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LATTANZIO
Nasce in africa attorno alla metà del III secolo ,fu maestro di retorica e si recò in seguito a Nicomedia dove insegnò e si convertì a cristianesimo;Fu chiamato dall'imperatore Costantino per istruire il figlio Crispio in Gallia,morì in segui 838i86i to nel 324 d.c. Tra le sue opere più significative ricordiamo:
De optificio dei: perfetta armonia della natura e sull'immortalità dell'anima
Le divinae istitutiones :7llibri dedicati a Costantino che racchiudono un'esposizione sistematica della dottrina cristiana.
De ira dei: necessità che Dio si adiri contro i malvagi per dimostrare il suo amore verso i buoni
De mortibus persecutorum: morti di coloro che hanno perseguitato i cristiani
De ave phonice :elegia sulla fenice ,simbolo di Cristo (attribuzione incerta)
Nonostante Lattanzio sia un allievo i Arnobio lo stile è molto diverso:più pacato e razionale viene stilisticamente paragonato a Cicerone per l'ampio periodare .inizialmente l'impostazione filosofica rimanda le scuole classiche di pensiero ad esempio lo stoicismo,in seguito si avvicina totalmente alla dottrina cristiana. A Lattanzio si attribuisce il merito di avere trasportato l'apologetica dal piano della disputa passionale all'analisi razionale esempio il politeismo viene analizzato ricercando le motivazioni per cui l'uomo è arrivato a divinizzare alcuni uomini defunti.
Si allontana quindi definitivamente da Tertulliano,proponendo un cristianesimo egemone perché capace di arricchirsi del meglio della cultura antica;non deve incutere paura e può divenire la nuova religione di Roma essendo il frutto della sapientia classica .Il de mortibus persecutorum rappresenta un grande esempio di storiografia:gli imperatori si divisero in due categorie coloro che hanno aiutato il cristianesimo e coloro che l'hanno perseguitato .Questi ultimi sono i malvagi che hanno giustamente subito la punizione divina,i primi sono invece quelli buoni tra cui spicca Costantino stesso .Con questo testo Lattanzio pone le basi per una storiografia religiosa in lingua latina e contribuisce ad arricchire il mito di Costantino,simbolo del rapporto tra potere e Chiesa.
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