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Pittore e incisore italiano (Padova, 1431-Mantova 1506).
Allievo a Padova dello Squarcione fra il 1442 ca. e il 1448, si formò in un ambiente culturale assai fecondo per gli apporti degli artisti toscani che vi erano allora attivi: Paolo Uccello, Filippo Lippi 727d34h e soprattutto Andrea del Castagno e Donatello.
Nel 1448 gli venne affidata la decorazione della cappella Ovetari agli Eremitani (gli affreschi con Storie dei SS. Giacomo e Cristoforo subirono fortunose vicende e furono più volte restaurati); in quest'opera, e poi negli altri capolavori del periodo padovano, come il Polittico di S. Luca Mantegna fissò il mito classico della cultura umanistica veneta in una visione plastico-prospettica di impianto monumentale. Molto libero fu comunque il suo uso dello scorcio e delle linee di fuga, che introducono lo spettatore nello spazio, mentre l'azione è sostenuta da una tensione drammatica, ottenuta per mezzo di colori vividi e di un segno incisivo di grande potenza espressiva.
Nel 1460 si stabilì a Mantova quale pittore di corte di Ludovico III Gonzaga.
La prima opera mantovana fu la decorazione della cappella del Castello di S. Giorgio mal'opera
più famosa di Mantegna è la decorazione della Camera degli Sposi (anticamente detta camera picta) in Palazzo Ducale durata 9 anni e che si riferisce a precisi avvenimenti storici e che Mantegna a dipinto da solo(così narrano le testimonianze storiche).
Sulla porta che introduce alla stanza vi si trova una targa nella quale Mantegna esalta e ringrazia Ludovico Gonzaga.
L'affresco delle pareti e della volta raffigura un padiglione aperto su ariosi paesaggi, in cui si articolano le due scene della Famiglia di Ludovico Gonzaga radunata per una cerimonia e dell' Incontro del marchese Ludovico col figlio Francesco cardinale e col suo seguito in un tono altissimo di serena ed epica classicità.
Rivoluzionario è l'uso della prospettiva, le cui linee di fuga, variate all'infinito, convergono sullo spettatore: artificio tecnico alla base di tutta la decorazione veneta cinquecentesca.
Nella camera la ricerca stilistica di M. fu indirizzata sia verso un colorismo intenso che, accostato a forme piene, tenta di superare la prospettiva.
La camera degli sposi rappresenta le vicende della famiglia committente e introduce nuove tecniche e regole prospettiche che ebbero
GIULIO ROMANO
Giulio Romano, pittore e architetto (Roma ca 1499 - Mantova 1546).
Fu a Roma tra i più originali allievi e aiuti di Raffaello.
Romano dipinse opere dell'Urbinate, nelle stanze vaticane (stanza dell'Incendio di Borgo), nella Farnesina, nelle Logge vaticane, a villa Madama, nella parte inferiore della Trasfigurazione (Pinacoteca vaticana).
Il palazzo Te (iniziato nel 1525) a Mantova è il primo compiuto modello d'arte manierista, nell'insieme di architettura, decorazione e pittura, in cui la corrosiva critica al classicismo si esprime in forme volutamente ironiche (affreschi della sala di Psiche e della sala dei Giganti). Gli stessi risultati di ambiguità formale si ritrovano nel cortile della Cavallerizza in palazzo ducale e nella ricostruzione del duomo (iniziato nel 1545).
grande influsso nel 500.
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