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Europa: Plurilinguismo o tutela delle singole identità linguistiche?

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Europa: Plurilinguismo o tutela delle singole identità linguistiche?


Avvicinandosi alla politica dell'Unione Europea, in materia di lingue straniere, si incontrano 2 termini simili:

Multilinguismo: cioè coesistenza di diverse comunità linguistiche in una stessa zona geografica; capacità di una persona di utilizzare più lingue; 333f52d

Plurilinguismo: termine introdotto nel febbraio 2002 con la pubblicazione del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue;


La politica del multilinguismo era finalizzata all'apprendimento delle lingue che desse un vantaggio economico, in termini di mobilità, ai cittadini europei.

Nel 2002 venne pubblicato il Quadro Comune Europeo di Riferimento, risultato di un lungo processo iniziato già negli anni 70. Esso spiega ciò che un apprendente deve sapere per poter usare, nella comunicazione, una lingua straniera e definisce i livelli di competenza che permettono di misurare i progressi dell'apprendente. Ma soprattutto esso introduce il termine Plurilinguismo che ha ampliato quello di multilinguismo, intendendo porre l'attenzione sulla lingua come strumento di integrazione tra più culture.

Il plurilinguismo è quindi, oggi, uno dei principi fondamentali della politica dell'U.E. Appena un paese entra a far parte dell'Unione, infatti, la sua lingua diviene lingua ufficiale insieme a quelle di tutti gli altri paesi.. Ciò avviene per consentire che tutti i cittadini abbiano libero accesso alla legislazione europea. In realtà però questo non avviene ma si avvantaggia l'uso della sola lingua inglese. Secondo stime recenti l'inglese è la prima lingua straniera che si impara, seguita da tedesco e francese. Per quanto riguarda l'Italia, la legge 53 del 2003 prevede che questa lingua si insegni nella scuola primaria per tutti e cinque gli anni e nella scuola secondaria di primo grado (scuola media) insieme ad un'altra lingua comunitaria (di solito il francese).



Quindi, nonostante tutti i buoni propositi dell'U.E. in merito al plurilinguismo, oggi l'inglese viene usato come una specie di esperanto (una lingua appositamente creata per facilitare la comunicazione internazionale). Ma a differenza di quest'ultimo, l'inglese fu supportato da motivazioni storiche ed economiche. Analizzando più attentamente la lingua ci si rende conto che sono le sue caratteristiche tecniche a facilitarne l'apprendimento.

L'inglese è infatti piuttosto una lingua isolante (cioè senza declinazioni o flessioni) che una flessiva. Esso è cioè caratterizzato da una scarsa morfologia, inoltre il suo vocabolario contiene molti termini di origine latina ed è il più aperto all'ingresso di nuovi termini ad altre lingue. L'inglese è poi divenuto, nel corso del XX secolo, lingua franca (utilizzata nelle comunicazioni internazionali) per eccellenza. Si calcola che i parlanti di inglese come lingua madre siano 350 milioni, i parlanti di tale lingua come seconda lingua 300 milioni e coloro che la parlano come lingua straniera 100 milioni. La diffusione mondiale odierna dell'inglese si può spiegare attraverso motivazioni storiche e cioè attraverso il fenomeno delle colonizzazioni del XVII secolo. La Gran Bretagna estese, in questo periodo, i suoi domini in Asia, Africa, America e Oceania, creando soprattutto quelle che vennero poi definite colonie di sfruttamento. Questo è ciò che accadde anche in India, caso emblematico della diffusione della lingua inglese. Qui infatti, l'inglese fu imposto, dalla Gran Bretagna, ma rimane tutt'ora lingua ufficiale nonostante la presenza di molte lingue locali.

Diversa è stata invece la situazione dell'Europa che non fu toccata dalla colonizzazione ma che usa,oggi, l'inglese per motivi economici.

Ci si chiede quindi se si debba parlare di Plurilinguismo, monolinguismo (riferendosi con questo termine alla supremazia della lingua inglese) o se si debba pensare piuttosto alla tutela delle singole identità linguistiche.

Per renderci conto di quanto l'inglese sia ovunque basta, infatti, pensare alla nostra vita quotidiana. In palestra parliamo ad esempio di Fitness, kick boxing, step, a lavoro parliamo di call center, senza contare che questa lingua è usatissima nel linguaggio dell'informatica. Tutti questi termini sono usati in sostituzione di termini italiani che sarebbero in grado di esprimere perfettamente gli stessi concetti.

Poiché la lingua è parte integrante dell'identità e della cultura di un popolo, la conoscenza di altre lingue, pur predisponendo l'uomo al dialogo, all'apertura verso culture e mentalità diverse e contribuendo alla formazione di un clima di tolleranza, potrebbe portare alla scomparsa delle lingue dei vari paesi.




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