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La storia e l'arte del Medioevo in Lombardia.
Scheda di personaggio: Federico Barbarossa
Federico I, detto il Barbarossa, figlio di Federico II, divenne duca di Svevia nel 1147, alla morte del padre. Alla morte di suo 616e43g zio Corrado III fu eletto a Francoforte (4 marzo 1152) re di Germania. In seguito ad accordi con papa Eugenio III, Federico scese in Italia (1154), consegnò ad Adriano IV (succeduto ad Eugenio III) Arnaldo da Brescia, responsabile di aver favorito la ribellione romana con la sua predicazione antiecclesiastica, e si fece incoronare imperatore il 17 giugno 1155. Tornò quindi nel 1158 in Italia per riaffermare i suoi diritti sovrani sui Comuni lombardi, e particolarmente su Milano. Nel novembre dello stesso anno convocò una dieta a Roncaglia e vi emanò la Constitutio de Regalibus, vera carta dei diritti sovrani imperiali, che fu formalmente riconosciuta da tutti i partecipanti, compresi i rappresentanti dei Comuni. Tale riconoscimento non valse tuttavia ad allontanare il conflitto tra l'autorità imperiale e l'autonomismo dei Comuni, decisi a non rinunciare alle libertà ottenute con i precedenti imperatori. L'alleanza tra il pontefice ed i Comuni fece nuovamente volgere l'imperatore contro Milano, che nel 1163 fu rasa al suolo con l'appoggio di altri Comuni lombardi, tra i quali Lodi. Nel frattempo molti Comuni dell'Italia settentrionale si erano uniti nella Lega lombarda (giurata a Pontida, 1 aprile 1167). All'infruttuoso assedio di Alessandria seguì nel 1176 la sconfitta del Barbarossa a Legnano, che lo portò sulla via delle trattative. La pace di Costanza (1183) con questi ultimi, costituì un riconoscimento, da parte di Federico, delle libertà cittadine dietro accettazione dell'alta sovranità imperiale e del pagamento di un tributo. Dopo nuove difficoltà con il papato, Federico si impegnò nella dieta di Magonza (1188) a condurre una crociata contro gli infedeli. Partito da Ratisbona nel maggio 1189, morì mentre stava facendo un bagno nel fiume Salef, nei pressi di Seleucide, in Cilicia.
La figura di Federico, che la tradizione comunale italiana legò alle crudeltà contro Milano e Tortona, facendola , nel Risorgimento quasi la prefigurazione dell'oppressore tedesco, trovò invece consenso nel sentimento nazionale germanico. E in verità, storicamente, il regno teutonico, nel quale unì i principi con la alleanze e con ideali comuni fu la sua più grande creazione; l'averlo però vincolato al mito dell'impero universale, scontrandosi quindi con il papato ed i Comuni, fu il limite della sua politica che anacronisticamente mirava ad un instaurazione di funzioni imperiali quali erano state possibili solo al tempo di Carlo Magno o di Ottone.
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