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IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI - Jules Verne

letteratura



IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI

Jules Verne



Questa storia cominciò a Londra alla fine dell'Ottocento. Un gentleman di nome Phileas Fogg conduceva una vita metodica: ogni giorno compiva le stesse azioni con imperturbabile precisione. Quello a cui teneva di più era giocare a whist al Reform Club; egli devolveva ogni sua vincita in beneficenza, da questo si capisce che giocava evidentemente per giocare e non per vincere, ed era appunto per ciò che i suoi colleghi del Reform Club lo provocarono scommettendo quattromila sterline sulla possibilità di compiere il giro nel mondo in ottanta giorni. Il gentleman accettò, con grande sorpresa dei suoi c 939f53j olleghi. Egli sfidò il tempo, le avversità e gli imprevisti, calcolando perfettamente gli orari di tutti i piroscafi e di tutti i treni, e gli imprevisti potevano accadere durante il lungo viaggio.

Phileas Fogg e il suo domestico, Gambalesta, partirono il 29 Settembre con un piroscafo diretto a Calais da dove avrebbero preso un treno per Parigi. Gambalesta non credeva che avrebbero fatto il giro del mondo, ma quando vide che non si fermarono a Parigi e che proseguirono fino a Brindisi, per prendere un piroscafo diretto a Suez, cominciò a prendere sul serio il suo padrone.

Prima della loro partenza, a Londra c'era stato un furto alla banca; la descrizione del presunto ladro era uguale all'immagine di Phileas Fogg, e la polizia aveva molti sospetti sul gentleman, partito così all'improvviso senza un motivo valido, quindi aveva mandato un detective, Fix, per inseguirlo. Il poliziotto era a Bombay e avendo riconosciuto l'uomo in base ai connotati della descrizione, cominciò a seguirlo, ma senza mandato di cattura, non poteva arrestarlo. Per fortuna il gentleman e il suo domestico non si fermarono molto a Bombay, ripartirono prima che giungesse il mandato di cattura, che preveniva da Londra.



Gambalesta, però, mentre girovagava per il mercato di Bombay, decise di visitare una pagoda, ignorando totalmente le usanze della religione indù; entrò nelle pagoda senza togliersi le scarpe, così venne subito aggredito da due uomini che lo privarono delle scarpe e lo buttarono fuori. Egli fuggì, tornando alla stazione dove lo aspettava il suo padrone; per questo Gambalesta doveva essere punito severamente secondo le leggi della religione indù. Infatti, arrivati a Calcutta, dopo essere scampati ai pericoli delle foreste dell'India e aver salvato una fanciulla preda dei selvaggi indiani, vennero fermati dalla polizia per il reato commesso da Gambalesta, che doveva stare in prigione per otto giorni. Questo avrebbe causato un grave danno al viaggio di Fogg, e Fix avrebbe potuto arrestare il gentleman. Ma Phileas Fogg si liberò facilmente di questa faccenda, dando una grande somma di denaro al giudice, che scagionò, subito, Gambalesta.

Arrivarono a Hong Kong in perfetto orario, sempre, però, accompagnati dall'investigatore Fix, che riuscì a persuadere Gambalesta, portandolo in un locale a bere. Il detective gli svelò il motivo per il quale stava seguendo Phileas Fogg.

Il piroscafo per Yokohama partiva con un giorno di anticipo, ma Gambalesta non riuscì ad informare il padrone, si addormentò su di un divano di quel locale, perché Mr Fix gli aveva fatto bere e fumare oppio.

Il giorno seguente, Fogg e Mrs Audà, la giovane indiana da lui salvata, si recarono al molo, ma il piroscafo era già partito; così decisero di noleggiare un'altra barca che li avrebbe condotti a Shangai a inseguito a Yokohama.

Gambalesta, invece, aveva preso il piroscafo precedente, credendo che ci fosse il suo padrone; si ritrovò a Yokohama da solo sperduto in un mondo per lui sconosciuto. Per fortuna, Gambalesta ritrovò il suo padrone, il giorno seguente, vicino al mercato.

Dopo questa avventura Phileas Fogg, Mrs Audà e Gambalesta, seguiti da Fix, diventato, ormai, loro compagno di viaggio, continuarono il giro del mondo, attraversando il Pacifico, arrivarono a San Francisco, e attraversarono gli Stati Uniti per largo, andando in contro ad altre avventure che potevano compromettere il viaggio.

Arrivati a nuova York presero il piroscafo per Londra dove Phileas Fogg sposò Mrs Audà, Fix rassegnato, decise di ritirare le accuse contro il gentleman londinese, e i colleghi del Reform Club, avendo perso la scommessa furono costretti a versare sul conto di Mr Fogg quattromila sterline.

Il viaggio era finito bene, Phileas Fogg fu soddisfatto non tanto per la somma di denaro, ma per aver sposato la giovane indiana e per aver vinto una scommessa reputata impossibile.


PERSONAGGI PRINCIPALI :

Phileas Fogg

E' il protagonista, un uomo flemmatico, conduce una vita terribilmente metodica, compiendo ogni giorno le stesse azioni: lettura dei giornali, pranzo al suo club, partita al whist, e ritorno a casa. È un uomo di alta statura, sempre ben vestito, descritto dall'autore con i capelli corti e con la barba.

È di animo buono, tutto ciò che vince a whist lo devolve in beneficenza; dal suo volto non traspare nessun sentimento né gioia né dolore, appare come un uomo suscettibile e poco socievole, ma in realtà nasconde un carattere benevolo e amabile.


Gambalesta

E' il domestico di Mr Fogg. Nella sua vita ha fatto soltanto il domestico a uomini molto ricchi, ma non si è mai trovato così bene come in casa di Mr Fogg. Di origine francese, era emigrato in Inghilterra per trovare lavoro. Viene descritto con una corporatura robusta e dalla fisionomia simpatica; è molto dolce, servizievole, e molto espansivo.


Jules Verne descrive accuratamente ogni paesaggio visto dal protagonista del libro: inizia con il descrivere l'India, le sue immense foreste, piene di animali feroci e di insidie. La descrizione della Cina e del Giappone è più superficiale, si limita, infatti, a descrivere la cultura e i costumi degli abitanti. Gli Stati Uniti, invece, sono descritti molto bene e accuratamente, soprattutto la parte interna.

"Il giro del mondo in ottanta giorni" è un racconto di fantasia, basato, però, su viaggi realmente avvenuti, infatti, l'accuratezza dei particolari paesaggistici, è stata presa da racconti di reali viaggiatori che navigavano per il mondo in cerca delle meraviglie della terra. Questo rende il racconto pieno di mistero, e fa riflettere il lettore su come poteva essere il mondo circa un secolo fa.




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