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Esame della "Gerusalemme Liberata" alla luce della concezione tassiana del poema epico
La "Gerusalemme Liberata" è un'opera molto complessa ed articolata in cui emerge la concezione tassiana del poema epico, che non è visto dall'autore come i suoi contemporanei. Già dai primi versi del primo canto è 525g62f possibile vedere come la formazione ideologica e culturale del Tasso abbiano influito sulla sua concezione del poema epico. Infatti Tasso entrò molto presto in contatto con le principali istituzioni del suo tempo e rappresentò il modello dell'intellettuale laico cortigiano. Come nella vita, anche nell'opera egli mostra di vivere tutto l'arco della crisi della società rinascimentale, tra l'ansia di adesione ai valori religiosi e l'opposto fascino di quelli terreni.
Questa sua concezione della vita si rispecchia anche nel suo modo di scrivere e di concepire l'attività di scrittore che sono portati avanti con originalità rispetto al suo tempo. Infatti fino ad allora il poema epico era stato un genere in cui non predominava l'omogeneità del racconto, ma gli aspetti più fantasiosi e vivaci che avevano solo lo scopo di far ridere e di divertire il pubblico. Un esempio è l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto , in cui è possibile notare una massiccia presenza di elementi comici e surreali. Ciò che contribuisce in maniera molto forte a dare al poema aristesco una connotazione comica è il linguaggio misto del poeta che con le varie correzioni ha inserito degli elementi grotteschi e delle espressioni toscane piuttosto stravaganti.
La concezione della poesia epica nella "Gerusalemme Liberata", invece è molto diversa, in quanto la meta che il Tasso si prefigge non è soltanto divertire il pubblico, ma è anche raccontare in maniera lineare dei fatti. Infatti il Tasso vuole scrivere un poema che sia unitario dal punto di vista della narrazione delle vicende, ma anche dal punto di vista dell'intreccio, in cui, pur se con un certo realismo, vengono inseriti degli elementi secondari fantastici il cui scopo è il conseguimenti di molti consensi da parte di un pubblico molto vasto.
Per quanto riguarda il linguaggio e la struttura del poema, il Tasso sceglie ancora una volta di staccarsi dagli esempi che può trovare nella sua quotidianità e di adottare risorse linguistiche e strumentali molto vicine alla tradizione lirica, sia di Petrarca che rappresentava la modernità, sia di Catullo ed Orazio che rappresentavano la classicità.
Un altro aspetto fondamentale si differenzia nel Tasso, è costituito dalla guerra e dalla religiosità, infatti nella Gerusalemme liberata" non sono solo parte della narrazione, ma assumono il ruolo di un importante ed ideologica tematica in quanto allegorie degli avvenimenti del tempo.
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