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La riforma cattolica e la controriforma.
La risposta della chiesa cattolica alla riforma protestante si può dividere in due fasi: la controriforma e la successiva riforma cattolica.
Controriforma: è una reazione che mette in atto sostanzialmente la repressione e la chiusura verso la protesta. Le 242j92c chiese luterane sono considerate eretiche. Riprende quindi a lavorare a pieno ritmo il Tribunale della Santa Inquisizione contro le confessioni protestanti.
Nella chiusura nei confronti di Lutero e Calvino non ci fu nessun tentativo di mediazione, decisione presa durante il concilio di Trento. All'interno della chiesa cattolica però vi erano diverse fazioni, anche alcune che volevano tentare il dialogo. Ma prevalevano comunque le posizioni di intransigenza.
Uno dei strumenti messi in campo era l'Indice dei Libri Proibiti. Ogni libro stampato in un paese cattolico doveva avere l'autorizzazione del vescovo della diocesi, che doveva accertarne i principi. Viene quindi stilato un elenco di libri che il buon cristiano non deve assolutamente leggere perché considerati eretici, e se si fosse trovato un uomo in possesso di uno di questi scritti sarebbe stato processato per eresia. Non c'è più la libera espressione del pensiero; scienziati e filosofi sono molto trattenuti, la maggior parte si trasferiscono in Paesi lontani più tolleranti, come la Svezia e l'Olanda.
Riforma cattolica: consisteva in una riorganizzazione della chiesa cattolica. I clericali infatti si dovettero rendere conto che Lutero non sbagliava quando parlava di mondanizzazione del clero. Questa fase consiste principalmente in una moralizzazione della chiesa e della vita dei cristiani (anche questa decisione era stata presa durante il Concilio di Trento). Per questo venne ripristinato il voto di castità del clero, la perpetua doveva avere passato una certa età e non doveva essere molto prestante per non fare cadere il prete in tentazione. Si fa s che chi entra nel clero lo faccia per vocazione vera e si elimina il concubinaggio.
Durante questo periodo ci fu la nascita di diversi ordini religiosi minori controriformisti.
Questi anno un carattere legato alla cura delle anime (assistenza ai poveri, agli anziani e ai malati) e all'educazione dei giovani.
L'ordine dei Gesuiti era fondato sull'insegnamento di Ignazio della Iola, uomo di guerra che dopo essere stato ferito ebbe una conversione: si dedicò a una vita totalmente cristiana e creò quest'ordine per combattere le chiese riformate.
Le regole sulle quali l'ordine gesuita si basava erano: una struttura dell'ordine rigida, quasi militare, e l'assoluta obbedienza del Papa. I Gesuiti infatti riconoscevano solo la sua autorità.
Un ruolo importantissimo che quest'ordine ricoprì fu quello di istruire il ceto nobiliare. Nei collegi educavano i giovani secondo i valori cristiani, ma in un quadro culturale molto vasto
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