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CHE COSA SONO
Indice di questo lavoro
COSA SONO LE RADIAZIONI IONIZZANTI
Le radiazioni
ionizzanti sono delle particelle e delle onde elettromagnetiche dotate di
potere altamente penetrante nella materia. Ciò permette alle radiazioni di far
saltare da un atomo all'altro gli elettroni che incontrano nel loro percorso.
In tal modo gli atomi, urtati dalle radiazioni, perdono la loro neutralità (che
consiste nell'avere un uguale numero di protoni e di elettroni) e si caricano
elettricamente, ionizzandosi.
La ionizzazione può causare negli organismi viventi fenomeni chimici che
portano a lesioni osservabili sia a livello cellulare che dell'organismo, con
conseguenti alterazioni funzionali e morfologiche, fino alla morte delle
cellule o alla loro radicale trasformazione. Si parla di danni somatici quando
le radiazioni danneggiano le strutture cellulari ed extracellulari e di danni
genetici quando provocano alterazioni nella costituzione dei geni. Per questo
le radiazioni ionizzanti sono molto nocive.
Nozioni da rinfrescare:
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ORIGINI DELLE RADIAZIONI
Le radiazioni ionizzanti sono prodotte:
I raggi cosmici sono sempre naturali, invece le sostanze radioattive possono essere naturali o artificiali. I comuni raggi X che tutti conoscono, per l'uso che ne viene fatto nella diagnostica medica, sono artificiali, ma possono trovarsi anche in natura.
Una particolare sorgente di radiazioni ionizzanti è quella che deriva da un'esplosione nucleare.
NUCLIDI RADIOATTIVI
I nuclei atomici con numero di neutroni in difetto o in eccesso rispetto alle condizioni di stabilità, tendono a trasformarsi in nuclei di altri elementi (con numero atomico minore) o in isotopi dei nuclei di partenza (mantenendo lo stesso numero atomico). Ciò avviene emettendo particelle (raggi alfa e beta) e radiazioni elettromagnetiche (raggi gamma), entrambe dotate di potere penetrante e ionizzante. I raggi alfa, beta e gamma sono di natura tra loro diversa. In un campo elettrico, ad esempio, i raggi alfa e beta+ deflettono verso il negativo, i beta- verso il positivo e i gamma non deflettono (i raggi beta+ si chiamano anche positroni).
Attenzione: Non va confuso il fenomeno che è all'origine della radioattività con quello della formazione degli ioni. Gli ioni di cui si è già parlato, infatti, sono dovuti all'urto delle radiazioni ionizzanti sugli elettroni degli atomi, col risultato che è il numero degli elettroni a variare rispetto al numero dei protoni. I nuclidi radioattivi, invece, sono una delle sorgenti di radiazioni ionizzanti e la loro instabilità non è elettrica, ma nucleare, avendo diverso il numero di neutroni rispetto a quello dei protoni. |
I nuclei instabili, prima di decadere a un livello energetico più basso,
rimangono nel loro stato di radioattività per un periodo di tempo variabile da
una frazione di secondo fino a molti milioni di anni, secondo la loro specie
atomica. Il fenomeno non è in alcun modo influenzabile dall'esterno (variazioni
di pressione, di temperatura, ecc.).
Le sostanze
radioattive in natura sono una decina e sono costituite da nuclidi di numero
atomico maggiore di 82 (piombo) e minore o uguale a 92 (uranio).
Quelle artificiali sono invece molte di più, costituite da radioelementi con
numero atomico uguale o maggiore di 93 (transuranici) e da isotopi artificiali
di elementi stabili (radioisotopi).
Sostanze radioattive
in natura sono ad esempio le seguenti:
Radio (Ra)
Uranio (U)
Torio (Th)
Attinio (Ac)
Polonio (Po)
Quelle artificiali sono, ad esempio, il plutonio (Pu) e i prodotti di fissione formati dal bombardamento neutronico di certi elementi pesanti in un reattore nucleare (radioelementi), nonché i radioisotopi prodotti dall'uomo.
A proposito delle radiazioni ionizzanti, bisogna notare che non esiste un nostro organo di senso in grado di percepirle. I nostri cinque sensi, attraverso i quali percepiamo il mondo esterno, non solo sono limitati nei loro rispettivi campi d'azione (ad esempio con la vista si vedono solo colori compresi tra il rosso e il violetto, con l'udito si odono suoni al massimo compresi tra 16 e 20000 Hz., ecc.), ma neppure bastano per "sentire" tutta la natura. Poiché non esiste un senso in grado di percepire le radiazioni ionizzanti, queste sono state scoperte con molto ritardo e occorre utilizzare appositi strumenti per accorgersi della loro presenza intorno a noi. |
RADIAZIONI COSMICHE
I raggi cosmici sono particelle di origine extraterrestre costituite prevalentemente da nuclei di idrogeno (protoni) e di altri atomi, sia leggeri (raggi alfa) che pesanti, ma anche da elettroni, positroni, neutrini e fotoni gamma. Provengono dalla Galassia e dallo spazio esterno, con una frequenza media (negli strati alti dell'atmosfera) di circa ventimila particelle al metro quadrato ogni minuto, e hanno un'energia elevatissima. Molte di queste particelle, chiamate raggi cosmici primari, si scontrano poi con gli atomi dell'atmosfera terrestre, generando altre particelle (raggi cosmici secondari) che sono protoni, neutroni, mesoni, fotoni, ecc., formanti sciami fotoni-elettroni caratteristici, dall'eccezionale potere penetrante. Per avere un'idea di quanto questi raggi siano penetranti, basti pensare che sono stati rilevati anche ad alcuni chilometri sotto la superficie terrestre.
Al livello del mare, si ha una media di una particella di raggi cosmici al minuto su una superficie di un centimetro quadrato.
TUBO A RAGGI CATODICI
I raggi X sono emessi dai metalli colpiti da raggi catodici. Questi si producono in speciali tubi a vuoto (tubi Coolidge) con degli elettrodi di metallo. Dal catodo riscaldato si sprigionano, per effetto termoionico, degli elettroni (raggi catodici) che vanno in direzione dell'anodo, con velocità direttamente proporzionale alla tensione fornita dalla sorgente. Lo scontro dei raggi catodici con l'anodo (metallo) genera i raggi X.
ESAME DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI
L'energia delle radiazioni ionizzanti è espressa in elettronvolt (eV). 1eV è l'energia acquistata da un elettrone quando attraversa una differenza di potenziale di 1V nel vuoto.
RAGGI ALFA
RAGGI BETA
RAGGI GAMMA
RAGGI X
RAGGI COSMICI
Anche i neutroni emessi nella disintegrazione degli atomi radioattivi e nella fissione producono indirettamente ionizzazione e causano l'emissione di radiazioni gamma di alta energia quando interagiscono con atomi di idrogeno. Poiché producono protoni ionizzanti e particelle beta quando interagiscono con la materia, possono far sì che alcuni elementi stabili diventino radioattivi.
Carrara Luca, 5E
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