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La Basilica di San Marco

storia dell arte



La Basilica di San Marco


il massimo monumento della città

tempio di vita civile

tempio di fede religiosa

testimonianza della grandezza di Venezia

Cappella Ducale



Dipendente direttamente dal doge

Vi veniva nominato il Primicerio, cui era conferita l'autorità episcopale

Chiesa dello Stato

Affidata alla tutela dei Procuratori di San Marco

1807 sede del Patriarca di Venezia

qui il doge veniva acclamato e consacrato

sino al 1722 davanti a San Marco pendevano gli stemmi ducali, il corteo funebre che recava la salma del doge defunto sostava e alzava la salma 9 volte in segno di saluto

i capitani da mar e i condottieri degli eserciti ricevevano le insegne del loro comando

1177 famoso incontro tra il Barbarossa, Alessandro III, e il doge Sebastiano Ziani

1201 il doge Enrico Dandolo, prima di partire per la IV crociata, adunòiCrociati convenuti per invocare l'aiuto di San Marco

1377 il popolo liberato Vettor Pisani, Guerra di Chioggia, lo portò nel tempio perché ricevesse dalle mani del doge Andrea Contarini il comando della difesa della città

1797 12 maggio vi si raccolse il popolo fedele quando il governo abbandonata la città nelle mani del Bonaparte abdicò

1848 il grido di VIVA SAN MARCO risuonò allorchè cacciati gli Austriaci, Venezia si era resa indipendente e seppe resistere da sola ala nemico.



STORIA ED ARTE IN SAN MARCO

810 venne fissata a Rialto la sede del governo del Ducato Veneziano

828 sotto il dogado di Giustiniano Partecipazio venne portato a Venezia il corpo di San Marco

San Marco, santo latino in opposizione al santo greco, San Teodoro

Divenne il santo patrono della città in concomitanza con San Teodoro

Il suo simbolo, il Leone alato, divenne col tempo insegna ufficiale della Repubblica

Le reliquie del corpo di San Marco trasportate dall'Egitto vennero deposte in un luogo sicuro del Castello Dogale,

adattato provvisoriamente a cappella

Questa cappella è da identificarsi colla sopravvissuta torre angolare della primitiva costruzione del Palazzo dei Do-

Gi ora sede del TESORO DI SAN MARCO, o secondo altri, con una solida costruzione d'angolo una probabile torre scalare e campanaria, sorgente sul popsto dell'attuale CAPPELLA ZEN, scomparsa nei lavori di ricostruzione della chiesa.

Venne fissata la nuova area di costruzione del nuovo tempio nell'antico BROLO, orto fra la Chiesa di San Teodoro e il primo Castello Ducale, sotto il dogado di GIOVANI PARTECIPAZIO si sarebbe compiuta la costruzione

832 venne consacrata la prima chiesa di San Marco dei PARTECIPAZIO ornata forse con colonne e decorazioni marmoree tolte da edifici abbattuti e abbandonati dal vicino territorio di ALTINO ed ODERZO


976 incendio appiccato dal popolo insorto contro il doge Candiano IV distrusse la prima fabbrica della Basilica, l'incendio si era propagato dal Palazzo alla Chiesa

978 in due anni di restauro PIETRO ORSEOLO I detto il Santo, la ricostruì, reintegrò l'antica fabbrica e mantenne l'originaria forma, accresciuta di abbellimenti marmorei.

Costruzione dell terza fabbrica sotto il dogado di DOMENICO CONTARINI , questa venne portata a termine nel 1063, secondo una iscrizione andata perduta,,

1071 venne terminata nelle sue parti costruttive ai tempi del Doge DOMENICO SELVO

1094 venne consacrata sotto il Doge Vitale Falier



San Marco dei Partecipazio.

proporzioni più ridotte dell'attuale, seguendo le tradizioni paleocristiane

costruita pianta basilicale a 3 navate con abside, cripta, portico,

tale forma venne mantenuta anche nella seconda fabbrica del Doge PIETRO ORSEOLO del 976

1063 la Basilica del CONTARINI più grande, era sorta sulla pianta e fondazioni di quella dei Partec 141g62b ipazio,

venne aggiunta una navata traversa da nord a sud, che avrebbe recato un carattere di pianta accentrata precedu

ta da un NARTECE, che sostituiva il precedente portico delle precedenti basiliche, e a modo delle grandi

chiese d'oriente, sull'esempio della chiesa dei 12 Apostoli di Costantinopoli

in questo periodo della terza fabbrica vennero innalzate le cupole

1954 scavi dell'Arch. FORLATI, Proto dei lavori della Basilica, ai piedi dei 2 piloni che reggono il grande arcone di ds, gli assaggi fatti sui muri perimetrali e la constatata mancanza di fondazioni delle colonne divisorie delle navate della Chiesa ,m ritenuta basilicale, dei Partecipazio, si giungerebbe alla conclusione che San Marco sia sorto a pianta accentrata sin dall'inizio e conservandosi tale anche nelle successive costruzioni

IX secolo sarebbero il NARTTECE e le 5 CUPOLE su ispirazione di modeli bizantini

Resta da determinare con sicurezza quale aspetto assumesse al suo sorgere la Chiesa dei Partecipazio, se sorgesse all'inizio con 5 cupole o se sorgesse a pianta centrale sin dall'inizio con una sola cupola, più prossima alla nostra tradizione che a quella bizantina

Nella terza basilica sono presenti elementi di Arte ROMANICO-LOMBARDA , in parte scoperti durante i restauri condotti nel XIX secolo: artisti della scuola lombarda hanno collaborato assieme alle maestranze locali e bizantine per l'erezione del nuovo tempio, come successivamente i lombardi hanno collaborato con i fiorentini per la decorazione del coronamento gotico esterno della chiesa.

Monumento di arte VENETO-BIZANTINA svoltasi dall'inizio sino al XIII secolo a Venezia, non mancano però elementi di altri periodi quali romanici e gotici, ma furono arricchimenti e trasformazioni successive alla struttura originaria della chiesa.

Costruzione della chiesa in MATTONI

Rivestimenti MARMOREI e MUSIVI

Preziose COLONNE di MARMO GRECO, CAPITELLI, transenne, SCULTURE, decorazione che si protrasse nei secoli, attraverso bottini di guerra, trasformando la basilica in tempio d'oro

XII-XIII secolo apportarono numerosi abbellimenti, venne modificata la chiesa con la costruzione della chiesa con la costruzione della FACCIATA

1300 larga opera di restauro sotto il doge Andrea Dandolo, sotto il quale vennero costruite e decorate la CAPPELLA ZEN e la CAPPELLA DI SANT'ISIDORO e del BATTISTERO

Alla fine del 1300 vennero costruite l'ICONOSTASI del PRESBITERIO, venne cominciato il coronamento gotico della facciata, a cuspidi, a edicole, a fogliami rampanti, innestato nella robustezza delle arcate bizantine

Prima metà del 1400 l'arte GOTICO FIORITA ornò di sculture e mosaici la CAPPELLA detta dei MASCOLI

Fine del 1400 einizi del 1500 l'arte della RINASCENZA lascia il segno delle nuove forme lombardesche, secondo le quali si costruiscono la NUOVA SACRESTIA e l'annessa chiesetta di SAN TEODORO, più di tuttosi orna di statue e di bronzi la Cappella ZEN.

1529 deperita staticamente per incendi e incurie viene affidata a JACOPO SANSOVINO, toscano , architetto di fama, che trasferitosi a Venezia e vissutovi fino al 1570, attese ad un lato a consolidare le muraglie esterne e le cupole, che da molti anni sorrette da puntelli, minacciavano rovina

1600 trasformazione dei 2 altari della MADONNA NICOPEIA e del SACRAMENTO, si chiude il periodo delle trasformazioni ed aggiunte più notevoli, fatta eccezione per la decorazione dei MOSAICI, che vengono continuamente restaurati. Se ne occupano, LONGHENA, SARDI, ZENDINI, TIRALI

1800 se ne occupò per circa 40 anni luigi MARANGONI

Recentemente l'arch Forlati




ASPETTO ESTERNO


LA PIANTA DELLA CHIESA

Tipo centrale a croce greca

Le 5 CUPOLE collocate in corrispondenza alle quattro estremità della croce e nel mezzo all'incrocio del transetto, sostenute ed affiancate da grandi arconi in muratura, su cui si apre secondo lo schema orientale kla serie di FINESTRELLE, esternamente ricoperte di un plumbeo rivestimento

ATRIO: cinge all'ingiro lungo 3 latti il piedicroce, contro l'atrio si dispongono sui tre lati le facciate

L'ASPETTO ESTERNO con cui la basilica oggi si presenta è diverso da quello dell'XI , secondo il primitivo aspetto costruttivo

La costruzione originaria rimase conservata nelle sue linee architettoniche fondamentali, a 5 grandi NICCHIONI, aperti nel mezzo di altrettanti PORTALI , coronati nella parte alta da un corrispondente numero di arcate, fiancheggiate in basso da piloni, essa appariva di aspetto più modesto, in cotto, a mattoni scoperti, con limitate decorazioni marmoree. La facciata principale era prova di rivestimenti marmorei e di mosaici, e del coronamento gotico, opare che il FINESTRONE CENTRALE dietro ai 4 cavalli, oggi ricoperto da una vetrata a rulli, fosse protetto da una grande chiusura marmorea ad archetti, a colonnine e a piccoli transenne.

XII-XIII secolo opera di grande fervore nella decorazione della basilica

Metà del 1200 si Può notare l'aspetto che la basilica aveva in questo periodo dal mosaico LA TRASLAZIONE DEL CORPO DI SAN MARCO nel portale di SANT'ALIPIO. In quel tewmpo la facciata è già rivestita di marmi e di mosaici, i 4 CAVALLI appaiono sopra il portone centrale, la terrazza si estende in tutta la sua lunghezza, dividendo la facciata in 2 parti. Solo i 5 ARCONI superiori sono ancora nudi e la finestrata centrale si presenta ornata di quel tipo di chiusura caratteristica ad archetti e transenne. Venivano poste le colonne con capitelli bizantini dei secoli VI-XI recati dall'Oriente e forse anche da Ravenna

XIII rimaneggiamento costruttivo vi sono i già citati influssi romanici

1400 coronamento gotico a edicole, a pinnacoli, a figure di angeli e di santi

della fine del 1400 è la tela di GENTILE BELLINI LA PROCESSIONE DELLA CROCE IN PIAZZA SAN MARCO.Se si confrontas la Basilica di allora con quella attuale si può affermare che essa nei 4 secoli e mezzo non ebbe a subire fondamentali alterazioni, si mantenne immutata, la sola modifica è la sostituzione del finestrato centrale con la vetrata a rulli, attuata dopo l'incendio del 1419 e il rifacimento dei mosaici della faccita, ad eccezione di quello del portale di Sant'ALIPIO


FACCIATA PRINCIPALE

I 5 PORTALI immettono al NARTECE

Sono chiusi da 4 PORTE di BRONZO, la quinta porta venne trasformata in finestra

PORTA CENTRALE, su fondo di lamina di bronzo, costituisce la parte originale e più antica della porta, mentre la cornice sarebbe secondo alcuni studi aggiunta e adattamento posteriore romanico, su di una originale PORTA BIZANTINA del VI secolo, la quale assieme alla porta di accesso della cappella ZEN nell'interno del nartece, doveva far parte del medesimo edificio

LA SECONDA PORTA a sin. Che porta sulla traversa della crocera, la data e la firma MCCC MAGISTER BERTUCCIUS AURIFEX VENETUS, costituisce con le altre 2 porte un insieme omogeneo risalente a Bertuccio stesso, che avrebbe creato un modello di porta non comune a quei tempi, ispirandosi a modelli romani augustei

ARCO DI SANT'ALIPIO : dalla statua del santo originariamente collocato nell'edicola superiore, ricca decorazione marmorea di stile bizantino, aggiunta all'originale facciata nel XIII secolo. La COLONNA d'ANGOLO isolata con capitello ravennate del VI secolo, sorregge un gruppo di colonne di porfido .

CATINO del PRIMO PORTALE, detto di Sant'Alipio: TRASLAZIONE del CORPO di SAN MARCO, unico superstite del ciclo degli originali dei mosaici della facciata, interessante perché conserva la più antica figurazione della facciata della basilica, da porsi fra il 1260-70 Il Corpo dell'Evangelista, recato a spalle da prelati, accolto dai dignitari del governo, accompagnato dal popolo, sta per entrare nella chiesa eretta in suo onore.

ARCONE: ornato con rilievi e figure e racemi su fondo d'oro, di effetto arabo- moresco del secolo XIII

ENTRO IL LUNETTONE: 4 patere con i simboli degli Evangelisti del XIV

5 chiusure a traforeo di finestrelle bizantine

SULL'ARCHITRAVE: Cristo e gli Apostoli fra 2 leviti incensieri

Chiamata dei pastori

Adorazione dei Magi

Miracolo delle nozze di Canaan

SULLA PORTA.: originale cimasa intagliata dell'XI, battenti in bronzo traforati ad archetti


SECONDO PORTALE

LUNETTONE e SOTTARCO: LA SIGNORIA VENEZIANA VENERA IL CORPO DI SAN MARCO, 1728-29 di L. Dal Pozzo su cartone di SEB RICCI in Palazzo.

ARCONE: ornato a rilievi, Cristo benedicente e due profeti sec XIII, la chiusura è formata da trifora gotica e dai battenti in bronzo di Bertuccio


TERZO PORTALE

3 GRANDI ARCONI concentrici: rilievi marmorei un tempo policromati e dorati in oro e azzurro, ciclo di sculture che segna il trapasso evolutivo dell'arte plastica romanica dell'inizio del secolo XIII, primo arcone, all'evolversi alle più libere forme antelamiche, del secondo arcone, sino alle forme più gotiche del primo 1300 del terzo arcone

PRIMO ARCONE: Fascia interna nel sottarco: entro racemi animali affrontati o in lotta, alla base.: probabili figurazioni della Terra e dell'Oceano e secondo altri della Chiesa e dell'Eresia. Fascia esterna: Ricchi meandri con figurazioni simboliche: la libera vita selvaggia, in opposizione alla vita civile,, alla base: 2 figure umane, su un leone, su un bue,. Lato sin: lotta fra due giovani: Caino ed Abele, scene di caccia: si rubano i nidi degli uccelli, si caccia con l'arco, il Centauro contro il Drago, si lotta contro il cinghiale ed il leone. Lato ds: un fanciullo e il suo pedagogo, i genitori mandano il figlio al lavoro, la Vigilanza assiste al libero commercio fraudolento

SECONDO ARCONE: Fascia interna: i mesi dell'anno attorno i corrispondenti segni dello Zodiaco, ciclo di figurazioni solitamente poste sui portali degli edifici sacri medievali, a rappresentare i vari aspetti del Cielo, della Terra. Da sin: Gennaio uomo con tronco d'albero, Febbraio vecchio in atto di scaldarsi al fuoco, Marzo Marte armato, un fanciullo soffia nel corno i venti, Aprile giovane con agnello sulle spalle e una fronda in mano, Pasqua fiorita, Maggio regina in trono incoronata uin atto di adorare un fiore, giugno contadino che falcia, nel mezzo Cristo benedicente fra il Sole e la Luna, Luglio contadino che falcia l'erba, Agosto giovane in atto di dormire, con un ventaglio a forma di banderuola, settembre il vendemmiatore, ottobre zappatore, novembre giovane a caccia con la pania, dicembre contadino che uccide il maiale. Corrente d'arte dell'ANTELAMI, opera di artefici veneziani del XIII secolo. Fascia esterna: Le Virtù e le Beatitudini che mostrano relazioni con i mosaici della cupola centrale, da ds a sin: Fortezza, leone, Giustizia, bilancia, Misericordia, Modestia e Costanza con 2 busti di donna, la rassegnazione e la perseveranza, Umiltà, Castità, Pazienza, Contrizione, Orazione, in forma della Madonna Orante,, Carità e Speranza. L'autore seguace della corrente antelamica crea dei veri capolavori


TERZO ARCONE: Fascia interna, sottarco: I mestieri veneziani: A sin alla base: un uomo con le grucce in atto di mordersi un dito, la tradizione senza alcuno appoggio storico, vede raffigurato l'architetto della Basilica, sciancato in atto di rabbia, avendo riconosciuto egli stesso errori e difetti nella costruzione che egli aveva promesso di erigere perfetta.

Costruttori di barche, magazzinieri, forneri, beccheri, lattivendoli, mureri, nel mezzo: mistico agnello con la croce, a ds calegheri, barbieri e cerusici, botteri, marangoni, segatori, fravi, pescatori,. Fascia esterna: racemi, volute, ecc, spuntano figure di Profeti, nel mezzo: Cristo benedicente.


E memoria che accanto alla figura dell'architetto si leggesse: DUCANTE ANDREA DANDOLO VEN. DUCE RESTAURATA FUIT ANNO MCCCXXXXIIII

Catino: cristo in gloria e il giudizio finale

Nella lunetta: Il sogno di San Marco scultura romanica


QUARTO PORTALE

Lunettone e sottarco: L'ARRIVO A VENEZIA DEL CORPO DELL'EVANGELISTA su cartone di Pietreo Vecchia 1660

Nella decorazione esterna a rilievi e nei battenti in bronzo si ripetono le forme del 2 portale.


QUINTO PORTALE

Lunettone e sottarco: IL CORPO DI SAN MARCO SOTTRATTO ENTRO CESTE AGLI INFEDELI DI ALESSANDRIA D'EGITTO, INGANNATI DALLA CARNE SUINA CON CUI ERA STATO RICOPERTO cartone del Vecchia

Nella chiusura dell'arco: Finestrelle a tarsia, colonnine, patere dell'XI secolo.

Nell'Architrave: Cristo benedicente proveniente dalla basilica dell'Orseolo del Xsecolo



ARCATA D'ANGOLO

PIETRA DEL BANDO

tronco di colonna di porfido, trasportata nel 1256 dalla Siria, da sSan Giovanni d'Acri

di qui il COMANDADOR bandiva le leggi che venivano proclamate dall'altra pietra del Bando in Rialto

1902 venne travolta dal campanile, protesse da rovina l'angolo della Basilica


SULLA FACCIATA : rilievi marmorei, 2 figurazioni pagane Ercole solleva sulle spalle il cinghiale di Erimanto, mentre Euristeo al basso entro una botte lo guarda spaventato, Ercole porta la cerva e schiaccia l'Idra, NELLA PARTE CENTRALE San Giorgio e San Demetrio, la Vergine e l'angelo annunciante provenienti dall'Oriente


ORDINE SPERIORE DELLA FACCIATA

sulla lunghezza della facciata una terrazza che divid ein altezza l'intero prospetto in due parti, si accede alle GALLERIE INTERNE della chiesa

di lassù il DOGE , Senatori, ospiti illustri assistevano alle feste tradizionali, che si svolgevano in piazza

1364 Petrarca assieme alla Signoria assistette alle famose giostre celebrate in segno di gioia per la sottomissione di CANDIA


CORONAMENTO GOTICO

edicole e cuspidi

apparato marmoreo di angeli e santi

rigogliosa vegetazione gotica

semplicità dell'architettura esistente

opera di coronamento gotico della chiesa fu iniziato dai DALLE MASEGNE, seguirono i LAMBERTI,

La decorazione a fogliami rampantidei 4 archi inflessi laterali culmina con 4 statue di SANTI GUERRIERI , opera di G, B, ALBANESE, scolaro del Vittoria, in sostituzione delle statur cadute con il terremoto del 1511


ARCONE CENTRALE

Arte gotica

Statua dell'Evangelista e degli angeli che decorano l'arcone centrale sono di Nicolò LAMBERTI

Le statue degli Evangelisti, dell'Annunciata, e dell'angelo annunciante sono dei LAMBERTI, che dopo l'incendio del 1419 intervenne assieme a maestranze toscane a completare il coronamento superiore della chiesa.

Nella fascia esterna: Fatti del Vecchio Testamento alternati con figure di profeti, di ispirazione toscana,Ghibertiana, perché ricora la porta del Battistero di Firenze, l'ultimo rilievo A DS RIVELA IL Sacrificio di Isacco

Fascia interna: Patriarchi ed Evangelisti

Nel settore intermedio dell'arco stellato: leone andante

Sotto le edicole: quattro portavasi, doccioni di scuola lombarda

Sono da ricordare i 40 busti di profeti del coronamento della facciata, non solo ma anche delle due parti laterali opera del Lamberti e della sua bottega.


I 4 CAVALLI di rame in parte dorato inviati da Costantinopoli dal doge Enrico Dandolo, unica quadriga conservatasi fino ad oggi:

custoditi per alcuni decenni all'Arsenale

metà del 1300 trovarono collocazione sulla facciata dove il Petrarca li ammirò

arte greca del IV-III secolo a.C.

arte romana destinata ad ornare un arco di trionfo

discorde la provenienza: da Costantinopoli, o dall'Isola di Chio o dalla Grecia

inviata Roma per decorare un arco di trionfo di Nerone e poi di Traiano

iv secolo vennero inviati a Costantinopoli collocati sulle alti torri dell'Ippodromo

considerati simbolo della potenza veneziana

Napoleone li portò in Francia

1815 vennero restituiti dagli Austriaci


I 4 LUNETTONI a mosaico sono opera di Maffeo da Verona

Deposizione di Cristo

La discesa al limbo

La Risurrezione di Cristo

L'ascensione di Cristo


FACCIATA VERSO LA PIAZZETTA

ORDINE INFERIORE

PRIMO ARCONE: chiuso al basso, da un prospetto marmoreo lombardesco, eretto in rispondenza della Cappella Zen, le due colonne superiori posano su due grifoni marmorei,

SECONDO ARCONE: porta con battenti di bronzo ed archetti traforati, conduce al Battistero, nella parte superiore. Arco con trifora gotica e nel lunettone rivestimento di verde antico e patere ornamentali

ORDINE SUPERIORE: LE DUE ARCATE SONO PROTETTE DA CHIUSURE A COLONNE, ARCHETTI E FINESTRELLE A TARSIA, XIII SECOLO,

Nel Pilone centrale: sopra la PORTICINA: Cimasa ad archetti, resto della basilica dei Partecipazio

Lunetta: a tarsia marmorea

Nella lunetta superiore: VERGINE ORANTE del XIII secolo, si osserva la consuetudine di accendere al vespero ai lati di questa immagine due lampade come voto e lascito di un navigante, salvatosi per aiuto divino in una burrasca, non come vorrebbe la leggenda popolare, ad espiazione della morte di Pietro Fasiol, il Fornaretto giustiziato per errore.

Il coronamento gotico delle due arcate culmina con le due statue della Giustizia e della Fortezza, sotto le edicole Sant'Antonio Abate, e San Paolo L'Eremita del LAMBERTI


COSTRUZIONE QUADRATA A FORMA DI TORRE

In fianco alla facciata allineata con il portale del Palazzo vi è una torre massiccia, attuale sede del TESORO

Una delle torri angolari dell'originario Castello Ducale dei PARTECIPAZIO, trasformata temporaneamente in cappella per custodirvi temporaneamente il corpo di San Marco

Lastre marmoree con frammenti decorativi di plutei coprono le pareti esterne


GRUPPO DEI TETRARCHI

vengono chiamati i mori

quattro figure di guerrieri nell'atto di abbracciarsi

sculture in porfido ormai riconosciute come le figure dei Tetrarchi

quattro imperatori colleghi di Diocleziano

arte egiziana del IV secolo

forse servivano da sostegno dell'architrave di una porta

i fori visibili sul copricapo indicherebbero il posto ove si fermava il segno regale la corona

la tradizione popolare vi riconosce i 4 Saraceni che volevano rubare uil TESORO

Più in basso: fregio, due putti uscenti dalle bocche di 2 draghi che recano un cartiglio con 2 versi, fra i più antichi esempi di lingua volgare



I 2 PILASTRI ACRITANI

Trofeo della vittoria dei Veneziani riportata sui Genovesi cacciati da San Giovanni d'Acri nel 1256

Provenienti dalla chiesa di Santa sabato forse sorreggevano il protiro di una delle porte della chiesa

Portati forse dalla fortezza di Mongioia, torre costruita dai Genovesi

Arte siriaca del VI secolo con motivi simili alle decorazioni delle stoffe seriche di Antiochia

Forse corpi di una avamporta delle mura della Tolemaide, portati qui perché i Veneziani li asportarono dalle mura


FACCIATA SETTENTRIONALE VERSO LA PIAZZETTA DEI LEONCINI O DI SAN BASSO

A questa decorazione si attese per ultimo

Libera da rivestimenti marmorei

XIX secolo restauro vennero rinvenuti elementi di decorazione romanica a lresene ed archetti pensili in cotto, dell'originaria costruzione del Contarini

3 ARCONI: Frammenti di ambone, patere con animali in lotta, nel mezzo del primo arcone decorazione simbolica: i 12 Apostoli adoranti il Trono preparato per il Giudizio Universale, fra il primo e secondo Arcone : Ascensione di Alessandro al cielo, illustra la mitica leggenda orientale della Conquista del cielo tentata da AlessandroMagno.


PORTA DEI FIORI

Racchiude il rilievo del Presepio, figure di Profeti, opera di scultura romanica del XIII secolo

Cristo benedicente e i quattro    e vangelisti

San Cristoforo e San Leonardo


QUARTO ARCONE

corrisponde alla Cappella dei Mascoli

Vittoria con corona


QUINTO ARCONE

Corrisponde alla cappella di Sant'Isisdoro

Protetto da una cancellata sarcofago in porfido con le cenerei di Daniele Manin, le sue ceneri furono portate a Venezia nel 1868 da Parigi


ORDINE SUPERIORE

CORONAMENTO GOTICO: su questo lato è presente l'opera di Nicolò e Pietro Lamberti e di maestranze campionesi

Statue dei 4 Dottori della Chiesas

Sotto le edicole le figure sella Carità, della Fede, Temperanza, Prudenza

Sui vertici dei 4 arconi la Speranza

I 4 doccioni portavasi


ATRIO

esso predede l'interno della Chiesa e gira per tre lati attorno al piedicroce

PAVIMENTO

xi-xii SECOLO BEL PAVIMENTO MARMOREO A GRANDI RUOTE

GRANDE LSTRA DI MARMO VERONESE, LA PICCOLA LOSANGA AL CENTRO INDICA IL LUOGO OVE VI FU IL FAMOSO INCONTRO DEL 1177

PORTALE DI MEZZO: ornato dai primitivi mosaici, Vergine e Santi, i più antichi della Basilica, testimonianza della prima decorazione musiva del dogado del Domenico Selvo

I due battenti in bronzo furono fatti eseguire da Leone da Molino, procuratore di San Marco dal 1112-38, ad imitazione di quelli della porta attigua di San Clemente.

Le due porticine laterali danno l'accesso al MUSEO MARCIANO ed alle Gallerie

In fianco su colonnine due Angeli su modelli bizantini

Catino sopra la porta: San Marco in estasi di Francesco e Valerio Zuccato su cartone di TIZIANO

Il POZZO, l'apertura quadrata che si apre nella parte sovrastante è rivestito di mosaici che sono fra le migliori opere d'arte del XVI secolo dei fratelli ZUCCATO, su cartone attribuito alSalviati e al Pordenone

Lunetta sopra la porta d'ingresso: Crocefissione del 1549

Sotto: Deposizione di Lazzaro

Lunetta a sin. La Morte della Vergine su cartone del Pordenone

Negli angoli attorno all'arcata: i 4 Evangelisti ed 8 Profeti

Sopra al pozzo la grande VOLTA DEL PARADISO

Ai lati del portone centrale esterno: a sin. Sepolcro di Felicita moglie del Doge Vitale Michiel, a ds sepolcro del doge Vital Falier

PORTALE MAGGIORE INTERNO dodici preziose colonne di marmi rari, le due centrali hanno calotta di conchigklia e frammenti di plutei bizantini del IX secolo.

I capitelli sono di tipo ionico con grossi pulvini, croci, fogliami cornucopie,, colonne inmarmo bianco e nero con capitelli ad aquile e teste di leoni

PORTE MINORI DI SAN PIETRO E SAN CLEMENTE dainomi dei santi titolari degli altari

PORTA DI SAN CLEMENTE: bei battenti in bronzo, con santi ed iscrizione greche arte bizantina dell'XI in dono dell'imperatore Alessio Comneno da Costantinopoli.

Nella lunetta. San Clemente mosaico di Valerio Zuccato del 1532

In fianco si apre la porta in bronzo che oggi serve di accesso alla Cappella ZRN



MOSAICI DELL'ATRIO

Gran parte delle figure a mosaico che rivestono le CUPOLETTE e le VOLTE dell'ala occidentale e settentrionale dell'atrio

Appartengono alla originaria decorazione della Basilica (forma, colore, tecnica ed interesse iconografico)

Completo commentario dell'ANTICO TESTAMENTO, alla quale pare abbia servito di fonte e di guida qualche antico codice miniato che si ricollega con la famosa Bibbia di Cotton del VI secolo, della quale si conservano pochi resti in Inghilterra.

La decorazione musiva si inizio nella PIRMA CUPOLETTA di ds del Nartece nel XIII secolo e si continuò sui due lati del nartece per quasi tutto il secolo con le STORIE di GIUSEPPE e di MOSE


CUPOLA I :

In faccia alla porta di San Clemente si conserva il gruppo di mosaici più antichi e meno rovinati del ciclo

Ingenua efficacia narrativa e interpretazione naturalistica degli animali

LA CREAZIONE DEL MONDO: 24 episodi divisi in 3 zone

ZONA 1:

Dio crea il Cielo

Dio crea la terra

Lo spirito santo passa sulle acque

La divisione della luce dalle tenebre

La creazione del firmamento

ZONA 2 :

la creazione del Sole e della luna

la creazione dei pesci e dei volatili

la creazione dei quadrupedi

la creazione dell'uomo

la benedizione dell'uomo, l'istituzione del sabato, giorno del riposo

Dio infonde lo spirito divino all'uomo

Dio conduce l'uomo nel Paradiso terrestre

ZONA 3:

Adamo dà il nome agli animali

Creazione di Eva

Dio presenta Eva ad Adamo

La Tentazione

Il peccato

La vergogna del peccato

Dio chiama Adamo ed Eva

Dio rimprovera Adamo ed Eva

Dio giudica Adamo ed Eva ed il serpente

Dio veste Adamo ed Eva

Dio caccia dal Paradiso terrestre Adamo ed Eva e questi iniziano la loro fatica.

SUI PENNACCHI:

4 cherubini dalle sei ali

LUNETTE:

Sopra la porta di San Clemente

Della cappella Zen

Della porta verso la Piazza

STORIE DI CAINO ED ABELE

Lunetta B:

la nascita di Caino ed Abele

Caino ed Abele recano sacrifici all'altare

L'ira di Caino a cui appare il Signore

L'uccisione di Abele

Caino punito dai rimorsi

VOLTA:

LE STORIE DI NOE E DEL DILUVIO UNIVERSALE

Noe riceve l'ordine da Dio di presiedere alla costruzione dell'Arca

Noe pone i volatili nell'Arca

Noe pone nell'arca i quadrupedi

Noe entra con la famiglia nell'Arca

Il Diluvio Universale

Noe fa uscire dall'Arca il corvo e la colomba

La colomba torna a Noe con l'ulivo

L'arcobaleno: Noe, la sua famiglia, gli animali escono dall'arca e si diffondono per le terre

Noe sacrifica al Signore

VOLTA verso la Chiesa:

Noe nella vigna

Cam vede il padre Noe nudo sul letto

Lo addita ai fratelli Sem e Jafet

Sem e Jafet coprono con i loro mantelli le nudità del padre

Noe giudica la condotta dei suoi figli e condanna Cam

La sepoltura di Noe

VOLTA verso la Piazza:

LA COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE

I discendenti di Noe stanno costruendo la torre di Babele, ma non riescono a completarla per la confusione delle lingue

Il Signore circondato dagli angeli appare e ordina la divisione dei popoli nelle tre grandi famiglie: Ariani, Semiti e Turani.


CUPOLA 2 E LE DUE CORRISPONDENTI LUNETTE:

In faccia alla porta di San Pietro

LE STORIE DI ABRAMO

Il Signore appare ad Abramo e lo invita a lasciare la terra

Partenza e viaggio di Abramo per l'Egitto

Il Signore appare una seconda volta ad Abramo

Abramo fra i suoi soldati per liberare suo nipote Lot fatto prigioniero a Sodoma

Il sacerdote Melchisedec presenta ad Abramo il pane ed il vino

Abramo ed il re di Sodoma

Il Signore appare ad Abramo e gli preannuncia la nascita di un figlio i cui discendenti domineranno la terra di Canaan

Abramo accoglie l'ancella Agar dalle mani di sua moglie Sara

Abramo riconsegna l'ancella Agar a sua moglie

L'angelo e il signore appare ad Agar e le preannuncia la nascita di un figlio, il fondatore di un grande popolo

La nascita di Ismaele

Il Signore appare a Ismaele

La circoncisione di Ismaele

Abramo fa circoncidere i suoi familiari

Lunetta sopra la porta di San Pietro:

Abramo accoglie i tre angeli

I tre angeli ospitati da Abramo gli predicono la nascita di un figlio, di tale predizione si burla la moglie Sara

Lunetta verso la Piazza:

Sara partorisce Isacco

Laa Circonisone di ISACCO

Nei PENNACCHI:

4 Profeti

SOPRA LA PORTA DI SAN PIETRO:

San PIETRO


CUPOLA 3, 4 5 E CORRISPONDENTI LUNETTE

BRACCIO SINISTRO DELL'ATRIO : le storie di giuseppe

Cupola 3:

i SOGNI DI Giuseppe, delle 12 spighe di grano, del sole, della luna, e delle 11 stelle

Giuseppe narra il primo sogno ai fratelli

Giuseppe narra il secondo sogno al padre e ai fratelli

Giuseppe allontanato da casa dal padre per raggiungere i fratelli, interroga un viandante Giuseppe raggiunge i suoi fratelli che decidono di disfarsene

Giuseppe calato in un pozzo

Mentre i fratelli banchettano arriva una compagnia di mercanti a cui essi pensano di vendere il fratello

Giuseppe estratto dal pozzo

Giuseppe venduto per 20 monete

Giuseppe in viaggio con i mercanti di Egitto,

Reuben, il più vecchio dei fratelli ignaro di tutto cerca invano Giuseppe nella cisterna

Giacobbe dinanzi la veste insanguinata di Giuseppe recata dai fratelli ne piange la morte

Nei PENNACCHI: 4 profeti

Lunetta sopra la porta di Sant'Alipio:

due mosaici decorativi

Nel nicchione cieco di fondo

Urna pensile del doge Nicolò Gradenigo del 1342

Giudizio di Salomone, su cartone forse del SANSOVINO


CUPOLA 4:

MOSAICI RESTAURATI E IN PARTI RIFATTI NEL XIX SECOLO

Giuseppe venduto a Putifarre, comandante della guardia imnperiale d'Egitto

Giuseppe nominato da Putifarre sorvegliante della sua casa, dietro a lui la moglie di Putifarre

Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

Giuseppe fugge la moglie di Putifarre e lascia nelle sue mani il mantello

Giuseppe è accusato dalla sua padrona

Putifarre fa incarcerare Giuseppe

Il Re Faraone fa incarcerare il suo dispensiere e il suo panettiere

Il dispensiere e il panettiere in prigione sognano: al primo sembra di spremere in una coppa il succo di grappoli d'uva, al secondocanestri di pane bianchi beccati da uccelli

Giuseppe interpreta i sogni

NEI PENNACCHI:

Il dispensiere secondo l'interpretazione di Giuseppe liberato dal carcere serve il Faraone ad un banchetto

Il panettiere impiccato. L'interpretazione data da Giuseppe si avvera

Il re Faraone dorme e sogna

Il sogno del Faraone delle sette vacche grasse divorate da sette vacche magre

LUNETTA:

Faraone vede in sogno 7 floride spighe di grano divorate da 7 spighe vuote

Faraone interroga i sapienti per interpretare i sogni

Il dispensiere parla aal Faraone delle doti di Giuseppe nell'interpretazione dei sogni

LUNETTA:

Entro la nicchia:

Urna del doge Marino Morosini 1253

Giuseppe interpreta i sogni del Faraone predicendo i 7 anni di abbondanza seguiti da 7 anni di carestia

ARCO SEGUENTE: mosaico di F Zuccato su cartone di Tiziano, o di lorenzo Lotto a cui è anche attribuita la sytatua di Santa Caterina


CUPOLA 5

Giuseppe creato governatore d'Egitto, fa riporre il grano in magazzini come riserva per gli anni di carestia

La nascita delsecondo figlio di Giuseppe

Comincia la carestia, gli Egiziani si rivolgono a Giuseppe per il grano

Giuseppe dispensa il grano raccolto nei granai

Giacobbe manda i fratelli di Giuseppe in Egitto per grano

Giuseppe finge di non conoscere i fratelli e li fa porre in carcere come spie

I fratelli sentono il rimorso per il passato trattamento al fratello che, pur fingendo di non riconoscerli, piange di dolore

Giuseppe concede la libertà ai fratelli, trattenendo uno di loro come ostaggio

LUNETTA:

i fratelli di Giuseppe recano il grano a Giacobbe

Giacobbe affida loro il giovane fratello Beniamino e partono per l'Egitto a raccogliere il grano

Giuseppe accoglie il giovane Beniamino e si riconcilia con i fratelli

Queste storie e le seguenti di Mose vengono concluse alla fine del XIII secolo

Lunetta:

Pietra Tombale di Bartolomeo Ricovrati, primicerio di San MARCO 1420, ARTE GOTICA DEL xv.

Nell'Arco della lunetta : Santi

Nel comparto centrale mosaico su cartone di PAOLO UCCELLO


CUPOLA 6 E LUNETTE CORRISPONDENTI

LE STORIE DI MOSE

Mose salvato dalle acque dalla figlia del RE Faraone

Mose uccide l'Egiziano che aveva percosso uno schiavo Ebreo

Mose mette pace fra 2 Ebrei

Mose incontra le figlie dei Madianiti al pozzo e le difende dai pastori aiutandole ad abbeverare il gregge

Mose ricevuto dal sacerdote dei Madianiti

Mose e il roveto ardente

LUNETTA:

gli Ebrei attraversano il Mar Rosso inseguiti dagli Egiziani che vi affogano

LUNETTA sopra la porta diingresso

Il miracolo della Manna e delle conturnici inviate da Dio agli Ebrei affamati fuggiti dalla schiavitù di Egitto

Mose fa scaturire l'acqua per il suo popolo assetato

CATINO DEL PORTALE DETTO DELLA MADONNA o di San Giovanni

La Vergine col putto fra San Giovanni e San Marco




INTERNO DELLA BASILICA


LA PIANTA E DESCRIZIONE GENERALE DELL'INTERNO DELLA CHIESA

S. Marco è costruzione a pianta centrale

A croce greca

Ha una navata maggiore, a cui corrisponde il presbiterio elevato, per dar luogo alla cripta sottostante, col Santuario ed abside a nicchie

Ai lati si svolgono le navate minori intorno alle braccia della croce, con soprastanti gallerie o matronei

Ai lati del Presbiterio le due piccole Cappelle absidate di San Pietro e San Clemente

Cinque grandi cupole emisferiche a pennacchi, di cui 4 in corrispondenza delle braccia della croce e la quinta nel mezzo, son voltate su un doppio ordine di arcate a tutto sesto, sostenute da piloni angolari.

Concezione bizantina

1063 venne iniziato l'interno della basilica da parte del doge Contarini e così rimane nelle sue strutture architettoniche fondamentali immutata

allora venne accresciuta in AMPIEZZA, estendendosi a sud, verso il Palazzo, a nord abbattendo la Chiesa di San Teodoro, a occidente verso la Piazza, a est estendendosi con l'abside verso il canale, raggiunse nelle crocere m 62,68 x m 76,50 compreso l'atrio

all'origine l'interno e l'esterno erano prive della decorazione musiva in pietra cotta: soli ornamenti erano le cornici, le colonne, i capitelli, le transenne,

RIVESTIMENTI MARMOREI : coepit tabulas parole che si trovano nell'iscrizione del 1159, nella cappella di San Clemente, debbono riferirsi all'inizio dei rivestimenti marmorei, per più di 80 anni la basilica contariniana rimase priva di ornamenti e solo dal 1159 sotto il dogado di Vitale Michiel 1156-72 si sarebbe iniziato il rivestimento marmoreo con materiale proveniente in gran parte dall'Oriente e dalla Dalmazia, affiancandosi all'opera di mosaico che era già iniziata

GALLERI, MATRONEI: trasformate a forma di ballatoi, notevoli i parapetti originari dell'XI secolo verso la navata centrale, formati da plutei e transenne esemplari dell'arte bizantina del VI-XI secolo, resti delle precedenti basiliche recati dall'Oriente

COLONNE- CAPITELLI: 500 colonne incomparabili per rarità di materiale, accanto a qualche caoitello classico del III secolo, i capitelli più belli sono del VI-XI secolo, alcuni ripetono le forme classiche, sono di tipo corinzio, ma i più sono a forma di paniere, a tronco di piramide, rivestiti da intrecci geometrici,, o dimotivi floreali,o decorati con figure di animali. Notevoli i 6 xcapitelli dorati a testa di caprone nella navata centrale dell'XI secolo e i 10 capitelli classici ad acanto silvestre

PAVIMENTO: OPUS SECTILE E OPUS TESSELATUM, OPERA MUSIVA DEL xii SECOLO, INNGRAN PARTE RIFATTO, FORMATO DA SVARIATI DISEGNI: i due galli che portano una volpe infilata in un bastone


ORDINE SUPERIORE DELLA CHIESA ALTARE SCULTURE PRESBITERIO PALA D'ORO


NAVATA LATERALE DESTRA

A RIDOSSO DELLA PRIMA COLONNA: Pila dell'acqua santa, vasca colossale di porfido sostenuta da un frammento marmoreo di fontana a motivi marini, scultura romana del II secolo

IN FIANCO ALLA PORTA DI SAN CLEMENTE: Redentore fra la Vergine e San Giovanni Battista

Oltrepassata la porta che conduce al Battistero e alla Cappella Zen sul pilone d'angolo: Tabernacolo: la Madonna con il Bambino, quasi consunta la Madonna dai baci dei devoti per cui detta Madonna del bacio

BRACCIO DESTRO DEL TRANSETTO: in fondo alla navata laterale ingresso al Tesoro

Portale con arco inflesso

Nel sottarco tra due angeli adoranti Ecce homo statuetta del XIV secolo

PARETE DI FONDO DEL TRANSETTO: rosone gotico del XV secolo, il portale sottostante serve di comunicazione con il Palazzo, verso la porta della Carta

L'ALTARE DEL SACRAMENTO in fianco chiuso da transenne marmoree preceduto da due candelabri di bronzo, fino al 1617 dedicato a San Leonardo, fino al 1810 detto della croce, per la reliquia qui conservata, sotto il ciborio con colonne di porfido trovasi l'altare del 1600 rimaneggiato su disegno di Tommaso Contin in fianco all'altare Vergine con putto, sul pilone a sinistra il RIQUADRO di marmi e mosaici dinanzi a cui ade una lampada, che ricorda il luogo dove venne rinvenuto il corpo di San Marco nel 1094. Addossato allo stesso pilastro l'altarino di San Giacomo, eretto a spese del doge Cristoforo Moro ideato secondo le forme della Rinascenza

CAPPELLA ABSIDALE DI DS DETTA DI SAN CLEMENTE

In fianco la scaletta che porta alla cripta

Ornata di parapetto e iconostasi in rosso brocatello di Verona

SULL'ARCHITRAVE: Vergine con il putto fra le Sante

Statue dei DELLE MASEGNE del 1397

È scarsamente illuminata dall'apertura superiore in cui all'altezza delle gallerie gira la vecchia cornice a palmette del IX secolo

Sulla parete di ds una finestra, su Palazzo Ducale, da cui il doge pare assistesse alla messa

Sopra: iscrizione a ricordo dell'inizio dei rivestimenti musivi e secondo altri del lavoro di rivestimento marmoreo della basilica

Catino dell'abside: San Clòemente, mosaico blu, bianco, oro

Altare: formano pala due rilievi marmorei: in basso i santi Andrea Jacopo e Nicolò adorati dal doge Andrea Gritti, sopra Vergine col putto, ai due lati statue di San Marco e San Bernardino Sul pilone a fianco del presbiterio: tabernacolo custofdia ornato di statuette

Navata Centrale: ambone detto Dell'EPISTOLA, composto di materiali diversi, lungo la cui scaletta sono infissiresti di parapetto di ambone e il pluteo dei 2 pavoni, da questo ambone a forma poligonale e sostenuto da nove colonne di marmo, il doge si mostrava al popolo, qui si esponevano le reliquie ai fedeli nelle maggiori solennità, il Giovedì santo e la Vigilia dell'Ascensione

Presbiterio

sorge rialzato rispetto il piano della chiesa

l'ICONOSTASI in rosso brocatello veronese, a riquadri, a rombi, a quadrilobi, con capitelli decorati divide la chiesa dal presbiterio

sull'architrave nel mezzo grande croce in bronzo ed argento con figure a sbalzo, ai lati la Vergine e San Giovanni Evangelista e i 12 Apostoli opera dei Delle Masegne

PARTE ANTERIORE DEL PRESBITERIO

QUI nelle feste solenni trovava posto il doge e la Signoria

A ds dell'ingresso stava la sedia ducale,ora nel Museo Marciano

Il dossale intarsiato è al Museo Correr

Sui dossali lignei che ricopronio le pareti sono figurate a tarsia le Virtù, S. MARCO E san Teodoro che sono rimastri in sito sotto le tribune

Sulle tarsie nelle cerimonie si appendevano le Spalliere, ricchi arazzi tessuti in steta e fili d'oro lavori di Giovanni Rost fiammingo che vi figurò su abbozzi del Sansovino le storie si San Marco

Due piccole tribune,un tempo usate dai cantori hanno i parapetti in bronzo ornati sda 8 rilievi opere del Sansovino

Nel pergolo a ds i rilievi eseguiti nel 1537 raffigurano episodi della vita dell'evangelista

San Marco battezza gli infedeli

S. Marco risana gli infermi

San Marco è trascinato per le strade di Alessandria dagli infedeli

S. Marco

Nel pergolo di sin i rilievi eseguiti nel 1541-44

Il Miracolo dell'Evangelista che libera un devoto condannato a morte dal padrone

L'inutile martirio

Il ringraziamento per l'ottenuta salvezza

La conversione del padrone

S.Marco

Al fianco:

2 tabernacoli con angeli a lato li diceva appartenenti   alla tribuna donde Pilato avrebbe presentato Cristo al popolo


PARTE CENTRALE DEL PRESBITERIO

ALTAR MAGGIORE ridotto alla forma odierna dai restauri del 1834

4 evangelisti in bronzo sono opera del Sansovino, ogggi posti ai lati

ricco Ciborio di verde antico, quadrangolare un tempo coperto da una cupola lignea : Cristo fra San Marco e San Giovanni, Il Redentore fra San Marco e San Luca, appare sorretto da quattro colonne di alabastro orientale il tutto arricchitto con opere della Vita della Vergine e di Cristo tratte dai vangeli canonici e dagli scritti apocrifi

il ciclo di queste raffigurazuioni è di raro pregio per il vasto complesso iconografico e per l'interesse artisticio discordanze sulle date V o VI secolo, forse le 4 colonne sono del XIII secolo e sono opera di maestranze locali

Colonna posteriore sinistra : Fatti della Vergine dalla Nascita allo Sposalizio

Colonna ant sin: Fatti della Vergine e di Gesù

Colonna posteriore ds: Episodi della vita di Cristo

Colonna ant ds: Episodi della vita di Cristo dall'entrata in Gerusalemme alla Glorificazione terrestre

LA MENSA DELL'ALTARE:

Era un tempo traforata per lasciar scorgere nella cripta sottostante il corpo di S. Marco, che oggi è stato riposto nell'interno stesso della mensa, ibi deposto nel 1836, dietro le lastre di marmo verde pario e antico

Sulla mensa cndelabri provenienti dalla Chiesa di Madonna dell'Orto


PALA D'ORO

lavoro di oreficeria gotica del XIV secolo opera di Gaimpaolo BONINSEGNA, 1345

serie ricchissima di smalti in gran parte bizantini di varie epoche X-XII di cui un buon numero proveniente da Costantinopoli dal celebre monastero del Pantocrator

876-78 il doge Pietro Orseolo I ad ordinare la prima pala d'oro a Costantinopoli e questa arricchita man mano dai dogi Ordelaffo Falier e da Pietro Ziani ed infine Andrea Dandolo

1836-41 subì restauri

è di forma rettangolare 3,48m x 1,40

divisa in due parti

comprende oltre 80 smalti

PARTE SUPERIORE:

Al centro.: ARCANGELO Michele

Ai lati: Sei Feste del Signore: Entrata in Gerusalemme, la Resurezione, la Crocefissione, l'Ascensione, la Pentecoste, la Dormitio Virginis , sono smalti bizantini dell'XI-XII secolo

Interno. 38 piccole medaglie con santi

PARTE INFERIORE:

Si divide in 3 zone laterali sovrapposte con Profeti, Apostoli, Angeli disposti attorno ad un comparto centrale: il Pantocratoe benedicente e i 4 Evangelisti

In basso: 3 comparti:

La Vergine fra l'imperatrice di Bisanzio: Irene e il marito, l'imperatore Giovanni Comeneo figura posteriore trasformata a rappresentare il Doge Ordelaffo Falier

Ai lati: 27 smalti quadrangolari con Episodi di Cristo e di San Marco smalti bizantini dell'XI XII secolo

18 piccoli smalti del lato inferiore e soggetto profano capolavori di arte orientale del X SECOLO

LA Pala d'oro era un tempo protetta nei giorni feriali da una pala dipinta a comparti da Paolo Veneziano e figli, Luca e Giovanni del 1345, prezioso esemplare di pittura veneziana del 1300 con raffigurazioni in alto di Cristo, la Vergine ed i Santi e in basso sette Episodi della vita di San Marco


IL CORO del XVIII secolo fu tolto dalla chiesa soppressa di S. Andrea ella Certosa

venne poi rimosso e adattato alla chiesa di San Pietro di castello

sopra al coro le 6 statue attribuite a Pietro di Salò del secolo XVI

sulle 2 tribune laterali: tribune per organo e cantori

sul pavimento del lato sinistro dall'altare maggiore piccola lastra marmorea recante la raffigurazione di un corno ducale e un cuore, si rinvenne una preziosa urna contenente il cuore del doge Francesco Erizzo

PARTE POSTERIORE DEL PRESBITERIO

Addossato al nicchione piccolo ALTARE DEL SACRAMENTO    












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