche il volto delicato dell'angelo, uguale a quello della Vergine. I picchi rocciosi stanno ad indicare la castità della Vergine.

Con il cenacolo Leonardo si rifiuta di usare la tecnica dell'affresco in quanto non consente ripensamenti, così dopo pochi anni questo dipinto si è deteriorato in maniera irrecuperabile. Il Cristo ha appena annunciato il tradimento di Giuda, affiancato dagli Apostoli che sono disposti dalla stessa parte del tavolo. Leonardo cambia l'iconografia e sconvolge tutte le consuetudini, non volendo rappresentare un fatto di fede, ma un fatto umano: il tradimento di un amico. Le parole di Gesù generano angoscia, disapprovazione e stupore nei discepoli che, in una sorta di moto ondoso, si raggruppano a tre a tre, isolando la figura del Redentore che immobile si erge possente, eroica e mite allo stesso tempo, al centro della composizione in una solitudine che è sempre l'unica compagna nei momenti cruciali della vita. Il Cristo non ha l'aureola. Alcuni apostoli si sono alzati e protesi verso il Gesù. Giuda, in uno scatto nervoso, ha appoggiato il gomito destro sul tavolo, mentre il busto è rovesciato indietro. Pietro parla a Giovanni, da notare il coltello che tiene nella mano destra, in una posizione anomala. Nel cenacolo Leonardo riesce a rappresentare il pensiero e le emozioni propeio con il linguaggio dei corpi, delle mani, dei volti, studiati fin nei minimi particolari.

Nel 1513 realizza il ritratto più famoso del mondo, la Monna Lisa, nota anche come la Gioconda, mostra una giovane donna in posa al di qua di un parapetto, mentre oltre ad esso si propaga la più grande visione geologica mai immaginata.

Il tenue sorriso di lei e lo sguardo, che dembra seguire lo spettatore ovunque esso si sposti, derivano il loro fascino in gran parte dallo sfumato. Leonardo infatti ha nascosto i lati degli occhi e gli angoli della bocca della dona nell'ombra e l'impossibilità di poterne afferrare dei contorni precisi impedisce che si abbia di lei una figura precisa e definita.

I contorni sfumati della figura fondono Monna Lisa con il paesaggio alle sue spalle.

Un paesaggio roccioso con due laghi alle sue spalle posti su due diversi livelli e un ponte all'altezza delle spalle della giovane donna. E' quest'ultimo l'unico elemento di fattura umana dell'intero paesaggio, che suggerisce il superamento degli ostacoli naturali da parte dell'uomo. Si noti il sottilissimo velo che dalla testa le ricade sulle spalle, mai nessun artista riuscì a riprodurla per la sua leggerezza.







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