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Commento della poesia "SPLEEN" di Charles Baudelaire.
La lirica di Charles Baudelaire "Spleen" fa parte della raccolta de " Les Fleurs Du Male"; essa è costituita da cinque strofe, ciascuna di quattro versi, rimati secondo lo schema ABAB.
Sicuramente
da questa poesia trasp 131i83b are la costante ricerca del rigore formale, di un poeta
che vuole disporre in versi raffinati e perfetti il disordine dei sentimenti e
delle sensazioni più intime. Così il poeta maledetto esprime con un'unica
parola uno stato di tedio, di vuoto interiore e di inettitudine. Viene
utilizzato il termine inglese "Spleen" invece del vocabolo francese "Ennuì"
perché meglio rende quella sensazione di indefinibile angoscia che getta l'uomo
nello sconforto più cupo e nell'insofferenza per tutto ciò che lo circonda.
L'uomo diventa innocente vittima di un meschina, subdola e vana. Via via nei
versi troviamo un climax ascendente che culmina alla fine, con la vincita
dell'Angoscia; si susseguono quindi una seria di immagini che provocano nel
lettore prima malinconia, poi senso di oppressione e infine di disperazione. La
prima figura che incontriamo è quella del cielo: "basso e greve" che incute
quasi uno stato di agonia e soffocamento, rendendo la luce diurna più oscura e
paurosa delle tenebre notturne. All'oscurità ben si accosta la concezione della
terra come prigione invalicabile, dalla quale non è possibile evadere e dove
persino
Le inferriate di questo carcere sono costituite dal fitto grigiore della pioggia, mentre i nostri cervelli, popolati da una moltitudine di ragni, vengono annebbiati dalle loro tele; in un mondo dove contano solo il progresso e la produzione in serie sembra che gli esseri umani si trasformino in automi, incapaci di ragionare e pensare, così intrappolati in una realtà stretta e immensamente triste. Alla sfera sensoriale della vista si aggiunge poi quella dell'udito, quando l'"Ennuì" si mescola all'esplosione delle campane, simili a grida umane lancinanti e strazianti: questa volta i loro rintocchi non annunciano nulla di piacevole, bensì riconducono all'immagine di solenni funerali che trapassano l'anima del poeta.
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