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LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E DI MR. HYDE di Robert Louis Stevenson (scritto nel 1886)

letteratura inglese



LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E DI MR. HYDE di Robert Louis Stevenson (scritto nel 1886)


storia della porta.


avvocato Utterson: amabile, austero, tollerante, stimabile, di grande contegno, riservato, modesto, taciturno, discreto

E

legame di parentela e di amicizia con Mr. Richard Enfield (cugino), persona molto nota in città


entrambi danno grande importanza alle loro passeggiate domenicali, a cui non rinunciano per niente




un giorno arrivano in un quartiere affollato di Londra abitato da persone benestanti. notano in una strada del quartiere un edificio molto trascurato. ne notano la porta d'entrata. la porta suggerisce a Enfield una storia molto strana. di notte un uomo piccolo e una bambina si scontrano all'angolo, lei cade e lui la calpesta andandosene via senza considerarla. l'uomo non aveva un aspetto umano, sembrava uscito dall'inferno. Enfield afferra l'uomo e lo riporta dov'era accaduto il fatto. si era raccolto un gruppo di persone: la famiglia e un medico. la bambina non si era fatta nulla. grande odio nei confronti dell'uomo da parte di tutti. l'uomo è costretto a pagare 100 sterline alla famiglia per riparare. entra nella porta di inizio racconto per prendere i soldi e torna con 10 sterline in oro e un assegno con in calce la firma di uomo molto noto


si tratta proprio di una brutta storia. il mio uomo era un tipo con cui nessuno vorrebbe avere nulla a che fare, un essere veramente ripugnante; la persona che aveva emesso l'assegno, invece, era uno specchio di virtù, molto famoso e, a complicare le cose, uno di quegli uomini che fanno veramente del bene. dev'esserci sotto un ricatto. un galantuomo che paga per qualche errore di gioventù " "la casa del ricatto"


Enfield non riesce a trovare una spiegazione. Utterson gli chiede se non ha mai indagato sulla casa. no. devi comunque sapere che ho studiato ben bene il luogo per conto mio. a stento si potrebbe riconoscervi una casa. non c'è nessun'altra porta e nessuno esce o entra mai di lì, ad eccezione, di tanto in tanto, del nostro gentiluomo. al primo piano 3 finestre si affacciano sul cortile; nessuna, invece, si apre al di sotto. le finestre sono sempre chiuse ermeticamente. c'è poi un camino da cui esce quasi sempre un filo di fumo: deduco pertanto che qualcuno debba abitare lì dentro


l'uomo che ha calpestato la bambina si chiama Hyde


non è facile descriverlo. ha qualcosa di strano in sé; qualcosa di sgradevole, anzi, di decisamente orribile. non ho mai incontrato nessuno che suscitasse in me una tale inspiegabile ripugnanza. deve avere qualche deformità. ha un aspetto del tutto fuori dalla norma, ma come, non saprei spiegarlo


Utterson conosce la storia, perché in un certo senso lo riguarda, e gli chiede se è stato preciso nel raccontarla (riguardo alla chiave). promettono di non parlarne più



alla ricerca di Mr. Hyde.


Utterson prende il testamento del Dr. Jekyll. non aveva acconsentito a prestare la benchè minima assistenza alla sua stesura, anche se, una volta redatto, si era mostrato disposto a tenerlo in custodia. in esso si dichiarava che, in caso di decesso di Henry Jekyll, dottore in medicina, dottore in legge, tutti i suoi beni dovevano passare al suo amico e benefattore Edward Hyde; ma che, in caso della scomparsa o inspiegabile assenza del Dr. Jekyll per una periodo superiore a 3 mesi, il suddetto Edward Hyde doveva prendere possesso dei beni del suddetto Henry Jekyll, immediatamente e senza obbligo alcuno, ad eccezione del pagamento di una piccola somma a ciascun domestico della casa del dottore. a lungo questo documento aveva costituito un motivo di disagio per l'avvocato. fino a quel momento il non saper nulla di Mr. Hyde aveva dilatato la sua indignazione; ora, al contrario, era l'essere venuto a conoscenza di qualcosa che lo riguardava ad indignarlo


pensavo si trattasse di una pazzia e ora comincio a temere che si tratti di una cosa vergognosa


Utterson va dal Dr. Lanyon (cordiale, vivace, rumoroso, di sentimenti sinceri, vecchi amici, vecchi compagni di scuola, nutrono reciproco rispetto)


credo, Lanyon, che tu e io siamo i 2 più vecchi amici di Jekyll, vero?


ma da più di 10 anni Jekyll è diventato troppo stravagante per me. non è più stato lo stesso. idee strane e, sebbene naturalmente io continui ad interessarmi a lui per amore dei vecchi tempi, ormai lo vedo maledettamente poco


non hai mai incontrato un suo protetto, un certo Hyde? no


Utterson inizia ad avere una grande curiosità di vedere in volto Hyde. in questo modo pensa che il mistero si sarebbe svelato. inizia a tener d'occhio la porta giorno e notte. una notte verso le 10 sente un passo ansioso e leggero. va nell'ingresso del cortile. Hyde sta per entrare nella porta, quando Utterson lo blocca e gli chiede di poterlo vedere in volto. Hyde gli dà il suo indirizzo e gli chiede come fa a conoscerlo " amici comuni, come ad esempio Jekyll " Hyde si arrabbia perché Utterson mente ed entra nella porta


Hyde è basso di statura


Hyde abita in una via di Soho

E

edificio con la porta

E

Jekyll abita in una casa elegante in una piazza che fa angolo con la via dell'edificio con la porta


Hyde era pallido e assomigliava ad un nano. dava l'impressione di un essere deforme senza che si potesse dire di quale malformazione soffrisse; aveva un sorriso poco gradevole e si era rivolto all'avvocato con una specie di miscuglio di timidezza e di arroganza, parlandogli con una voce rauca, che si spezzava anche nei bisbigli; tutto ciò deponeva contro di lui, ma non poteva spiegare lo strano disgusto, l'odio e il timore con cui Utterson lo considerava. ci dev'essere qualcosa d'altro. l'uomo non sembra essere una creatura come noi. oppure si tratta della semplice irradiazione di un'anima malvagia che traspare e trasfigura il suo involucro?


Utterson va a casa di Jekyll. Poole: maggiordomo. lo stesso Utterson era solito parlarne come della stanza più piacevole di Londra, mentre quella sera, invece, un brivido gli percorreva il sangue. non gli si cancellava dalla memoria il viso di Hyde e una forte sensazione di nausea e di disgusto per la vita (cosa insolita per lui) lo pervadeva. così abbattuto, ebbe l'impressione che una presenza minacciosa trasparisse dai bagliori riflessi sulle lucide superfici degli armadi e dalle ombre inquietanti proiettate sul soffitto. si vergognò del sollievo provato al ritorno di Poole che gli annunciava che Jekyll era uscito


Hyde ha la chiave dell'edificio con la porta (sala anatomica)


sembra che il padrone riponga una gran fiducia in quel giovane. sì, signore, è vero. noi tutti abbiamo l'ordine di obbedirgli. io non credo di aver mai conosciuto Hyde, vero? oh, no, signore. egli non cena mai qui. lo vediamo pochissimo in questa parte della casa; per lo più egli va e viene dal laboratorio


povero Jekyll, mi posso sbagliare, ma temo si trovi in cattive acque! da giovane era sfrenato; è vero che mi riferisco a molto tempo fa, ma la legge di Dio è uno statuto che non si pone limiti. forse lo spettro di qualche antico peccato, il cancro di un misfatto tenuto nascosto. la punizione giunge dopo molti anni che la memoria ha cancellato l'errore e l'amor proprio lo ha perdonato


questo Hyde, se lo si studiasse, dovrebbe avere segreti anche lui, oscuri segreti, a giudicare dal suo aspetto; segreti al cui confronto anche i peggiori di Jekyll splenderebbero come il sole. le cose non possono continuare così. mi viene freddo a pensare a quell'indibiduo che scivola come un ladro al capezzale di Jekyll. se questo Hyde sospetta l'esistenza del testamento, diventerà impaziente di ereditare. bisogna che io mi metta all'opera: basta che Jekyll me ne dia il consenso


il Dr. Jekyll era del tutto tranquillo.


Jekyll tiene un pranzo. Utterson si trattiene più a lungo degli altri invitati. vuole parlare del testamento, ma l'argomento non è molto gradito al dottore. non ho mai visto nessuno angosciato quanto te a causa del mio testamento. ad eccezione, forse, di quel pedante di Lanyon di fronte a quelle che chiamava le mie eresie scientifiche, ma quanti pregiudizi! sì, lo so che è una brava persona, eccellente anzi, e mi prometto sempre di vederlo più spesso, ma tuttavia è un pedante, così prevenuto! nessuno mi ha mai deluso come Lanyon


Utterson non ha mai approvato il testamento. dice a Jekyll che è venuto a sapere delle cose sgradevoli su Hyde, ma il dottore non vuole parlarne. non capisci la mia situazione. sono in una situazione penosa, molto strana. né vi si può rimediare parlandone. Utterson gli offre il suo aiuto. in realtà, non è come tu pensi, non è grave a tal punto. per metterti il cuore in pace, ti dirò una cosa: nello stesso momento in cui lo vorrò, potrò liberarmi di Hyde. ti ringrazio ancora. ma aggiungerò una cosa, una breve parola soltanto, e sono sicuro che non te ne avrai a male: questa è una faccenda privata, dunque ti prego di lasciar perdere


il mio interesse per il povero Hyde è davvero grande. provo veramente un grande e sincero interesse per quel giovane e, se io dovessi sparire, vorrei che tu mi promettessi che ti occuperai di lui e difenderai i suoi interessi. sono sicuro che lo faresti, se sapessi tutta la storia; mi toglieresti un gran peso dal cuore se me lo promettessi. Utterson accetta



il delitto Carew.


ottobre 18.. Londra: delitto di singolare ferocia. alta posizione sociale della vittima. una giovane domestica si affaccia alla finestra della sua camera verso le 11 e vede 2 persone: un anziano gentiluomo dai capelli bianchi e di bell'aspetto e un altro signore, molto piccolo, a cui dapprima ella non bada molto. l'anziano gentiluomo si avvicina all'altro uomo forse per chiedere informazioni sulla strada


successivamente riconosce nel signore molto piccolo Hyde, che aveva visitato una volta il suo padrone, e lei aveva provato antipatia nei suoi confronti


egli teneva in mano un pesante bastone da passeggio, con il quale giocherellava; non rispose tuttavia nemmeno con una parola e sembrava ascoltare con malcelata impazienza il suo interlocutore. improvvisamente scoppiò in un grande impeto d'ira, battendo i piedi, brandendo il bastone e comportandosi come un pazzo. il vecchio signore indietreggiò di un passo. a quel punto Hyde ruppe ogni freno, lo gettò a terra e lo calpestò sotto i piedi con furia scmimmiesca, tempestandolo di tali colpi che si udiva il rumore delle osse che si spezzavano " la ragazza sviene


erano le 2 del mattino quando tornò in sé e chiamò la polizia. l'assassino era scomparso da tempo. la vittima invece giaceva in mezzo al vicolo, incredibilmente sfigurata. il bastone con cui era stato commesso il crimine si era spezzato in 2 per la violenza di quella insensata crudeltà, sebbene fosse di un legno molto compatto e pesante. una delle 2 metà era rotolata nel rigagnolo di fianco al vicolo, mentre l'altra, non c'erano dubbi, era stata portava via con sé dall'assassino. sul cadavere non fu ritrovata nessuna carta, nessun foglio, ad eccezione di una busta sigillata e affrancata, che il poveretto stava probabilmente recando alla posta. la busta portava scritto il nome e l'indirizzo di Utterson


gli fanno recapitare la lettera " vuole vedere il cadavere " vi riconosce la persona di Sir Danvers Carew (membro del Parlamento). trasale nel sentire il nome di Hyde, ma soprattutto nello scoprire che il bastone usato per il crimine l'aveva regalato lui stesso a Jekyll


vanno nello squallido quartiere di Soho. qui viveva il favorito di Jekyll, l'erede di ¼ di milione di sterline. una vecchia aprì la porta. aveva un'espressione cattiva, levigata dall'ipocrisia. confermò che quella era la casa di Hyde che, al momento, era fuori. era rientrato molto tardi quella notte, ma era uscito di nuovo circa un'ora prima: niente di strano in tutto ciò, dato che le sue abitudini erano irregolari ed era inoltre spesso assente


i 2 uomini vogliono vedere la casa, ma la donna sostiene che è impossibile. l'altro uomo si presenta allora come l'ispettore Newcomen. ah! si è messo nei guai! che cosa ha combinato?


Hyde usava solo 2 stanze, ammobiliate con lusso e buon gusto. in quel momento però le stanze sembravano essere state messe a soqquadro di recente e in tutta fretta: sul pavimento giacevano indumenti con le tasche rovesciate; cassetti forniti di serratura erano stati aperti e sul focolare si raccoglieva un mucchio di cenere grigia, residuo di molte carte bruciate. dai carboni l'ispettore estrasse l'estremità di un libretto di assegni che aveva resistito all'azione del fuoco; la parte mancante del bastone fu trovata dietro la porta e, poiché la scoperta confermava i sospetti dell'ispettore, egli si dichiarò soddisfatto. una visita alla banca, dove furono trovate parecchie migliaia di sterline depositate a credito dell'assassino, completò la sua soddisfazione. ora ce l'ho in pugno. deve aver perduto la testa: diversamente non avrebbe mai dimenticato il bastone, né, soprattutto, avrebbe bruciato il libretto degli assegni. e se il denaro è vitale per l'uomo, non abbiamo altro da fare che attenderlo all'ingresso della banca ed estrarre le manette


nessuno può dire di conoscerlo bene e nessuno è in grado di descriverlo esattamente. nessuo sa dove si trovi adesso e non si riesce nemmeno a risalire alla sua famiglia



l'incidente della lettera.


nel pomeriggio Utterson va a casa di Jekyll. Poole lo accompagna al laboratorio (o sala anatomia, la cui funzione era cambiata per interesse di Jekyll dall'anatomia alla chimica). era la prima volta che Utterson era ammesso in questa parte della casa del dottore (edificio squallido, privo di finestre, vuoto e abbandonato)


Utterson entra nello studio di Jekyll, il cui aspetto denunciava un malessere mortale. Carew era mio cliente, ma lo sei anche tu, perciò voglio sapere come devo comportarmi. spero tu non sia stato tanto pazzo da nascondere quell'individuo. giuro davanti a Dio che non poserò mai più gli occhi su di lui. ti do la mia parola d'onore che è finita con lui. e inoltre lui non vuole il mio aiuto; tu non lo conosci come lo conosco io; è in salvo, perfettamente in salvo. ricorda le mie parole: non sentiremo più parlare di lui


sono sicurissimo sul suo conto. ho fondate ragioni in proposito che non posso però confidare a nessuno. rimane una cosa, tuttavia, sulla quale puoi consigliarmi. ho ricevuto una lettera e sono incerto se consegnarla o no alla polizia. vorrei lasciarla nelle tue mani; tu sei in grado di giudicare saggiamente e io mi fido di te. temi che questa lettera potrebbe farlo scoprire? no, non posso dire che mi importi molto della sorte di Hyde; è finita con lui. penso solo a me stesso, questa odiosa faccenda mi ha abbastanza compromesso


la lettera era scritta con una bizzarra scrittura diritta ed era firmata Edward Hyde. essa diceva che il benefattore dello scrivente, il Dr. Jekyll, che egli aveva così indegnamente ripagato per le mille generosità ricevute, non doveva temere per la sua salvezza, perché aveva possibilità di fuga assolutamente sicure. l'avvocato fu soddisfatto della lettera che metteva in una luce migliore di quanto avesse sperato il rapporto fra i 2, tanto che si rimproverò per i sospetti nutriti in passato


Jekyll sostiene di aver sbadatamente bruciato la busta e che essa non aveva timbro postale ed era stata consegnata a mano. ho perso fiducia in me stesso. è stato Hyde a dettare le clausole del testamento riguardanti una tua eventuale scomparsa? il dottore annuisce. lo sapevo, aveva intenzione di assassinarti. l'hai scampata bella. ho avuto di più, ho avuto una lezione!


era evidente che la lettera era giunta attraverso la porta del laboratorio, anzi, poteva essere stata scritta nel gabinetto stesso; in questo caso doveva essere giudicata diversamente e trattata con maggior cautela


Utterson chiede consiglio sulla lettera a Mr. Guest (capo del suo ufficio e anche studioso di grafologia). Utterson non ha segreti con Guest, quest'ultimo conosce Jekyll e sa della familiarità di Hyde con quella casa. che la cosa rimanga tra noi. Guest confronta la lettera con un biglietto di Jekyll indirizzato a Utterson per un invito a pranzo. c'è tra i 2 una singolare somiglianza; le 2 scritture sono in molti punti identiche, solo l'inclinazione è diversa " cosa molto strana " Utterson mette il biglietto in cassaforte. come? Henry Jekyll che commette un falso per un assassino!



lo strano incidente del Dr. Lanyon.


una taglia di migliaia di sterline era stata offerta come ricompensa per chi avesse rintracciato l'assassino di Danvers, la cui morte era considerata un'offesa pubblica. Hyde è completamente scomparso. si indaga anche sul suo passato, che non gli fa proprio onore. Utterson inizia a riprendersi dalla crisi in cui era caduto ed è più tranquillo. ora che Hyde era sparito, anche Jekyll torna ad una nuova vita (esce dalla sua reclusione, fa del bene per gli altri, si sente in pace) e questo per 2 mesi


8 gennaio: cena di Jekyll, Utterson e Lanyon (ritorna fra loro l'amicizia dei vecchi tempi) e altri. per un paio di giorni successivi alla cena Utterson viene respinto da Jekyll


Utterson va allora da Lanyon " cambiato, sentenza di morte, declino fisico, terrore radicato nell'animo, consapevole di morire. ho avuto un colpo da cui non mi riprenderà mai più. è solo questione di settimane. dopo tutto la vita è stata piacevole e l'ho goduta. Utterson gli dice che anche Jekyll è malato. desidero non vedere mai più il Dr. Jekyll, né sentirlo nominare. ho chiuso con quell'uomo e spero che tu mi risparmierai qualsiasi allusione a chi io considero come morto. Utterson cerca di farlo ragionare. chiedilo a lui. non vuole ricevermi. non mi meraviglia. un giorno, dopo la mia morte, forse arriverai a sapere l'intera storia, ma io non posso riferirtela


Utterson scrive una lettera a Jekyll per chiedergli informazioni su tutta la storia. lui gli risponde che non c'è soluzione. mi sono tirato addosso una punizione e un pericolo cui non posso nemmeno accennare. se sono il primo dei peccatori, sono anche il primo a soffrire. gli chiede quindi di lasciarlo solo. sorpresa di Utterson. inizia a credere che Jekyll sia impazzito, ma anche che ci siano dei motivi più gravi riguardanti il litigio fra Jekyll e Lanyon


Lanyon muore dopo pochi giorni. Utterson riceve una lettera indirizzata a lui scritta da Lanyon. personale: soltanto per Mr. Utterson. da distruggersi senza aprire in caso di sua premorte. l'avvocato ne temeva il contenuto. all'interno trovò una seconda busta su cui era scritto: da non aprirsi se non dopo la morte o la scomparsa del Dr. Jekyll. si parlava ancora di scomparsa; qui, come in quel folle testamento che già da tempo aveva restituito al suo autore, di nuovo si ripresentavano intrecciati l'idea della scomparsa e il nome di Jekyll. nel testamento l'idea nasceva dalla sinistra influenza di Hyde ed era stata messa lì con un proposito fin troppo chiaro e orribile. scritta dalla mano di Lanyon, che cosa poteva significare? Utterson è preso dalla grande curiosità e dal desiderio di aprire la busta, ma il divieto dell'amico glielo proibisce. mette la busta in cassaforte


da quel momento cerca di evitare il più possibile Jekyll e quando anche quest'ultimo rifiuta le sue visite, Utterson si sente sollevato. il dottore continua a stare solo nello studio sopra il laboratorio



l'episodio della finestra.


una domenica, durante una delle solite passeggiate, Utterson e Enfield si ritrovano ancora davanti alla porta. devi aver pensato che io fossi un gran somaro per non accorgermi che questa era un'entrata posteriore della casa del Dr. Jekyll. entrano nel cortile. ad una finestra Utterson vede Jekyll. gli chiede come va. sono molto giù, ma, grazie a Dio, non durerà a lungo. Utterson gli dice che dovrebbe uscire un po' e gli presenta Enfield. decidono di star lì a parlare con il dottore dal cortile. ma aveva appena pronunciato queste parole che il sorriso scomparve dalla sua faccia, per lasciar posto ad un'espressione di così spregevole terrore e disperazione che il sangue si gelò nelle vene dei 2 gentiluomini che si trovavano lì sotto. se ne resero conto, ma solo per un istante, perché la finestra fu immediatamente richiusa. se ne vanno senza dire niente, entrambi pallidi di orrore




l'ultima notte.


una sera, dopo cena, Poole va da Utterson. da una settimana c'è qualcosa che non va. ho paura. Poole pensa che ci sia stato un delitto. chiede ad Utterson di andare con lui a casa di Jekyll. alla sua risposta affermativa, si sente più sollevato


marzo. strada deserta. Utterson prova sentimenti di paura. Poole bussa alla porta e gli apre tutta la servitù in gruppo, contenta e sollevata di vederlo. hanno paura anche loro. signore mi segua il più silenziosamente possibile. voglio che sia lei a sentire, senza essere sentito. inoltre, signore, se per caso lui dovesse chiederle di entrare, non lo faccia. vanno davanti allo studio e Poole bussa, mentre Utterson sta in disparte. signore, era la voce del mio padrone?


no, signore, il mio padrone è stato fatto fuori 8 giorni fa, quando noi lo udimmo gridare e invocare il nome di Dio; ma chi c'è lì dentro al suo posto e perché mai ci sta? per tutta questa settimana, quella creatura, uomo o animale che sia, che vive nello studio non ha fatto che urlare giorno e notte per chiedere una certa medicina che non riusciva a procurarsi. a volte era sua abitudine (del mio padrone) scrivere ordini su di un foglio di carta e poi gettarlo sulle scale. la settimana scorsa non abbiamo avuto che questo: nient'altro che fogli e una porta chiusa, e poi anche i pasti abbandonati lì, per essere ritirati con aria furtiva solo quando nessuno potesse vedere. e poi 2 o 3 volte al giorno c'erano nuovi ordini e reclami, mentre io venivo spedito da tutti i farmacisti all'ingrosso della città. e ogni volta, al mio ritorno con la merce, trovavo un altro biglietto in cui mi si diceva di restituirla perché non era pura, oppure un altro ordine per una ditta diversa. ha un disperato bisogno di questa droga, qualunque sia l'uso che ne fa


Utterson chiede a Poole uno di quei biglietti. c'era scritto: il Dr. Jekyll porge i suoi migliori saluti ai signori della ditta Maw. li informa che il loro ultimo campione è impuro e assolutamente inutile allo scopo. nel 18.., il Dr. Jekyll acquistò una quantità piuttosto massiccia dello stesso farmaco dai signori Maw, e ora li prega di ricercare con il massimo scrupolo se ne esiste ancora di quel tipo e di inviarglielo immediatamente. non si fa questione di prezzo, poiché l'importanza del prodotto è vitale. fino a questo punto la lettera scorreva in modo corretto, ma poi, come per un improvviso scatto della penna, colui che scriveva sembrò non controllare più le proprie emozioni e aggiungeva: vi scongiuro, in nome di Dio, trovatemi un po' di quella vecchia roba


il commesso di Maw era furibondo e me lo ha buttato addosso come fosse robaccia


Poole sostiene inoltre di averla anche vista, una volta, la creatura. è andata così. ero entrato improvvisamente nella sala anatomica dal giardino. forse lui era sceso in cerca del farmaco o di chissà cosa; la porta dello studio era aperta e lui era, sul fondo, che frugava tra le casse. sollevò il capo quando entrai, eruppe in una specie di urlo e in un lampo tornò di sopra nel suo studio. lo vidi per un attimo soltanto, ma i capelli mi si rizzarono in testa come aculei. se era il mio padrone, signore, perché mai aveva il volto coperto da una maschera? se era il mio padrone, perché doveva fuggire come un topo e mettersi ad urlare?


spiegazione di Utterson: è afflitto da una di quelle malattie che torturano e sfigurano il paziente. Poole sostiene di no perché il suo padrone è alto mentre quella creatura è bassa. decidono di entrare nello studio, abbattendo la porta con un'ascia


ma se lei intende se quello era Mr. Hyde, ebbene, sì, penso che fosse lui! anche Utterson ha il timore che si tratti di Hyde


chiamano il cameriere Bradshaw. nel timore che qualcosa di orribile sia davvero accaduta e il criminale cerchi di fuggire dal retro della casa, si apposti con lo sguattero vicino alla porta del laboratorio e prendete un bastone per ciascuno


notte. nello studio si sente un continuo passo avanti e indietro. una volta Poole ha anche sentito la creatura piangere, come una donna o un'anima dannata


quando iniziano ad abbattere la porta, dall'interno dello studio provenne un urlo straziante, di puro terrore animale. entrano. sembrava la stanza più quieta del mondo. proprio nel centro giaceva il corpo di un uomo, rattrappito per il dolore, che ancora sussultava. si avvicinarono in punta di piedi, lo voltarono sulla schiena, e apparve loro il volto di Hyde. indossava abiti troppo grandi per lui, abiti della misura del dottore. i muscoli del viso fremevano ancora in una parvenza di vita, ma il corpo ne era ormai privo; dalla fiala spezzata stretta nella mano e dall'odore amaro di tossico che impregnava l'aria Utterson capì che si trovava di fronte al corpo di un suicida. siamo giunti troppo tardi sia per salvare sia per punire. Hyde è andato a pareggiare i suoi conti. ora noi dobbiamo soltanto ritrovare il corpo del suo padrone, Poole


cercano dappertutto, ma non riescono a trovare Jekyll da nessuna parte. Poole pensa che sia sepolto sotto il legno del corridoio. Utterson pensa invece che sia riuscito a fuggire. volgendosi per osservare la porta che dava sulla strada laterale. era chiusa con il chiavistello, e vicino, sul pavimento, trovarono la chiave, ormai arrugginita. non sembra sia stata usata di recente. usata? non vede, signore, che è rotta, come se qualcuno l'avesse calpestata con forza? è vero. e anche in quei punti è già stata intaccata dalla ruggine. ritornano nello studio


su un tavolo restavano tracce di qualche esperimento chimico, mucchietti di misure diverse di una sorta di sale bianco, disposti su piattini di vetro, ma come se si trattasse di una prova interrotta a metà da quell'infelice. si tratta della stessa medicina che ero solito portargli io


c'era un volume, aperto sul tavolino; grande fu la sorpresa di Utterson nel vedere come fosse una copia di un libro di devozione che spesso era stato lodato da Jekyll; di suo pugno, ai margini, erano annotate inimmaginabili bestemmie


che cosa mai se ne faceva Jekyll di uno specchio?


sul piano di lavoro, in cima ad una pigna di fogli ben ordinati, spiccava una grossa busta, indirizzata per mano del dottore a Mr. Utterson. l'avvocato aprì il sigillo: ne uscirono alcuni allegati che caddero a terra. il primo foglio era un testamento, stipulato negli stessi eccentrici termini di quello che, 6 mesi prima, era stato restituito dall'avvocato. doveva servire da testamento in caso di morte o quale atto di donazione in caso di scomparsa; con sua enorme sorpresa l'avvocato vide che il suo nome, Gabriel John Utterson, era stato sostituito a quello di Edward Hyde


il documento è stato in mano sua tutti questi giorni; egli non aveva nessuna ragione perché io gli andassi a genio, anzi, dev'essere stato furente all'idea di essere diseredato, eppure non ha distrutto il documento. raccolse l'altro foglio: si trattava di un biglietto, sempre di pugno di Jekyll, che recava in alto la data. Poole sappia che era vivo ed era qui oggi. non possono averlo fatto sparire in così breve tempo! dev'essere ancora vivo, dev'essere fuggito! ma poi, perché? come? e in questo caso possiamo forse dichiarare che si tratta di suicidio? dobbiamo essere molto cauti. ho il sospetto che potremmo coinvolgere il suo padrone in qualche terribile catastrofe. perchè non legge il foglio, signore? perché ho paura. mio caro Utterson, quando sarai giunto in possesso di questo mio scritto io sarò scomparso. quando, non potrei prevederlo, ma sia il mio istinto sia le circostanze di questa indicibile situazione mi dicono che la mia fine è certa e molto vicina. ti prego dunque di leggere prima il memoriale che Lanyon, come mi ha detto, ti ha affidato; quindi, se vorrai saperne di più, non trascurare la confessione del tuo indegno e infelice amico Henry Jekyll


Poole dà a Utterson il terzo allegato sigillato che era caduto a terra. non direi nulla di questo biglietto. se il suo padrone è fuggito o è morto, toccherà a noi salvarne almeno la reputazione. Utterson torna a casa per leggere con calma i 2 documenti che avrebbero svelato il mistero (il racconto del Dr. Lanyon e la confessione di Henry Jekyll), tornerà a mezzanotte e poi chiameranno la polizia



il racconto del Dr. Lanyon.


il 9 gennaio, 4 giorni fa, ricevetti con la posta del pomeriggio una lettera raccomandata, inviata al mio indirizzo dal mio collega e antico compagno di scuola Jekyll. ne rimasi oltremodo sorpreso. non era infatti nostra abitudine corrispondere per iscritto; inoltre lo avevo visto la sera precedente, quando ero stato a cena da lui, e pertanto non riuscivo proprio a indovinare che cosa, nel nostro rapporto, potesse giustificare un atto così formale come l'invio di una lettera raccomandata. il contenuto della lettera accrebbe ancora la mia sorpresa


10 dicembre 18.. iniziale dichiarazione di affetto reciproco. ora la mia vita, il mio onore, la mia ragione dipendono da te. se questa notte mi vieni a mancare tu, io sarò perduto. dopo questo preambolo, pensarai che io stia per chiederti qualcosa di disonorevole. giudicherai tu


desidero che tu venga direttamente a casa mia. Poole ha già avuto istruzioni. lo troverai ad attenderti con un fabbro. si dovrà forzare la porta del mio studio e tu dovrai entrare da solo. poi dovrai aprire l'armadio a vetri (contrassegnato con la lettera E) sulla sinistra e, se fosse chiuso a chiave, forzare la serratura, quindi estrarre con tutto il suo contenuto il quarto cassetto dall'altro o (ed è la stessa cosa) il terzo dal basso. nell'estremo stato confusionale in cui mi trovo, ho un timore morboso di non darti le indicazioni esatte, ma se io sbagliassi, tu sarai in grado di riconoscere il cassetto giusto da ciò che esso contiene: delle polveri, una fiala e un quaderno. ti prego inoltre di portare con te questo cassetto, così com'è, a casa tua. questa è la prima cosa che ti chiedo di fare. ed ora la seconda. se ti metterai in moto non appena ricevuto questo biglietto, dovrai essere di ritorno a casa tua molto prima della mezzanotte. ti lascerò tuttavia questo margine, non solo nel timore che tu ti imbatta in uno di quegli ostacoli che non si possono né superare né prevenire, ma anche perché, per compiere ciò che ancora rimane, è preferibile un'ora in cui la servitù sia già andata a letto. dovrò chiederti pertanto di farti trovare solo nel tuo studio a mezzanotte, per introdurre tu stesso in casa tua un uomo che si presenterà a mio nome; affiderai alle sue mani il cassetto che avrai portato con te dal mio studio. a questo punto, avrai giocato la tua parte fino in fondo e ti sarai guadagnato la mia eterna gratitudine. solo 5 minuti più tardi, se ancora ci terrai ad una spiegazione, avrai capito che queste sequenze sono di importanza capitale e che se anche una sola di esse sarà trascurata avrai sulla coscienza la mia morte o il naufragio della mia ragione. sono certo del fatto che tu non sottovaluterai la mia richiesta. pensami, in quest'ora e in uno strano luogo, afflitto dalla più cupa disperazione, consapevole tuttavia che se tu mi verrai in aiuto tutti i miei affanni svaniranno come in un racconto di cui si è giunti alla fine. nel caso che la posta non funzioni e questa lettera non ti raggiunga prima di domani mattina, segui le mie disposizioni quando ti sarà più comodo nel corso della giornata; comunque aspetta il mio messaggero a mezzanotte. potrebbe allora essere troppo tardi e, se in quella notte nulla avverrà, ricordati che Henry Jekyll non sarà più di questo mondo


Lanyon pensa che Jekyll sia impazzito, ma che comunque debba fare questa cosa. fa tutto e, arrivato a casa, esamina il contenuto del cassetto. nel quaderno non vi era registrato altro che una serie di date. spaziavano per un periodo di molti anni, ma notai che le registrazioni cessavano all'improvviso circa un anno fa. di tanto in tanto una breve annotazione si accompagnava ad una data (doppio). una volta, proprio agli inizi della lista, si leggeva fallimento totale


Lanyon non riesce a capire. perché proprio lui? perché bisogna fare tutto in segreto? carica una pistola in caso di necessità. a mezzanotte bussa alla porta un uomo basso. Lanyon ha molta paura per la situazione in sé


era la prima volta che vedeva quell'uomo. mi colpì, tuttavia, l'espressione sconvolgente del suo viso e l'insolita combinazione di una grande forza muscolare unita ad un'evidente deficienza di costituzione, a cui si aggiungeva uno strano senso di disagio che personalmente avvertivo a causa della sua vicinanza. al momento lo attribuii ad un disgusto personale. ora tuttavia ho le mie buone ragioni per credere che la causa traesse la sua origine da qualche principio più nobile dell'odio. sentimenti di curiosità + disgusto. aveva abiti di ottimo tessuto, ma smisurati per lui, e ciò aumentava quegli stessi sentimenti


l'uomo mostra evidenti segni di impazienza. si voltò verso di me con un terribile sorriso e, con la forza della disperazione, strappò la carta dal cassetto. alla vista del contenuto emise un singhiozzo di tale immenso sollievo che io rimasi seduto pietrificato. l'uomo gli chiede un bicchiere gradutato. crea con i diversi ingredienti la pozione che in pochi istanti cambia diversi colori


chiede a Lanyon se vuole che lui vada via con il bicchiere o se vuole restare a guardarlo e sottolinea il fatto di pensarci su bene. se lo vorrà, resterà come ora, né più ricco né più saggio, a meno che la consapevolezza di aver reso un grande aiuto ad un uomo in pericolo di morte non possa essere contata come una salvezza per la propria anima. o, se lo preferisce, qui, in questa stanza, in questo istante, davanti a lei, si spalancheranno nuovi mondi di conoscenze, si apriranno nuove via di gloria e di potenza


Lanyon, certamente ricorderai il giuramento fatto: ciò che vedrai è sotto il sigillo del nostro segreto professionale. adesso tu, che per anni sei rimasto vincolato ad una visione ristretta e materiale, tu che hai sempre negato il valore della medicina soprannaturale, tu che hai deriso coloro che ti erano superiori, guarda!


l'uomo beve la pozione " inizia ad urlare, contorcersi e rotearsi per terra " inizia la trasformazione " Lanyon si ritrova davanti Jekyll. Lanyon è completamente terrorizzato e urla spaventato. non sono in grado di trascrivere sulla carta quello che egli mi disse nell'ora che seguì. vidi quello che vidi, udii quello che udii e il mio animo si spezzò. anche ora che quella visione si è dissolta mi chiedo se posso crederci e non so darmi una risposta. la mia vita è scossa dalle radici; il sonno mi ha abbandonato e il più mortale terrore mi accompagna il giorno e la notte. sento che ho i giorni contati e che devo morire. tuttavia morirò incredulo. quanto alle oscenità morali che quell'uomo mi ha svelato, pur tra le lacrime del rimorso, non posso soffermarmici neppure con il ricordo, senza essere colto dall'orrore. dirò un'ultima cosa, dopo la quale, se tu riuscirai a crederla, tacerò per sempre: la creatura che penetrò nella mia casa quella notte, per confessione di Jekyll stesso, aveva il nome di Hyde ed era ricercato in ogni angolo del Paese come l'assassino di Carew



la confessione di Henry Jekyll.


sono nato nell'anno 18.., erede di una grande fortuna, dotato inoltre di ottime qualità, incline per natura all'operosità, desideroso di guadagnarmi il rispetto del mio prossimo e, in particolare, quello dei saggi e dei virtuosi, con ogni garanzia pertanto di un futuro onorevole e stimabile. avevo tuttavia un difetto e non da poco: una certa impaziente vivacità che, se poteva essere la felicità di molti, io trovavo difficile da conciliare con il mio spiccato desiderio di andare a testa alta e di mantenere un contegno di eccezionale gravità di fronte alla gente. ne derivò che incominciai a nascondere i miei piaceri e fu così che, quando raggiunsi gli anni della riflessione e presi a considerare i miei progressi e la mia posizione nel mondo, scoprii di essermi già abbandonato ad un'esistenza doppia. non pochi si sarebbero vantati delle trasgressioni di cui io mi sentivo colpevole e che invece celavo, considerandole con un senso di colpa quasi morboso


ogni volta che praticavo con sottigliezza il doppio gioco, non ero assolutamente un ipocrita. le 2 parti che si agitavano in me erano di un'estrema serietà: ero parimenti me stesso sia quando, evitando ogni misura, sprofondavo nella vergogna, sia quando, alla luce del giorno, mi impegnavo nel progresso della scienza e nell'alleviare le sofferenze del mio prossimo. e così avvenne che la direzione dei miei studi scientifici mutasse e gettasse una luce vivissima sulla coscienza che avevo del conflitto perenne che mi dilaniava. giorno dopo giorno mi avvicinai sempre più a quella verità (la cui scoperta parziale mi ha condannato ad un tale spaventoso naufragio) per cui l'uomo non è unico, ma duplice. dico duplice perché lo stato della mia conoscenza non oltrepassa questo punto. altri seguiranno, altri mi supereranno a questo proposito e io mi azzardo a dire che un giorno si riconoscerà che l'uomo è un puro sistema di soggetti diversi, incongrui e indipendenti tra di loro


ho visto che il conflitto delle 2 nature nell'ambito della mia coscienza, anche se io potevo giustamente dire di essere o l'una o l'altra, aveva luogo perché, nel profondo, io ero entrambe. e sin dagli inizi iniziai ad abbandonarmi con gioia al pensiero della separazione di questi elementi. se ciascuno di essi potesse essere accolto in identità separate, la vita sarebbe liberata da tutto il suo peso; l'ingiusto se ne andrebbe per la sua strada, alleggerito dal peso delle aspirazioni e dei rimorsi del suo più onesto gemello, mentre il giusto avanzerebbe a passo fermo e sicuro lungo la sua retta via per compiere quel bene che lo conforta, non più esposto alla vergogna e al pentimento causatigli dal male che gli è estraneo. era la maledizione dell'umanità che questi 2 estranei fardelli fossero legati strettamente insieme. come fare a dividerli, allora?


ma ho 2 buone ragioni per non addentrarmi in questo aspetto scientifico della mia confessione. la seconda è che, come dimostrerà purtroppo il mio racconto, le mie scoperte erano state incomplete. mi impegnai a miscelare una droga per il cui effetto queste energie potessero essere private del potere di prevaricare sulle altre e sostituite da una forma e da un aspetto diversi, non meno naturali per me, perché erano l'espressione degli elementi infimi del mio animo. esitai a lungo prima di sottoporre alla pratica questa teoria. sapevo che avrei rischiato di morire, se solo avessi di poco superato la giusta dose o si fosse frapposto anche un minimo ostacolo al momento dell'assunzione. ma ogni timorosa esitazione alla fine fu taciuta dalla tentazione di una scoperta tanto singolare e profonda


nel cuore di una notte maledetta mescolai gli elementi e, quando l'ebollizione cessò, facendo appello a tutto il mio coraggio, bevvi d'un sorso il preparato. seguirono dolori laceranti. poi, rapidamente, questi tormenti cominciarono ad attenuarsi fino a cessare e io tornai in me come fossi uscito da una grave malattia. provai strane sensazioni, nuove e, proprio per la loro novità, incredibilmente dolci. mi sentii più giovane, più leggero, più felice fisicamene e riconobbi in me una vertiginosa spensieratezza, lo scioglimento da ogni nodo e costrizione, una sconosciuta, ma non per questo innocente, sensazione di libertà d'animo. seppi, fin dal primo respiro di quella nuova vita, di essere divenuto 10 volte più malvagio. e quel pensiero, in quel momento, mi diede vigore ed ebbrezza. improvvisamente, mi resi conto di essere rimpicciolito di statura


all'inizio non vi era nessuno specchio nello studio, quello presente vi era stato portato lì per controllare le trasformazioni


eccitato dalla speranza e dal trionfo


giunto in camera da letto mi apparvero per la prima volta le sembianze di Edward Hyde


a questo punto devo limitarmi a parlare in modo solo teorico, dicendo non quello che so, ma quello che suppongo sia più probabile. Hyde è più piccolo, debole e giovane di Jekyll perché, in passato, la parte malvagia del dottore era stata meno eserciata e usata


inoltre il male aveva lasciato su quel corpo un'impronta di deformità e di decadenza. eppure, guardando allo specchio quell'idolo orrendo, non avvertivo nessuna ripugnanza, ma quasi un moto d'attrazione. in fondo quell'uomo ero sempre io. mi sembrava un essere naturale e umano


ho osservato che quando mi mostravo sotto l'aspetto di Hyde nessuno riusciva ad avvicinarsi a me senza mostrare all'istante un turbamento di disgusto. e ciò avveniva perché tutti gli esseri umani sono un miscuglio di male e di bene, mentre, unico nel genere umano, Hyde era il male allo stato puro


tenta il secondo esperimento, quello conclusivo, e si ritrasforma in Jekyll


sebbene io possedessi ora 2 caratteri oltre che 2 sembianze distinte, uno era del tutto malvagio, mentre l'altro era ancora il vecchio Jekyll, quell'amalgama incoerente al cui riformarsi e migliorare avevo ormai incominciato a non credere più. ogni passo perciò era sempre verso il peggio. ancora a quel tempo non ero riuscito a vincere la mia avversione per l'aridità di una vita di studio. ero sempre ben disposto ai divertimenti e poiché i miei piaceri non erano dignitosi, pur essendo io, che intanto mi avviavo verso l'età avanzata, persona molto nota e stimata, questo mio ibrido stato si faceva ogni giorno più insopportabile. fu a causa di questa mia diversità che il mio nuovo potere mi tentò fino a farmi diventare suo schiavo


stilai quel testamento affinché, qualora fosse accaduto un incidente alla mia persona nei panni di Jekyll, potessi avvalermi di quella di Hyde senza perdite pecuniarie. assicurandomi così contro ogni evenienza, incominciai ad approfittare della straordinaria immunità che mi derivava dalla mia nuova posizione. per eseguire i loro delitti gli uomini in passato assoldavano dei sicari, affinché la loro persona e la loro reputazione rimanessero nell'ombra. per ottenere i miei piaceri io fui il primo ad agire nello stesso modo. io fui il primo che, grazie a questo espediente, potei espormi all'opinione pubblica circondato da una benevola reputazione e, con la velocità di uno scolaro, spogliarmi subito dopo di questa rispettabilità presa in prestito e tuffarmi a capofitto nel mare della libertà


qualsiasi misfatto potesse aver compiuto, Hyde scompariva. al suo posto, stava un uomo che poteva ridersela di ogni sospetto: Jekyll. i piaceri che mi affrettai a ricercare sotto le mie nuove spoglie erano indegni. nelle mani di Hyde, tuttavia, si trasformarono presto in mostruosità. dopo aver compiuto una di queste escrusioni ero in preda ad uno straordinario stupore al pensiero delle depravazioni di cui il mio sostituto era capace. era un essere malvagio e perverso che al centro di ogni suo pensiero e di ogni suo atto non aveva altri che se stesso. con bestiale avidità placava la sua sete di piacere nelle più inimmaginabili torture, spietato come se il suo cuore fosse stato di pietra

dopo tutto Hyde, e solo Hyde, era il colpevole. Jekyll era sempre Jekyll: quando si risvegliava le sue qualità erano intatte ed egli si affrettava anche, quand'era possibile, a riparare al male provocato da Hyde. in tal modo la sua coscienza rimaneva calmata. non intendo entrare nei particolari delle infamie di cui fui complice: stento ad ammettere, infatti, di essere stato io a commetterle. voglio solo rivelare i segnali e i passi successivi con i quali si avvicinò il mio castigo " incidente della bambina calpestata


ci furono degli istanti in cui temetti per la mia vita. infine, per poter placare la loro giusta reazione, Hyde fu costretto a condurli alla sua porta per risarcirli con un assegno emesso a nome di Jekyll. in seguito eliminai facilmente questo rischio con l'apertura di un conto presso un'altra banca intenstato a Hyde; quando poi riuscii, inclinando all'indietro la scrittura, ad assicurare una firma al mio doppio, fui sicuro di essermi messo al riparo dagli scherzi del destino


circa 2 mesi prima dell'assassinio di Carew, dopo essere tornato a casa a notte fonda in seguito ad una delle mie avventure, si accorge, il mattino dopo, che era andato a letto come Jekyll e si era svegliato come Hyde. mi chiesi come poteva spiegarsi tutto ciò; quindi, stretto in una nuova morsa di terrore, mi chiesi come vi si poteva rimediare. riesce comunque a ritrasformarsi in Jekyll


questo inspiegabile incidente, questo contrario della mia prima esperienza, sembrava tracciare le lettere della mia condanna; incominciai a riflettere con insolita serietà sulle conseguenze e sui rischi della mia doppia esistenza. quella parte di me che io avevo il potere di proiettare si era di recente molto irrobustita, grazie all'esercizio che ne facevo. mi sembrava che ultimamente il corpo di Hyde si fosse alzato in statura. cominciai a temere il pericolo che, prolungandosi questo stato di cose, il mio equilibrio naturale si alterasse definitivamente, il mio potere di un cambiamento volontario si annullasse, finchè la personalità di Hyde sarebbe divenuta senza più rimedio la mia


ora invece fui spinto a concludere che, se all'inizio era stato difficile liberarmi del corpo di Jekyll, al presente avveniva, anche se gradualmente, ma in modo costante, proprio l'opposto. stavo a poco a poco perdendo il controllo del mio io originario, accorpandomi lentamente al mio secondo e peggiore io. era giunto il momento di scegliere.

l'interesse di Jekyll per Hyde era grande, mentre Hyde non si curava affatto di Jekyll

accomunare il mio destino a quello di Jekyll avrebbe significato rinunciare a quei piacere ai quali in segreto continuavo a tendere. accomunarlo invece a quello di Hyde significava sacrificare un grande numero di interessi e aspirazioni e diventare, d'un tratto e per sempre, oggetto di disprezzo e di ostilità da parte degli amici

mentre Jekyll avrebbe acutamente sofferto il fuoco dell'astinenza, Hyde non si sarebbe neppure reso conto di tutto ciò che con Jekyll avrebbe perso

scelsi la parte migliore, ma non ebbi in seguito la forza di mantenerle fede. scelsi l'anziano medico scontento, dicendo fermamente addio alla libertà, alla relativa giovinezza, al passo leggero, agli impulsi improvvisi e ai segreti piaceri di cui avevo goduto nei panni di Hyde


scelsi così, forse con qualche riserva inconscia, perché mai disdissi la casa di Soho né mi disfai degli abiti di Hyde. per 2 mesi rimasi fedele alla decisione presa, condussi una vita di estremo rigore quale mai avevo condotto prima. ma presto cominciai ad essere torturato da dolori e desideri, come se Hyde, dentro di me, lottasse per uscire in libertà; alla fine, in un momento di debolezza morale, cedetti


neppure io, per quanto a lungo avessi meditato sulla mia situazione, tenni sufficiente conto del completo abbrutimento morale e della folle disposizione al male che erano i caratteri dominanti di Hyde. e fu proprio da entrambi che derivò il mio castigo. il diavolo che avevo imprigionato dentro di me si scatenò con un urlo. nell'attimo stesso in cui trangugiai la pozione fui consapevole di una più sfrenata, furiosa tendenza al male, l'elemento che sollevò nel mio animo quella tempesta di intolleranza con cui ascoltai le urbane parole della mia disgraziata vittima. giuro infatti che nessun uomo moralmente integro si sarebbe macchiato di un simile crimine in risposta ad una provocazione talmente inesistente. il fatto è che mi ero volontariamente strappato di dosso tutti quegli istinti che, grazie alla loro forza equilibratrice, consentono anche all'individuo peggiore di procedere in mezzo alle tentazioni con un minimo grado di fermezza


in un indicibile trasporto di gioia, che assaporavo ad ogni colpo, massacrai quel corpo inerme, e fu soltanto successivamente che il mio cuore fu pervaso da un brivido ghiacciato di terrore. la mia vita era perduta. allora fuggii in uno stato di gloria e di tremore, la mia sete di male eccitata e appagata, il mio amore per la vita dilaniato all'infinito. corsi alla casa di Soho e per garantirmi la massima sicurezza distrussi tutte le mie carte; di lì, sempre in un'estasi scissa della mente, mi appagavo del crimine commesso e ne progettavo spensieratamente altri per il futuro. Hyde canticchiava a fior di labbra mentre componeva la miscela e, nell'atto di berla, fece un brindisi al morto. i dolori della trasformazione avevano a stento cessato di lacerare il corpo, che Jekyll, con il viso inondato di lacrime di gratitudine e rimorso, si era gettato in ginocchio, pregando Dio. come se il velo fosse caduto, non avevo più pietà per me


da quel momento in poi non potevo più ricorrere a Hyde. che lo volessi o no, dovevo ora confinarmi nella parte migliore di me stesso; ne gioii al solo pensiero. con quale gesto di rinuncia sincera chiusi a chiave la porta da cui così spesso ero entrato e uscito e calpestai la chiave sotto i piedi!


decisi di riscattare il passato con la condotta futura. inoltre, questa vita innocente di atti benefici non mi annoiava neanche. ma la maledizione della mia duplicità persisteva e infine cedetti agli assalti della tentazione. questo mio leggero cedimento al male distrusse da ultimo l'equilibrio della mia anima. non ero certo in allarme. è seduto su una panchina in un parco. la mia anima non si era ancora mossa all'impresa. in fondo non ero diverso dai miei vicini. nell'istante in cui mi abbandonavo a questo pensiero vanaglorioso, ancora una volta ero Hyde. ero un comune oggetto di preda per i miei simili, braccato, noto assassino. la mia ragione vacillò, ma non venne meno del tutto. più di una volta ebbi modo di osservare che, quando ho indosso le spoglie dell'altro, le mie facoltà si acuiscono e il mio spirito si fa teso e reattivo


si rende conto che ha bisogno immediatamente di trasformarsi e per far questo ha bisogno di Lanyon " va nella saletta privata di un albergo per scrivergli la lettera con le indicazioni per trovare il cassetto con gli ingredienti per la posizione (e scrive anche quella per Poole)


parlo di un lui, perché non mi riesce di dire io. quel figlio dell'inferno non aveva nulla di umano; niente lo ispirava, se non la paura e l'odio. quando a casa di Lanyon tornai in me, l'orrore provato dal mio vecchio amico deve avermi in qualche modo colpito


un cambiamento si era impadronito di me. non era più il terrore del patibolo, bensì l'orrore di essere Hyde, a sconvolgermi. ricevetti la condanna di Lanyon. torna a casa. stavo attraversando con calma il cortile dopo la prima colazione, quando mi trasformai ancora in Hyde. riesce a scappare nello studio. per ritornare in me, in quella occasione, fui costretto a prendere una doppia dose della droga, ma ahimè, 6 ore più tardi, i dolori tornarono e dovetti ancora bere la pozione. da quel giorno fu solo con un grande sforzo fisico e sotto l'immediato effetto della droga che sapevo riprendere le sembianze di Jekyll. e ciò succedeva a qualsiasi ora del giorno e della notte, ma capitava soprattutto durante il sonno o semplicemente mentre dormicchiavo sulla mia poltrona. provato dalla tensione di questa minaccia che costantemente incombeva e dall'insonnia alla quale ora io mi condannavo, divenni, nella mia persona, una creatura divorata e scavata dalla febbre, indebolita e affaticata nel corpo e nella mente, assalita da un'unica preoccupazione: l'orrore per quel mio altro io. ma quando dormivo, oppure quando l'effetto della droga finiva, cadevo quasi senza altri passaggi nell'altro mio io. il potere di Hyde sembrava essere cresciuto di pari passo con la malattia di Jekyll


e ora sicuramente l'odio che li divideva era di ugual misura

per Jekyll si trattava di un istinto vitale. egli pensava a Hyde come a qualcosa non solo di infernale, ma di inorganico. la melma dell'abisso sembrava in grado di articolare urla e pianti; la polvere amorfa gesticolava e peccava; ciò che era morto e informe avrebbe preso ingiustamente le funzioni della vita. dalla sua stessa carne lo udiva mormorare e lottare per venire alla luce, prevalendo su di lui e spodestandolo della sua stessa vita ogni volta che la stanchezza lo vinceva e si abbandonava al sonno

l'odio invece che Hyde provava per Jekyll era di diversa natura. il terrore del patibolo lo portava in continuazione a momentanei tentativi di suicidio e a rifugiarsi nel suo stato subordinato di parte invece che di persona intera. ma detestava questo obbligo come detestava l'abbattimento in cui Jekyll era ora caduto e soffriva del disprezzo con cui veniva trattato come persona intera


da ciò gli scherzi scimmieschi che mi faceva (es: bestemmie scritte con la scrittura del dottore sulle pagine dei libri)


se non fosse stato per la paura che egli aveva della morte, non avrebbe esitato a rovinarsi per coinvolgere anche me nella stessa rovina. Jekyll è consapevole di quanto tema il mio potere di annientarlo attraverso il suicidio. Jekyll prova pietà per questo suo attaccamento alla vita


il tempo stringe terribilmente. nessuno ha mai patito tormenti come i miei. la mia punizione avrebbe potuto durare per anni, se non fosse stata per quest'ultima catastrofe occorsa ora e che mi ha separato dal mio volto e dalla mia natura originaria. le mie provviste di sali, che non avevo più rinnovato dal giorno del primo esperimento, cominciarono ad esaurirsi. mandai a prenderne ancora, ma invano. ora sono sicuro che la mia prima scorta non fosse pura e come proprio questa impurità sconosciuta causasse l'efficacia della pozione. è ormai passata circa una settimana. questa è pertanto l'ultima volta, a meno che non avvenga un miracolo, che Henry Jekyll è in grado di pensare pensieri suoi o di vedere il suo volto (così tristemente mutato!) riflesso nello specchio. se fino a questo momento questo scritto è sfuggito alla distruzione, ciò è avvenuto per una combinazione di estrema prudenza e di buona fortuna. se i dolori della trasformazione dovessero cogliermi nell'atto di scrivere, Hyde lo farebbe a pezzi. senza dubbio la condanna che sta per accerchiare entrambi ha già stritolato anche lui. fra mezz'ora, quando avrò di nuovo e per sempre rivestito quell'odiosa personalità, so come, tremante e in lacrime, starò seduto nella mia poltrona, oppure come incessantemente misurerò i miei passi avanti e indietro per la stanza, teso e terrorizzato nell'estasi dell'ascolto, a cogliere ogni suono di minaccia. cosa succederà a Hyde? Dio solo lo sa. a me non importa. questa è l'ora della mia morte e ciò che seguirà riguarda un altro. qui, dunque, mentre poso la penna e mi accingo a sigillare la mia confessione, pongo fine alla vita dell'infelice Dr. Jekyll




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