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da V. Massimo
Antiqui Romani tantum religionis sanguini et affinitati quantum ipsis dis immortalibus tribuebant. Nam quotiens inter virum et uxorem aliquod iurgium int 131i86b ercesserat, in sacellum deae Viriplacae, quod est in monte Palatino, veniebant et ibi invicem dicebant quae cupiebant: ita animorumcontentionem deponebant et concordes domun redibant. Igitur dea, quia viros placabat, hos nomen adsecuta erat. Convivium etiam sollemne maiores instituerunt idque Caristia appellaverunt, cui tantum cognati et affines intererant.
Gli antichi romani dimostravano tanto rispetto della discendenza e della parentela quanto agli stessi dei immortali. Infatti tutte le volte che fra un uomo e la moglie si era verificato un qualche litigio, si recavano al tempietto della dea Viriplaca, che si trova sul colle Palatino, e là dichiaravano reciprocamente ciò che desideravano: così deponevano la tensione degli animi e ritornavano a casa concordi. Allora la dea, poiché placava gli umori, aveva ottenuto questo nome.Gli antenati prepararono anche un solenne banchetto che chiamarono aristia, al quale avevano consumato soltanto consanguinei e parenti.
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