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.La trasmissione di un testo dal mondo antico
Della vastissima produzione del mondo antico (greco e romano) rimane solo il 5%. I testi rimanenti sono giunti a noi per:
tradizione diretta : l'opera viene tramandata più o meno per intero attraverso i codi 636b19g ci manoscritti. Non è detto, però, che si tratti dell'originale. Le opere che leggiamo, infatti, sono state tutte tramandate nel corso dei secoli non dallo scrittore ma dal lavoro dei monaci medievali che trascrivevano nei codici queste opere traendoli da altri codici più antichi o, più raramente, dall'opera stessa.
tradizione indiretta: l'opera o solo delle parti limitate ci sono state tramandate da un autore più tardo per citazione.
Le copie e il filologo
Archetipo: testo primo da cui ha avuto origine una copia. Non è detto che sia la prima copia trovata ma la prima in senso cronologico. A volte il passaggio da testo in testo deforma la forma originale del testo. Il lavoro di decodificazione delle varie copie di un testo spetta al filologo. La filologia nasce in età ellenistica ma si sviluppa soprattutto nel XIX sec. .Il lavoro del filologo consiste nel capire quante copie ci sono di uno stesso testo, confrontarle e cercare di scrivere la copia più vicina possibile all'originale. Tra le sue competenze c'è la paleografia (interpretazione della grafia dei monaci), la conoscenza del latino e del greco.
Le tappe del lavoro del filologo
cercare il numero di copie di un testo
mettere a confronto i testi: collazione (spesso le copie si sono tramandate in codici diversi)
rilevare gli errori (più errori ci sono, più colto è il monaco!)
decidere la parola che potrebbe essere quella originale (in base a Letior facilior- la parola più facile è quella più vicina all'originale- o letior difficilior -meno usata della letior facilior-)
fare uno stemma codicum (albero genealogico di tutte le redazioni di un testo).
interpretare il testo originale con l'aiuto di strumenti
pubblicare un'edizione critica (con note riportanti varianti)
Segni utilizzati dai filologi
] lacuna: il numero di lettere viene indicato dal numero dei puntini
<.> integrazione dell'editore
]] cancellatura del copista
espunsione dell'editore
Crux disperationis (cancellatura troppo estesa
Materiali su cui sono stati tramandati i testi
Papiro: foglio d'origine vegetale che si ricava dalle piante di papiro. Gli steli vengono seccati e pressati. Così si ottiene il foglio.
Pergamena: foglio di origine animale che si ricava dalla concia della pelle di bue o della pecora e dalla successiva lavorazione. Viene usato sin dall'età ellenistica (III sec. ). Il suo nome deriva da Pergamo -località dell'Asia minore_
Carta: usata nel medioevo
La forma di un libro
Volumen: (una facciata) : si tratta di un foglio di papiro o pergamena che veniva arrotolato attorno ad un legnetto (anfolas). Per leggere dal volumen bisogna srotolare il tutto quindi è poco pratico.
Codex: (più facciate): si tratta di fogli ripiegati in quattro parti e rilegati con una copertina di legno (caudex). Propria da caudex deriva la parola codice. È simile a un libro moderno.
Le cause della perdita dei testi
Tra le cause più comuni della perdita dei testi abbiamo il passaggio dell'utilizzo da volumen a codex. Molte opere andarono perdute proprio perché non ricopiate. Un'altra causa molto importante fu l'incendio della biblioteca d'Alessandria (700 milioni di libri) nel 300 d.C. seguita dall'invasione dei monasteri. Nonostante i monaci considerassero sicuri questi edifici, essi vennero saccheggiati.
Per capire meglio le opere tramandate per tradizione indiretta:
Esistono dei testi di riferimento per tramandare la tradizione indiretta:
Marmor parium ( XVI sec. a.C.)
I sapienti in bachetto (II sec a.C.)
Vite dei filosofi ( II- III sec d.C.)
Antologie ( V sec d.C.)
Suda/ Suida ( X sec. d.C.)
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