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Danni provocati
dalle onde elettromagnetiche
Gli effetti
che tali radiazioni possono provocare sugli organismi si distinguono in:
1) effetti termici o a breve termine
2) effetti non termici o cronici.
Per
effetto termico si intende il riscaldamento del corpo o di sue parti esposte
alle radiazioni. La gravità di questo tipo di effetto, va ricercata nel fatto
che questo riscaldamento avviene internamente al corpo e non viene percepito
dagli organi sensoriali: per l'organismo non è così possibile attivare meccanismi
di compensazione. Gli organi con scarsa circolazione sanguigna (che favorisce
la dispersione del calore prodotto) e bassa conducibilità termica (fattore
negativo ai fini di una ef 717c25h ficace dispersione del calore) sono i più colpiti
(testicoli, cornea, ecc.).
Che le radiazioni elettromagnetiche influenzino i nostri ritmi fisiologici lo
dimostra la ghiandola pineale, situata nella parte posteriore del cervello.
Questa minuscola ghiandola a forma di pigna (da cui il nome) secerne
melatonina, un ormone che regola, oltre l'umore, il sistema endocrino e
riproduttivo. La produzione di melatonina è massima durante la notte e scende
al minimo durante il giorno, poiché la luce inibisce il funzionamento della
ghiandola. La melatonina, secondo gli studi fatti, sembra essere in grado di
proteggere l'organismo da alcune forme di tumore. La sua riduzione in soggetti
esposti in modo prolungato spiegherebbe, oltre la promozione di tumori, i vari
disturbi riproduttivi e neurologici segnalati da alcune ricerche epidemiologiche.
Negli ultimi anni l'attenzione dei biologi di base si è andata via via
spostando dalle mutazioni genetiche ad altri possibili meccanismi responsabili
della crescita tumorale. Il prof. Ross Adey, biofisico, che fa ricerca sui
campi elettromagnetici sin dalla fine degli anni '50 ed ha avuto la possibilità
di studiare gli effetti di radar e microonde sui militari, afferma: "Gli
studi di laboratorio hanno identificato nelle membrane cellulari la parte dei
tessuti che, con tutta probabilità, per prima subisce le interazioni con i
campi elettromagnetici a bassa frequenza e i campi modulati a
radiofrequenza/micronde. Studi epidemiologici hanno attirato l'attenzione verso
i Campi elettromagnetici e i campi modulati a radiofrequenza come possibili
fattori di rischio per leucemie, linfomi, tumori al seno, melanomi epiteliali,
tumori al cervello".
Nel mondo anglosassone si stanno adottando misure cautelative per i bambini, a
fronte di una evidenza scientifica riferita a rischi per la salute derivati da
esposizione continuata e inconsapevole a microonde, anche a bassa intensità.
Misure cautelative e restrittive, con specifico riferimento alle strutture
scolastiche o comunque destinate a bambini e ragazzi, sono attuate in Nuova
Zelanda, in Svezia, in Canada, in Australia e negli Stati Uniti.
In molti paesi, si moltiplicano le proteste da parte di gruppi di cittadini e
associazioni, movimenti ambientalisti e gruppi di tecnici (medici, fisici,
biofisici, oncologi.).
Conferme sugli effetti tumorali dei campi magnetici provengono dall'autorevole
Karolinska Institut di Stoccolma (centro di riferimento dell'OMS e del premio
Nobel) e da altre istituzioni scandinave: i risultati dei loro studi
epidemiologici indicano un aumento del rischio per esposizioni prolungate a
campi magnetici con intensità superiori a 0,2 microTesla.
In Italia, ricercatori come il dott. Franco Merlo (Istituto Nazionale per la
ricerca sul cancro), il Prof. Giuseppe Masera (coordinatore di numerose
ricerche internazionali sui tumori infantili) e il Prof. Cesare Maltoni
(Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali, presidente onorario
della Società italiana tumori e segretario generale del Collegium Ramazzini)
hanno evidenziato da anni il nesso tra l'esposizione a campi elettromagnetici
(CEM) a bassa frequenza (a cui nessuno di noi sfugge) e l'insorgenza di
leucemie in popolazioni di età pediatrica (0-14 anni): bambini a lungo esposti
a valori di CEM 50-60 Hz superiori a 0,2 microTesla - come quelli prodotti
dagli elettrodotti ad alta tensione - hanno una probabilità doppia di
sviluppare una leucemia rispetto a bambini esposti a livelli inferiori. I dati
scientifici disponibili, giustificano seri sospetti sulla possibilità che i CEM
determinino danni biologici, favorendo la carcinogenesi. I motivi di
preoccupazione sono tanto più fondati se riferiti ad un organismo in fase di
crescita. Per tali motivi è doveroso cercare di limitare il più possibile
l'esposizione dei bambini e in ogni caso, va chiarito che le conoscenze
oncologiche indicano che non esistono livelli di salvaguardia assoluta, cioè
dosi, anche se basse, tali da essere ritenute assolutamente innocue.
Effetti
termici o a breve termine
per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 10 milliwatt/cm2:
* variazioni della permeabilità cellulare
* variazione del metabolismo
* variazioni delle funzioni ghiandolari, del sistema immunitario, del sistema
nervoso centrale e del comportamento.
per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 50 milliwatt/cm2:
* possibili lesioni cerebrali
* influenza sulla crescita cellulare
* malformazioni fetali
* ustioni interne
* cataratta
* morte per infarto.
Effetti
non termici o cronici per intensità inferiore a quella che determina gli
effetti termici
* variazione del numero dei linfociti e granulociti (esperimenti su cellule)
* variazioni del livello di anticorpi e delle attività dei macrofagi
(esperimenti su animali)
* tachicardia
* dolore agli occhi
* vertigini
* depressione
* limitazione della capacità di apprendimento
* perdita di memoria
* caduta di capelli
nei paesi dell'Est europeo studi hanno evidenziato anche:
* sterilità
* aumento aborti
* abbassamento della fertilità
Secondo
l'Agenzia per l'Ambiente degli USA (EPA), su otto studi epidemiologici cinque
hanno evidenziato rischi statisticamente significativi associati a:
* neoplasie linfatiche ed emopoietiche
* cancri totali in abitanti (Hawai) in stretta prossimità a torri a
radiofrequenze (RF)
* cancro del sistema emopoietico (leucemia, linfoma e linfosarcoma, melanoma e
esposizione a radiazione RF) in ufficiali e militari polacchi
Le
leggi ed i controlli
L'inadeguata normativa in vigore per gli elettrodotti (D.P.C.M. del 23.4. e
D.P.C.M. 28.9.95) indica dei limiti massimi di esposizione in 100 microTesla e
distanze da rispettare per i campi elettromagnetici a bassa frequenza di 28, 18
e
Per i campi elettromagnetici generati da alte frequenze (cellulari) il decreto
del Ministero dell'Ambiente n. 381/98 indica i limiti per le radiofrequenze da
100 kHz a 300 GHz.
L'antenna
dei telefoni sul tetto solo se tutti i condomini sono d'accordo
* Monza (Milano) 9 marzo 1999 -L'installazione di una antenna sul tetto per la
ricezione del segnale dei telefoni cellulari, può avvenire solo se tutti i
condomini sono d'accordo. Questo è quanto ha stabilito il giudice del Tribunale
civile di Monza, Piero Calabrò, nella causa intentata da due inquilini contro
il loro condominio in Via Tevere,
I due condomini chiedevano che fosse dichiarata nulla la delibera, approvata
dall'assemblea a maggioranza semplice il 30 marzo 1998, con cui era stata
decisa la locazione alla "Ericsson Telecomunicazioni" del tetto
dell'edificio per l'installazione di una stazione radio, con un contratto
rinnovabile di nove anni e un compenso di 20 milioni di lire. Il giudice ha dichiarato
illegittima la delibera impugnata.
"La richiesta di una maggioranza quantomeno qualificata - ha motivato il
giudice - appare ineludibile, atteso l'indubbio carattere innovativo di tale
opera sulla cosa comune. E' nota ed evidenziata dalla stessa giurisprudenza la
profonda incertezza, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, che
circonda la materia delle conseguenze sulla salute dei cittadini derivanti da
vicinanza a stazioni radio a onde o campi elettromagnetici".
La delibera non ha tenuto in alcun conto, inoltre, anche solo al fine di
escluderle, le esigenze di tutela della salute e non ha fornito informazioni
sulle caratteristiche dell'impianto e la misura della sua possibile
nocività"."
* 17 settembre 1999 - Su denuncia della Federconsumatori l'Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento sulla pubblicità di
TIM relativamente agli effetti dell'elettromagnetismo.
La Federconsumatori ha chiesto all'Autorità di verificare l'ingannevolezza del
messaggio pubblicitario della TIM, contenuto in due opuscoli di ampia
diffusione, secondo la quale "tutti gli scienziati del Mondo sono concordi
nel ritenere che le onde, anche quelle emesse dagli impianti radiomobili non
producono effetti dannosi per la salute".
L'Autorità
ha chiesto alla TIM di fornire entro 20 giorni:
i testi completi delle fonti scientifiche alle quali si è attinto per la
predisposizione dei due opuscoli denunciati, con particolare riferimento alle
citazioni riguardanti l'Organizzazione Mondiale della Sanità e all'Istituto
Superiore di Sanità ed all'Università di Roma ogni utile informazione su:
* "i risultati e le evidenze unanimamente condivisi dalla comunità
scientifica circa gli effetti sull'organismo umano prodotti dall'esposizione
(anche di tipo prolungato e reiterato) ai campi elettromagnetici generati da
apparecchi ed impianti di telefonia mobile;
* l'esistenza di eventuali studi già realizzati, nonché di verifiche ed
approfondimenti in corso dai quali si potrebbe evincere l'opportunità di
adottare cautele e raccomandazioni circa l'uso prolungato degli apparecchi
radiomobili soprattutto in determinate circostanze e per determinate categorie
di persone (bambini, donne in gravidanza, portatori di determinate patologie,
utilizzatori di strumenti elettromedicali, ecc.);
* i problemi di interferenza elettromagnetica degli apparecchi di telefonia
mobile con strumentazioni e dispositivi elettronici: peacemaker, apparecchi
acustici, apparecchi elettromedicali, apparecchi di navigazione, ecc.;
* le informazioni disponibili su eventuali casi di particolari intolleranze e
reazioni soggettive derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici
generati dagli apparecchi e dagli impianti di telefonia radiomobile."
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