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Umanesimo Movimento intellettuale, manifestatosi principalmente in Italia, che precedette e accompagnò la nascita e lo sviluppo del Rinascimento. Nell'ambito della storiografia letteraria il termine designa la civiltà italiana del XV secolo ed è complementare a quello di Rinascimento, che designa invece la civiltà italiana del XVI secolo. In senso lato il termine indica quegli atteggiamenti intellettuali e que 959c28j lle soluzioni espressive, proprie di tutte le epoche, in cui acquistano particolare peso i modelli formali dell'antichità classica greco-latina. Il termine, nella forma tedesca di Humanismus, risale ai primi anni dell'Ottocento e rimanda a sua volta alle espressioni ciceroniane humanae litterae o studia humanitatis, con cui si designava l'educazione alta di tipo letterario e filosofico. Quanto al termine "umanista", esso entrò in uso nel XVI secolo in un'accezione ristretta, per indicare gli insegnanti di discipline letterarie, specie del latino e del greco.
ORIGINI L'umanesimo prese avvio dall'attività di ricerca, ricopiatura e studio dei testi antichi svolta da Francesco Petrarca, considerato il "protoumanista". A suo modo, Petrarca cercò di dare voce nuova al mondo latino antico anche con l'Africa, per non dire dei suoi tentativi di far tradurre l'Iliade di Omero e di rimetterla in circolazione in Occidente. Ma, pur avendo radici nella cultura medievale, l'umanesimo rappresenta una rottura con la mentalità scolastica del Medioevo, che si basava su due principi fondamentali: il principio d'autorità, secondo cui è vero ciò che sostengono i testi e gli autori più accreditati, indipendentemente da ogni controllo nei fatti; e l'idea della corrispondenza tra la sfera della religione e le sfere della conoscenza e dell'arte, con la tendenza a dare una lettura allegorica e simbolica della realtà culturale. L'allegorismo era stato infatti una caratteristica di tutta la civiltà medievale. I pochi testi classici utilizzati e conosciuti (Virgilio, le Metamorfosi di Ovidio, Stazio) erano stati interpretati come anticipazioni allegoriche delle verità cristiane; ad esempio, la quarta egloga delle Bucoliche di Virgilio era stata letta in chiave messianica come anticipazione della futura venuta di Cristo. La riscoperta dei testi antichi ridefinì sostanzialmente l'identità culturale e linguistica del mondo antico latino e immise nel circuito culturale la letteratura e la lingua greche, eventi, questi, che ebbero effetti decisivi per la civiltà occidentale: basti pensare che il latino e il greco sono ancora oggi in alcuni paesi elemento fondamentale della formazione culturale medio-alta.
L'EREDITÀ DEI CLASSICI Così si configurò la dimensione moderna della civiltà occidentale. La riscoperta dei testi classici stabilì un nuovo rapporto tra passato e presente, cioè una nuova coscienza storica, e sviluppò l'idea che il senso dell'uomo risiedesse nel suo passato a scapito dell'idea che il passato fosse riscattato dalla fede cristiana. Questa nuova concezione assegnò agli antichi la funzione di maestri. Lo studio della parola, attraverso i testi antichi recuperati, spostò l'attenzione sull'uomo, sulla sua parola, sul suo comportamento sociale e mondano. In molti casi la letteratura si ispirò a un impegno civile inteso a modificare la realtà politica terrena secondo principi non autoritari: è il cosiddetto "umanesimo civile", che trovò radici soprattutto nella Repubblica fiorentina. In altri casi la letteratura fu concepita come ornamento e sostegno al potere politico, contribuendo a sviluppare la pratica e l'etica del mecenatismo: è questo il caso dell'"umanesimo cortigiano". In ogni caso il modello letterario dei classici fu determinante, attraverso l'eleganza della parola, per lo sviluppo di quel senso di equilibrio e di armonia che poi avrebbe costituito la sostanza migliore della cultura classicista attraverso il Rinascimento e nei secoli successivi.
La cultura degli umanisti manifesta una forte interdisciplinarità degli interessi (con intellettuali che sono insieme artisti, scrittori, scienziati, come nel caso emblematico di Leonardo da Vinci) e una marcata tendenza a essere, come peraltro era stata la cultura medievale, sovranazionale. Alla diffusione dell'umanesimo e della cultura antica contribuì in modo determinante l'invenzione della stampa.
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