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LA CONTA DEI GLOBULI ROSSI

medicina



LA CONTA DEI GLOBULI ROSSI

La conta dei globuli rossi ormai si esegue con tecniche elettroniche molto precise, ma si pratica ancora in laboratorio al microscopio con l'aiuto di particolari vetrini che si chiamano CONTAGLOBULI e con l'aiuto di particolari pipette per il prelievo che si chiamano MESCOLATORI (MESCOLATORE DI POATIN)

Sia per i globuli rossi che per quelli bianchi si usano dei mescolatori simili, costituiti da un sottile capillare in vetro graduato con due indicazioni (0,5 e 1;cioè mezzo e intero capillare). Questo capillare viene sormontato da una ampolla di capacità differente a seconda di che conta si deve fare. Infatti per i globuli rossi la capacità dell'ampolla è 110 volte quella del capillare, mentre per i globuli bianchi è 10 volte quella del capillare, per cui al di sopra dell'ampolla per i globuli rossi si leggerà 101, mentre al di sopra dell'ampolla per i globuli b 646g68g ianchi si leggerà 11.

Le due ampolle si distinguono ad occhio, perché all'interno è presente una sferetta di vetro, che è rossa per i globuli rossi e bianca per i globuli bianchi.


PROCEDIMENTO PER LA CONTA

Sia per la conta dei rossi che per quella dei bianchi si può usare sangue da prelievo, oppure si punge il polpastrello con un ago, si fa uscire una gocciolina di sangue e la si aspira con la pipetta particolare fino al segno 0,5 o 1 del capillare (a scelta). Per eseguire la conta bisogna a questo punto diluire il sangue contenuto nel capillare.



Per i globuli rossi si diluisce il sangue con la semplice soluzione fisiologica che non li altera. In particolare si preleva sempre con la stessa pipetta fino al segno 101, e con la sferetta posta all'interno dell'ampolla si mescola il tutto. Il sangue, quindi, risulterà diluito 100 volte se avevamo riempito inizialmente il capillare al segno 1, mentre sarà diluito 200 volte se avevamo riempito il capillare fino al segno 0,5.

A questo punto useremo i vetrini contaglobuli, che consistono in un vetrino di vetro molto robusto chiuso in rettangoli, quadrati, e quadratini più piccoli da incisioni praticate nel vetro stesso. La conta si può effettuare in qualunque di questi elementi geometrici. Effettuata la conta su più elementi, si fa la media dei valori rilevati, si moltiplica per la superficie per 10, e si moltiplica ancora per la diluizione del sangue (per 100 o per 200), e si ottiene così il numero dei globuli rossi per mm3.


CONTA DEI GLOBULI BIANCHI

La tecnica è identica tranne che per la diluizione, in quanto i bianchi sono presenti in quantità di 5/7milla per mm3 e non sarebbero visibili se fossero presenti i rossi, che si devono quindi eliminare. Inoltre i globuli bianchi sono praticamente incolore e devono essere resi visibili con colorazioni adeguate, inserire nel diluente, ciò vuol dire che mentre per i rossi si usa la soluzione fisiologica, per i bianchi useremo la stessa soluzione con l'aggiunta di un colorante vitale e con l'aggiunta di qualche goccia di acido acetico. Il primo colorerà i bianche, l'acido acetico invece produrrà la lisi o rottura del globulo rosso con fuoriuscita di emoglobina.

Con  una diluizione di questo tipo si può procedere alla conta dei bianchi che non sono più mascherati dai rossi, che si potranno intravedere sottoforma di ombre, e la metodica di conta sarà identica solo che il valore rilevato si moltiplicherà non per 100 o per 200, ma per 10 o per 20.


EMOLISI dei globuli rossi e RESISTENZA GLOBULARE

In condizioni fisiologiche l'emoglobina dei rossi non diffonde nel plasma e nelle soluzioni ipotoniche al plasma stesso, quali la soluzione fisiologica. Diversi agenti chimici o fisici però possono agire sul globulo rosso rompendolo o determinando la rottura e facendolo liberare l'emoglobina nel liquido di per fusione che assumerà un colore rosso lacca. Tra gli agenti fisici ricordiamo il congelamento e decongelamento effusati male o ripetuti.

Gli agenti chimici sono alcuni acidi deboli, alcuni alcali, alcuni veleni di insetti o di serpenti ( ad es. il morso del cobra uccide in quanto il suo veleno andato in circolo produce emolisi dei globuli rossi; i veleni degli altri serpenti invece determinano il coagulo del sangue all'interno dei vasi, che porta sempre alla morte); ancora nel siero del sangue di tutte le specie animali sono contenute sostanze chiamate EMOLISINE che hanno una azione emolitica nei confronti di globuli rossi di altre specie.


Normalmente esiste un ranger di tonicità del liquido di sospensione alle quali i globuli rossi resistono e non si emolizzano. Questi valori sono all'incirca di 0,48 fino a 0,30 (la soluzione fisiologica è 0,90). Per cui si parla di RESISTENZA MINIMA alla soluzione  alla quale si manifesta un inizio di emolisi; si parla di RESISTENZA GLOBULARE MASSIMA (0,30) quella alla quale tutti i globuli rossi scoppiano.

Per saggiarli si procede con la cosiddetta TECNICA DI VIOLA che consiste nell'allestire tutta una serie di provette contenenti una soluzione di NaCl in quantità decrescente scalare di 0,02; in queste provette si introduce una certa quantità di globuli rossi lavati, si aspetta un po' di tempo e si osserva quello che è successo.

Nelle prime pipette in cui la concentrazione salina è superiore si osserverà la sedimentazione del globulo rosso, che precipita sul fondo della provetta, per cui la porzione inferiore della provetta sarà rosa, il liquido di per fusione rimarrà perfettamente trasparente. A un certo punto si comincerà ad uniformare e questo liquido comincerà a colorarsi di un rosa sempre più intenso fino ad arrivare al rosso-lacca, mentre di contro il volume sul fondo della provetta comincerà a ridursi fino a scomparire del tutto, in questa ultima provetta avremo soltanto un liquido uniformemente colorito senza sedimentazione.

La prima provetta nella quale il liquido comincia a colorarsi si indicherà la resistenza globulare minima, cioè la concentrazione salina minima alla quale i globuli rossi più secchi o deteriorati non sono capaci di resistere, la permeabilità della loro membrana si è alterata ed essi scoppiano, man mano che la soluzione diventerà sempre più diluita altri globuli rossi non resisteranno e s'oppieranno fino al punto in cui anche i globuli rossi più giovani e forti non riusciranno a resistere. Il volume di concentrazione salina al quale tutti i globuli rossi si saranno lisati prende il nome di resistenza globulare massima.


ORIGINE GLOBULI ROSSI



Il processo di formazione delle cellule del sangue prende il nome di EMOPOIESI e in particolare si chiama ERITROPOIESI la formazione dei globuli rossi.

durante la vita embrionale gli elementi corpuscolati si formano inizialmente nel mesenchima, poi da fegato e milza, e a partire dal secondo mese di gravidanza anche dalla milza. Dopo la nascita l'origine dei globuli rossi resta a carico del midollo osseo rosso delle ossa toraciche, cioè delle costole, vertebre, sterno, clavicole, scapole, poi del midollo osseo delle ossa della base del cranio e dell'epifisi prossimali dell'omero.


I globuli rossi prendono origine da una grossa cellula indifferenziata che si chiama EMOCITOBLASTO. Essa è il capostipite di tutti gli elementi figurati del sangue. Viene prodotta dalle cellule staminali ed è in grado di trasformarsi nei precursori di tutti gli elementi circolanti a seconda della necessità dell'organismo.

Per divisione mitotica all'interno del midollo osseo essa dà origine ai PROERITROBLASTI, cellule nucleate da cui avranno origine gli elementi della serie rossa, e darà origine anche a 3 serie di elementi che si chiamano MIELOBLASTO, LINFOBLASTO e MONOBLASTO che daranno origine ai linfociti che come vedremo non sono tutti uguali come i rossi. Dall'emocitoblasto si forma anche il MEGACARIOBLASTO, cellula enorme dalla quale si origineranno le piastrine

questi passaggi non portano alla cellula definitiva all'interno del midollo , ma la maturazione completa di tutti questi elementi avviene nel sangue circolante

dal proeritroblasto che identifica la serie rossa si assiste a progressive modificazioni dalle affinità ai coloranti degli elementi della serie rossa con la immissione in circolo dei cosiddetti NORMOBLASTI ORTOCROMATICI che contengono ancora un nucleo ridotto, da essi si passa alla formazione dei RETICOLOCITI, che hanno perso totalmente il nucleo ma continuano a conservare tracce sottoforma di un reticolo di filamenti basofili

i reticolociti sono eritrociti di nuova formazione che rappresentano 1,5% degli eritrociti circolanti, un aumento di tale percentuale, è indice di una eritropoiesi molto attiva che si manifesta in genere dopo una emorragia


altri eritrociti particolari sono i SIDEROCITI, che sono gli eritrociti invecchiati che contengono ferro sottoforma di granuli. Si ritrovano in notevole quantità nel sangue di neonati prematuri subito dopo la nascita


gli eritrociti con l'invecchiamento inglobano gradatamente dei lipidi a causa del loro metabolismo, inoltre l'eritrocita che è notevolmente deformabile ed elastico mentre si trova in circolo subisce un logorio meccanico a causa dell'attrito con i vasi.

Inoltre il globulo rosso subisce continue modificazioni di volume indotte dal trasporto di ossigeno e CO2

La morte degli eritrociti che si deformano e tendono a diventare di forma sferica è causata dalla diminuzione progressiva delle attività enzimatiche

I globuli rossi invecchiati vengono quindi demoliti, il processo si chiama EMOCATERESI e viene effettuato ad opera del sistema reticolo endoteliale del midollo osseo, del fegato e della milza.

La prima tappa di questo processo consiste nella lisi del globulo rosso con liberazione progressiva di emoglobina, che a sua volta viene demolita nei suoi costituenti.

TAPPEDEMOLIZIONE:

mentre l'emoglobina è ancora legata al ferro e alla globulina si osserva inizialmente l'apertura dell'anello tetrapirroico e il composto così formato si chiama VERDOGLOBINA

da questo complesso si staccano la globina e il ferro, rimane solo il gruppo protettivo in catena lineare, resta solo la catena lineare aperta che si chiama BILIVERDINA

la biliverdina si riduce assumendo due atomi di H e si trasforma in BILIRUBINA, questa ultima...formazioni vengono a essere eliminate con la bile dal fegato


la globina passa dal fegato e viene riutilizzata per la formazione di nuova emoglobina, il ferro segue la via del ferro, cioè viene captato da una proteina del sangue che si chiama transferrina, riportato sotto forma di deposito ai tessuti o direttamente al midollo osseo per la formazione della emoglobina.











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