Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

LE OPERE MINORI

letteratura



Le opere minori

Tra il 1513 e il 1520, anno in cui i Medici chiamano Machiavelli per incarichi di modesta rilevanza e di carattere storiografico (come il compito di scrivere la storia della città), egli compone opere a carattere letterario.

Di discreto interesse sono i Decennali, riflessione in terzine sulla situazione storica italiana: nel Decennale primo si fornisce un rapido riassunto delle vicende italiane e fiorentine del decennio 1494 - 1504; la narrazione è ripresa nel Decennale secondo nel quale si espongono gli av 757i87h venimenti fino al 1509.

Al dibattito letterario sulla questione della lingua, Machiavelli partecipa con il Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua, composto intorno al 1514, opera volta a sostenere la fiorentinità della lingua nella sua espressione più viva e naturale contro i difensori della lingua cortigiana. Le doti novellistiche di Machiavelli si rivelano in Belfagor arcidiavolo, novella a carattere misogino che narra l'infelicità della vita coniugale del demone protagonista che, presa forma umana, viene beffato da un villano.

Il notevole interesse per il teatro comico si manifestò nella commedia Mandragola. Scritta dopo il 1518, quest'opera ripropone il consueto repertorio della commedia cinquecentesca, richiamando motivi di derivazione classica nella figura del giovane innamorato Callimaco, del parassita Ligurio che ordisce inganni nei confronti del vecchio Nicia, marito della bella Lucrezia.



L'opera, nella rappresentazione dei costumi del tempo, rivela una forte vena pessimistica dovuta all'incontro tra il realismo spregiudicato e l'osservazione lucida della realtà privata, mossa da leggi implacabili di utilità e popolata da uomini astuti e malvagi.

Negli ultimi anni della vita Machiavelli riprende la riflessione su temi politici e storici. Scrive così la Vita di Castruccio Castracani; composta nel 1520, la biografia delinea la personalità del trecentesco signore di Lucca attraverso fatti inventati o falsati nella cronologia per poter ritrovare nelle storie del passato la figura di un principe virtuoso, che riassuma le doti del politico e del condottiero.

L'opera risente della precedente Dell'arte della guerra, dialogo in sette libri composto tra il 1519 e il 1520 sul problema degli eserciti, della loro formazione e delle tattiche di guerra, e trae ispirazione dai modelli esemplari tratti dal mondo romano così diversi dalle inadeguate milizie contemporanee.



L'ATTIVITÀ storiografica

L'attività storiografica di Machiavelli si attuò nella stesura delle Istorie fiorentine, in otto libri, scritte tra il 1520 e il 1525. In esse viene tracciata la storia della città dalle origini fino alla morte di Lorenzo il Magnifico, con un breve riassunto della storia d'Italia, a partire dall'ultimo secolo dell'Impero.

L'opera rivela delle incongruenze nella mancanza di un controllo critico delle fonti storiografiche utilizzate e delle fonti archivistiche, concedendo troppo ai modi della storiografia medievale.

I fatti storici sono l'occasione per esporre il proprio pensiero politico e fornire un'interpretazione conforme alle proprie convinzioni.


confronto tra machiavelli e guicciardini

La riflessione politica del Machiavelli e del Guicciardini nasce dal clima di crisi e sconvolgimento di Firenze nella prima metà del 1500.



Ma, se Machiavelli, individuando una soluzione ai problemi della sua epoca, fa del Principe un manifesto per l'azione, Guicciardini si limita a costatare, nei Ricordi, una situazione di totale impotenza, che esclude qualsiasi possibilità di riscatto.

Con maggior pessimismo egli attribuisce alla Fortuna un ruolo preponderante, subordinando al caso e alle sue combinazioni la concreta efficacia della Virtù. In tal modo, la possibilità percepita da Machiavelli di controllo dell'uomo sulla fortuna, si spezza in favore di una concezione del reale in totale balia degli accidenti fortuiti. Questa logica dell'imprevisto e dell'imprevedibile non consente di ricavare leggi di tipo generale, né di far riferimento a un qualsiasi modello e introduce una visione determinata dal senso di continuo mutamento, diversità e complessità degli eventi.

Mentre in Machiavelli, l'idea dello sviluppo del tempo e della natura umana, come sempre uguale ed immutabile, consente di trarre insegnamento non solo dall'esperienza quotidiana, ma anche dallo studio dei classici, in Guicciardini si afferma il rifiuto di ogni concezione retorico - moralista della storia, intesa come magistra vitae. Escludendo la possibilità del ripetersi di fatti simili in tutto, il fondamento dell'unica conoscenza possibile diventa l'arte della discrezione, cioè la capacità di distinguere e decidere a seconda della situazione e del particulare, basandosi sulla propria esperienza e non su principi immutabili.

La sintesi operata da Machiavelli, volta a trarre regole universali dall'esperienza e dallo studio degli storici, viene polemizzata da Guicciardini che presta attenzione ai particolari. Questa frantumazione del reale determina una più difficile e sofferta tensione conoscitiva che si esplica nella natura frammentaria dei Ricordi.

Risulta evidente come le due opere, pur condividendo il realismo e la spregiudicatezza dell'azione, siano differenziate dal maggior pessimismo di Guicciardini, che causa la predominanza dell'analisi sulla sintesi e la scomparsa dell'elemento utopico presente, invece, in Machiavelli.







Privacy




});

Articolo informazione


Hits: 3287
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024