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Riflessioni su come comportarsi in una società civile.
Il rispetto per gli altri è la base fondamentale per convivere civilmente in una società; fin dall'alba dei tempi l'essere umano si deve confrontare con una comunità di altre persone: questo com 424c24e porta regole e limitazioni ben precise.
Se tutti si comportassero come se fossero le uniche persone sulla terra e dovessero occuparsi solo di loro stessi senza dar conto a nessun altro la società andrebbe verso lo scatafascio totale.
È chiaro che un'educazione alla convivenza civile deve avvenire soprattutto fra i giovani, i quali sembrano quasi aver perso il lume della ragione con il passare delle generazioni; ne è un esempio lampante il vertiginoso aumento di fenomeni di bullismo fin dalle scuole elementari o anche l'abbassamento dell' età media dei ragazzi in riformatorio.
Ma cos'è che porta un ragazzo a comportarsi così? Cosa lo spinge ad infrangere la legge? La colpa è soprattutto dell'educazione che egli ha ricevuto nel corso degli anni: se i suoi genitori sono stati troppo permissivi o, al contrario, troppo oppressivi il ragazzo è cresciuto nel primo caso con la convinzione che tutto gli sia dovuto e che ha il diritto di fare quello che vuole, mentre nel secondo caso con una voglia incredibile di ribellarsi.
Ovviamente questi sono casi limite ma anche nella vita di tutti i giorni si vedono piccole effrazioni alle regole della comunità: buttare una cartaccia per terra, salire su un pullman di linea senza biglietto o ancora scaricare musica illegalmente.
Però siamo ormai arrivati alla condizione in cui non ci rendiamo nemmeno più conto dell'illegalità, o più semplicemente dell'immoralità delle nostre azioni che sono ormai diventate patrimonio della nostra cultura.
Allora cosa bisogna fare per educare i giovani di domani a vivere bene nel mondo d'oggi? Una parte la sta facendo la scuola con alcune ore dedicate alla "educazione alla convivenza civile" ma non basteranno mai se non sono i genitori stessi a dare per primi il buon esempio per far sì che i loro figli sono "cittadini del mondo" e che come tali si devono comportare in modo da non ledere in nessun caso la libertà di ogni altro cittadino come lui.
Ma al giorno d'oggi una società di individui che si rispettano l'un l'altro è un sogno pressoché utopistico data la diffusione del pensiero "se lo fa lui perché io non posso farlo?" e la scarsità di persone che decidono di pensare con la propria testa e non con quella della massa.
Occorre però sperare sempre che, prima o poi si riesca ad ottenere da tutti la stessa consapevolezza di come vivere bene in una società per poterla effettivamente considerare "civile".
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