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Assalto al grande convoglio
Il capo brigante Planetta, cacciato dai suoi compagni dopo essere stato in galera viene raggiunto da un ragazzo che, credendolo ancora capo dei briganti, chiede di unirsi a lui. Il vecchio accetta e gli promette che andranno all' assalto del leggendario Grande Convoglio. Ma il ragazzo scopre la verità e lo abbandona. Planetta però decide di andare ad assaltare il grande convoglio da solo, ma viene raggiunto dal ragazzo che tenta di fargli cambiare idea. Purtroppo vennero visti e uccisi, ma ebbero la possibilità di unirsi ai capi dei briganti defunti.
Sette piani
Giuseppe Corte, uomo d'affari, si reca in una speciale casa di cura per guarire da una leggera forma di febbre. Il sanatorio, edificato su sette piani, presenta una caratteristica particolare: i pazienti vengono alloggiati piano per piano a seconda della loro gravità, partendo dal settimo per le forme leggerissime. Il signor Corte viene visitato e sistemato al settimo piano. Dopo un po' il paziente non accenna a miglioramenti, così con una scusa viene trasferito al sesto piano. Dopo essere stato tranquillizzato sulla sua situazione, il signor Corte scende ancora di piano per delle cure. Egli, che è definito così sano da poter essere dimesso, incomincia a preoccuparsi per la sua salute. Anche per questo continua ad essere trasferito verso il pianoterra, luogo dei moribondi. Giunto dunque al primo piano, Giuseppe Corte muore avvilito per l'insieme di errori formali che hanno causato la sua rapida discesa verso "il basso".
Ombra del sud
In un palazzo aristocratico una nobile famiglia si ritrova insieme ad alcuni invitati, mentre all'esterno imperversa un tremendo temporale,. Nessuno, tranne pochi dei presenti, si accorge del fatto. I contadini vengono trafelati ad avvisare della violenza inaudita della natura. La servitù è scappata, ma l'ottusità di chi non concepisce, come la signora Goru, che possa accadere qualcosa contro la sua volontà, fa sì che la casa sia inghiottita dal fiume, insieme con tutti gli occupanti, senza che nessuno muova un dito.
Giovanni, un soldato, torna a casa dalla madre, ma la felicità del rientro è turbata dalla presenza di un "amico" di Giovanni, che lo aspetta fuori dal cancello e da cui Giovanni deve assolutamente ritornare al più presto. Quell'amico è in realtà la morte, che ha permesso a Giovanni di essere rivisto l'ultima volta dai suoi cari, anche se colpito mortalmente durante la guerra. Se ne accorge il piccolo fratellino Pietro, scostando il lembo del mantello che Giovanni non si era mai tolto durante l'ultimo commiato.
L' uccisione del drago
In una località montana viene avvistato un drago e il conte Martino decide di andarlo a cacciare nonostante le voci. Appena giunto alla valle assale il drago che però sembra non volersi difendere. Improvvisamente escono dalla grotta due cuccioli che il drago stava tentando di proteggere. Quando li uccidono il drago lancia un temibile urlo, ma finalmente riescono ad abbatterlo. Dal corpo dell' animale esce un filo di fumo: Martino lo respira e muore.
È la lebbra, contratta dal mercante Cristoforo Schroeder, a sua insaputa, quando si è fatto aiutare da un lebbroso a spingere una carrozza. Quando il mercante ha incominciato a non sentirsi bene, ha chiamato il medico, sperando di trovare in lui un aiuto, ma il medico-Griso avvisa l'Alcade, che costringe poi il mercante a girare seminudo con la campanella del lebbroso
Vecchio facocero
Nel racconto Vecchio facocero, in cui viene narrata l'uccisione di un animale, gli ultimi attimi vissuti dalla creatura richiamano alla mente l'uomo alla fine dei suoi giorni, solo di fronte all'evento della morte.
Il borghese stregato
Una goccia d'acqua che, di notte, sale i gradini, anziché scendere: è una cosa infima, quasi impercettibile, ma basta a sconvolgere la vita degli inquilini di un palazzo, perché non spiegabile razionalmente.
I generali di un esercito vittorioso continuano ad avanzare e ad aggiungere vittoria su vittoria, ma i soldati intonano un inno che, invece di di magnificare le gesta eroiche dell'armata, prospetta per tutti il non-ritorno e la morte. Infatti la profezia si avvera, perché le truppe si sono spinte troppo avanti.
Il re a Holm-el-Hagar
In uno scavo archeologico, il direttore Jean Leclerc porta un anziano ricco signore a vedere gli scavi del palazzo di Menefath II. La leggenda narra che i faraoni chiedevano consilio alla statua di Thot. Uscito fuori si mise a piovere, cosa che non succedeva da anni. Jean vede poi il vecchio parlare alla statua e improvvisamente una serie di frane iniziano a ricoprire lo scavo.
Qualche utile indicazione a due autentici gentiluomini (di cui uno deceduto di morte violenta)
Stefano Consonni viene tormentato da uno strano ronzio: si trattano di due spiritelli che gli chiedono di rintracciare l'assassino di uno di loro. Dopo che ebbero parlato un po' si scoprì che Consonni era l' assassino e gli spiritelli per vendetta gli dissero che sarebbe morto al massimo tra due mesi di una malattia chiamata sarcoma.
Inviti superflui
L'arcivescovo è solito sostare nella cattedrale ricolma di Dio, durante la notte di Natale. Un prete, Don Valentino, è in affanno: corre alla ricerca di Dio, convinto di averlo fatto scappare, poiché non ha fatto entrare un poveretto nella cattedrale. La ricerca purtroppo non conduce a nessun risultato: Dio non si trova da nessuna parte, perché l'egoismo fa sparire Dio da tutto il mondo. Solo quando Don Valentino ritornerà nella cattedrale lo ritroverà, accolto dall'arcivescovo tutto splendente di Dio. Insomma, non era la cattedrale a mancare di Dio, ma lo stesso Don Valentino.
Il crollo della Baliverna
Un uomo ha causato accidentalmente il crollo della Baliverna, una struttura adibita a ricovero per poveri causando la morte di tutti coloro che vi abitavano. L' unico testimone è uno scienziato che, perfidamente tortura il protagonista terrorizzato a causa del processo: verrà fuori la verità?
Il cane che aveva visto dio
Galeone è il cane di un eremita, che porta ogni giorno al suo padrone una pagnotta presa fra le tante che il panettiere offriva ai poveri. Il panettiere, indispettito da ciò, si mise a seguire il cane, ma poi, quando conobbe l'eremita, iniziò a cambiare la sua vita di bestemmiatore. Tutti, fino a quel momento, in quel paese, professavano un ateismo pratico e tracotante.
L'eremita vedeva ogni sera Dio, e ciò era testimoniato in paese da un bagliore improvviso che scaturiva dalla collina dell'eremita. Quando l'eremita morì, il cane Galeone continuò a venire in paese e a ricevere non più semplici pagnotte, ma cibi appetitosi dai paesani che, tuttavia, non amavano confessare questo rapporto con il cane, perché si capiva che questo aveva visto Dio, e il paese si vantava invece del proprio ateismo. Eppure le cose cominciarono a cambiare, a causa della presenza del misterioso cane: la gente era più buona e la messa domenicale tornava ad essere frequentata. Ma un giorno il cane si ammalò, paralizzandosi nella piazza del paese. Lì i paesani gli costruirono un riparo e quando morì lo seppellirono, ma ormai il paese era cambiato per merito di quel cane.
Il treno continua la sua corsa verso nord, mentre la gente fuori dal treno corre verso sud, perché a Nord è successo qualcosa di terribile. I passeggeri spaventati cercano di capire di che cosa si tratta, ma dal treno in corsa riescono ad afferrare solo frammenti di parole, in particolare una parola che finisce in "ione", ma non si sa come inizia (c'è un'alluvione, una esplosione, ecc.?).Giunti all'ultima stazione a Nord si sente un urlo di "aiuto" di una donna e niente più, poiché volutamente il racconto non spiega di cosa si tratta
Il narratore è amico della famiglia Corio, nella cui villa di campagna era sempre stato invitato per passare l'estate. Ma quest'anno l'invito non c'è stato, e egli spiega narrando a ritroso il perché. Negli anni precedenti si era fatta sempre più invadente in quella casa la presenza dei topi, malgrado questa parola diventasse un tabù da esorcizzare soprattutto per il signor Corio. Di fatto è poi era successo addirittura che lui e sua moglie siano stati uccisi dai topi e il figlio Giovanni, amico del narratore, era invece rimasto prigioniero, insieme con la moglie, dei topi.
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