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ALTRI DOCUMENTI
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Tito
Lucrezio Caro (98 -
Della
vita di Tito Lucrezio Caro rimane poco o nulla: due righe di san Gerolamo ed un
accenno (o forse due) di Cicerone, entrambi ideologicamente avversi alla
dottrina epicurea e, perciò, quantomeno da considerare con ponderatezza. Si è
solitamente propensi a collocare la sua nascita tra il 98 e il
Il De Rerum Natura è un poema didascalico in esametri diviso in 6 libri, il cui oggetto è la filosofia epicurea in quanto solo essa può fungere da farmaco per il dilagante mal di vivere. E' una filosofia che deve molto al naturalismo ionico, al materialismo e soprattutto all'atomismo di Democrito di Abdera; le risposte al mal di vivere sono chiare e razionali: non bisogna avere paura della morte, perchè quando ci sarà lei noi non ci saremo più, i nostri atomi si saranno disgiunti e si saranno uniti in un altro corpo, quindi noi non potremo soffrire; non bisogna avere paura della divinità, perchè risiede negli "intermundia" e non bada di certo a noi uomini; la religione è solo superstizione.
La vita umana ha come scopo il raggiungimento della felicità attraverso l'appagamento del piacere, da intendersi non come piacere vizioso, che viene radicalmente bandito, bensì come bisogno naturale. Il raggiungimento della voluptas deve essere preservato da qualsiasi attacco esterno; da qui deriva l'abolizione della partecipazione alla vita politica, permeata di vivacità: <<vivi nascosto>>, con una cerchia di pochi amici scelti, lontano dalla città.
Lucrezio sceglie gli esametri per il De Rerum Natura perchè la poesia è come il miele sul bordo di una ciotola contenente un farmaco amaro, che dev'esser ingerita da un bambino, serve a istruire l'uomo che è messo alla prova dagli attacchi della vita e ha bisogno della filosofia epicurea, amara, e per questo nascosta negli esametri di un poema.
Struttura del De Rerum Natura |
Proemio |
Inno a Venere, dea protettrice dei Romani e simbolo della pace e della felicità che derivano dalla conoscenza dell'ordìto unitario della natura; Dedica a Memmio; Elogio a Epicuro, eroe che ha sconfitto la superstizione/religione; Sacrificio di Ifigenìa, figlia di Agamennone, sacrificata dallo stesso padre per favorire la partenza delle navi a Troia. "A tali misfatti potè indurre la religione!) |
Libro I |
Fisica epicurea ( atomi, infinito, vuoto). |
Libro II |
Atarassìa, condizione di imperturbabilità del saggio. |
Libro III |
Natura materiale e mortale dell'anima e la teoria della morte. |
Libro IV |
Teoria delle sensazioni (particelle dell'oggetto (simulacra) che colpiscono l'organo). |
Libro V |
Cosmologia (tutto è eterno, necessario e casuale NO INTERVENTO DIVINO / NO FINALITA' |
Libro VI |
Analisi scientifica dei fenomeni atmosferici e delle epidemie per dimostrare l'inesistenza di una punizione divina. |
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