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VERSIONI LATINE PER IL BIENNIO
BOMPIANI PER
SEZIONE 9 - VERSIONE 186: IL SOGNO DI EUDEMO
Eudemus ciprius, familiaris aristotelis, iter in macedoniam faciens, pheras venit, quae erat urbs thessaliae admodum nobilis, a 232i84c b alexandro autem tyranno crudely dominatu tenebatur. In eo igitur oppido ita graviter aeger eudemus fuit, ut omnes medici diffiderent; ei in quiete visus est iuvenis egregia facie dicere fore ut perbrevi convalesceret paucisque diebus interiturum esse alexandrum tirannum, ipsum autem eudemum quinquennio post domum rediturum esse. Atque ita convaluit eudemus et ab uxoris fratribus interfectus est tyrannus. Quinto autem anno exeunte, cum esset spes ex illo somnio illum in cyprum rediturum esse, proelians apud syracusas eudemus occidit, ex quo ita illud somnium interpretatum est. Ut, cum animus eudemi e corpore excessisset, tum domum revertisse videtur.
TRADUZIONE
Eudemo di cipro, amica di Aristotele, facendo un viaggio in macedonia, giunse a fere, che era una città della Tessaglia allora assai nobile, ma che era tenuta dal tiranno Alessandro sotto un crudele dominio. Ovunque in quella città Eudemo fu così gravemente malato che tutti i medici diffidavano di salvarlo, durante il riposo gli sembrò che un giovane d'aspetto straordinario gli dicesse che in breve tempo sarebbe guarito e entro pochi giorni sarebbe morto il tiranno Alessandro. Mentre Eudemo stesso dopo cinque anni sarebbe tornato a casa. E così Eudemo guarì e il tiranno fu ucciso dai fratelli della moglie. Ma, mentre finiva il quinto anno essendoci la speranza, derivante da quel sogno, che quello sarebbe tornato a cipro. Eudemo morì combattendo presso Siracusa; a seguito di ciò quel sogno fu interpretato così: e cioè che sebrava che, una volta allontanatosi l'animo di Eudemo dal corpo, allora fosse tornato a casa.
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