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La sinistra al potere

storia



La sinistra al potere

Nel 1876 cade la Destra Storica e va al potere la sinistra, poiché la politica tesa "al pareggio del bilancio" del governo di destra, mal si concilia con l'industria, che si ritiene danneggiata. L'industria ha invece bisogno di una politica aperta, favorevole per il mercato, chiedendo protezionismo (dazi doganali, tasse) e non liberismo.


Agostino De Pretis, nel discorso di Stradella (Pavia), disse: Abolizione della tassa sul macinato, Abolizione dell'innalzamento dell'obbligo dell'istruzione obbligatoria, Innalzamento della porzione di cittadini votanti (diminuzione del livello di censo), Promessa di proteggere l'industria nazionale.


La Sinistra andò al governo rispettando effettivamente gran parte del suo programma (tassa sul macinato, ma anche altre nuove tasse.). Attuò anche un programma di favori all'industria, con commissioni di lavori, sovvenzionamenti e sgravi fiscali.


Clientelismo: gli eletti, formavano gruppi di elettori che gli avrebbero votati, dietro favori




La politica di De Pretis

La politica coloniale Italiana era protesa verso l'Africa. Nel 1882, acquisto la baia di Assab e partecipò alla Triplice Alleanza, che la impegnava ad aiutare la Francia e/o la Germania in caso di attacco subito.


Nel 1887, l'Etiopia sconfisse l'Italia e De Pretis a Dogali. Al suo posto, andò il sinistro ed ex-garibaldino Francesco Crispi (1887-1896), con un anno di intervallo (1992-93) ricoperto da Giovanni Giolitti (fallito per lo scandalo della banca Romana, dell'emissione di soldi non coperti per favorire la speculazione edilizia a Roma).

Crispi, della sinistra, fu invece l'uomo più repressivo che si conobbe. Ispirato da Bismark, mobilitava l'esercito contro tutti i moti che sorgevano.


Gli industriali, non sono però ancora pronti per investire all'esterno, poiché le imprese coloniali costano, e chiedono quindi l'abolizione delle tasse per le imprese coloniali. Crispi, invece, è favorevole a queste imprese, poiché timoroso dell'occupazione, da parte di altre potenze, 515f58f di tutta l'Africa, lasciando così l'Italia indietro.


Con il trattato di Uccialli (1889), l'Italia prende possesso di una parte dell'Africa, impegnandosi però a non espandersi. Non rispettando l'accordo, tentò di espandersi e fu sconfitta nel 1896 ad Aqua.


Per completare il quadro della politica coloniale Italiana, bisognerà però aspettare il 1912, quando conquista la Libia, sconfiggendo la Turchia.


Caduto il governo Crispi, l'Italia entra in un periodo cupo, con moti ed agitazioni, sedati dalla celebre esecuzione in cui il generale Beccaris fece sparare sulla folla, mietendo decine di vittime. Premiato dal re Umberto I, ucciso alcuni anni dopo da Bresci.


Seguirnono momenti terribili x il tentativo di alcuni colpi di stato liberticidi.


Ostruzionismo parlamentare: si tenta di rimandare la messa ai voti di una legge con discorsi

interminabili.


Re d'Italia

Vittorio Emanuele II

Umberto I

Vittorio Emanuele III

Maggio 1946 Umberto II

Capi di Stato

De Pretis

Crispi (1892-93 Giolitti)

De Rudinì

Relloux

Zanardelli (Giolitti)

Giolitti


Protezionismo:  non fu tanto positivo poiché l'industria italiana si abituò all'aiuto dello stato che la rese poco autonoma.


Decennio felice

La politica di Giolitti, ottenne buoni risultati: il suo atteggiamento nei confronti dei movimenti nel paese era diverso dalla repressione, più spinta verso la tolleranza. Non aveva simpatita per i socialisti, era un convinto liberale, ma pensava che fosse sbagliato reprimere le agitazioni perché voleva coinvolgere anche gli strati più bassi della popolazione nel governo dello stato; e poi diceva che scioperi e manifestazioni non fossero male per l'economia, perché se un imprenditore ha mano libera, sfrutta gli operai per aumentare i profitti. Se invece sono coinvolti in scioperi, per diventare più forti, devono puntare sulla qualità dei prodotti e si ingegnano per questo.


Giolitti su questa linea trovò consensi anche tra gli industriali più forti. Ci fu quindi una diminuzione degli scioperi, segno di un maggior incontro tra impresari e lavoratori.


Nel 1906, nacque la C.G.L. Giolitti promosse anche le leggi contro lo sfruttamento di donne e bambini, ed introdusse un assicurazione per malattia e infortunio.


Aspetti, negativi della politica Giolittiana: interesse per l'industria > agricoltura condizione del meridione


Condizione del meridione:  Impiantò impianti siderurgici nel meridione, trascurando però i collegamenti.


Nel 1913 avevano 100.000 immigrati.


Giolitti usò molto disinvoltamente il clientelismo e non solo, nel meridione si alleò con la malavita. Ci fu quindi un aumento della malavita. Fu chiamato per questo "Ministro della Malavita" da Gaetano Salvemini.


Dal 1890-1907 c'è una grande espansione industriale che accoglie con favore la politica di Giolitti, che può permettersi di estendere il commercio fuori dall'Italia.

Ma il 1907 fu un anno nero, dominato da una grave crisi, che mise in difficoltà tutti gli industriali facendoli reagire con un abbassamento dei salari. Si ruppero così i buoni rapporti tra imprenditori e operai, sviluppando nuovi scontro e un aumento dei rivoluzionari nel partito socialista.


Giolitti propone allora la tassazione progressiva del reddito, che però gli viene bocciata. Propone allora il suffragio maschile (per i maggiori di 18 anni), e chiede di approvarlo in cambio di un aiuto per la colonizzazione di nuove terre. Fu così conquistata la Libia.


Nel 1913 ci fu il primo suffragio universale maschile.


Benito Mussolini, diventa direttore dell' "Avanti" facendo cacciare i moderati (riformisti). La preoccupazione di Giolitti è quindi quella della vittoria dei socialisti. Si mette allora d'accordo con i cattolici (ai quali il papa aveva vietato il voto), dicendo che, se i cattolici fossero andati a votare, assieme ai........ Avrebbero sconfitto i socialisti, e sarebbe stato meglio per tutti. Quindi il papa accettò e Giolitti vinse.


Decise allora di lasciare il governo (preoccupato di una maggioranza poco sicura) per tornare quando la cosa si sarebbe stabilizzata. Il piano però fallì, perché la situazione stava precipitando.




Va al governo il conservatore Calandra, che tornò alla repressione. Dopo la sparatoria sugli scioperanti, ci fu uno sciopero g4enerale di 7 giorni (settimana rossa) capeggiata da Pietro Nenni (repubblicano->socialista), Benito Mussolini, Enrico Malatesta (anarchico).


I conservatori cominciano quindi a preoccuparsi e sperano che succeda qualcosa. Viene ucciso l'arciduca Francesco Ferdinando, a Sarajevo il 28 Giugno 1914.


Le cause della prima guerra mondiale

La scintilla della prima guerra mondiale fu l'uccisione dell'arciduca Francesco Ferdinando, a Sarajevo il 28 Giugno 1914.


Le altre cause erano:

Economiche   la corsa alla conquista delle zone arretrate per investire i capitali (a cui partecipavano anche Giappone[Cina] e USA). Rivalità per la penetrazione commerciale in Europa orientale (Francia-Germania-Europa Orientale-ferrovia).

Politica  Controversie sull'Alsazia e la Lorena di Germania e Francia. Corsa al riarmo di Inghilterra e Germania che ha come oggetto la flotta.

Sociale Si vedeva la guerra come un mezzo per distrarre le fasce più disagiate delle a popolazione, compattando tutti. Per una causa comune, contro un nemico esterno.


Nel 1898 Francia e Inghilterra arrivarono quasi allo scontro in Africa, nel periodo successivo, fino al 1902, gli Inglesi attaccarono e sostituirono i Boeri (olandesi) che da secoli avevano colonizzato l'Africa.


Nel 1898 gli Stati Uniti, in una guerra contro la Spagna, conquistarono: Le Filippine, Cuba, Porto Rico e Guan (isola). Completarono anche la dottrina di Monroe "L'America agli americani" e Ruswell aggiunse che gli Stati Uniti, hanno comunque il diritto di intervenire in contrasti nel loro continente.


Nel 1905 ci fu una guerra Russia-Giappone, per il dominio sul pacifico e nonostante la Russia apparisse invincibile fu sconfitta, perdendo inoltre la fama dell'Europa imbattibile.


Nel 1829 i Turchi perso la Grecia. La Serbia, inizia per primo la guerra di indipendenza perché vuole mettersi a capo di un movimento contro la Turchia per fare una confederazione con a capo lei. Aiutata dalla Russia, sia perché vicina (etnia e religione), sia per motivi economici, poiché sbocco per l'economia dei balcani. La Croazia è invece legata all'Austria (cattolica) e non vogliono lasciare alla Serbia l'egemonia dei balcani.


Serbia e Russia <-> Croazia e Austria


In Europa si sono formati 2 schieramenti contrapposti :


Intesa Cordiale

Triplice Alleanza

Francia, Inghilterra, Russia

Austria, Germania, Italia


L'Austria dopo un consulto con la Germania, decide di aspettare un mese perché vuole preparare un Blitz, sapendo delle fortificazioni erette dai francesi. Dopo un mese (28 Luglio) l'Austria dichiara guerra, ma la Germania ha già dichiarato guerra.


Si va quindi al voto, per gli stanziamenti di guerra, tutti votarono a favore seguendo il partito socialista tedesco.


Però, nell'ambito stesso del PST si staccò un ala, guidata da Rosa Luxemburg, che fu chiamata Lega di Spartaco. Altri partiti invece, si comportarono ancora diversamente, come fece il P.S. Russo e il P.S. Italiano.


L'Italia resta neutrale, poiché la triplice alleanza, era valida solamente a carattere difensivo, ed in questo caso, fu la Germania ad attaccare.


Intesa Cordiale

Triplice Alleanza

Francia, Inghilterra, Russia (1917), Serbia, Giappone, Usa (1917), Italia (1915)

Germania, Austria, Italia


Gli USA entrarono nel conflitto per proteggere i loro prestiti a Francia e Inghilterra.


Questione dell'intervento Italiano

Dal punto di vista politico, aveva l'interesse di completare l'unificazione, a causa delle Terre Irredente. L'Austria aveva promesso all'Italia una parte delle terre se l'Italia si fosse mantenuta neutrale. Questo portò ad una divisione tra interventisti e neutralisti.


Interventisti

Erano i conservatori, riuniti intorno a Salandra.

Volevano la guerra per: - l'unificazione politica

- Il rafforzamento del prestigio nazionale

- Un occasione per riprendere saldamente in mano il governo e ridurre il contrasto con i socialisti, proponendo un unione per un obbiettivo comune.


Nazionalisti, sono molto cattivi e guerrieri. Vogliono la guerra perché la ritengono un fatto positivo, dicendo che avrebbe eliminato i deboli, lasciando un elite che dominerà il mondo.




Irredentisti, erano socialisti rivoluzionari.


Neutralisti

Liberali di Giolitti erano contrari alla guerra perché pensavano che l'Italia fosse uno stato giovane, ancora da rafforzare, ed una guerra avrebbe potuto stremare e danneggiare il paese.

Cattolici di Benedetto XV spaccavano la chiesa separando l'Austria Cattolica a cui si era affezionato. E poi, perché vedeva nella guerra indiscriminata violenza, definendola "un inutile strage ed un orrenda carneficina".

Socialisti,  derivati dalla II internazionale, che erano ancora a favore della pace.


Espulso il partito socialista, B. Mussolini, fonda il giornale "Il popolo d'Italia" con i soldi dei Francesi che volevano che l'Italia entrasse in guerra. Calandra, chiede agli inglesi cosa avrebbero dato all'Italia per la guerra, e loro risposero di donare tutta la vecchia proprietà di Venezia. I nazionalisti allora, per circa un mese, inscenarono manifestazioni di piazza, in cui fu coinvolto anche Gabriele D'Annunzio (Maggio).


Il 24 Maggio 1915, l'Italia entra in guerra.


Promesse:    Trentino (Trento)

Venezia Giulia (Gorizia e Trieste)

Istria

Dalmazia

Protettorato sull'Albania e il Montenegro


Fallita l'idea della "Guerra Lampo" della Germania, tramite Belgio in Francia, la guerra fu "guerra di trincea": una guerra della durata di anni e anni, che spesso si concludeva con un nulla di fatto. La cosa degenerò poi in "guerra totale", in cui gli stati impiegavano tutte le risorse per la guerra. Ci fu poi la "guerra di massa" in cui tutti i maggiorenni (di solito contadini) venivano spediti al fronte sacrificandoli in massa ("carne da cannone").


Nuove armi:  Gas tossici, composti da solfuro di carbone e fosforo

Sottomarini

Aerei, famoso il Barone Rosso

Carriarmati, usati per la prima volta dagli Inglesi nel 1916


I primi anni di guerra furono lunghi e noioso, logoranti, per sacrifici e vittime, in cui popolazioni e soldati erano stanchi. Il 1917 fu un anno terribile, cruciale per la guerra.


In Russia, i soldati nei reparti, stanchi della guerra, spesso si rivoltavano al fronte e tornavano in Russia, unendosi ai contadini ed andando contro il governo Zarista.


In Italia, famosa fu la Rotta a Caporetto del 1917, in cui ci furono le uccisioni di massa, del Generale Diaz.


Alla fine, l'avanzata nemica fu fermata sul monte Grappa (trentino-carso).


Nel 1917, i sottomarini tedeschi distruggono una nave da trasporto americana. Il 1918, fu un anno decisivo perché fu l'anno della fine. I tedeschi sconfitti ad Amiens e gli austriaci a Vittorio Veneto (4 novembre).


10 milioni di morti, 4 imperi crollati:

Impero Russo

Impero Austriaco

Impero Tedesco

Impero Turco


La conferenza di Parigi

Da questa conferenza, scaturirono ben 5 trattati, tra i quali il più importante fu quello di Versailles. Solo 4 dei 32 paese belligeranti ebbero poteri decisionali e con peso diverso:


Gli USA rappresentati dal presidente Wilson

La Gran Bretagna rappresentata da Cloyd Gorge

La Francia rappresentata da Clemenceau

L'Italia rappresentata da Orlando e Sonnino


Wilson presentò un programma idealistico di 14 punti in cui raccomandava di tener conto del principio dell'autodecisione dei popoli e che non si inferisse sugli sconfitti. Ovviamente nessuno tenne conto di questo programma e le potenze vincitrici tentarono di ricavare il massimo da questa vittoria, umiliando pesantemente gli sconfitti. Ciò fu poi tra le cause della successiva guerra mondiale.


Si formò poi una società delle Nazioni, con sede a Ginevra, che aveva lo scopo di risolvere pacificamente le controversie tra i paesi, escludendo però La Germania, la Russia. Gli Stati Uniti, non aderirono.


Situazione della carta Europea dopo la Prima Guerra Mondiale:

Dal crollo dell'impero Austriaco nacquero molti nuovi stati: La repubblica Austriaca, il Regno di Ungheria, la Repubblica Cecoslovacca, la Repubblica di Polonia, Il Regno di Jugoslavia (e disintegrazione dell'impero Turco).

Jugoslavia = Croazia, Boemia, Bosnia, Montenegro + la Dalmazia e Fiume (promesse all'Italia)


L'Italia ebbe il trentino più l'Alto Adige, l'Istria e Trieste. Non ebbe invece la Dalmazia e Fiume perché attribuite alla Jugoslavia.

I Nazionalisti gridarono al tradimento, alla vittoria mutilata, e d'Annunzio alla testa di un gruppo di volontari, occupò Fiume, creando gravi problemi diplomatici ai rappresentanti Italiani. D'Annunzio restò a Fiume dal Novembre del 1919 al gennaio del 1921, alla fine del quale furono sgombrati dalle truppe italiane. Dopo un accordo "Il Patto di Roma", pacificamente nel 1924 la Jugoslavia cede Fiume all'Italia.


La Germania, fu duramente penalizzata. Divenuta repubblica di Weiner, dovette restituire l'Alsazia e la Lorena, e tutte le colonie, che furono distribuite tra i vincitori. Poi dovette impegnarsi a pagare ingenti riparazioni, ed in fine, fu costretta a limitare l'esercito e l'armamento.


L'Impero Turco diventò repubblica, ma fu ridotta a semplice nazione ed in Europa possedeva soltanto Costantinopoli.




La Russia, che si era ritirata prima della fine della guerra, perse l'Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Finlandia e l'Ukraina.


Per contrastare la riduzione in corso in Russia, gli stati Europei imposero il blocco economico ed inviarono contingenti armati a sostegno delle armate bianche, guidate da generali Zaristi, ma l'Armata Rossa, guidata da Trockj.


Cordone sanitario: cordone di piccoli stati governati da Dittature anticomuniste per bloccare l'espansione della rivoluzione Russa.


Conseguenze della guerra

La guerra ebbe conseguenze sia economiche che politiche.


Economiche

Si ebbe un peggioramente delle condizioni di vita, dovuto all'inflazione che minacciava i salari e il piccolo risparmio

Difficoltà di riconversione delle industrie che producevano stasi degli investimenti e disoccupazione

Crisi agricola dovuta al lungo abbandono delle campagne


Politico-Sociali

Si ebbe il risveglio delle mobilitazioni di massa. In molti paesi si ebbero manifestazioni  operaie e contadine in seguito a ...... economiche.


La diffusione del comunismo, percui in molte situazioni i partiti socialisti si spaccarono e dalle ali che ne uscirono, si formarono i partiti comunisti che si ispiravano all'esperienza sovietica ed aderirono ad una nuova internazionale comunista, il Komitern.


La nuova capacità di imporsi delle donne era dovuta al fatto che avevano sostituito in massa gli uomini ad ogni livello di responsabilità e avendo acquistato coscienza delle proprie capacità non avevano più intenzione di essere escluse dalla vita politica ed economica.

Australia

Danimarca e Islanda

Russia

Inghilterra

Austria, Germania, Olanda, Polonia

Usa e Cecoslovacchia

Svezia


In Italia, il voto alle donne fu approvato dalla camera il 30 Luglio 1919 con 174 voti contro 56, ma nel settembre si precisava che la partecipazione sarebbe cominciata nella votazione per la legislatura successiva. L'avvento del fascismo poi, rimandò tutto quando  27 anni dopo, il 2 Giugno 1946.


Il Processo di liberazione dei popoli colonizzati. La guerra accelerò il movimento di riscossa dei popoli colonizzati, che aveva avuto inizio già negli ultimi anni dell'800 e nei primi del '900. Le colonie infatti, avevano partecipato affianco dei paese colonizzatori con sacrificio di uomini e risorse, e ora chiedevano come ricompensa l'Indipendenza. Una svolta decisiva si ebbe però solo con la fine della seconda guerra mondiale, quando l'ONU, costituito nel 1945, si impegno a dare appoggio alla formazione di un nuovo ordine mondiale basato sull'indipendenza nazionale, principio enunciato nella dichiarazione universale dei diritti del 1948.


Schematizzando, le lotte per l'indipendenza furono guidate da due tipi di leader:


Gli intellettuali occidentalizzati,    che studiavano in occidente e si ispirarono a sistemi ideologici quali il liberismo o il Marxismo, e miravano alla modernizzazione del paese, cercando un compromesso tra la tradizione e il rinnovamento.


I capi religiosi tradizionali,  che si battevano per il ripristino dell'antiche istruzioni e per il ritorno alla cultura, alla religione, ai costumi del passato, convinti che tutto ciò che veniva dall'Europa fosse una minaccia per l'identità dei popoli e fonte di corruzione di degradazione morale.


Situazione in Oriente

Fin dagli inizi del ....... In Palestina era iniziata un'immigrazione ebraica, che traeva giustificazioni dalla tradizione religiosa, che prevedeva per il popolo d'Israele, il ritorno all'antica patria, ad esso assegnato da Dio, e cioè Sion (da questo il nome del movimento Sionismo), dalla quale erano stati cacciati nel 70 d.C. dai romani di Tito (diaspora).

Alla fondazione di uno stato di Israele, si opponevano le popolazioni locali, arabo-palestinesi, che abitavano quelle terre da secoli. Il movimento immigratorio si accentuò negli anni del razzismo e subito dopo la prima guerra mondiale.

Quando nel 1948, gli Inglesi rinunciarono al protettorato degli ebrei immigrati, fondarono lo stato d'Israele, espropriando la terra dei palestinesi, che dovettero abbandonare le loro case e rifugiarsi come profughi nei paesi vicino come il Libano e la Giordania.

In 4 guerre successive, i paesi Arabi coalizzati (Egitto, Siria, Giordania) cercarono di costringere Israele a restituire i territori, ma il giovane stato ne uscì sempre vincitore, estendendosi ulteriormente anche con l'aiuto degli Stati Uniti.

In tempi recenti, con molta difficoltà, sembrava che i reparti stessero per trovare un accordo: I palestinesi, sotto la guida del loro capo Jasser Arafat, concedevano il diritto ad esistere dello stato di Israele e in cambio vorrebbero la restituzione di alcuni territori, dove fonderebbero uno stato Palestinese.


Ma l'assassinio di Rabin nel 1995, per mano di un fantatico Israeliano e gli scontri che si sono recentemente (2000) riaccesi per Gerusalemme, Gaza e CisGiordania, e i dissensi tra BaracK e Arafat, hanno rimesso in dubbio l'esito positivo dei contrasti.


Uno dei maggiori produttori di petrolio è l'Iran, che portava avanti un programma di modernizzazione del paese, ma nel 1979 insurrezioni popolari dovute a grandi squilibri economici, e guidate da mussulmani "sciiti", lo costrinsero a fuggire. A capo dello stato, iniziando da Khomem si sostituirono gli Ayatollah, capi religiosi che stabilirono un regime teocratico, basato sulla fede Islamica che cerca di allargare l'influenza dello stato iraniano sull'intera area medio orientale. Suo rivale è l'Iraq, che ebbe l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1930. Aiutato dagli Stati Uniti, nella guerra contro l'Iran, nel 1990, sotto la guida di Saddam Hussein, il Kuwait, regione ricchissima di petrolio che la gran Bretagna ai tempi dell'indipendenzsa aveva separato dal resto del territorio Irakeno e costituendolo ad emirato autonomo.






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