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Donare i natali ad un genio - I Capolavori del Maestro

storia dell arte



Donare i natali ad un genio


Sarà sicuramente cambiata, ma San Giovanni Valdarno regala ancora, al turista attento ma anche ai sangiovannesi meno distratti, un'atmosfera "antica", vuoi per il centro storico dalla inalterata struttura medievale, vuoi per le importanti opere di architettura che sono sopravvissute praticamente intatte attraverso i secoli, da cui spicca senzaltro lo splendido Palazzo Comunale costruito su progetto di Arnolfo di Cambio.


I Capolavori del Maestro


Masaccio come ci riferisce il Vasari, fu fin da giovanissimo attratto dalle cose dell'arte. Già in Valdarno, dove trascorre l'infanzia e la giovinezza e dove operano vari pittori minori, ebbe modo di affinare la sua innata sensibilità artistica e pittorica. . ma è Firenze che condiz 858j91i iona e forma tutta la personalità artistica di Masaccio. A Firenze, infatti, dove Masaccio si era trasferito all'età di 16 anni , già nei primi anni del '400, grazie soprattutto alle opere di Brunelleschi e Donatello, era in corso una rivoluzione artistica e culturale che cambiò moltissimo nell'intendere e nel realizzare le arti dell'architettura e della scultura. Furono i due maggiori artisti presenti a Firenze che Masaccio scelse come punti di riferimento per l'affinità artistica che condivideva, questi due grandi artisti divennero in seguito suoi grandi amici ed estimatori. Masaccio rimase impressionato da queste nuove e bellissime opere di architettura e di scultura che venivano realizzate in quegli anni a Firenze. Sono infatti di quegli anni le più grandi realizzazioni architettoniche fiorentine come il Duomo ed il Battistero, le Chiese di Orsammichele, Santa Croce e Santa Maria Novella.




Ma nella pittura, arte alla quale Masaccio si sentiva naturalmente portato, non vi era traccia di significativi cambiamenti. La pittura nei primi anni del '400 faceva ancora riferimento a quello stile tardo gotico che da tantissimi anni ormai era lo stile richiesto ed apprezzato dalla grande committenza nobile ed ecclesiale. Stile che proprio per la tipologia consolidata poteva essere facilmente riprodotto da validi copisti senza alcun gusto proprio e senza alcun sviluppo artistico. C'era in verità la novità rappresentata dai cicli pittorici giotteschi ma anche questi venivano all'epoca semplicemente riproposti da artisti minori. Masaccio riuscì invece nella trasposizione di queste grandi novità anche nella pittura e per questo fu considerato già nel suo secolo un artista grandioso. Tra i sui estimatori ricordiamo Brunelleschi, Leonardo da Vinci e Michelangelo. Avendo prodotto con la sua opera una svolta storica nella pittura ed essendo stato successivamente seguito da moltissimi altri insigni pittori , Masaccio è considerato pressoché unanimemente come "Il fondatore della pittura rinascimentale".

Datato 1422 è il Trittico della Chiesa di San Giovenale a Cascia, la più antica opera di Masaccio giunta sino a noi. Il Trittico rappresenta un caposaldo della pittura del primo rinascimento è infatti un opera dal già sicuro impianto prospettico priva di ornamenti esteriori ma ricca di contenuti morali, embrionale ma già eloquente dimostrazione dell'indipendenza rispetto al tardogotico. La collaborazione paritetica con Masolino ma anche la loro diversità appare già evidente nella Madonna col Bambino e Sant'Anna del 1424 circa, in cui due epoche diverse, Medioevo e Rinascimento sono messe a confronto, è la prima opera dove i due artisti manifestano il loro sodalizio che continuerà nella Cappella Brancacci ed in alcune committenze romane. In essa Masaccio rende esplicita la ricerca di una nuova energia plastica con figure che conquistano saldamente lo spazio in profondità. La straordinaria personalità di Masaccio esplode nei suoi lavori successivi, prima accanto a Masolino, poi in maniera autonoma negli affreschi della Cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine a Firenze (1424 - 1425). Opere che possono essere considerate come il vero inizio della pittura rinascimentale, in esse Masaccio condensa le basi della sua rivoluzione naturalistica: lo spazio scandito dalle leggi della prospettiva, le luci e le ombre che determinano il rilievo dei corpi, la forte intensità emotiva.


Ricordiamo fra tutte: Il Tributo, San Pietro che risana gli infermi, Il Battesimo dei Neofiti, La Cacciata dei Progenitori dal Paradiso, quest'ultima così drammaticamente realistica e così lontana dalla tardo gotica raffigurazione di Masolino che le sta di fronte. Espressa nel corpo oltre ad espressioni innovative rimanda anche ad archetipi di bellezza classica, ma in esse c'è qualcosa di più, l'Eva di Masaccio si differenzia da una qualunque Venere pudica greco romana, il suo corpo greve sembra portare su di se non solo il suo peccato ma "tutti i peccati" e sul suo volto si legge il dolore del mondo. Di particolare rilievo l'affresco illustrante Il Pagamento del Tributo, che unifica nella stessa scena diversi momenti temporali del racconto evangelico, privilegiando, con un atto assolutamente rivoluzionario, l'importanza e la dignità del singolo uomo, ritratto accanto ad un Cristo che possiede fattezze umane, questa concezione rivoluzionaria pareggia nella rappresentazione "Uomo" e "Dio" e fa di Cristo stesso un uomo tra gli uomini, anch'egli uomo sofferente nella Crocifissione (1426). Del 1426 infatti è Il Polittico di Pisa presso la Chiesa dei Carmelitani di questo complesso purtroppo smembrato restano pannelli in diversi musei del mondo, in esso, le immagini sono ripulite da ogni se pur minima decorazione e concentrate totalmente nell'evento rappresentato. Al 1426-1427 risale l'affresco La Trinità nella Basilica fiorentina di Santa Maria Novella a Firenze.




La Vita, il Genio, le Opere

Fu proprio Masaccio il più giovane di tutti i pittori che siano stati giovani prima, durante e dopo di lui, in pochi anni di gioventù, a compiere il miracolo di risvegliare la pittura e di rianimarla con un'urgenza di vita, finalmente reale e terrena, che mai aveva avuto prima di allora" (Libero de Liberi).

Con queste parole a 600 anni dalla nascita di Masaccio (Tommaso nasce il 21 dicembre del 1401) ricordiamo l'importanza del suo genio e il ruolo fondamentale che ha assunto nella millenaria storia dell'arte.
I maestri su cui Masaccio si forma sono Giotto, Brunelleschi e Donatello, esso comprende profondamente il valore dell' "Uomo Nuovo", il suo essere nella società, il significato della prospettiva brunelleschiana ed il senso di intensa umanità di Donatello.

La carriera artistica di Masaccio, benché brevissima è fortemente innovativa, con lui la pittura inizia un nuovo corso, con lui la storia dell'arte inizia un nuovo corso.
L'uomo diventa un individuo autentico con passioni, sentimenti, ancorato alla fisicità ed alla concretezza della vita reale. Masaccio è il primo artista rinascimentale che ha saputo cogliere ed interpretare la realtà più profonda e più quotidiana dell'uomo, nella sua pittura la rigorosa costruzione prospettico spaziale, il sapiente uso del chiaroscuro e del colore, si accompagnano ad un profondo contenuto umano e morale espresso con intensa e tragica drammaticità. Innovatore e precursore, Masaccio ha condizionato con le sue opere artisti del calibro di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, tanto per citare i più famosi, soprattutto per le soluzioni adottate nel riprodurre il più fedelmente possibile la teoria della prospettiva che proprio in quegl'anni prendeva forma e sostanza.

A questo proposito vale la pena ricordare una delle sue più straordinarie opere ovvero l'affresco "La Trinità" presso la Chiesa di S. Maria Novella a Firenze, dove il Masaccio ricrea in maniera geniale la prospettiva pittorica facendola coincidere con l'occhio dell'osservatore "illudendolo" con la riproduzione di uno spazio che non esiste ma che il nostro occhio ingannato percepisce come reale.

Seguiteci nel nostro itinerario virtuale alla scoperta di uno dei massimi artisti di tutti i tempi, viaggio che si divide in cinque principali argomenti:


La Vita di Masaccio:
breve ma ricca di avvenimenti 

La Città: San Giovanni in Altura città natale di Masaccio, oggi San Giovanni Valdarno: la sua storia, un breve itinerario turistico ed "i suoi figli più illustri."







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