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PROGRAMMA DI MATEMATICA
CAPITOLO 10 TOMO D
INTEGRALI INDEFINITI-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ---------
Ricordando il concetto di derivata, cercheremo ora di determinare tutte le funzioni la cui derivata è uguale a una funzione assegnata f (x) e che, pertanto, verranno dette primitive di f (x) e rappresentate dalla scrittura F (x).
Se F (x) è una primitiva di f (x), cioè se F' (x) = f (x), anche F (x) + C è una primitiva di f (x), considerando C una costante.
Infatti, poiché la derivata di una costante è zero, avremo:
D ( F (x) + C) = F' (x) = f (x)
Quindi, se F (x) è una primitiva di f (x), F (x) + C è la primitiva più generale e rappresenta tutte e sole le funzioni la cui derivata è uguale a f (x).
Chiamiamo integrale indefinito di f (x) questa primitiva generale e lo rappresentiamo con il seguente simbolo:
∫ f (x) dx
Utilizzando il "dx " la scrittura indica che la derivata avviene rispetto alla variabile x e contiene in sé la costante C. La f (x) prende nome di funzione integranda e avremo quindi:
∫ f (x) dx = F (x) + C F' (x) = f
(x)
L'integrale indefinito di f (x) è la totalità delle primitive di f (x), cioè l'insieme di tutte e solo le funzioni la cui derivata è f (x), e può essere considerato come operatore inverso della derivata.
ESEMPI-------- ----- ------ -------- ----- ------ -------- ----- ------ ----------
∫ 3 x ² dx = x ³ + C
Ricordano le regole di derivazione sappiamo che la derivata di una potenza è :
D ( x n ) = n x ( n - 1 )
Perciò l'integrale di " n x ( n - 1 ) " ha come risultato " x n + C " .
PROPRIETA' INTEGRALI INDEFINITI-------- ----- ------ -------- ----- ------
Una costante moltiplicativa si può trasportare dentro o fuori del segno di integrale:
∫ k f (x) dx = k ∫ f (x) dx
L'integrale della somma algebrica (o sottrazione) di due o più funzioni è uguale alla somma ( o
sottrazione) degli integrali delle singole funzioni:
∫ ( f1 (x) + f2 (x) ) dx = ∫ f1 (x) dx + ∫ f2 (x) dx
L'integrale indefinito, se gode di queste due proprietà, è detto operatore lineare.
INTEGRAZIONI IMMEDIATE-------- ----- ------ -------- ----- ------ ------------
Per integrazione di una funzione si intendono le procedure di calcolo necessarie per ottenere le primitive. Se la funzione integranda f (x) è la derivata di una funzione nota, l'integrazione è immediata.
Esempi di integrazioni immediate:
∫ dx x + c
∫ k dx k x + c ∫ 2 dx 2 x + c
∫ x dx ½ x ² + c ∫ x ² dx ⅓ x ³ + c
∫ x n dx x n + 1 + c
n + 1
∫ 1 dx log |x| + c
x
∫ sen x dx - cos x + c
∫ cos x dx sen x + c
∫ √x dx ∫ x ½ dx x ½
+ 1 + c x 3⁄2 + c ⅔ √ x ³ + c ⅔ x √ x + c
½ + 1 3⁄2
∫ 1 dx ∫ x -½ dx x -½
+ 1 + c x 1⁄2 + c 2 √ x + c
√x - ½ + 1 1⁄2
∫ ex dx ex + c
∫ e2x dx 2 ∫ e2x dx 1 ∫ 2 ex dx 1 e 2x + c
2 2 2
∫ ax dx ax + c
log a
1 dx arc sen x + c
√ 1 - x ²
1 dx arc sen x + c
√ a² - x ² a
∫ 1 dx arc tg x + c
√ 1 + x ²
∫ f ' (x) dx log x + c
f (x)
INTEGRAZIONE DELLE FUNZIONI RAZIONALI FRATTE-------- ----- ------ ------
∫ px + q dx
ax² + bx + c
Per integrare una funzione razionale fratta occorre distinguere due casi principali:
quando il grado del numeratore è maggiore del grado del denominatore;
quando il grado del denominatore è maggiore del grado del numeratore.
Nel primo caso il modo più semplice per integrare la funzione è fare la divisione tra numeratore e denominatore come nell'esempio:
∫ 4 x² + x - 1 dx =
x - 3
4 x² + x - 1 x - 3
- 4 x² + 12 x
4 x + 13
+ 13 x - 1
- 13 x + 39
+ 38
∫ 4 x + 13 + 38 dx ∫ 4 x dx + ∫ 13 dx + ∫ 38 dx 2 x² + 13 x + 38 log |x - 3| + C
x - 3 x - 3
Nel secondo caso, invece, si analizza il comportamento del denominatore e quindi si risale a tre possibili casi :
Δ > 0
Δ = 0
Δ < 0
Primo caso Δ > 0 :
Il polinomio al denominatore della funzione razionale fratta in questo caso è scomponibile in fattori: dette x1 e x2 le sue soluzioni, sappiamo che ax² + bx + c = a ( x - x1) ( x - x2).
La funzione integranda si può quindi scomporre nella somma di due frazioni :
A + B .
x - x1 x - x2
facilmente integrabile. Le costanti A e B si determinano applicando il principio di identità dei polinomi, come nell'esempio:
Calcolare ∫ 2x - 7 dx =
x² - x - 2
per il trinomio x² - x - 2 è Δ = 1 + 8 > 0 e le soluzioni x1 e x2 sono, rispettivamente, -1 e 2 quindi:
x² - x - 2 = (x+1)(x-2) con a = 1
Poniamo 2x - 7 A + B .
x² - x - 2 x + 1 x - 2
Con A e B costanti da determinare. Dovremo avere:
2x - 7 Ax - 2° + Bx + B . (A + B )x - 2A + B
(x + 1)(x - 2) (x + 1)(x - 2) (x + 1)(x - 2)
Per il principio di identità poniamo poi:
A + B = 2 A = 3
-2A + B = -7 B = -1
Si avrà infine:
∫ 2x - 7 dx ∫ 3 + -1 dx 3 log | x + 1| - log | x - 2| + C
x² - x - 2 x + 1 x - 2
Secondo caso Δ = 0 :
In questo caso le soluzioni x1 e x2 del polinomio al denominatore della funzione integranda sono coincidenti, cioè:
ax² + bx + c = a ( x - x1) ²
Perciò si lavorerà in modo da ricondurre l'espressione a una qualche integrazione immediata, o semplicemente scomponendola.
Terzo caso Δ < 0 :
In questo caso, infine, non esistono soluzioni reali del polinomio ax² + bx + c ed il polinomio si può esprimere come somma di due quadrati :
ax² + bx + c = a [ (x + k) ² + m ² ]
L'integrale, quindi, si può facilmente ricondurre ad una integrazione immediata.
INTEGRAZIONE PER SOSTITUZIONE-------- ----- ------ -------- ----- ------
Il calcolo di un integrale ∫ f (x) dx può essere più semplice mediante una sostituzione. L'integrale infatti non cambia sostituendo alla variabile d'integrazione x una funzione di un'altra variabile t, purché tale funzione sia derivabile.
Ponendo x = g (t), da cui deriva dx = g' (t) dt si ha che:
∫ f (x) dx = ∫ f [ g (t)] g' (t) dt
Esempio:
1 dx =
x + √x
1 2 t dt ∫ 2 t dt ∫ 2 dt 2 log | t + 1 | + C
t² + t t (t + 1) t+1
= 2 log | √x + 1 | + C
INTEGRAZIONE PER PARTI-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ----
Considerando ora la funzione y formata dal prodotto di due funzioni f (x) e g (x), entrambe derivabili:
y = f (x) g (x)
Derivando il prodotto avremo:
D [f (x) g (x) ] = f ' (x) g (x) + f (x) g' (x)
Integrando ora entrambi i membri otterremo:
∫ [f (x) g (x) ] ' dx = ∫ [f ' (x) g (x) + f (x) g ' (x) ] ' dx
E quindi, semplificando la derivata con l'integrale al primo membro, e componendo il secondo avremo:
f (x) g (x) = ∫ f ' (x) g (x) dx + ∫ f (x) g ' (x) dx
Infine, invertendo semplicemente i membri di questa espressione otterremo la seguente scrittura:
∫ f (x) g ' (x) dx = f (x) g (x) - ∫ f ' (x) g (x) dx
Che rappresenta la regola di integrazione per parti. Chiameremo in questo caso f (x) fattore finito e g ' (x) fattore differenziale.
CAPITOLO 11 TOMO D
INTEGRALI DEFINITI-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ------------
Consideriamo una funzione f (x) continua in un intervallo [a , b] chiuso e limitato.
Vogliamo calcolare la misura dell'area della parte di piano delimitata dall'asse x, dalle rette di equazioni x = a e x = b e dalla curva di equazione y = f (x), grafico della funzione.
Questa parte di piano è anche detta area sottesa dal grafico di f (x) nell'intervallo [a , b] e viene detta trapezoide.
Suddividiamo l'intervallo di ampiezza b - a, in 'n' parti uguali di ampiezza Δx : b - a
n
In ognuno di questi intervalli la funzione è continua perciò ha un valore massimo e un valore minimo che indichiamo rispettivamente con Mk e mk .
Consideriamo ora le seguenti somme:
n
sn = m1 Δx + m2 Δx + . + mn Δx = ∑ mk Δx
k =1
n
Sn = M1 x + M2 x + . + Mn Δx = ∑ Mk Δx
k =1
Le due somme sono dette rispettivamente somma integrale inferiore e somma integrale superiore della funzione f (x).
Ciascuno dei rettangoli evidenziati ha base Δx; le misure delle loro altezze sono il valore minimo che la funzione assume in ogni intervallo. Le loro aree perciò misurano m1Δx, m2Δx,... e la somma di queste aree è sn . Per quanto riguarda invece i rettangoli contornati le loro altezze sono uguali ai valori massimi e le loro aree misurano M1Δx, M2Δx,... la cui somma è Sn.
I valori di sn e Sn. formano delle successioni che convergono a un unico limite, che rappresenta l'area del trapezoide:
A = I = lim Sn = lim sn
n n
Tale limite si chiama integrale definito della funzione f (x) nell'intervallo [a, b] e si indica con il simbolo:
b
∫ f (x) dx
a
PROPRIETA' INTEGRALI DEFINITI-------- ----- ------ -------- ----- ------ ---
Poiché primo e secondo estremo
dell'intervallo coincidono, la figura rappresentata dalla seguente scrittura si
riduce ad un segmento e quindi la misura della sua area ha valore zero.
Scambiando
tra loro gli estremi di integrazione, cambiano segno tutte le somme integrali e
quindi cambia segno anche l'integrale.
Sia
f (x) una funzione continua nell'intervallo [a, b] e sia c un punto interno a
questo intervallo. L'integrale di f (x) è la somma dei suoi integrali negli
intervalli [a, c] e [c, b].
L'integrale della somma algebrica (o
sottrazione) di due o più funzioni è uguale alla somma ( o sottrazione) degli
integrali delle singole funzioni.
Una costante moltiplicativa si può trasportare
dentro o fuori del segno di integrale.
CALCOLO INTEGRALE DEFINITO-------- ----- ------ -------- ----- ------ -----
L'integrale definito si calcola secondo la seguente formula:
b b
∫ f (x) dx = [ F (x) ] = F (b) - F (a)
a a
Ovvero si calcola prima di tutto la primitiva dell'integrale, si sostituisce la variabile x con la variabile a e la variabile b separatamente, e infine si sottraggono le funzioni ottenute.
FUNZIONE INTEGRALE-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ---------
Sia f (x) una funzione continua nell'intervallo [a, b] e sia x un punto qualsiasi di questo intervallo. Si chiama funzione integrale della funzione in [a, b] la funzione :
t
F ( x ) = ∫ f (t) dt
a
la variabile t viene detta variabile di integrazione e può essere sostituita da una qualsiasi altra variabile ( z, c, ecc).
Tale funzione ha le seguenti proprietà:
a b
F ( a) = ∫ f (t) dt = 0 F ( b) = ∫ f (t) dt
a a
TEOREMA DELLA MEDIA-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ------
Se f (x) è una funzione continua nell'intervallo chiuso e limitato [a, b] , allora esiste almeno un punto c di questo intervallo tale che :
b
∫ f (x) dx = ( b - a ) f (c)
a
DIMOSTRAZIONE GRAFICA-------- ----- ------ -------- ----- ------ -------------
Supponendo che f (x) sia positiva nell'intervallo [a, b] e che m e M siano il minimo ed il massimo di tale funzione, l'area sottesa al grafico di f (x) è maggiore dell'area del rettangolo colorato in figura, e minore dell'area del rettangolo contornato.
m ≤ f (x) ≤ M
Il rettangolo colorato ha la base di misura b - a e altezza m, la sua area perciò è m (b - a)
b
ovvero ∫ m dx
a b
L'area della funzione f (x), come già detto, misura ∫ f (x) dx a
Il secondo rettangolo ha la base di misura b - a e altezza M, la sua area perciò è M (b - a)
b
ovvero ∫ M dx
a
b b b
∫ m dx ≤ ∫ f (x) dx ≤ ∫ M dx
a a a
Quindi, come abbiamo appena detto, possiamo scrivere:
b
m ( b - a ) ≤ ∫ f (x) dx ≤ M ( b - a )
a
Da cui si ricava la seguente espressione:
b
m ≤ 1 ∫ f (x) dx ≤ M
b - a a
Essendo f (x) una funzione continua, essa assume almeno una volta tutti i valori compresi tra m ed M, perciò esiste almeno un punto c in cui la funzione assume tale valore, cioè:
b
f (c) = 1 ∫ f (x) dx
b - a a
TEOREMA DI TORRICELLI-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- -----
Il legame tra una funzione e la funzione integrata associata ad essa è descritto dal seguente teorema:
se una funzione f (x) è continua nell'intervallo chiuso e limitato [a, b], la corrispondente funzione integrale F (x) è derivabile perciò:
F' (x) = f (x)
DIMOSTRAZIONE-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- --------- ----- ----
Ricordando il concetto di derivata, intesa come limite del rapporto incrementale, possiamo scrivere che la derivata della funzione integrale F (x) è :
F ' (x) = lim F ( x + h ) - F ( x )
h h
Che si può scrivere anche nel seguente modo, dato che F (x + h) e F (x) sono due funzioni integrali:
x + h x
F ' (x) = lim ∫ f ( t ) dt - ∫ f ( t ) dt
a a
h h
Applicando, poi, le proprietà degli stessi integrali, arriviamo alla seguente forma:
x + h
F ' (x) = lim ∫ f ( t ) dt
x
h h
Infine, eseguendo il teorema della media con l'estremo b rappresentato da x + h e l'estremo a da x, possiamo affermare che :
F ' (x) = lim h f ( x )
h h
Dove f ( x ) è la funzione f (c) del teorema. A questo punto semplificando la h al numeratore con quella al denominatore ed eseguendo il limite ritorniamo all'uguaglianza enunciata inizialmente, ovvero:
F' (x) = f (x)
CALCOLO DELLE AREE-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ---------
Consideriamo ora due funzioni continue f (x) e g (x ) in un intervallo chiuso e limitato [
a, b], i cui grafici si intersecano in
due punti A e B.
Supponendo che f (x ) ≥ g (x) , l'area di α ( che chiamiamo S ) è data dalla differenza tra l'area del trapezoide di f (x) e l'area del trapezoide di g (x):
b
S = ∫ [ f (x) - g (x) dx
a
Nel caso in cui dobbiamo determinare l'area ( A )delimitata dal grafico di tre funzioni f (x) , g ( x) e h (x), come in figura, la calcoleremo nel seguente modo:
c b b
A = ∫ f (x) dx + - ∫ g (x) dx - ∫ h (x) dx
a c a
ESERCIZIO DI ESEMPIO-------- ----- ------ -------- ----- ------ ----- ----- ---------
Calcolare l'area della parte di piano delimitata dalla curva di equazione : y = - ½ x ² + x con l'asse x.
Dopo aver disegnato il grafico come in figura, determinando le intersezioni con gli assi, calcoliamo l'area A in questo modo:
2 2
A = ∫ - 1 x ² + x dx = - x³ + x² = - 8 + 4 = 2
0 2 6 2 0 6 2 3
VOLUME DI UN SOLIDO DI ROTAZIONE-------- ----- ------ ----- ----- --------- ----- -----
Sia y =
f (x) una funzione continua nell'intervallo [ a, b]. consideriamo il trapezoide delimitato dal grafico della funzione e
dalle rette x = a e x = b, e facciamo ruotare di un giro
completo intorno all'asse x il trapezoide.
Otterremo un solido di rotazione α di cui vogliamo calcolare l'area.
Suddividiamo l'intervallo in 'n' parti uguali di ampiezza Δx = b - a
n
e indichiamo con mk e Mk i valori minimo e massimo che la funzione assume nell'intervallo.
Avremo, in questo modo, un plurirettangolo inscritto e uno circoscritto al trapezoide, che dopo la rotazione, chiameremo rispettivamente pluricilindro inscritto e pluricilindro circoscritto al solido.
Il pluricilindro inscritto sarà formato dalla somma di 'n' cilindri di altezza Δx e con raggio mk e il pluricilindro circoscritto sarà formato dalla somma di 'n' cilindri di altezza Δx e con raggio Mk.
Ricordando che il volume di un cilindro di raggio r e altezza h è π r ² h e indicando con vn e Vn le misure dei volumi dei pluricilindri, avremo:
vn = m Δx + m Δx + . + m n Δx
Vn = M Δx + M Δx + . + M n Δx
I valori di vn e Vn formano delle successioni che convergono a un unico limite, che rappresenta il volume V del solido di rotazione iniziale :
b
V = lim Vn = lim vn = ∫ π [ f (x) ] ² dx
n n + ∞ a
CAPITOLO 1 TOMO F
INTEGRALI IMPROPRI DEL PRIMO TIPO-------- ----- ------ ----- ----- --------- ----- ----
Se una funzione f (x) è continua in un intervallo illimitato [ a, + ∞), essa è integrabile in ogni intervallo limitato [ a, t ] con t > a :
t
∫ f ( x ) dx
a
dove l'intervallo [ a, t ] è compreso nell'intervallo illimitato.
Diremo quindi che questa funzione f (x) è integrabile in senso improprio se esiste il limite:
t
lim ∫ f ( x ) dx
t a
Se il limite è finito, l'integrale si dice convergente.
Se invece il limite è infinito, l'integrale si dice divergente.
Se, infine, il limite non esiste, l'integrale si dice indeterminato.
In modo analogo possiamo dire che una funzione f (x) è integrabile in senso improprio nell'intervallo ( - ∞, b ] se esiste il limite:
b
lim ∫ f ( x ) dx
s s
Possiamo infine dire anche che una funzione f (x) è integrabile in senso improprio nell'intervallo ( - ∞, + ∞ ) se esiste il limite:
t
lim ∫ f ( x ) dx
t s
s
Tenendo presente che le variabili t e s devono tendere all'infinito in modo indipendente.
Le definizioni di convergente, divergente e indeterminato valgono per tutti i casi.
ESEMPIO DI INTEGRALE IMPROPRIO DEL PRIMO TIPO-------- ----- ------ ------
+ ∞
∫ 1 dx =
( x + 1 )²
L'Intervallo di tale funzione è [ 2, + ∞ ). Prendiamo quindi la variabile t > 2 e calcoliamo il seguente limite:
t
lim ∫ 1 dx =
t +∞ 2 ( x + 1 )²
-1 t
lim ( x + 1 ) =
t +∞ (- 1) 2
lim - 1 + 1 = 1 .
t +∞ t + 1 3 3
Essendo il limite finito, l'integrale è convergente.
INTEGRALI IMPROPRI DEL SECONDO TIPO-------- ----- ------ ----- ----- -------------
Se una funzione f (x) è continua in un intervallo limitato ma non chiuso, ossia non comprendente almeno uno dei suoi estremi, come [ a, b ) essa è definita per tutti i valori per cui a ≤ x < b ma non è definita in b.
Per questo motivo considereremo l'intervallo [ a, b - ε ] indicando con ε una piccolissima quantità tendente a 0 che chiuderà l'intervallo poco prima del valore b. Avremo quindi il seguente integrale: b -
∫ f ( x ) dx
a
Diremo quindi che questa funzione f (x) è integrabile in senso improprio nell'intervallo [ a, b ) se esiste il limite:
b -
lim ∫ f ( x ) dx
a
Se il limite è finito, l'integrale si dice convergente.
Se invece il limite è infinito, l'integrale si dice divergente.
Se, infine, il limite non esiste, l'integrale si dice indeterminato.
In modo analogo possiamo dire che una funzione f (x) è integrabile in senso improprio nell'intervallo ( a, b ] se esiste il limite:
b
lim ∫ f ( x ) dx
a +
Possiamo infine dire anche che una funzione f (x) è integrabile in senso improprio nell'intervallo ( a, b ) se esiste il limite:
b -
lim ∫ f ( x ) dx
a +
ε2
Tenendo presente che le variabili t e s devono tendere a zero in modo indipendente.
Le definizioni di convergente, divergente e indeterminato valgono per tutti i casi.
ESEMPIO DI INTEGRALE IMPROPRIO DEL SECONDO TIPO-------- ----- ------ -
4
∫ 1 dx =
1 x - 1
Inizialmente andiamo ad analizzare il dominio della funzione, che in questo caso è Df : R \ .
Questo significa che la funzione non è definita nel valore 1 e quindi si tratta di un integrale improprio del secondo tipo.
Andiamo a considerare quindi l'Intervallo [ 1 + ε, 4 ] e calcoliamo il seguente limite:
4
lim ∫ 1 dx =
0 1 + x - 1
lim log | x - 1 | =
1 +
lim log | 3 | - log | 1
+
- 1 | lim log | 3 | . ∞
0 ε 0 log |
Essendo il limite infinito, l'integrale è divergente.
PROPRIETA' DEGLI INTEGRALI IMPROPRI-------- ----- ------ ----- ----- --------------
Sia f (x) una funzione continua nell'intervallo [a, + ∞ ) :
se f (x) è definitivamente non
negativa, ossia f (x) ≥ 0 , il suo integrale può essere convergente o
divergente, ma non indeterminato;
se a < c l'integrale di f
(x) nell'intervallo [a,+ ∞) e
l'integrale di f (x) nell'intervallo
[c, + ∞) hanno lo stesso
carattere, cioè sono entrambi convergenti, divergenti o indeterminati e :
+∞ c +∞
∫ f (x) dx ∫ f (x) dx + ∫ f (x) dx
a a c
se l'integrale di f (x) nell'intervallo [a, + ∞ ) è convergente allora :
+∞
lim ∫ f (x) dx = 0
t + ∞ t
se k è una costante, si ha:
+∞ +∞
∫ k f (x) dx k ∫ f (x) dx
a a
e, come già detto nelle proprietà
degli integrali, abbiamo la seguente uguaglianza:
+∞ +∞ +∞
∫ [ f (x) + g (x) ]dx ∫ f (x) dx + ∫ g (x) dx
a a a
Queste stesse proprietà valgono anche nel caso in cui l'integrale improprio è del secondo tipo!
CRITERI DI CONVERGENZA----- ----- --------------INTEGRALI IMPROPRI 1° TIPO----------
I seguenti criteri ci permettono di stabilire se un integrale improprio converge.
Primo criterio del confronto.
Se per x ≥ b ( con b ≥ a ) le funzioni f (x) e g (x) sono non negative e f (x) ≤ g (x), allora se l'integrale di g (x) nell'intervallo [a, + ∞ ) è convergente, lo è anche l'integrale di f (x) nello stesso intervallo. E se l'integrale di f (x) è divergente, lo è anche l'integrale di g (x).
Questo perché la parte di piano sottesa al grafico di y = f (x) nell'intervallo [b, + ∞ ) è contenuta nella parte di piano sottesa al grafico di y = g (x), perciò se questa ultima è finita, anche la prima lo è ( gli integrali convergono ). Viceversa se la prima è infinita, anche la seconda lo è ( divergono ).
Secondo criterio del confronto.
Siano f (x) e g (x) due funzioni non negative per x ≥ b ( con b ≥ a ) e supponendo che per x ≥ b la g (x) non si annulli ed esista il seguente limite:
se l'integrale di g (x) nell'intervallo [a, + ∞ ) è convergente e il limite l è finito ( l ≥ 0 ), anche l'integrale di f (x) è convergente.
se l'integrale di g (x) nell'intervallo [a, + ∞ ) è divergente e il limite l è nullo, anche l'integrale di f (x) è divergente.
se il limite l è infinito e l'integrale di g (x) nell'intervallo [a, + ∞ ) è convergente, non si può dire nulla sulla convergenza o meno dell'integrale di f (x).
Criterio di integrabilità.
Per una funzione che conserva o no lo stesso segno nell'intervallo, esiste il seguente criterio:
Perché, il fatto che la f (x) del primo integrale è assolutamente convergente, implica la convergenza del secondo.
Questi stessi criteri valgono anche nel caso in cui l'integrale improprio è del secondo tipo!
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