|
|
ALTRI DOCUMENTI
|
||||||||||
OPERE LUDOVICO ARIOSTO
I Capitoli
Sono in tutto ventisette, composti in terzine. Hanno scarsa importanza e costituiscono soprattutto un esercizio letterario di preparazione alle Satire: trattano, in tono colloquiale, episodi e v 222g64c icende soprattutto di carattere autobiografico.
Le Rime
Consistono in quarantuno sonetti, dodici madrigali[1] e cinque canzoni.
Le Rime, come i Capitoli, sono pubblicate dopo la morte del poeta.
Le Satire
Sono sette le Satire, composte in terzine fra il 1517 e il 1525. Sono tutte di ispirazione classica: il modello principale è Orazio.
Satira I: è indirizzata al fratello Alessandro e all'amico Ludovico da Bagno. L'autore spiega i motivi per cui rifiuta d'accompagnare il cardinale Ippolito d'Este, esalta la libertà e la dignità dell'individuo, traccia un brillante ritratto di Ippolito, avaro e insensibile all'arte, e denuncia l'adulazione e l'ipocrisia, vizi delle corti.
Satira II: è indirizzata al fratello Galasso. Prendendo spunto da un imminente viaggio a Roma, parla della corruzione della corte papale.
Satira III: è indirizzata al cugino Annibale Malaguzzi. Ariosto vi spiega la sua nuova condizione di stipendiato al servizio del duca Alfonso d'Este. Sostiene anche di non amare i viaggi perché secondo lui il mondo si può visitare da casa propria con una carta geografica e la fantasia.
Satira IV: è indirizzata al cugino Sigismondo Malaguzzi e racconta l'esperienza del governatorato in Garfagnana: il componimento è pieno di nostalgia per Ferrara e per la donna amata, e illustra le difficoltà che egli fu tenuto ad assumersi per motivi economici.
Satira V: è indirizzata al cugino Annibale Malaguzzi. Prendendo spunto dall'imminente matrimonio del cugino, Ariosto discute, a volte scherzando, sulle donne e sui vantaggi e svantaggi dell'essere ammogliati. È l'unica satira che non tratta argomenti autobiografici.
Satira VI: è indirizzata all'amico Pietro Bembo. Il poeta gli chiede di trovare un insegnante di greco per il figlio Virginio, studente a Padova. L'autore introduce poi alcune considerazione sull'educazione umanistica, che egli considera spesso criticabile sul piano morale.
Satira VII: è indirizzata alla Garfagnana e a Bonaventura Pistofilo, segretario del duca Alfonso, e in essa spiega il suo rifiuto di diventare ambasciatore presso il papa Clemente VII. Qui esprime tutto il suo desiderio di vivere serenamente nella sua amata Ferrara.
Le Commedie
La Cassaria: è ispirata all'Aulularia di Plauto, ed è la prima commedia in volgare della letteratura italiana. Il titolo deriva da una cassa piena di ori che è alla base dell'intreccio narrativo.
I Suppositi: (Gli Scambiati), è una classica commedia degli equivoci, che nel prologo viene ricollegata ad opere di Plauto e Terenzio.
Il Negromante: prima commedia in versi. Le fonti sono in parte classiche e in parte moderne. Il titolo fa riferimento al protagonista: un astrologo, pronto ad approfittare dei creduloni, ma infine umiliato.
La Lena: è una commedia ad intreccio, che ha per protagonisti una ruffiana, e due giovani innamorati. Il riuscito disegno dei caratteri dei personaggi fa considerare tale commedia la migliore delle cinque.
I Studenti: ultimata dal figlio Virginio, ha come protagonisti due giovani universitari.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2024