Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

Analisi e commento dei proemi dell'Iliade e dell'Odiessea

greco



Analisi e commento dei proemi dell'Iliade e dell'Odiessea



Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.


Andra moi ennepe, Mousa, polutropon, oV mala polla

Narrami l'uomo dall'ingegno versatile, oh Musa, che moltissimo

plagcqh, epei TpoihV ieron ptolieqron eperse



fu costretto a vagare, dopo che distrusse la sacra città di Troia:

pollwn d¢ anqrwpwn iden kai noon egnw,

vide e conobbe la mente di molti uomini,

polla d¢ o g¢ en pontw paqen algea on kata qumon,

soffrì nel suo animo molti dolori

arnumenoV hn te yuchn kai noston etairwn.

lottando per la sua vita e per il ritorno dei compagni.

all¢ oud¢ wV etarouV errusato, iemenoV per:

ma neanche così li salvò, benchè lo volesse:

autwn gar sfeterhsin atasqalihsin olonto,

infatti morirono per la loro insensata indifferenza,

nepioi, oi kata bouV UperionoV Helioio

folli!, che divorarono le mucche del Sole Iperione

hsqion: autar o toisin afeileto nostimon hmar.

In seguito egli negò loro il giorno del ritorno.

twn amoqen ge, qea, qugater DioV, eipe kai hmin.

Oh dea figlia di Zeus, partendo da un punto qualunque, parla anche a noi di questi avvenimenti.


Come già l'Iliade così anche l'Odissea presenta subito al pubblico, con la prima parola del proemio, il tema che intende affrontare: da una parte la μηνις di Achille (che indica un'ira profonda e tenace, uno stato d'animo duraturo contrapposto al χόλος, la collera improvvisa),dall'altra l'άνηρ, l'uomo; da un lato una storia di passioni dall'altro una storia di azioni che vede come protagonista Odisseo. E' da questi due incipit che si snodano i primi grandi modelli non solo per il popolo greco ma anche per l'intero Occidente. Il primo è Achille, il più forte e il più bello tra i guerrieri greci, che sebbene sia conforme all'ideale di καλοκαγαθία è anche, come solo un passionale sa essere, crudele ingiusto e violento. Egli alimenta il senso eroico della vita, senso che se già nell'Iliade mostra di essere allo stremo, in realtà continua come suggestione potente per la Grecia.

Dall'altro lato sta Odisseo, non bello non alto, non biondo. Nell'Iliade sebbene non esibisca prove di particolare valore, se ne sottolineano gli aspetti che troveranno poi più ampio sviluppo nell'Odissea: mediatore dei rapporti fra i capi e l'esercito nel secondo canto, raffinato oratore, le cui parole sembrano "fiocchi di neve d'inverno" nel terzo canto, con un ruolo di spicco come legato dell'ambasceria alla tenda di Achille nel nono, intraprendente e audace nella sortita notturna del decimo, Odisseo tempera la passionalità di Achille, la sua ansia di uscire in battaglia, nel diciannovesimo, riportandolo a riconoscere, ben prima del sentimento l'esistenza per gli uomini di ineludibili bisogni concreti e immediati: segno di adattabilità alle circostanze più varie.

Odisseo dominerà invece l'altro poema che invece fa di lui un eroe diverso da Achille. Non a caso infatti l'aedo Democo canta nell'Odissea di una contesa tra i due analizzandone le differenze: Ulisse non morirà giovane in battaglia, ma avrà una morte serena in tarda età e in patria, come aveva predetto l'indovino Tiresia, e proporrà nelle sue imprese valori allora sconosciuti al mondo eroico.

Gli epiteti che lo definiscono, pur formulari, ripetitivi e riempitivi, il più delle volte nudi di un significato pertinente alla situazione specifica, lo determinano senza equivoci in quanto sono riservati da Omero solo a lui: πολύτροπος (da πολύς=molto più τρόπος=direzione,uso,indole,natura da τρέπω=rivolgere,dirigere) primo epiteto attribuito a Odisseo nel proemi che significa che ha molto errato ma anche dal multiforme ingegno, scaltro, πολύμητις, cioè ingegnoso, pieno di senno (da πολύς=molto e μητις=saggezza), ποικιλομήτης, che rimanda alla varietà della sua intelligenza (da ποικιλος=variegato,complesso μητις=saggezza), πολυμηχανός (da πολύς=molto e μηχανή=artifizio parola ambigua in greco che sta a indicare espedienti di difficile collocazione sotto il profilo morale) cioè mentitore, ricco d'astuzie e πολύτλας (da πολύς=molto e la radice di τληναι=sopportare) ovvero tollerante i mali, che molto sopporta.

Tali epiteti come possiamo notare hanno la caratteristica di essere formati da una parte invariabile (πολύ-) che propone una molteplicità numerica che associata al secondo termine rimanda a una singolare unità nella molteplicità delle sfaccettature dell'eroe. Odisseo infatti nel suo lungo viaggio rimane sostanzialmente uguale a se stesso.

Tuttavia la sua personalità lasciò perplessi numerosi commentatori antichi a partire da Platone ed Eustazio per "doti" che, nello sviluppo della società greca, erano state ormai svuotate e condannato; lo stesso nonno materno di Ulisse, Autolico reso ladro e spergiuro da Hermes per aver ucciso i buoi a lui sacri, poiché odiava ed era odiato dagli uomini volle dare al nipote il nome di Odisseo, e in effetti Poseidone molto lo odierà ostacolandone il ritorno. Tuttavia la natura ingannevole e astuta ereditata dal nipote piegherà di volta in volta il nome alle diverse circostanze. Infatti πολύτροπος, se da una parte rimanda ai molti viaggi (il cui concetto è rafforzato nel proemio dal uso del poliptoto della parola πολύς, con il quale il poeta evidenzia la curiosità e la sete di nuove conoscenze dell'eroe ma introduce anche l'altra tematica del poema, cioè le sofferenze e i dolori sopportati da Ulisse che vuole ritornare in patria e che si sente responsabile anche della vita dei compagni), dall'altra rimanda alle molte identità che ogni nuovo incontro comporta. La mutevolezza (ποικιλία) è adattamento cioè capacità di sopportare (πολύτλας) ma tradisce una sempre identica natura, quella del nonno e di Hermes, protettore dei ladri e dei mercanti. Perciò nel termine greco πολύτροπος si assiste a un progressivo slittamento semantico dal viaggiatore all'astuto.

Come osservò anche Platone alla mutevolezza di Odisseo si oppone invece l'integrità, la semplicità di Achille che è απλόος nel senso di unitario. Anche nell'arte figurativa alle rappresentazioni frontali di Achille si sostituiscono quelle "di scorcio" di Ulisse che rimanda a qualcosa di lontano ed estraneo a ciò che suggerisce l'apparenza.





Privacy




Articolo informazione


Hits: 20067
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024