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IL ROMANZO E A NOVELLA IN FRANCIA DAL REALISMO AL DECADENTISMO: FLAUBERT, ZOLA, MAUPASSANT, HUYSMANS

letteratura



IL ROMANZO E A NOVELLA IN FRANCIA DAL REALISMO AL DECADENTISMO: FLAUBERT, ZOLA, MAUPASSANT, HUYSMANS


La Francia è il paese guida nella letteratura della seconda metà del secolo, sia nella narrativa che in poesia.

Precisione scientifica e amore per la perfezione stilistica costituiscono i tratti fondamentali 939j94j della ricerca letteraria di Gustave Flaubert. La sua incontentabilità spiega la lunga gestazione delle sue opere.

Di Flaubert abbiamo già visto il contributo dato alla teoria del Realismo. In una lettera Flaubert afferma di aver cercato di seguire un <<metodo impietoso, la precisione delle scienze naturali>> e di essersi ispirato perciò a un ideale di impersonalità, consistente in questo precetto:<<Non bisogna scrivere di sé. L'artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente; si deve sentire dovunque ma non si deve vedere>>. Bisogna sottolineare però che in Flaubert la ricerca dell'impersonalità risponde soprattutto a un criterio di rigore stilistico, di freddezza e di chiarezza rappresentativa: per lui ideale supremo è l'arte, non la scienza; e ciò lo distingue dai Naturalisti. Nell'impersonalità flaubertiana c'è anche un'esigenza spiccatamente antiromantica. Egli, deve castigare dentro di sé questa formazione. Lo fa sia sul piano dei contenuti che su quello della forma. Il contenuto non deve essere mai soggettivo né porre in primo piano l'elemento emotivo e passionale; la forma deve essere oggettiva e distaccata.

Proprio perché la carica antiromantica ha in Flaubert una componente masochistica, si può capire perché abbia dichiarato che <<Madame Bovary sono io>>. Egli infatti da un lato vuole annientare il carattere velleitario, fantastico e sognante del Romanticismo proiettandolo nella figura della propria eroina, dall'altro fustiga in lei una parte di sé.



La prospettiva antiromantica a cui accennavamo prima è implicita nella parabola stessa della narrazione. Emma ha sposato un medico di provincia, il mediocre Carlo Bovary. Insoddisfatta della vita gretta e meschina che la circonda, disgustata da personaggi come il farmacista Homais o come il prete reazionario del paese Bournisien, si innamora di un'anima gemella, un giovane sognatore, Léon, che presto però deve partire. A questo punto cade nelle braccia di un ricco proprietario, il brutale Rudolphe, che la seduce nella scena dei comizi agricoli.

Dopo Salammbô, in cui prevalgono aspetti esotici ed estetizzanti, altro grande romanzo di Flaubert è L'educazione sentimentale. È la storia del giovane Frédéric Moreau che va a vivere a Parigi negli anni della rivoluzione del 1848 e della delusione successiva, segnata dalla feroce repressione antioperaia. Frédéric sogna di raggiungere la felicità con l'amore e intanto attraversa gli avvenimenti storici lasciandosi condurre da essi, senza imporsi alla vita che gli scorre davanti in modo frammentario e sconnesso.

Dei Tre racconti merita di essere ricordato soprattutto Un cuore semplice, rappresentazione della vita quotidiana di una domestica affezionata e fedele. Romanzo geniale e incompiuto è Bouvard e Pécuchet, storia della stoltizia umana e della stupidità borghese.

Il passaggio dal Realismo al Naturalismo è percepibile a partire da Germinie Lacerteux dei fratelli Edmond e Jules de Goncourt, che scrissero vari romanzi a quattro mani. Essi erano degli esteti raffinati e degli storici, e quando passarono al romanzo portarono in questo genere lo stesso scrupolo di documentazione tipico del metodo storiografico. Con Germinie Lacerteux prende avvio un interesse specifico per le classi popolari, studiate con rigore scientifico e viste soprattutto nelle loro degenerazioni patologiche. Germinie è la storia vera della donna di servizio dei due autori, che, mentre era irreprensibile nella vita individuale, conduceva di nascosto una esistenza viziosa che verrà alla luce solo dopo la sua morte. La prefazione al romanzo ha già il carattere di un "manifesto": si annuncia con esso una nuova poetica . Eguale importanza avrà diversi anni dopo la prefazione che Edmond de Goncourt scriverà a Les frères Zemganno [I fratelli Zemganno]. Essa influenzerà profondamente Verga che ne riecheggerà qualche passaggio nella prefazione dei Malavoglia.

Due anni dopo Germinie Lacerteux usciva il primo grande romanzo naturalista di Emile Zola, Thérès Raquin, storia di due amanti che uccidono il marito di lei e poi arrivano ad accusarsi a vicenda davanti alla vecchia Raquin, madre di Camillo, che non può denunciarli in quanto paralizzata e ormai muta.

Subito dopo, Zola concepì il progetto dei Rougon - Macquart, un ciclo di venti romanzi, collegati fra loro dai legami patologici determinati dalle leggi fisiologiche dell'eredità in modo da fornire <<una storia naturale e sociale>> di una famiglia sotto il secondo impero e nel medesimo tempo dell'intera società francese, dai livelli popolari a quelli più elevati.

Zola, che si rifà ai principi teorici elaborati da Taine e a quelli filosofici di Darwin e del positivismo, cerca di applicare al romanzo gli stessi criteri scientifici e "sperimentali" che il fisiologo Claude Bernard aveva applicato alla medicina ; di qui il titolo del manifesto teorico di Zola: Le roman expérimetal [Il romanzo sperimentale], 1880.

Per quanto Zola tende a una scrittura oggettiva e impersonale, e a far parlare direttamente il popolo, non nasconde a volte un atteggiamento di simpatia politica per la lotta delle masse popolari. Egli è un esempio di intellettuale democratico, che non esita a esporsi in prima persona, come accade con l'affare Dreyfus, quando egli scende in campo a difendere questo ufficiale ebreo ingiustamente denunciato per spionaggio dagli ambienti militaristi e reazionari. In seguito a questo episodio, Zola stesso finisce condannato a un anno di carcere.

Questo aspetto di Zola restò senza seguito in Italia, dove i suoi seguaci veristi, come Verga, erano invece dei proprietari terrieri conservatori. Sui nostri veristi egli esercitò invece una profonda influenza di tipo stilistico - formale e di tipo tematico. Entrambi questi aspetti, inoltre, impressionarono favorevolmente il nostro maggior critico, Francesco De Sanctis. Fu l'uscita dell'Ammazzatoio a determinare sia il consenso di De Sanctis, sia, soprattutto, la svolta verista di Verga e Capuana. In questo romanzo infatti lo stile, il linguaggio e la forma sono completamente <<inerenti al soggetto>>, come scrissero Verga e Capuana, cioè del tutto coerenti con l'ambiente sociale rappresentato: l'autore si è proposto di <<raccogliere e di colare, in uno stampo molto elaborato, la lingua del popolo>>.



La materia stessa del romanzo affascinò i veristi italiani per la sua novità. Per la prima volta le masse popolari diventavano protagoniste, portando sulla scena il loro squallore, la loro miseria, la loro disperazione, la loro depravazione, ma anche il modo di vedere il mondo. Il titolo, L'ammazzatoio, allude all'osteria che con alcool abbruttisce e uccide operai e popolani. La storia rivela il dominio dell'elemento economico nella vita quotidiana.

Aderì al Naturalismo anche Alphonse Daudet, spirito molto diverso da Zola, più garbato e fantastico, e non privo di umorismo, particolarmente in Tartarin de Tarascon, allegra caricatura del francese meridionale, vanitoso e ciarliero. Ben più robusta tempra di scrittore ebbe il maggiore novelliere francese del secondo Ottocento, Guy de Maupassant, che esercitò una profonda influenza sulla produzione novellistica europea fra Otto e Novecento. Minato da una malattia ereditaria trasmessagli dal padre, che lo condurrà alla follia e alla morte precoce, svolse un'intensa attività artistica fra il 1880 e il 1891, scrivendo circa trecento novelle.

Più giovane di Zola, si sentì allievo soprattutto di Flaubert, di cui riprese la lezione di stile e tendenza a una scrittura sobria e impersonale. Esordì nel volume collettivo Le serate di Médan con una novella, Boule de suif [Palla di sego], che è uno dei suoi capolavori: la storia di una prostituta, che si sacrifica alle voglie di un ufficiale prussiano obbedendo alle richieste delle dame dell'alta società e alle preghiere di due suore, colpisce un freddo sarcasmo l'ipocrisia e il filisteismo della borghesia e della nobiltà, contrapponendo loro la figura grottesca, ma ben più dignitosa di Palla di sego.

Già da questa novella si possono dedurre le caratteristiche dell'arte maupassantiana : un'arte pessimistica, ai limiti del nichilismo, che sottolinea continuamente il limite dell'uomo, la sua tendenza alla grettezza e alla meschineria. La filosofia di Maupassant esclude qualsiasi mito e qualsiasi fede. Tuttavia nel suo rigoroso immanentismo, non è priva di momenti di abbandono alla sensualità immediata della vita, e soprattutto di una vena di implicito moralismo che induce l'autore a riscattare i momenti minimi dell'esistenza, in cui i personaggi mediocri e squallidi mostrano un momento di dignità. È così per Palla di sego; ed è così anche per <<i due amici>>, pacifici e ingenui pescatori domenicali, che vengono sorpresi dai prussiani e fucilati, ma non rivelano la parola d'ordine.

Maupassant novelliere descrive non solo a Parigi ma anche, e soprattutto, i paesaggi e i contadini della natia Normandia, mostrando questi ultimi nella loro sordida avarizia e superstizione, non senza tuttavia una nota di pietà e talora di umana simpatia.

Cominciò la sua carriera di scrittore come naturalista anche Joris-Karl Huysmans; ma la sua fama è legata soprattutto al romanzo che segna la nascita del Decadentismo in Francia, A Rebours [Controcorrente], uscito nel 1884. il protagonista Jean Des Esseintes, è un esteta raffinato e nevrastenico, che decide, in odio alla volgarità della vita borghese che lo circonda, di andare "controcorrente", di evadere dalla vita reale e di rifugiarsi in un mondo artificiale, improntato a un estenuato estetismo. Mobili, quadri, piante, pareti, profumi, tutto deve rispondere unicamente al suo gusto estetizzante. Turbato dai propri sogni e dalla rievocazione delle proprie esperienze, Des Esseintes, per guarire dalla angoscia nevrotica, ricorre al Dio cristiano in cerca di una salvezza interiore. Anche Paul Bourget si allontana dal Naturalismo conservandone peraltro alcune tracce. Mentre i romanzieri naturalisti tendono a escludere l'introspezione psicologica, egli fa dell'analisi interiore il suo cavallo di battaglia, fondando il romanzo psicologico. Tuttavia continua a ispirarsi a Taine e a cercare di ricostruire il rapporto di causa - effetto nelle dinamiche psicologiche: insomma, anche lui, almeno nei primi romanzi intende fare delle analisi scientifiche. Poi, progressivamente, si allontanerà anche lui da ogni ipotesi naturalistica, approdando a posizioni antiscientiste d'impronta cattolica.






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