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L'io e la folla - Rapporto tra individuo e massa nella società contemporanea

storia



L'io e la folla - Rapporto tra individuo e massa nella società contemporanea


Le scienze sociali si diffondono a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, epoca di sviluppo industriale, crescita della classe opera 525h71f ia, scioperi e manifestazioni. Nascono allora la sociologia e la psicologia, che si pongono come scopo la previsione ed il controllo dei comportamenti umani e dei fenomeni sociali.



Primo dopoguerra = ci si avvia verso un tentativo di comprensione dell'esperienza della guerra e delle rivoluzioni conseguenti. Successivamente l'interesse si sposta sull'ascesa dei governi dittatoriali e sul loro rapporto con le masse. I regimi totalitari, infatti, si servono delle folle e le trasformano.

Secondo dopoguerra = inizia lo studio del processo di "massificazione"


Uno dei principali studiosi delle masse e del loro rapporto con i singoli individui è LeBon.

La sua opera rispecchia il bisogno di studiare scientificamente i fenomeni di massa così da poterli controllare.



In Francia ciò era accaduto già all'indomani della Comune di Parigi del 1871.

Nella sua ricerca della legge che regola il comportamento umano all'interno della società, LeBon risente sia di influenze positiviste che antipositiviste. È positivista per il metodo scientifico; antipositivista per il profondo pessimismo e la disillusione sul futuro. Del resto, considerando come origine dei fenomeni collettivi elementi esterni all'uomo, e da esso indipendenti, non si può che essere pessimisti.

LeBon critica la credulità e la facilità di plagio cui le folle sono soggette.


N.B. : come folla si intende sia la massa, sia una semplice associazione di individui


Per LeBon il XX secolo rappresenta la soglia dell'era delle folle, che probabilmente segna la fine della civiltà occidentale. Le folle, paragonate a microbi che attaccano i cadaveri, possono solo distruggere e far crollare una civiltà già minata e fortemente compromessa. Questa idea, sebbene alquanto fatalistica, rispetta la teoria per la quale ogni popolo si sviluppi secondo lo stesso ciclo: BARBARIE  - CIVILTà - DECLINO - MORTE


Contrapposizione FOLLE / ÈLITES = le seconde guidano le civiltà di cui le prime fanno parte.


Le folle hanno caratteri diversi da quelli degli individui che le compongono, sono esseri a sé con un'anima propria. Questo è dovuto al cosiddetto "substrato incosciente", vale a dire quella zona dove si raccolgono i residui dell'antica anima di una razza. Di questo substrato fanno parte:

il sentimento di potenza, che spinge la folla a cedere agli istinti;

il contagio mentale;

la suggestione di massa che viene a crearsi, simile ad uno stato di ipnosi.


All'interno della massa l'uomo diventa un automa, e regredisce ad uno stato quasi primitivo. Tuttavia, da atti di inaudita ferocia, la folla può passare ad atti di eroismo e profondo sacrificio. A fare la differenza è il capo, senza il quale la folle altro non è che un gregge sperduto. Per questo il leader dev'essere un uomo d'azione dotato di una forte volontà e di un grande carisma, dote necessaria alla creazione di una vera e propria fede (= uno stato di fanatismo e totale sottomissione).


Secondo Freud, il fatto che l'individuo regredisca all'interno della massa è dovuto alle pulsioni represse che si liberano nel momento dell'aggregazione.








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