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INQUISIZIONE
Il grande processo di riforma che aveva interessato la Chiesa nell' XI secolo aveva ottenuto risultati importanti nella lotta alla corruzione e nella moralizzazione dei Chierici. Aveva però lasciato irrealizzate le aspirazioni di coloro che credevano negli ideali del vangelo.Da questa insoddisfazione, comune nacque un vasto movimento di contestaz 454c21e ione religiosa così l'eresia divenne nel XII secolo un fenomeno di massa. Con il termine "eresia" si intendeva ogni dottrina contraria ai dogmi del Cattolicesimo, ovvero "errata interpretazione della Fede". L'inquisizione fu creata per castigare l'eresia e gli altri delitti contro la Fede Cristiana, la storia dell'Inquisizione va articolata in due distinti momenti: quello medievale e quello moderno .Sorse verso la fine del XII secolo, quando il papa Lucio III affidò ad ogni diocesi il compito di coordinare la lotta contro catari e valdesi. Nel IV concilio Lateranense ne definì meglio alcuni aspetti giudiziari e le modalità della pena, ebbe un maggiore consolidamento con la diffusione di inviare delegati papali nelle zone dove c'era una maggiore concentrazione di eresia con il compito di combatterli.. Nel 1231 Gregorio IX istituì dei tribunali speciali su tutto il territorio della chiesa occidentale, essi non furono tuttavia accolti dai Vescovi, perché erano preoccupati che la persecuzione degli eretici potesse scatenare una serie infinita di alibi per vendette politiche e personali (come era successo nella crociata degli albigesi e come accadrà per i Templari e per Giovanna D'Arco) e quindi affidando le gestione ai frati predicatori e ai domenicani. Ma il Papa si rendeva conto che Vescovi e clero avevano stretto contatto con le genti delle loro diocesi, ciò comportava il pericolo di complicità, forme di favoreggiamento e di corruzione, rischio di coinvolgimenti in inimicizie e vendette, che avrebbero potuto portare iniquità nello svolgimento del loro dovere. Per questo il Pontefice credeva che il clero locale non fosse adatto alla caccia agli eretici, quindi si affidò agli Ordini mendicanti (direttamente dipendenti della Santa Sede).L' accusato arrestato inseguito a denuncia o a voci pubbliche, veniva direttamente interrogato dall' inquisitore e dopo essere stato dichiarato colpevole inseguito a prove testimoniali o alla confessione, spesso ottenuta tramite tortura, era inviato a ritrattare le proprie posizioni, in caso di rifiuto o di fronte a recidivi, l'imputato veniva consegnato al potere civile, braccio secolare, che provvedeva all' esecuzione della pena. Questa poteva variare a seconda della gravità della colpa, dalla detenzione, all' obbligo di penitenze pubbliche, alla confisca dei beni, all' esilio, alla condanna al rogo. In Europa, fino alla metà del XVIII secolo, si praticavano (nei tribunali laici) varie forme di tortura, da quelle fisiche a quelle morali, psichiche o di umiliazione e, per i condannati alla pena capitale, si potevano infliggere pene preliminari pubblicamente eseguite (ferite, bruciature, flagellazioni, mutilazioni), che avevano lo scopo non solo e non tanto di aggravare la sua pena, quanto piuttosto di servire da esempio deterrente. La tortura all'interno dei processi inquisitoriali, non poteva essere troppo violenta, in quanto si sarebbe incorso all'infrazione dei diritti canonici relativi ai principi secondo i quali Ecclesia abhorret a sanguine; infatti nel corso del Trecento, la tortura fu estesa ad altre differenti procedure: in particolare si dovevano evitare sia la mutilazione permanente, sia la morte. Naturalmente erano previste categorie di persone nei confronti delle quali la tortura non era applicabile: o per qualità del loro stato, che rendeva inutile la tortura dal momento che la loro parola doveva venir considerata un pegno di publica fides (i nobili, i militari, gli insigniti di dignità cavalleresche) o per la loro qualità di soggetti a un fòro speciale (i chierici) o per la debolezza della loro condizione fisica e psicologica (i bambini, i vecchi, le gravide, le puerpere); chi non rientrava tra questi, ma portava malattie o difetti che gli impedivano di sopportare le torture, aveva il diritto di essere visitato da un medico.
I più comuni sistemi di tortura erano: "i tratti di corda" (l'inquisito, con le mani legate dietro la schiena veniva sollevato più volte in aria con un sistema di carrucole e poi fatto cadere); "il cavalletto" (uno strumento sul quale si stirava il corpo dell'inquisito); "il fuoco" (si ungevano i piedi dell'imputato per poi avvicinarli a una fonte di calore); "la stanghetta" (un sistema di contenzione che comprimeva polsi e caviglie); "la veglia" (si impediva al torturato, legato a un sedile, di dormire per un periodo che poteva arrivare a quasi due giorni). Non è veritiero il carico che si fa ai tribunali inquisitoriali di aver ricorso sistematicamente alla tortura; essi non facevano altro che seguire la pratica giuridica dell'epoca e servirsi di infrastrutture poste a loro disposizione dai tribunali laici, e ci sono numerose testimonianze di una forte resistenza da parte degli inquisitori nel servirsi dell'extrema ratio, la tortura Prima del processo venivano emanati due editti: uno di Fede che ordinava di denunciare gli eretici, e l'altro di Grazia che indicava un termine entro il quale l'eretico poteva presentarsi davanti l' inquisitore e ottenere il perdono. Chi ritrattava di essere eretico veniva condannato alla prigione a vita.Diretta continuazione fu l'inquisizione spagnola che sotto Ferdinando il cattolico e Isabella che nel 1478 ottennero dal papa la facoltà di scegliere direttamente gli inquisitori per il territorio spagnolo. Così si andò a colpire le minoranze religiose del paese, in particolare gli ebrei e i musulmani. Nonché i popoli sottomessi nelle colonie. Dopo l'affermazione del protestantesimo si ebbe una rivitalizzazione dell' inquisizione che prevedeva una commissione centrale di sei cardinali a cui era affidato il compito di inviare dei delegati su tutto il territorio e di rivalutare i corsi di appello, al papa aspettava il diritto di graziare i pentiti. Così si colpirono anche i protestanti, gli omosessuali e persone accusate di stregoneria.
I personaggi più discussi di tutta la storia dell'Inquisizione,furono: In Francia, l'ex eretico Roberto il Bulgaro, divenuto inquisitore Domenicano, avviò la sua carriera di inflessibile persecutore nel 1233 facendo bruciare alcuni catari. Bernard Gui , entrò nell'Ordine Domenicano a Limoges e vi fece professione nel 1280; fu in seguito lettore e priore in differenti conventi dell'Ordine, fu nominato inquisitore nel 1307 per conto del tribunale di Tolosa.
I processi più discussi furono: L'Ordine dei Templari Questo grande e florido Ordine monastico-cavalleresco venne annientato dal re di Francia Filippo il Bello che, trovatosi fortemente indebitato, pensò bene di far cadere sui Templari l'accusa di eresia, al fine di confiscare tutti i loro beni. I cavalieri non opposero la minima resistenza, si consegnarono al sovrano fiduciosi nella giustizia della Santa Inquisizione; era il 1307 quando vennero imprigionati. Gli inquisitori e la Chiesa chiesero a Filippo di consegnare i cavalieri all'Inquisizione per sottoporli a un regolare processo, ma questi li trattenne per 3 anni, periodo nel quale li sottopose a irregolari torture, in alcuni casi lasciandoli morire sotto gli strumenti. Giovanna D' Arco Venne catturata e poi venduta a Giovanni di Lussemburgo ed infine agli inglesi, i quali, consapevoli del fatto che non bastava giustiziarla per scoraggiare definitivamente i suoi seguaci, Inscenarono quindi a Rouen un processo inquisitoriale basato su non chiare accuse ereticali. Tramite un inganno, Giovanna firmò un'abiura che confermava le accuse. Galileo Galilei Nel marzo del 1610, pubblicò il Sidereus nuncius con la notizia delle sue scoperte che facevano crollare la teoria aristotelica della perfezione dei corpi celesti e che dimostravano il sistema eliocentrico. Queste scoperte provocarono vivacissime polemiche all'interno dell'ambiente scientifico rinascimentale, tant'è che Galileo attirò l'inimicizia di personaggi altamente influenti. Cosa importante che va evidenziata soprattutto in questa sede è che le teorie di Galileo trovarono approvazione da parte degli astronomi Gesuiti. A seguito del giudizio Inquisitoriale, venne condannato alla detenzione, pena che presto si tramutò in arresti domiciliari nella sua villa di Arcetri, e data la sua veneranda età, Galileo sarebbe costretto ugualmente al riposo domestico; continuò comunque i suoi studi di astrofisica e nel 1638 pubblicò la sua ultima opera Discorsi e dimostrazioni intorno a due nuove scienze. Verso il XVIII secolo essa iniziò a cessare; nel 1908 cambiò il nome il Sant' Uffizio e nel 1965 fu abolita.
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