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LA CULTURA ITALIANA DEL 600

letteratura



LA CULTURA ITALIANA DEL 600



Dal punto di vista politico economico culturale, il 600 segnò per l'Italia una vera e propria decadenza e il passaggio sotto l'egemonia spagnola fece entrare l'Italia nella spirale della rifeudalizzazione. Vennero così a mancare i supporti politici ed economici per 232c27c conservare il prestigio culturale.

Le corti non furono più il regno del mecenatismo come lo erano state nel Rinascimento, ma apparati di servizio per gli spagnoli. Alle piccole corti Italiane, l'unica alternativa era la Chiesa cattolica e in particolare la corte pontificia romana, l'unica in grado di competere per ricchezza e potenza con le monarchie europee. Ma la corte papale era anche il cuore della controriforma e quindi l'intellettuale si doveva scontrare con tutte le contraddizioni culturali del 600. Conseguentemente se la corte pontificia fu un punto di riferimento importante per gli intellettuali, è pur vero che insistentemente li controllo e li censurò attraverso il tribunale delle inquisizioni.



La censura ecclesiastica, obbligava alla lettura preventiva dei libri con la necessità di ottenere un consenso per la pubblicazione; pertanto il mercato librario divenne più ristretto a causa dell'indice dei libri proibiti. Lo stampatore sarebbe stato corresponsabile dei delitti d'opinione dell'autore e il possesso dei libri proibiti era considerato un reato. Nel corso del 600 dunque molte tipografie vennero chiuse e il mercato della stampa si ridusse alla pubblicazione di testi religiosi o catechistici o di vite di santi.

Questo spiega le contraddizioni del 600. È bene infatti ricordare, che le scoperte geografiche avevano profondamente modificato l'idea dello spazio terrestre cancellando secoli di mitologie sull'esistenza di un regno delle acque oltre le colonne d'Ercole. Anche la collocazione dell'universo subì un duro colpo perché dalla visione di un cosmo finito con la terra immobile si passò a uno spazio infinito con la terra detronizzata ridotta al livello di tutti gli altri pianeti.

La costituzione degli stati nazionali aveva definitivamente rimesso in crisi gli universalismi imperiali e papali e gli uomini europei diventano sempre più sudditi di territori nazionali.

Inoltre per quanto riguarda la dimensione religiosa con la riforma protestante era finita definitivamente l'unità Cristiana dell'Occidente europeo.

A tutti questi fenomeni si aggiungeva l'espansione europea sottoforma di colonialismo verso il continente americano e asiatico. Sul piano culturale, è chiaro che i vecchi valori entrano in crisi e si apre una lunga fase di transizione in cui emergono due istanze: una verso la valorizzazione della bellezza della ragione, l'altra verso la valorizzazione delle ragioni della bellezza.

Con la bellezza della ragione, si indica la presenza di una fortissima istante razionalistica.

Questo infatti è il periodo della rivoluzione scientifica, dei grandi problemi filosofici sui problemi della conoscenza. L'ordine matematico della conoscenza e del metodo diviene la regola principale, la ragione diviene il centro del processo conoscitivo e il soggetto conoscente diventa elemento attivo e oggetto di indagine della conoscenza.




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