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Macchine da guerra terrestri

storia



Macchine da guerra terrestri

Acciarino automatico a pietra focaia

Il modello rappresenta una delle idee che Leonardo elaborò per migliorare l'accensione delle armi da fuoco. Il dispositivo è costituito da una molla elicoidale collegata, tramite una catena snodabile, ad una ruota superiore che, girando, strofina contro la pietra focaia (sulla sinistra) provocando la scintilla.  Il grilletto è sulla destra. La catena articolata a tre maglie è ingrandita e ricostruita a parte.




Il foglio presenta due dispositivi per accendere a ripetizione la carica di un'arma da fuoco. Il disegno dell'acciarino, di  grande bellezza, è accompagnato da una didascalia ed è contrassegnato da alcune lettere ad indicare le parti meccaniche che verranno successivamente citate " Necessita stabilisce in questo caso 3 molli, delle quali la prima attende alla revoluzione della rota, la seconda allo spigner 555i85f e la pietra dcontro a essa rota, la terza a civare detta rota, eccetera. Del modo del fare alla rota. Esce del p, polo della rota, la fronte quadrata d'esso polo..." . Il disegno è databile tra il 1497 e il 1500.

Affusto di cannone a code divaricabili

Il modello rappresenta un affusto di cannone a code divaricabili molto innovativo e interessante perché consente di coprire notevoli settori di brandeggio (rotazione di una bocca da fuoco su di un piano orizzontale) e di assicurare la stabilità del tiro con la bocca da fuoco che può spostarsi velocemente sia in orizzontale, mediante un sistema a guida, che in verticale mediante un sistema a pioli.


Su entrambi i fogli disegni di affusti per cannoni e particolari costruttivi. Foglio recto a sinistra: piccolo congegno con la scritta "Per dare foco". Foglio verso, anch'esso a sanguigna, con figure e testo mutilati. Ai margini figura di bombarda su affusto e didascalia (in parte mancante) : "il circulo adb è maggiore...cb è però stara congiunto...balla colla sua femmina" .

Argano per il sollevamento delle artiglierie

L'argano era destinato a sollevare pezzi pesanti di artiglieria. La struttura è a classica forma di "capra". Il sollevamento o l'abbassamento avveniva lentamente tramite una vite perpetua e una ruota elicoidale che fungeva da madrevite. Il moto faceva basculare l'asse centrale dove era appeso il cannone.


Il foglio contiene disegni dedicati essenzialmente a due tipi di macchine: l' argano per il sollevamento di grosse colonne e di bombarde con molti particolari, un'altra ( qui non visibile) per il trasporto orizzontale di grossi pesi. Due didascalie.

Artiglieria con elevazione regolabile a chiodo

E' una delle tre bombarde disegnate da Leonardo nello stesso foglio. Per la sua dimensione è destinata ad essere usata nelle azioni della fanteria. Oltre all'affusto leggero a ruote, l'arma ha la possibilità di essere regolata in altezza utilizzando un sistema di bloccaggio mediante pioli. La bombarda è ad avancarica e con bocca da fuoco in bronzo.


Il foglio contiene tre disegni di bombarde ed è databile tra il 1480 ed il 1482. Sopra la prima bombarda " El peso dal perno indirieto". Sopra la seconda bombarda " dal perno indirieto. Sopra la terza bombarda " dal perno indirieto". Il foglio può' essere messo in relazione alla lettera di Leonardo a Ludovico il Moro dove egli descrive la propria capacità di costruire armi da fuoco veloci da spostarsi e precise nel tiro.


Artiglieria con elevazione regolabile a vite

Fa parte di una delle tre bombarde disegnate da Leonardo nello stesso foglio. E' caratterizzata dall'affusto a ruote estremamente maneggevole e da un sistema di regolazione in altezza mediante vite. La bombarda, ad avancarica e bocca da fuoco in bronzo, era destinata ad affiancare le azioni della fanteria.


Il foglio riporta tre disegni di bombarde ed è databile tra il 1480 ed 1482.Sopra la prima bombarda: " El peso dal perno indirieto". Sopra la seconda bombarda: " dal perno indirieto". Sopra la terza bombarda " Dal perno indirieto". Il foglio può essere messo in relazione alla lettera di Leonardo a Ludovico il Moro in cui egli descrive la propria capacità di costruire armi da fuoco veloci nell'essere spostate e precise nel tiro.


Artiglieria con elevazione regolabile a vite

Fa parte di una delle tre bombarde disegnate da Leonardo nello stesso foglio. E' caratterizzata dall'affusto a ruote estremamente maneggevole e da un sistema di regolazione in altezza mediante vite. La bombarda, ad avancarica e bocca da fuoco in bronzo, era destinata ad affiancare le azioni della fanteria.


Il foglio riporta tre disegni di bombarde ed è databile tra il 1480 ed 1482.Sopra la prima bombarda: " El peso dal perno indirieto". Sopra la seconda bombarda: " dal perno indirieto". Sopra la terza bombarda " Dal perno indirieto". Il foglio può essere messo in relazione alla lettera di Leonardo a Ludovico il Moro in cui egli descrive la propria capacità di costruire armi da fuoco veloci nell'essere spostate e precise nel tiro.


Balista lanciasassi

Il modello rappresenta una catapulta a molle, in legno, tirate da una madrevite posta nella base della struttura a capra. Lo strumento di guerra era pensato per ottenere una grossa potenza in modeste dimensioni. Particolarmente interessanti i vari dispositivi per aumentare la flessibilità delle molle assicurando così un efficace lancio.




Sul foglio, databile tra il 1485 e il 1490, sono disegnate quattro catapulte a fionda. Sotto la catapulta qui rappresentata si legge "Molto decomposto". In alto centrale (qui non visibile) la didascalia riporta indicazioni sul trattamento del legno per la costruzione delle catapulte: "Se tu vorrai un legno verde, tondo e diritto, e ogni volta che tu hai tratto, voltala da l'opposita schiena. Questo legno non terrà mai torto (non conserverà mai la piega)".


Balista multipla La catapulta doppia, a cucchiaio e a fionda, è uno splendido esempio del concetto di forza che Leonardo voleva dare alle sue macchine da guerra. Le balestre vengono avvicinate e tese mediante la torsione di corde provocata con il movimento di ruote dentate e vite senza fine. Successivamente si innestano i due bastoni e si caricano le pietre. Un solo colpo di mazzuolo, provocando la tranciatura delle due zeppe, fa abbassare il bilanciere che trascina in basso i due semiassi. Sganciate così le due ruote dentate dalle relative viti senza fine, si provoca il contemporaneo lancio dei sassi.



Il foglio, databile tra il 1485 e il 1490, contiene il progetto per una grande catapulta doppia. I due disegni in basso illustrano minutamente i congegni di scatto e di caricamento. Didascalie: in alto a destra: "Quando tu hai voltate le ruote che torcano le corde, e tu metti i bastoni delle forme;" a sinistra: "Tutti questi strumenti sono in una medesima aperta. Fa che le braccia de balestri parino braccia 20, e bastoni delle forme siedo braccia 10, le sasso libbre 50"; in basso altre indicazioni e lettere: "Vite senza fine AB- Qui si da col mazzo. Le 2 vite senza fine qui di sopra, cioè AB, voltano le rote de le frombe"

Cannone a tre canne Al tempo di Leonardo i cannoni erano impiegati soprattutto negli assedi, sia per il loro peso, sia perché richiedevano troppo tempo per la carica ed erano quindi poco utili sul campo di battaglia dove i movimenti delle truppe erano troppo rapidi. Leonardo apportò delle modifiche che prevedevano di aumentare la qualità di fuoco e regolavano velocemente il tiro. Il modello rappresenta un altro tipo di artiglieria leggera: si tratta di un affusto facilmente manovrabile con tre bocche da fuoco ed avancarica. Per migliorare la precisione di tiro le tre bocche possono essere ampiamente regolate in altezza tramite un sistema a pioli.


Il foglio contiene un unico disegno, in parte mutilato, su carta tinta in azzurro di un " carro da tromba" con tre trombe di fuoco. il disegno è databile intorno al 1480-82 e può anch'esso essere messo in relazione con la lettera inviata da Leonardo a Ludovico il Moro nella quale descriveva le sue capacità a costruire una serie di armi da fuoco atte ad essere trasportate velocemente e dotate di una notevole massa di fuoco.


Carro armato


"Farò carri coperti, securi e inoffensibili; e quali intrando intra li nimici con le sue artiglierie, non è sì grande moltitudine di gente d'arme che non rompessimo. E dietro a questi potranno seguire fanterie assai illese e senza alcuno impedimento."



Per portare panico e distruzione tra le truppe nemiche , Leonardo pensa e disegna un carro a forma di testuggine, rinforzato con piastre metalliche, con torretta interna di avvistamento ed armato di cannoni. Il movimento del carro era garantito da 8 uomini che azionavano dall'interno un sistema di ingranaggi collegato alle ruote. Dalle note che accompagnano il disegno si deduce che Leonardo pensò di utilizzare dei cavalli al posto degli uomini, ma la possibilità che gli animali si imbizzarrissero in uno spazio così ristretto e rumoroso dovette ben presto dissuaderlo. La direzione del fuoco poteva essere decisa dagli uomini posti nella parte alta del carro, da dove, attraverso delle strette fessure, potevano vedere il campo di battaglia.



Il foglio, che contiene progetti di carro falcato e di veicolo corazzato (carro armato), è databile attorno al 1487, il disegno è stato eseguito con penna e acquerello. E' disegnato anche l'interno del carro armato evidenziando il particolare sistema di movimentazione del carro stesso.


Carro falciante

Telaio di un carro falciante già esistente al tempo e ripreso in più versioni da Leonardo. Il carro era trainato da cavalli; le ruote, attraverso un sistema di ingranaggi, mettevano in rotazione le falci che, avvertiva Leonardo, potevano "fare agli amici tanto danno quanto ai nemici".

 


Il disegno è databile intorno al1487.


Catena articolata per acciarino

Il modello rappresenta un particolare della catena detta "molla del foco" impiegata nell'acciarino utilizzato per l'accensione automatica delle armi da fuoco a miccia. Vedi anche acciarino automatico a pietra focaia

 


Il foglio contiene vari disegni di elementi meccanici con prevalenza di catene e molle 'revertiginose' o elicoidali. In basso a sinistra appaiono questi elementi di catena con la scritta:" per dare una volta intera". In alto a sinistra (qui non riprodotto) il particolare di una molla , detta "molla del foco", per l'accensione automatica a miccia delle armi da fuoco; la si può ritrovare nel foglio 158 del Codice Atlantico.

Macchina per l'assalto alle mura

Ripreso da antichi testi, il modello proposto da Leonardo rappresenta una macchina da guerra per l'assalto alle mura costituita da una struttura movibile con un ponte corazzato, che, appoggiandosi sulle mura nemiche, poteva facilmente superare il fossato e permettere alle truppe assalitrici di penetrare dentro la città o il castello.

 


Sul foglio è rappresentata una grossa macchina per l'assalto alle mura con scavalcamento di fossato. Il disegno è databile intorno al 1480.

(Per una alterazione subita,  la carta è trasparente e chiara nella parte inferiore, più scura in quella superiore)

Organo a 8 canne

Modello di mitragliera realizzato con una serie di bocche da fuoco di piccolo calibro, dette "scoppietti", montate su un unico affusto a ruote. Un dispositivo a vite permette di regolare l'alzo del pezzo. La disposizione a ventaglio tende ad ampliare il campo di tiro in modo da ovviare all'imprecisione e consente di meglio fronteggiare la carica delle truppe nemiche. L'arma, grazie alla sua modesta dimensione era idonea ad essere spostata velocemente.



Sul foglio tre disegni relativi ad artiglieria a canne multiple. Sopra la seconda figura con le lettere a-a appare la didascalia: " Quella parte del carro che confina colle code delle spingarde, ch'è segnata a, si vuol alzare quando vuoi cavar fuori le code delle spingarde".. Il foglio è databile tra il 1480 ed 1482 e può essere messo in relazione alla lettera di Leonardo a Ludovico il Moro nella quale esponeva le sue capacità di costruire cannoni trasportabili velocemente e precisi nel tiro.


Organo a 33 canne

Modello di mitragliera costituito da 33 piccole bocche da fuoco ordinate in tre file da 11 cadauna su unico telaio rotante. Scaricata la prima fila, l'artigliere avrebbe potuto successivamente mettere in posizione di fuoco la seconda e la terza. Le bocche da fuoco ad avancarica sono fissate al telaio con una cerniera che ne permette la rotazione verso l'alto per il caricamento. Una volta caricate, le canne sono trattenute in posizione da un'asta di metallo fissata ai lati mediante cavicchi.

 


Il foglio contiene tre disegni relativi ad artiglieria a canne multiple. Questo, denominato "organo a 33 canne", è il primo in alto e reca la seguente didascalia: "Spingarde a organi "( per la somiglianza con le canne d'organo). "In su questo carro sie 33 scoppietti che se ne trae undici per volta". L'intero foglio è stato disegnato tra il 1480 e il 1482 e può essere messo in relazione alla lettera che Leonardo scrive a Ludovico il Moro nella quale descrive la propria capacità di costruire armi da fuoco veloci nel tiro e facilmente trasportabili.


Proiettili ogivali

I modelli sono stati realizzati per mettere in evidenza le notevoli intuizioni di Leonardo sull'effetto dell'aria sui proiettili sparati dai cannoni. Pur non arrivando ad una formulazione matematica della traiettoria, la presenza di alette e la forma particolarmente moderna dei proiettili danno l'idea di una giusta intuizione riguardo all'attrito che l'aria esercita e l'importanza di una forma aerodinamica che garantisca stabilità ed efficienza di tiro.




Il foglio contiene il disegno di cinque proiettili ogivali ed in basso un rilievo di terreno. Sotto i proiettili ogivali due scritte: in alto "mezo cioè a metà", in basso "boca aunglata". A sinistra didascalia sulla potenza dei proiettili: "La superchia potenza sopra una medesima resistenzia niente giova al mobile. Ma se la potenzia del motore si trove rà in proporzione col suo mobile, allora el moto fatto dal mobile fia in primo grado di sua valitudine..."

Scala per l'assalto alle mura

Oltre ai sistemi innovativi per l'assalto alle mura di città nemiche, Leonardo ripropone sistemi classici riprendendoli spesso da altre fonti scritte (Vitruvio). Questa scala è fissata ad uno speciale supporto costituito da una ruota, in parte dentata, che fa presa in una vite senza fine. La manovella posta sotto la ruota la mette in movimento in avanti o all'indietro facendola così alzare o abbassare.

 


Un disegno sullo stesso argomento è riportato nel foglio 29 v. del codice Trivulziano.






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