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Dante Alighieri
fu un poeta nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321. Nato da famiglia guelfa di piccola nobiltà (il padre si chiamava Alighiero di Bellincione, la madre donna Bella), allievo di 333d36d Brunetto Latini, si dedicò presto alla poesia, stringendo amicizia con i poeti stilnovisti Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia. Nel 1274 incontrò Beatrice Portinari, morta nel 1290, donna di cui si innamorò e che ispirò tutta la sua opera poetica. A lei dedicò la Vita nuova.
Sposatosi con Gemma Donati, ebbe da lei tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia.
Prendeva intanto parte attiva alla vita politica schierandosi con la fazione dei Guelfi Bianchi; dopo aver combattuto a Campaldino contro i Ghibellini d'Arezzo (1289), iscrittosi all'arte dei medici e speziali, fu tra i priori di Firenze (1300).
Nel 1301, mentre era ambasciatore presso il papa Bonifacio VIII, i Guelfi Neri, prevalsi a Firenze con l'aiuto di Carlo di Valois, lo bandirono dalla città (1302), condannandolo in contumacia, sotto l'accusa di baratteria, a una multa e poi al rogo.
Durante l'esilio, andò peregrinando, tra il 1304 e il 1310, per varie città e corti: fu a Forlì, Verona (presso gli Scaligeri), Bologna, in Lunigiana (presso i Malaspina), a Lucca.
La discesa di Arrigo VII (1310) rinfocolò le speranze dell'esule. Dopo l'ultima condanna a morte (1315) dimorò a Verona e infine a Ravenna, presso Guido Novello da Polenta: qui morì nel settembre 1321 e fu sepolto nella tomba che tuttora ne conserva le ceneri.
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