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CIME TEMPESTOSE ANALISI
Il romanzo non fu ai suoi tempi molto apprezzato,probabilmente perché lontano dalla vita reale ,probabilmente perché visto come esagerato e incoerente.
L'aspetto principale di questo romanzo è l'IMMAGINAZIONE che non è esotica ma tipicamente inglese (descrizione dell'Inghilterra del Nord,Yorkshire).
Ma l'opera non è tipica dell'età vittoriana: in questo essere stata fuori dagli schemi è stata paragonata a Blake.
Probabilmente l'ambientazione, YORKSHIRE, ha contribuito a far scaturire la forte immag 151j98b inazione.
Lei guarda gli esseri umani non come i suoi contemporanei (non in relazione ad altri esseri umani ma in relazione allo schema cosmico del quale fanno parte).
Essi sono in RELAZIONE col tempo,eternità,morte,fato e natura delle cose quindi va proprio alla SOSTANZA delle cose.
Troviamo in questo senso delle somiglianze con T.Hardy, ma la Bronte era una mistica e percepiva una REALTà TRASCENDENTALE.
Ritroviamo i tratti principali della sua filosofia di vita leggendo il romanzo:
il creato è espressione di certi principi sia viventi che spirituali.
nonostante l'apparente opposizione di questi principi,non esiste tra loro conflittualità.
Diventano conflittuali perché nella loro incarnazione terrena vengono deviati dal seguire il loro corso naturale.
Quindi la loro discordia in questo mondo è transitoria.
L'uomo non è contrapposto alla natura,secondo la Bronte, uomo e natura vivono nello stesso modo (in Hardy invece c'è conflittualità).
I principi non sono descritti metaforicamente ma vissuti! La visione della vita della Bronte spazza via l'antitesi tra il BENE & MALE : chiamare alcuni aspetti buoni ed altri cattivi è come rifiutare alcune esperienze,invece lei le accetta tutte!
I suoi personaggi non mettono freno alle loro passioni : esse non sono mai cattive ma diventano tali perché gli si impedisce di seguire il loro corso naturale.
Il punto di vista della Bronte è PREMORALE : prima della moralità ;tratta infatti di quelle forze della vita che condizionano l'uomo a costruire quelli che vengono chiamati PARAMETRI MORALI.
Il conflitto quindi nella sua opera non è tra il bene e male ma tra il SIMILE&DISSIMILE : i suoi personaggi agiscono secondo il principio di cui sono manifestazione quindi non sono né da lodare,né da biasimare.
I due personaggi principali si amano non perché trovano piacevole la compagnia dell'altro,ma perché sono figli dello stesso principio della "tempesta" (Lo amo perché è più me stesso di me stessa.Io sono Heathcliff).
Niente qui ha che fare col sesso : non c è sensualità né tenerezza ma un legame che va al di là della vita terrena: lei ha paura di morire ,per lui!Perchè si spezzerebbe il legame tra loro!
La Bronte crede nell'IMMORTALITà dell'anima ma non nel senso cristiano ortodosso ma lei crede che la vita è espressione di un principio spirituale che essendo tale,dopo la morte,non viene distrutto.
Il principio spirituale del quale l'anima è manifestazione ,attivo in questa vita.
Il conflitto umano dunque non termina con la morte infatti lo spirito di Catherine ha nostalgia di Cime Tempestose e va a visitarlo,da fantasma.
E'un fantasma non senza influenza ma ha la stessa pressione di quand'era viva su Heathcliff.
Mentre gli altri autori usano il SOPRANNATURALE come simbolo,per lei non si parla di questo ma di una caratteristica naturale del mondo come lei lo vede e come lo vedono anche i suoi personaggi.
Questo romanzo non si può concepire come il conflitto tra eroi (buono vs cattivo).Non esiste qui il cattivo ..ad es Heathcliff non è un malvagio,ma come tutti i personaggi della Bronte,è la manifestazione di forze naturali che agiscono involontariamente sotto la pressione della sua natura.
La sua forza naturale è stata frustata dagli eventi e quindi diventa distruttiva.
Il primo atto distruttivo è contro Hindley,poi contro Isabella.
Dopo la morte di Catherine,incomincia la sua vendetta con la seconda generazione (Hareton,Linton).
Questo romanzo va oltre la descrizione della vita quotidiana,piuttosto è paragonato a una tragedia come Amleto o la Divina Commedia perché tratta dei problemi primari degli uomini e del loro destino ,non di come vivono.
Emily Bronte non esplora l animo umano ma prende in considerazione i principi elementari ; il passare dal naturale al soprannaturale è reso normale dalla spontaneità della sua immaginazione.
Questa immaginazione ha sostanza,freschezza,intensità che si manifestano nella DESCRIZIONE della natura non minuziosa ma bensì come espressione di forza vivente.
I personaggi sono tutti REALISTICI ,quelli minori (Joseph e Nelly Dean)sembrano nella loro normalità risaltare la stranezza dei protagonisti e dunque aggiungono del "comic relief".
In questo romanzo non c è IRONIA e i suoi personaggi non sono allegorici ma realistici in quanto rappresentano dei principi spirituali (abbiamo la rappresentazione dell'invecchiamento e maturazione dei personaggi e soprattutto la MORTE).
Non c è METAFORA : la sua poesia che pervade il romanzo, si esprime nel pensiero e nelle azioni dei personaggi (riferimenti con Lady Macbeth e Desdemona).
Oltre all'immaginazione la Bronte aveva anche una TECNICA NARRATIVA che si può definire moderna.
Il romanzo comincia con una data 1801 e quindi ci riporta alla realtà storica.
Il metodo narrativo della Bronte può essere descritto come DRAMMATICO-PITTORICO: una serie di scene legate l'una all'altra con dei brevi brani di narrativa : ci sono molte parole e azioni e poco commento.
Può anche essere visto come un thriller con climax,suspance,fato e tragic irony (far dire ai personaggi qualcosa che ha significato profetico e loro stessi ne sono inconsapevoli).
STILE = diretto,scarno,senza metafore e senza immagini : perfetta opera d'arte.
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